![]() Distendo le gambe sul lenzuolo bagnato, di acqua di passione. Si allenta la tensione delle braccia e delle mani. Che hanno toccato intensamente. Respiro affannosamente. Non di fatica. Discosto i capelli umidi di intensità dal viso. Appoggio sul cuscino la testa ancora intrisa di suoni di piacere, di parole forti, di sensazioni lancinanti. Chiudo gli occhi. Mentre lentamente svanisce la percezione di averti dentro. Il cuore continua a battere impazzito. Sembra continuare a godere.
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![]() Note che mi accarezzano l’anima. Sfiorano il mio pensiero come fossero labbra sensuali. Cercano avidamente come fossero dita bramose. Entrano piano come fossero lingua delicata. Mi parlano dentro come fossero voce soffiata. Soffiata dalla tua bocca che ha sapore di whisky in questo momento, che sto desiderando abbia sapore di me. Note che diventano più intense ad ogni passaggio. Come se la tua bocca prima delicata e incerta diventasse sempre più intensa. Come se in un crescendo di desiderio le tue labbra non riuscissero a fermarsi, pretendessero di portarmi altrove. Dove sai che voglio andare. ![]() Le coppie che durano a lungo con positività e serenità non sono quelle che hanno trovato l'uno nell'altro quello che cercavano, ma sono quelle che hanno imparato ad amarsi l'un l'altro con vivacità per quello che sono. Lo fanno seguendo il percorso dei cambiamenti che inevitabilmente ognuno di noi affronta, stimolandosi e sorreggendosi a vicenda, anziché contrastando le novità per il timore di perdersi. ![]() Notte di pensieri. Notte di passioni. Notte di fumo e di whisky. Notte di parole già scritte. E scrivo proprio lì. sullo stesso foglio. Parole di vite diverse, di sensazioni simili. Come fossero allo specchio. Una testa che mi attrae. Dai pensieri che come mare trascinano al largo. Dai pensieri che come onde impetuose portano intensità e d’improvviso se la portano via. Restano note che sembrano dar voce alle tue parole che le urlano dentro fino a farle sbattere contro la pelle. E la pelle vuole. ![]() Acqua che scorre. Bagna i capelli desiderosi delle tue carezze, scivola sulle palpebre chiuse ad immaginare la tua pelle, stuzzica le labbra socchiuse dall’idea di respirarti, disseta la bocca assetata del tuo piacere. Acqua che scorre. Lusinga il collo come fossero labbra, vezzeggia i seni come fosse bocca, eccita i capezzoli come fosse lingua, rilassa il ventre come fossero mani. Acqua che scorre. Lava la pelle che brama carezze, bagna il corpo che chiede possesso, distende tensioni che diventano innocue, da spazio al pensiero che cerca incessante. Acqua che scorre. Ma non lava via dalla pelle il desiderio di te. Desiderio battente. Intenso. Incalzante. Inarrestabile. Del tuo odore, del tuo sapore, della tua intensità. Immagine tratta dal web: Mauro Zani ![]() Mi spoglio lentamente, quasi a desiderare che questo momento durasse in eterno. Sollevo lo sguardo, i tuoi occhi nello specchio scavano come mani nude nei miei. Non mi sottraggo, è il desiderio a comandare. Mordo il mio labbro, per dirti che ti voglio. Sfilo la camicia, continuando a fissarti oltre quello specchio. Sollevo i capelli sulla nuca, per invitarti a respirarmi sul collo nudo. Inarco la schiena al tocco lieve delle tue labbra, per appoggiarmi al tuo petto e sentirmi tua. Infili la mano tra i miei capelli, mentre ancora gli occhi si mangiano. Stringi i capelli, attiri a te la mia testa e mordi il mio collo. Socchiudo gli occhi. Hai fame di pelle. Sono tua. Nutriti. ![]() Spiami adesso. Spiami con l’immaginazione. Spiami con la tua testa, quella dove amo tanto stare. Immagina il mio seno, reso turgido dal fresco dell’aria che soffia dalla finestra aperta. Immagina la mia mano, che sfiora leggermente i capezzoli e poi scende accarezzando il ventre. Immagina le mie labbra, che si