IL SAPORE DELLO SPERMA. NESSUNO NE PARLA MA CONDIZIONA LA VITA SESSUALE. #lospermastacambiando2/10/2016 Gli uomini stanno pensando "Che ciccio dice questa...", le donne stanno esultando. Molte almeno perché molte sono quelle che dicono che a loro non dispiace fare sesso orale a un uomo ma che questo bisogno che hanno di volerlo "fino alla fine" le rende allergiche alla pratica. Sì lo so, gli uomini non crederanno ma la maggior parte delle donne dice che alla vostra domanda "Ti piace bere lo sperma?" le donne vi pensano dei minorati mentali perché è come dire "Ti piace il vino"? Sì ok, ci piace, ma non tutto... quello che ci lascia cattivo gusto in bocca anche no! Lo so, voi generalmente non sapete che gusto ha e cambia pure, quindi non è colpa vostra. Ma è anche e soprattutto una questione di dieta quindi magari qualche accorgimento si può provare a osservarlo e chissà che la partner non diventi meno riluttante... Gli odori e i sapori piacciono anche alle donne, che siano sì naturali ma non sgradevoli. Eccezion fatta, naturalmente, per le soggettività. Credo che questo sia un tabù per le donne. Il fatto di non dirvelo, o vi è capitato? Io l'ho pensato ma non l'ho mai detto, per esempio. Una delle fantasie sessuali più diffusa fra gli uomini, è quella di eiaculare in bocca o sul corpo della partner. Personalmente lo trovo molto erotico e sensuale sulla schiena... però credo di aver iniziato a "chiederlo" per evitare la bocca. Diciamo che ho conosciuto un piacere alternativo per "colpa" di un condizionamento e molte donne mi raccontano di usare strategie diversissime per evitarlo. Naturalmente è un problema, crea dissapori... amarezze. A lui piace un sacco, lo vorrebbe. Lei, se può, evita. Allora dai, facciamo un patto! Voi seguite qualcuno almeno di questi suggerimenti e io faccio pubblicità alle donne "LO SPERMA STA CAMBIANDO". Che soddisfazione sarebbe per me avvicinarvi in questa pratica così intensa. Più di una penetrazione. Molte donne ritengono la condivisione orale molto più intensa di quella genitale. E poi vi dico un'altra piccola particolarità: per molte donne fa differenza la posizione. Soprattutto per le donne che non amano giochi di ruolo o hanno un carattere particolarmente forte, e non amano inginocchiarsi ai vostri piedi, vi preferiscono stesi sul letto, completamente abbandonati. Gradito che ogni tanto "partecipiate" con movimenti del bacino o con le mani sulla testa (ci siamo capiti) però alternanza è la parola chiave. A qualcuna piace che le si tolga il fiato, non a tutte. Lasciate che ve lo faccia capire lei... Ma torniamo agli accorgimenti che altrimenti voi vi agitate, partite di immaginazione e non finite di leggere. Il liquido seminale per il 90% è costituito da un liquido di acqua, zuccheri, proteine, vitamine e sali minerali provenienti dagli alimenti.
Naturalmente non vi sto dicendo di non mangiare più certe cose ma magari, saperlo, vi farà cambiare abitudini sugli eccessi. E chissà... Don't forget! Se voi vi impegnate un po' io pubblicizzo alle fanciulle che #lospermastacambiando
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Qualche giorno fa, sulla mia bacheca Facebook scrivevo questo: "Vengo a sapere che un amico virtuale (con cui ho avuto anche pochi scambi e solo su bacheche pubbliche per altro, mi ha tolto l'amicizia perché sua moglie/compagna era gelosa del fatto che fossimo amici. Mi rivolgo a lei ora: ma stellina mia... rifletti... il fatto che lui mi abbia levato l'amicizia per accontentarti, ti fa sentire meglio? Ti senti al sicuro ora? Dammi retta... invece di chiedere a lui di togliere le amicizie che ritieni pericolose, fatti una domanda: QUANTO E' FATICOSO ESSERE LA DONNA DI UN UOMO NEL QUALE NON HAI FIDUCIA?" e naturalmente ne è nato un dibattito. C'è chi sostiene che sia normale, c'è chi insinua che probabilmente lui non la rassicuri abbastanza, la maggior parte dei commenti la trova una situazione assurda proprio per il fatto che si sta parlando di un ambito in cui, anche levata la "famosa amicizia" c'è la possibilità di continuare a "frequentarsi" in chat privata, senza restrizione alcuna. Ovvio che l'oggetto della discussione è sempre quello: la GELOSIA, questo antico nemico della tranquillità di coppia