Qualche giorno fa, sulla mia bacheca Facebook scrivevo questo: "Vengo a sapere che un amico virtuale (con cui ho avuto anche pochi scambi e solo su bacheche pubbliche per altro, mi ha tolto l'amicizia perché sua moglie/compagna era gelosa del fatto che fossimo amici. Mi rivolgo a lei ora: ma stellina mia... rifletti... il fatto che lui mi abbia levato l'amicizia per accontentarti, ti fa sentire meglio? Ti senti al sicuro ora? Dammi retta... invece di chiedere a lui di togliere le amicizie che ritieni pericolose, fatti una domanda: QUANTO E' FATICOSO ESSERE LA DONNA DI UN UOMO NEL QUALE NON HAI FIDUCIA?" e naturalmente ne è nato un dibattito. C'è chi sostiene che sia normale, c'è chi insinua che probabilmente lui non la rassicuri abbastanza, la maggior parte dei commenti la trova una situazione assurda proprio per il fatto che si sta parlando di un ambito in cui, anche levata la "famosa amicizia" c'è la possibilità di continuare a "frequentarsi" in chat privata, senza restrizione alcuna. Ovvio che l'oggetto della discussione è sempre quello: la GELOSIA, questo antico nemico della tranquillità di coppia o, per qualcuno, ingrediente fondamentale in una coppia "che funziona". Tra questi l'amico giornalista Pellizzari che da quando abbiamo iniziato questo piacevole gioco di confronto sulle dinamiche "uomo-donna" si è un po' ammorbidito su certe convinzioni ma non su questa: la gelosia serve, è segnale di amore per l'altro e laddove non c'è significa che non si ha interesse per il partner. Io ovviamente non sono d'accordo: amo mio marito, la fiducia è intrinseca al nostro rapporto, non ho nessun bisogno e nessun stimolo a controllarlo o a pretendere che frequenti chi decido io, virtualmente o realmente. In questo post Pellizzari si schiera dalla parte dei gelosi e appoggia le richieste e le pretese da parte degli stessi nei confronti dei relativi partner: "Io sono geloso di un tuo amico virtuale quindi, se mi ami, lo devi bannare dalle tue amicizie". Personalmente ritengo la gelosia una dinamica banale e sciocca ma capisco che per molti è una questione viscerale, incontrollabile, non modulabile. Personalmente, ribadisco, credo che amare una persona ed avere fiducia nella stessa dovrebbe bastare a non uscire dal seminato se questa scherza o interagisce con altri su Facebook... certo, può dare noia, soprattutto se la serenità della coppia non è proprio al top! Non voglio di nuovo addentrarmi nei labirinti dell'argomento GELOSIA perché non ne usciremmo più. La gelosia fisiologica esiste ma dovrebbe essere correlata ad una capacità di valutazione adulta e consapevole del fatto che essere una coppia non significa doversi limitare a vicenda quanto più, semmai, fidarsi dell'altro. Che sia fondata o no, la mancanza di fiducia è un deterrente alla serenità di coppia. Soprattutto quando riguarda sciocchezze del genere amicizie virtuali e altri similari perché è ovvio che se una persona, uomo o donna che sia, vuole tradire, tradisce o ha tradito non lo spiattella su una bacheca facebook e non ve lo lascia nemmeno intendere: credo si debba temere di più chi tace rispetto a chi liberamente commenta con ironia e la giusta dose di cazzeggio un post di facebook. Ché state tranquilli... se il partner vi vuole tradire, non sarà chiedergli di bannare un amico o un'amica virtuale con il quale interagisce pubblicamente a mettervi al sicuro, anzi, magari succederà che inizino a parlare in privato per "non farsi vedere" e, lo sapete, da cosa nasce cosa... Premesso che personalmente trovo disfunzionale e patologica qualsiasi limitazione imposta al partner, il chiedere al compagno/a di interrompere un'amicizia virtuale a me sembra più una soluzione modello "occhio non vede, cuore non duole". Se questo vi rende tranquilli, sappiate però che un terzo dei profili Facebook è fittizio, utilizzato proprio da chi non vuole essere assoggettato ai tristi controlli di chi crede che un tradimento possa essere fermato con la cancellazione dell'amicizia virtuale. Il mio consiglio rimane quello: invece che avvelenarvi il fegato cercando di controllare e limitare la vita sociale del vostro partner, godetevelo e abbiate fiducia, che tanto se il tradimento deve succedere non saranno queste paranoie adolescenziali a impedirlo!