schiudono al tocco piacevole dei miei polpastrelli. Immagina i miei occhi, che si socchiudono per assaporare meglio le sensazioni. Immagina il mio collo, che si contrae nel piacere mentre penso che tu sia lì a guardarmi. Poi si distende in attesa di una tua carezza. ![]() Voglia di prenderti. Di possederti, come nessuna ha mai fatto. Di eccitarmi, usandoti. Di guardarti, mentre attendi in silenzio le mie mosse. Di toccarmi su di te, mentre i tuoi occhi bendati vorrebbero guardare. Di godere, una volta dopo l'altra, fino a che sarò stremata. Facendo cose che potrebbero piacerti ma anche non piacerti. Decido io cosa si fa e cosa non si fa. ![]() Legata, al tuo letto. Aspetto la tua bocca, aspetto le tue mani. Bendata, dalle tue mani. Aspetto il tuo respiro, aspetto le tue parole. Catturata, dall’odore della tua pelle. Aspetto di assaggiarla, aspetto di sentirla. Immobilizzata, dalla tua voce. Aspetto che mi sfiori, aspetto che mi tocchi. Interdetta, dal desiderio di te. Aspetto di sentire, aspetto di godere. L’attesa, è già piacere. ![]() Nella mia testa, stasera più che mai. Prenderti intensamente. Senza nessun limite. Comandare il tuo pensiero al mio piacere, senza che la tua immaginazione possa andare altrove che nel mio odore, nel mio patire, nel mio godere. Sarebbe tortura dolce ma alcoolizzante affinché ti abbandonassi completamente alle mie mani e al mio volere. Fino a non capire più dove la mia pelle finisce ed inizia la tua. Fino a non capire più quale sia il mio odore e quale il tuo. ![]() Può essere. Che la tua pelle mi attiri perché è pelle che ha vissuto. Che le tue braccia mi appaiano forti e gentili. Che le tue mani mi sembrino delicate e sapienti. Che il tuo viso mi trasmetta sobrietà che si dissolve in sorriso. Che la tua bocca mi dia la sensazione di calore e passione. E su quella bocca, adesso, dovrebbe esserci l’odore di me. ![]() Il vento ci accarezza… il mio sa di terra, il tuo sa di mare. Ma non c’è spazio che ci divide. La notte è la stessa. Il cielo è lo stesso. Il tuo vento non si ferma, fino ad essere mio. C’è il desiderio che ci unisce, la passione che ci infiamma, l’inconscio che ci lega, ci prende e poi ci lascia andare. Fino alla prossima volta. Tra un’ora, un giorno, un mese. Fino a toccarci. Toccarci. ![]() Non c’è spazio nella mia mente per trattenere le cose che gli altri non vogliono sentire, per tacciare i miei sensi, per non dire le cose che sento. Non voglio che l’attività dei miei cari neuroni sia rallentata dai pensieri non detti, dalle emozioni non comunicate, dalle sensazioni trattenute. Vivo in questo attimo, che può essere uno solo. Le sinapsi devono poter funzionare veloci, percorso pulito, non irretito da quel che dovrebbe essere. E’ così, e così va bene. ![]() Vorrei che l’aria che sto respirando fosse l’odore della tua pelle. Odore sconosciuto in questo momento eppure mi è indispensabile. Il mio respiro lo cerca, la mia anima si tormenta in un susseguirsi di parole. Mi prendi la testa, tu me la scopi la testa. Mai parole mi legarono così al desiderio di un odore. Fa impazzire i miei sensi. Odore bramato dai miei neuroni. Odore conosciuto al mio pensiero, caro al mio desiderio, legato alla mia passione. ![]() Fumo lentamente, respiro profondamente, quasi a voler prolungare il mio benessere. Provo a carpire qualcuno dei miei pensieri che sembrano rincorrersi, incapaci di darsi pace. Inutile sai. Li catturo dolcemente quasi fossero bolle di sapone. Non li ascolto, non li leggo, li accarezzo appena, senza infrangerli perché possano continuare la loro danza fino a dissolversi lontano dal mio controllo, vicino al tuo respiro. Desiderano trovarti, per nutrirsi dell’odore della tua pelle, della carezza del desiderio del tuo sguardo. Io sono questa. |
AuthorGRAZIA SCANAVINI Archives
Febbraio 2017
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