o, per qualcuno, ingrediente fondamentale in una coppia "che funziona". Tra questi l'amico giornalista Pellizzari che da quando abbiamo iniziato questo piacevole gioco di confronto sulle dinamiche "uomo-donna" si è un po' ammorbidito su certe convinzioni ma non su questa: la gelosia serve, è segnale di amore per l'altro e laddove non c'è significa che non si ha interesse per il partner. Io ovviamente non sono d'accordo: amo mio marito, la fiducia è intrinseca al nostro rapporto, non ho nessun bisogno e nessun stimolo a controllarlo o a pretendere che frequenti chi decido io, virtualmente o realmente. In questo post Pellizzari si schiera dalla parte dei gelosi e appoggia le richieste e le pretese da parte degli stessi nei confronti dei relativi partner: "Io sono geloso di un tuo amico virtuale quindi, se mi ami, lo devi bannare dalle tue amicizie". Personalmente ritengo la gelosia una dinamica banale e sciocca ma capisco che per molti è una questione viscerale, incontrollabile, non modulabile. Personalmente, ribadisco, credo che amare una persona ed avere fiducia nella stessa dovrebbe bastare a non uscire dal seminato se questa scherza o interagisce con altri su Facebook... certo, può dare noia, soprattutto se la serenità della coppia non è proprio al top! Non voglio di nuovo addentrarmi nei labirinti dell'argomento GELOSIA perché non ne usciremmo più. La gelosia fisiologica esiste ma dovrebbe essere correlata ad una capacità di valutazione adulta e consapevole del fatto che essere una coppia non significa doversi limitare a vicenda quanto più, semmai, fidarsi dell'altro. Che sia fondata o no, la mancanza di fiducia è un deterrente alla serenità di coppia. Soprattutto quando riguarda sciocchezze del genere amicizie virtuali e altri similari perché è ovvio che se una persona, uomo o donna che sia, vuole tradire, tradisce o ha tradito non lo spiattella su una bacheca facebook e non ve lo lascia nemmeno intendere: credo si debba temere di più chi tace rispetto a chi liberamente commenta con ironia e la giusta dose di cazzeggio un post di facebook. Ché state tranquilli... se il partner vi vuole tradire, non sarà chiedergli di bannare un amico o un'amica virtuale con il quale interagisce pubblicamente a mettervi al sicuro, anzi, magari succederà che inizino a parlare in privato per "non farsi vedere" e, lo sapete, da cosa nasce cosa... Premesso che personalmente trovo disfunzionale e patologica qualsiasi limitazione imposta al partner, il chiedere al compagno/a di interrompere un'amicizia virtuale a me sembra più una soluzione modello "occhio non vede, cuore non duole". Se questo vi rende tranquilli, sappiate però che un terzo dei profili Facebook è fittizio, utilizzato proprio da chi non vuole essere assoggettato ai tristi controlli di chi crede che un tradimento possa essere fermato con la cancellazione dell'amicizia virtuale. Il mio consiglio rimane quello: invece che avvelenarvi il fegato cercando di controllare e limitare la vita sociale del vostro partner, godetevelo e abbiate fiducia, che tanto se il tradimento deve succedere non saranno queste paranoie adolescenziali a impedirlo! Ancora una volta Alessandro Pellizzari ci invita a riflettere su una dinamica uomo-donna, forse quella che all'interno della coppia è la più sentita, soprattutto quando gli anniversari cominciano ad avere una consistenza numerica importante. La famosissima "crisi del settimo anno" mi sembra aver perso popolarità: fino a qualche anno fa era quasi una regola, un must... se superavi il settimo anno di matrimonio, eri salvo. Adesso la storia è cambiata, la crisi è in agguato da subito e non si è al riparo nemmeno dopo 10 anni perché le dinamiche uomo-donna sono in continua evoluzione. Alessandro pubblica questo post, che vi invito a leggere, che senza tanti giri di parole vi dice cosa, per gli uomini, non va nel decorso matrimoniale (o di convivenza, per me poco cambia). Le 5 sindromi che Pellizzari descrive con occhio maschile racchiudono tutte le caratteristiche femminili che, dalla notte dei tempi, sono il sintomo di una lotta che dura da anni: quella del volere che l'altro corrisponda alle nostre aspettative. Chi mi conosce sa che ho sempre difeso gli uomini sul desiderio perpetuo