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Per me è sempre piacevole essere chiamata in causa da Pellizzari.... che quando mi chiama a commentare un suo scritto, sa già che arriva la guastafeste! Quella che non giudica quel che succede, ma preferisce analizzarlo, e che non ama molto che si giudichi generalizzando perché è la solita storia del "Al lupo, al lupo" ma di agnellini in giro ce ne sono veramente pochi (e poche)! Questa volta l'articolo di Alessandro porta a riflettere su un argomento sempre molto attuale e che difficilmente diventerà sorpassato perché viene immancabilmente trattato come un'accusa senza soluzione. Gli uomini da sempre sono giudicati "peggiori" delle donne perché fanno questo, non fanno quello... Il fatto è uno, ed uno solo: siamo diversi! Anche cerebralmente intendo e invece la morale ci vuole tutti uguali, tutti in riga. La natura ci ha creati diversi e la morale ci vuole uniformare, vuole eliminare ciò che "non sta bene"! La natura ci fa nascere da soli e la società ci vuole moribondi in coppia! E stiamo sempre a puntare il dito contro il comportamento sbagliato (degli uomini soprattutto) ma posso dire? Il tradimento anche continuativo è nato quando si è deciso in Occidente che la monogamia è il modello unico (come il 730, non puoi scappare!) accettabile, gli altri sono tutti "malati, sbagliati o stronzi"! Riferendomi al post di Alessandro ed Eliselle, da moglie di un marito che dopo avermi guidata in qualità di "auto sportiva" per 5 anni, ha deciso di guidarmi come "utilitaria" (da 13 anni a questa parte), io dico che mi danno più noia gli uomini che maltrattano (fisicamente o psicologicamente), quelli assenti, quelli che impongono, che comandano, che non tradiscono ma sono delle amebe all'interno della famiglia. Possiamo continuare a ragionare per luoghi comuni e stereotipi fino alla morte ma la REALTA’ è che se dovessimo mettere al muro tutti gli uomini che tradiscono (e donne pure) rischieremmo l'estinzione! E, per quanto mi riguarda, la realtà è l'unica che conta... il resto è polemica, gratuita e inutile. Problemi tali da autoanalizzarci li abbiamo TUTTI, io mi ci metto per prima, ma vogliamo vivere o passare il resto della vita dallo psicanalista a chiederci perché ci comportiamo come la morale non vuole? Io non ce l'ho con chi continua a desiderare le storie da favola, ci mancherebbe... però mi piace ragionare sulla realtà dei fatti. Se vogliamo essere consapevoli dobbiamo ragionare su ciò che realmente accade, se vogliamo continuare a prenderci in giro possiamo continuare all'infinito a puntare il dito su chi fa cosa non si dovrebbe fare! Vero che gli uomini sono più aridi, come sostiene Pellizzari, ma è allora io dico che le donne sono delle grandissime stracciacoglioni (e guai al primo che lo nega) mentre gli uomini rompono meno! Che significa? Gli uomini avranno (per le donne) il difetto di essere più aridi e le donne (per gli uomini) sono delle stracciacoglioni... 1 a 1! Cosa abbiamo risolto? Nulla!! Proviamo invece a prendere consapevolezza che è inutile e deleterio ribadire i difetti dell'altro e piuttosto impariamo ad accettare il fatto che siamo diversi. Gli uomini riescono a tradire con più leggerezza primo perché sono diversi, hanno dinamiche diverse e sono meno attaccati di noi donne (ehm, mi ci metto in mezzo ma che fatica!). Secondo perché vengono cresciuti nella convinzione di dover confermare la propria virilità proprio dimostrandosi dei conquistatori, dei potenti, de maschi! Più donne accumulano, più sono MASCHI! E allora non tollero che questo sia un difetto perché difetto diventa solo se lo relazioniamo alla moralità! Le differenze, uomo-donna sono inopinabili, per natura e per stampo educativo, e non sono criticabili su questo aspetto (se le loro azioni non presuppongono violenza) ma perpetuare la critica in senso negativo a cosa serve? Gli uomini sono più portati a tradire (che poi avrei da dire anche in merito) e allora? Perché dobbiamo farli apparire come mostri! Se la maggior parte degli uomini è così, dovremo un giorno prendere atto che non è un difetto ma una caratteristica, che tale rimarrà fino a che continueremo a criticare con banalità e le donne non saranno disposte ad andare incontro ad un compromesso: quello di comprendere che gli uomini hanno per natura e per educazione un bisogno sessuale molto più ampio di quello della media femminile. Cosa dovrebbero fare, quindi? Diventare ciechi a suon di film porno? Di nascosto però, mi raccomando, perché la donna s’offende anche se il marito/compagno guarda i porno! Il problema di base è sempre e solo uno: non ci si confronta o se lo si fa, non si dice chiaramente ciò che si pensa perché l’educazione ricevuta non ce lo consente, quindi si cerca altrove ciò che in famiglia non è nemmeno concesso dire! E tutto ciò è palesemente confermato dal fatto che anche il mondo femminile sta evolvendo in questa direzione: è più alta l'incidenza della fascia femminile che ha iniziato o sta iniziando a tradire piuttosto che quella degli