
Non sapeva perché lo stesse facendo, ma non voleva chiederselo.
Stava camminando fiera del rumore dei suoi tacchi che scandivano ogni suo passo. L'intercedere era deciso e con quel che di sicura leggerezza di chi ha deciso e non tornerà indietro. Stava camminando con una sensazione di libertà mai provata prima.
"SONO MIA.
DI NESSUN ALTRO.
Voglio godere. Godere mentalmente, perdermi nel piacere."
Un nuovo piacere.
Come avrebbe aperto?
Le aveva detto di suonare "Astolfi": che strano cognome, vecchio e goffo.
Come avrebbe aperto?
E cosa avrebbe detto?
L'avrebbe fatta accomodare offrendole qualcosa da bere o avrebbe allungato le mani sui fianchi per sentirsela subito addosso?
"SUBITO. PRENDIMI SUBITO."