delle donne di trasformarli, di cambiarli, di plasmarli. Per questo mi batto sulla convinzione che si debbano avere parecchie esperienze prima di "scegliere" con chi impegnarsi per una convivenza o un matrimonio. Non nego che qualche coppia abbia funzionato anche se il legame è stato intrapreso in giovanissima età e senza esperienze precedente da parte dei partner, ma sono fermamente convinta che un rapporto possa essere efficace davvero solo quando si ha consapevolezza piena di quali caratteristiche caratteriali debba avere il partner per essere quello giusto con cui condividere la vita. Lo so, state pensando: e l'amore, dove lo metti? Al cuor non si comanda! Vero... i sentimenti però nascono, oltre che per alchimia, anche per compatibilità! Quante volte abbiamo pensato di esserci innamorati follemente, di desiderare una persona al punto di impazzirci e poi abbiamo realizzato (con tempi variabili) che quella persona in realtà non faceva al caso nostro? A me è successo un sacco di volte, perché l'innamoramento è una cosa, l'amore un altro. Mi sono "innamorata" di molte persone ma solo una volta nella mia vita ho sentito che c'era compatibilità tale da potermi impegnare a condividere tutto ciò che sono, senza pretendere dall'altro alcuna variazione del suo modo di essere. Ormai il concetto di accettazione dell'altro è usurpato e ha perso, secondo me, il significato originario... sembra una cosa negativa! Preferisco invece definire l'accettazione come rispetto per l'essenza del partner. Non si può pensare di costruire un rapporto efficace se si parte dal presupposto di dover cambiare l'altro per sentirci a nostro agio. E questo è quanto si può fare "prima" per evitare che i casini grossi nascano nel "dopo". Il "dopo". Direi che Pellizzari ha espresso chiaramente il punto di vista maschile, che elenca tutto ciò che gli uomini recriminano alle donne nell'evoluzione del rapporto: il punto cruciale, da sempre e chissà per quanto tempo ancora, è il divario tra la sessualità maschile e quella femminile. Il tasto è dolente, molto dolente, perché da sempre per motivi fisici e psicologici, il percorso negli anni vede l'uomo sempre attivo sessualmente e "bisognoso" di un'attività intensa mentre la donna sembra "sedersi". Se dovessi riassumere il post di Pellizzari, lo farei con due punti: -perché non volete più fare sesso? Gli uomini non ci sentono quando le donne apportano le mille motivazioni per le quali il sesso diventa un bisogno meno impellente: la stanchezza, le preoccupazioni, lo stato fisico. Eppure le donne hanno bisogno di sentirsi bene sia fisicamente che mentalmente per fare sesso. Alle donne l'ormone che spinge non basta a liberare la mente e il corpo dalle pesantezze quotidiane. Non vi piace uomini, noi donne lo sappiamo bene, ma non è un comportamento che abbiamo scelto... viene dalle dinamiche ormonali femminili, dallo stile di vita che conduciamo (non sto facendo vittimismo ma neghereste che la maggior parte della gestione dei problemi di una famiglia gravi sulle spalle femminili?), dal nostro modo di vivere le cose (innegabile che le donne vivano le situazioni con una complessità riflessiva più accentuata). Anche per questo, credo, che molte donne accettino i tradimenti dei mariti. Ricordo che qualche anno fa rimasi stupita dall'affermazione di un'amica cara che so per certo avere un matrimonio che funziona: lei e il marito dopo vent'anni vanno d'accordo in tutto, vivono serenamente e non lamentano problemi. Lei dice che se anche il marito le facesse le corna, lo capirebbe, perché lei non ha bisogno di fare sesso spesso mentre lui lo farebbe ogni giorno. Lei si dice dispiaciuta di non essere sempre "carica" proprio perché non è che lo ama meno, semplicemente le basta "farne meno". Sono anche molte le donne, soprattutto negli ultimi due anni, che mi dicono che amano fare sesso con il marito ma che hanno scoperto di aver bisogno di altro... non che il marito non dia loro quello di cui hanno bisogno sessualmente ma hanno capito che la propria carica sessuale dipende molto dall'aspetto emotivo della sessualità: a renderle "pantere" è la carica emozionale che provano durante l'innamoramento, per intenderci, e quindi la novità, la scoperta, la conquista. So