Non c’è spazio per pensare ai motivi, alle ragioni. Solo una ragione. La mia. Quella della mia pelle e del tuo odore, della mia bocca e del tuo calore, dei miei pensieri e delle tue risposte. Hai timore di perdere la testa per me? E’ proprio quello che voglio: la tua testa, il tuo pensiero, il tuo desiderio. Non temere ripercussioni, fidati di me, fidati della mia mente. Voglio aprirti la mia testa almeno quanto desidero in questo momento aprire le gambe davanti ai tuoi occhi. Sentirmi il tuo desiderio addosso attraverso lo sguardo, ma ancora di più attraverso l’intensità dell’immaginazione. Amo i tuoi silenzi perché mi spingono a pensieri sempre più profondi per stimolare il tuo desiderio, per accendere i tuoi sensi. Fino a che non ce la fai più a trattenerti. Fino a che vuoi godere di me.
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Pensieri strani. Sensazioni diverse. Reazioni avverse. La mancanza non trova compensazione. E ti chiedi perché. Decidi che la ragione deve condurti oggi. Quella ragione che si scontra con il sentire. La stessa che ti ha spinta a decidere. La razionalità che sovrasta l'essere.. Eppure soffri. Vorresti certezze. Vorresti che fosse già finita. Vorresti capire che la ragione ha torto. Vorresti anima. Ma non succede. Immagine tratta dal web. "E’ necessario un richiamo alla ragione affinché assuma nuovamente il più arduo dei suoi compiti, cioè la conoscenza di sé, e istituisca un tribunale che la tuteli nelle sue giuste pretese, ma tolga di mezzo quelle prive di fondamento, non già arbitrariamente, ma in base alle sue leggi eterne e immutabili; e questo tribunale altro non è se non la critica della ragion pura stessa. Con questa espressione non intendo alludere a una critica dei libri e dei sistemi, ma alla critica della facoltà della ragione in generale". (Critica della ragion pura- Immanuel Kant). I fatti soli, sono fatti. Tutto ciò che noi pensiamo riguardo ai fatti sono interpretazioni condizionate dal nostro vissuto e dalle nostre aspettative. E per questo assumono un valore diverso, connotati non originari che possono deviare il significato dei fatti. Fermare il pensiero sui fatti, investendoli il meno possibile delle nostre aspettative, ci aiuta a vivere ciò che accade con maggiore serenità, con minore dispendio di energie e con maggior credibilità in noi stessi e nelle nostre possibilità. Sembrano solo parole. Prese ed assimilate con la giusta dose di autocritica, consentono una serenità troppo spesso turbata: apparentemente da ciò che gli altri fanno ma in realtà dalla nostra interpretazione. Spengo. Devo spegnere. Il pensiero, con la ragione. Il desiderio, con la razionalità. L'essere, con l'apparire. Il sentire, con il dovere. E poi riaccendo. Mi chiudo dentro me stessa e mi lascio andare a pensieri di passione, a desideri improbabili, che la razionalità vorrebbe impossibili. Vivo le sensazioni come se attraversassero realmente la pelle. Qui i pensieri sono liberi di andare in qualsiasi direzione. Non c'è limite. Non c'è ammonizione. Solo io. |
AuthorGRAZIA SCANAVINI Archives
Febbraio 2017
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