![]() Parliamo di un'attività che, chi più chi meno, tutti conosciamo: il SEXTING. Il termine in sé magari non vi dice nulla ma, nato dalla crasi tra i due vocaboli inglesi SEX e TEXTING (inviare sms), è un neologismo che sta ad indicare il comportamento, diffusissimo, di inviare messaggi con contenuti esplicitamente sessuali (testi ma anche immagini e video). Riferito originariamente agli sms telefonici, ora comprende l'utilizzo di messaggi attraverso qualsiasi via telematica: chat, social network e web in generale. In pratica SEXTING è fare sesso a distanza, scrivendosi frasi hot ed inviandosi foto o video. Cosa c'è di nuovo, che non sappiamo in tutto ciò? Praticamente nulla, considerando che chi utilizza la rete e i social network affronta la questione quasi quotidianamente ricevendo proposte velate o meno. Curiosa e interessante l'analisi proposta da THE BODY OF SEX in una puntata di qualche tempo fa che, attraverso testimonianze, interviste e storie real, ha reso espliciti punti di vista sul SEXTING che spingono ad una riflessione molto più profonda. Prendo il caso di un ragazzo, piuttosto in carne, sulla trentina e non propriamente di bell'aspetto, che racconta di non avere una storia reale con una ragazza da 9 anni ma di avere molte storie virtuali contemporaneamente. Perché? "Il SEXTING ti permette di rimettere al mondo la mia personalità, quella che non esce quando sono fisicamente con una ragazza perché mi vergogno del mio aspetto e questo mi induce timidezza e incapacità di essere me stesso". Poche parole ma che inducono una riflessione obbligata: virtualmente puoi permetterti di essere quello che sei. Lui stesso ha continuato dicendo che le storie virtuali gli permettono di essere come si sente in quel preciso momento. Usa il termine permettere in continuazione, indicativo no?! Questo ragazzo ha la possibilità di comportarsi come, nella realtà, non riuscirebbe a fare. La distanza fisica, quindi il non sentirsi sottoposto a pregiudizi sull'aspetto, gli permette di essere se stesso. La forza del SEXTING è questa. L'essere "al riparo" consente di spingersi oltre, di dire e immaginare anche situazioni che mai avremmo il coraggio di affrontare nella realtà. Il problema, semmai, nasce laddove la persona approcciata chiede un incontro in carne ed ossa; ma è un problema facilmente ovviabile: si smette di rispondere al telefono, si blocca la persona sul social network attraverso il quale si erano trascorse nottate di fuoco e giornate eccitantissime e si trova un nuovo partner. Quindi, problema sostanzialmente inesistente. Spendo poche parole per attirare l'attenzione sul discorso sociologico delle dinamiche interpersonali: è sano che un trentenne abbia sostituito i rapporti sessuali reali con un'attività sessuale di sola masturbazione, guidata da un'eccitazione meramente virtuale? La risposta è ovvia e inutile. Chiaro che questo uso del SEXTING è eccessivo e patologico, mentre invece correnti di psicologi definiscono positivo l'uso del SEXTING quando serve a stimolare la fantasia, a legare i partner anche quando sono distanti durante la giornata e a mantenere la mente viva, eccitata. Pare che ci sia una conseguenza significante pure nella produzione ormonale (se si eccita la mente, il corpo agisce!) e quindi ben venga il SEXTING, se non diventa un sostitutivo dei rapporti sessuali reali. Un altro testimone della puntata di ieri sera, invece, usa il SEXTING come metodo selettivo pre-incontro: nel rapporto virtuale valuta la compatibilità che può esserci e decide se incontrarla oppure no. Un comportamento pratico, direi, che può apparire eccessivamente cinico ma personalmente preferisco una mente cinica ad una ipocrita. Insomma, il SEXTING ha dato tante soddisfazioni emotive, ha creato coppie reali e ha creato anche problemi alle coppie reali già esistenti: per molti scoprire che il proprio partner fa sexting con altre persone equivale a tradimento, che può essere comprensibile nell'ottica dell'esclusiva a cui ci hanno educati ma nell'ottica di chi pensa che la proprietà sull'altro non esiste fare sexiting è semplicemente un modo per divertirsi, trarre piacere e niente di più. Ancora di più, per qualcuno fare sexting è il modo per trattenersi dal tradire fisicamente! In alcuni stati, in America ad esempio, il SEXTING è una pratica ancor più diffusa e consolidata, considerata "normale", che ha trovato molta forza di espansione in SNAPCHAT il cui utilizzo oggi è molto diffuso anche tra i nostri adolescenti: e questa non è una buona cosa! Se appoggio assolutamente la pratica quando è condotta tra due adulti consapevoli, la boccio in toto se parliamo di adolescenti perché non hanno la misura dell'utilizzo di questi mezzi, non considerano i rischi e non temono conseguenze. Si sentono rassicurati dal fatto di poter inviare la foto decidendo per quanto tempo questa sarà visibile al destinatario (anche pochi secondi) e poi l'immagine si cancella e il destinatario non la vedrà più: in effetti il destinatario non potrà più vederla (salvo che la fotografi a sua volta, occhio!) ma rimane comunque in rete, non viene cancellata dal database! Le variabili, nel sexting come in ogni dinamica sessuale, sono numerose e soggettive ma qualche consiglio lo volete? -decidere prima quali sono i nostri limiti nel sexting: se vi piace fare sexting ma non avete alcuna intenzione di incontrare il partner virtuale, dovete predisporre da subito una situazione che vi consenta di non esporvi. Cosa significa? Molto semplicemente fate capire subito al patner che non state cercando un incontro ma semplicemente avete voglia di giocare un po'. Soprattutto mettetelo in chiaro con i patner che più vi piacciono, quelli che non desiderate perdere, perché qualora vi chiedesse un incontro e voi non doveste acconsentire, si sentirebbe rifiutato e la storia finirebbe. -usate un linguaggio che porti ad immaginare, anche le scene più spinte, ma è più efficace coinvolgere il partner con parole intense che con fotografie e video continui. Stiamo parlando di una storia virtuale e l'asso nella mancia di queste storie è l'immaginazione... più immagino, più ti desidero, più provo piacere. -al bando gli emoticon: volete mettere la differenza tra leggere "immagina la mia bocca sulla tua" e ricevere una faccina gialla che manda un cuore? Ormai fanno parte del linguaggio comune ma, come dice il nome stesso, sostituiscono le emozioni. -non dimenticate che le immagini inviate rimarranno a disposizione del partner anche quando la storia finirà e, soprattutto sul web, le immagini non si cancellano quindi usate prudenza a mostrare il volto o segni facilmente riconoscibili perché non sapete con certezza chi c'è al di là del telefono o del video: una persona che può sembrare la più onesta e buona di questa terra, potrebbe rivelarsi tutt'altro, soprattutto nel caso in cui siate voi a desiderare di interrompere la relazione. -non comunicate alcun dato sensibile: sembra scontato ma sono numerosissimi i casi di truffa basati su un approccio virtual-sessuale. -cancellate i messaggi se la storia è "clandestina" perché a volte, nelle storie virtuali, si arriva ad una confidenza che rasenta quella reale o addirittura la supera: se il vostro partner reale leggesse uno di quei messaggi potrebbe pensare che la storia non sia effettivamente solo una distrazione virtuale. -non fate promesse che non intendete mantenere: prima per una questione di rispetto ma anche per non incorrere poi in conseguenze che alle volte si sono rivelate anche estreme; se la persona, ad esempio, soffre di dipendenza affettiva e voi non lo sapete, potrebbe cercarvi realmente e anche fare di tutto, se siete sposati o impegnati, per "farvela pagare". -attenzione (molta) all'età della persona con cui fate sexting... molti minorenni si propongono come maggiorenni e si rischia la denuncia da parte dei genitori e delle autorità competenti. Concludo queste quattro chiacchiere sul SEXTING con una riflessione che ci porta molto lontano da emoticon ed eccitazione che corre attraverso il wi-fi... le lettere d'amore! Il SEXTING non è forse l'evoluzione delle ormai polverosissime missive sulle quali le emozioni venivano impresse con l'inchiostro e inviate all'amato o all'amata? Era diverso il linguaggio, erano diversi i tempi (potevano servire anche settimane perché la lettera giungesse al destinatario), non si aveva nemmeno la conferma che la lettera fosse arrivata a destinazione... ma il principio di base è lo stesso: emozionare ed emozionarsi attraverso le parole. Quindi... LET'S SEXTING!
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GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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