che questo discorso non piace ma sono tantissime le donne che negli ultimi anni hanno scoperto che tradire le rende più attive. So anche che i luoghi comuni su questi discorsi sono milioni ma credo che la verità, se abbiamo il coraggio di guardarla negli occhi, sia sempre dipendente dal fatto che le dinamiche sociali ci hanno voluti "fedeli" ma che la nostra natura non sia quella. E a condire il tutto è la diversità caratteriale tra uomo e donna: l'uomo sarebbe più fedele se la donna fosse più attiva perché la predisposizione al sesso dell'uomo è più fisica. Per la donna. il sesso, è l'ingrediente aggiunto ad una situazione che scatena l'adrenalina non solo per il sesso per tutta una serie di componenti emotive più complesse. -non vi lamentate se vi tradiamo: e su questo non nego ragione uomini, sono dalla vostra parte. Può sembrare un luogo comune dire che l'uomo ha fisicamente bisogno di mantenere un ritmo sessuale elevato ma così è e non possiamo farvene una colpa. Insomma, credo che con questo post non abbiamo risolto nulla! Ma credo che sia proprio perché uomini e donne hanno sentimenti talmente diversi in campo sessuale che, un po' per natura, un po' per condizionamento sociale venuto da centenni, servirà ancora qualche cambio generazionale perché si arrivi a vivere la sessualità in modo un po' più simile. Le sindromi elencate da Alessandro hanno componente sessuale ma non solo: è chiaro che la sessualità di una coppia è legata indissolubilmente alle dinamiche di rapporto ma personalmente credo che siano molto dipendenti dalle differenze innegabili e non ovviabili, per ora, tra uomini e donne. Poi Pellizzari, questo lo chiedo direttamente a te... siamo così sicuri che a cambiare, dopo il matrimonio, siano solo le donne? E' la storia di una quarantaquattrenne che mi scrive per sfogarsi. Sta vivendo un periodo molto negativo: ha tre figli di cui uno adolescente che ne fa di cotte e di crude, ha perso il lavoro perché l'azienda per cui lavorava ha chiuso e suo marito l'accusa di tradirlo. La accusa perché ha trovato qualche messaggio hot? No. Perché gli sono arrivate voci? No. Perché lei ha cambiato modo di vestirsi, pettinarsi o truccarsi? No. La accusa di questo perché da 6 mesi a questa parte lei raramente ha voglia di fare sesso. "Ho provato a spiegargli che semplicemente non sono in vena e che la situazione in cui siamo precipitati dopo che ho perso il lavoro mi fa stare talmente male che non ce la faccio. E' più forte di me. Delle volte provo a impormelo ma è come se il corpo si rifiutasse, non sento niente e quando mi entra dentro mi fa male e mi da fastidio. Allora sto lì, quasi ferma e aspetto che lui finisca." Quanta tristezza nella parole di questa amica che non trova il modo per farsi comprendere dal proprio marito. "Tra noi il sesso è sempre andato a gonfie vele mai un problema. Ora mi sento così e non so che farci. Vorrei che capisse che non lo amo di meno ma lui dice che sicuramente ho un altro che mi prende la testa. Sai cos'è che mi rende più triste? Che quando in passato l'ho tradito davvero non se ne è accorto. E' successo un paio di volte, storie passeggere fatte di sesso e passione ma anche mentre lo tradivo continuavo ad aver voglia di fare sesso anche con lui. Mi rendo conto che diventa sempre più difficile tollerare la sua continua richiesta di fare l'amore per diversi motivi: non mi sento compresa e mi chiedo dopo vent'anni di matrimonio quanto mi conosca. Il problema è che questa sua insistenza mi spinge a chiudermi sempre di più. Se mi conoscesse e mi amasse capirebbe che è il mio stato d'animo a paralizzarmi e avrebbe invece capito quando lo tradivo no?" No. Questo non lo credo. Conosco molte realtà di persone che tradiscono e i coniugi non si accorgono di nulla fino a che non scoppia lo scandalo magari o anche mai. Però credo che sia giustificato il dubbio della nostra amica perché, se non si sente compresa ma anzi accusata, sicuramente un problema c'è. Adesso affronto il problema a monte con un concetto trito e ritrito in ambito di rapporti tra uomini e donne: il sesso per la donna è un qualcosa di piacevole divertente, appagante, coinvolgente, intenso e mille altre sfumature. Per l'uomo anche ma con una differenza abissale: l'uomo farebbe sesso sempre! Vogliamo buttarla sul fatto ormonale? Sì, ci sta. Ma soprattutto la donna ha bisogno di sentirsi bene fisicamente e mentalmente per provare piacere dal sesso, se non è serena il suo corpo non si attiva. Discutendo di questo "caso" con un amico psicologo, mi dice che succede spesso che una donna in stato di criticità (di qualsiasi tipo sia, lavorativa, affettiva...) si "spenga" sessualmente per poi riattivarsi non appena il suo stato psico-fisico riacquista equilibrio. Non sempre il calo di desiderio è da attribuirsi ad una situazione di problemi di coppia, noia o tradimento. Ma i problemi di coppia possono nascere laddove i cambi di ritmo non siano considerati per quello che sono: fisiologici. E un legame di coppia efficace e sano dovrebbe consentire il rispetto e la comprensione di questi ritmi. "Io non ce l'ho con lui, vorrei solo che mi capisse e smettesse di pensare che non faccio l'amore perché penso ad altri ma perché non mi viene spontaneo adesso. Sbaglio?" Come si può "sbagliare" seguendo il proprio istinto? Io credo sia peggio fare l'amore controvoglia, come per senso di dovere... Il sesso deve essere PIACERE no?! Ieri sera mi sono trovata su questo post di Alessandro Pellizzari http://www.alessandropellizzari.com/non-vedo-lora-di-soffrire-per-amore-il-seguito-di-amanti-fanno-bene-o-male/ che vi invito a leggere prima di proseguire, perché qui di seguito troverete alcune mie considerazioni sul sempre-verde tema: IL TRADIMENTO. La mia riflessione, rivolta ad Alessandro, è questa: Sai che mi piace far quadrare i conti… che quando si parla d’amore io non resisto: devo mappare i percorsi, capire la causa e pure l’effetto, devo farmi il viaggio dalla radice alla conseguenza. E così commento con un concetto che potrebbe apparire di una banalità assurda ma considerando il fatto che in realtà il tradimento rimane una delle dinamiche interpersonali più ricorrenti, credo sia inevitabile. Si tradisce per rivivere il momento più emozionante dell’amore: l’innamoramento. Che per forza è il momento che da più intensità… perché le sensazioni che si provano durante la scoperta di nuova pelle e nuova mente non sono eguagliabili. E’ sempre effettivamente un soccombere all’idea che si tradisce per una mancanza nel rapporto di lunga durata. Ma non è una mancanza possibile da ovviare… è lo stimolo adrenalinico che da la novità, è l’eccitazione del vivere come in un film per qualche ora ogni tanto e godersi solo la parte migliore dell’altro, quella più eccitata, mentalmente e fisicamente. Più eccitata e più eccitante. Il rapporto tra i due amanti diventa un sistema che si autoalimenta, due componenti che in modo biunivoco infondono e ricevono energia e carica. Nella stessa misura. Rimangono sempre a carica totale. Quando la novità comincia ad essere nota, succede che si allenta la carica, ognuno dei due infonde e riceve meno energia di prima, non in modo sincronizzato, quindi c’è perdita di equilibrio, e come dici bene tu si giunge al bivio: o la storia finisce o si trasforma in qualcosa di più impegnativo. Se la storia finisce, si ritorna al punto di partenza, e quindi gli ex amanti probabilmente continueranno a perpetuare la ricerca e la soddisfazione del desiderio di innamoramento, fino a che eventualmente incontreranno una persona che, al bivio, non vorranno perdere. Se la storia continua può essere che la nuova coppia memore del vissuto, instauri un rapporto di continua crescita e cambiamento mentale che permette loro di mantenere alta la carica energetica dovuta agli stimoli. O può essere che non ci fosse una compatibilità tale da instaurare un rapporto efficace, quindi la coppia probabilmente reitererà la ricerca di nuovi innamoramenti. Vabbè perdonami… volevo esprimerVi la mia ammirazione per questo post sinergico su un argomento così delicato che di solito Pellizzari tratti in chiave ironica e invece qui ti percepisco più riflessivo, e invece ho usato il form per elaborare dei pensieri, un mio viaggio… un tentativo matematico di far quadrare i conti. Potrei tradurlo in grafico!! Pellizzari 10+ ma il 50% va a MariaGiovanna! |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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