uomini che smette di farlo. Questa è la realtà! E allora vogliamo chiederci il perché invece che continuare a criticare banalmente? Vogliamo cominciare a mettere in discussione il concetto di "esclusivismo", sia di pensiero che di azione, soprattutto quando riguarda la sessualità? L'esclusiva sessuale non funziona, sono i fatti a dimostrarcelo, non è un'opinione. Se i tradimenti sono così numerosi, qualcosa non funziona nelle regole morali. Mi nasce spontanea una affermazione: MARIO B. è morto e lo piangono disperate due famiglie... evidentemente MARIO B. era ben voluto da entrambi le famiglie. Ed è stato in grado di dare molto ad entrambe se nessuna delle due mogli è mai arrivata a capire che lui avesse un'altra famiglia! O sbaglio? Sono in un frangente molto cinico e quindi, ciò di cui mi dispiaccio in relazione a questa storia, è che il signor Mario sarà ricordato come una brutta persona e non per le qualità che evidentemente aveva se due famiglie lo hanno amato fino alla morte! Le regole morali indubbiamente sono un vademecum sociale per mantenere uno standard nelle dinamiche. Ma le dinamiche cambiano coi tempi e ognuno di noi, in fin dei conti, ha le proprie esigenze, le proprie affinità e un cervello per pensare. Invece di criticare sterilmente gli altri e poi ritrovarsi da soli sul divano la sera a ingozzarsi di schifezze per ovviare la solitudine, proviamo a goderci momenti buoni anche se non corrispondono in toto a ciò che ci hanno insegnato che ci deve piacere!! Era Caterina Caselli a cantarla ed era il 1966: una delle sue bellissime creazioni che io amo cantare a squarciagola! Inevitabile il coinvolgimento quando ci sta di mezzo la tragedia che nasce da una situazione in cui uno ha tradito e l'altro cerca venia, no?! Il termine per-donum è stato usato per la prima volta da Quintiliano ed ha il significato di dichiarazione di benevolenza nei confronti di chi, con il suo agire, ha violato la nostra vita. In sostanza chi perdona promette di non vendicarsi o portare rancore, sebbene l'altro abbia gravemente ferito nei sentimenti. Il che dovrebbe presupporre un totale oblìo dell'accaduto. Ti perdono, stop... non è successo nulla! E' passato qualche anno, canzoni struggenti sul perdono ne escono puntualmente, il povero Quintiliano è storia anche un po' dimenticata ma noi sta c.... di parola non riusciamo a levarcela dalla bocca. Come avrete capito, la parola in questione non mi piace! Perché? Perché presuppone che chi perdona si disponga in condizione di superiorità verso chi ha "ferito", che inevitabilmente passa in condizione di svantaggio perché è colui che si mette alla mercé del ferito affinché gli venga concessa la grazia! Ma perché vi faccio questo discorso? Perché l'amico giornalista Alessandro Pellizzari mi invita a leggere questo suo post senza essere consapevole del fatto che in questi giorni sono di un cinismo unico e particolarmente refrattaria alle parole di circostanza. Passo periodi di grande interesse a stimolare gli altri a capire certe dinamiche reali dei rapporti sentimentali, che la maggioranza della gente fa fatica anche ad assimilare perché troppo abituata a ragionare secondo gli schemi unici imposti dalla società. Poi vado in burn out e BOOM, per una settimana perdo i freni e spiattello le verità per quello che sono, senza tergiversare.PERDONO è una parola da falsi moralismi e tristi minestre riscaldate! PERDONO NON ESISTE, soprattutto nei rapporti d'amore. Esiste che il tradito conceda al traditore di non lasciarlo, pagando tutte le pene del caso: il tradito diventa la vittima e il traditore diventa debitore: "tu mi hai fatto la grazia (grazie!) e io devo fare di tutto per ripagarti del danno che ti ho arrecato"! Questo vi sembra un buon modo per procedere? A me per nulla, anzi, lo schifo proprio! Due adulti che hanno una relazione, in cui uno dei due "tradisce", hanno tre scelte: -mollarsi perché il tradito non tollera il pensiero del tradimento: in questo caso mi sfugge che la relazione gravitasse intorno ad un discorso di vero amore quanto più ad un discorso di pretesa fedeltà! Non dico che il tradito non amasse il traditore ma di sicuro l'amore (e quindi gli aspetti positivi del traditore, prima che si rivelasse tale) è inferiore come importanza all'ego del tradito che ritiene insormontabile il tradimento perché diviene consapevole di non essere l'unico oggetto d'amore. -stare insieme a suon di meccanismi malati e deleteri per chiunque: il traditore avrà per sempre dalla sua la carta del "ma tu mi hai tradito, non te lo dimenticare" e il traditore sarà un debitore all'infinito, controllato più che da Equitalia e dovrà sentirsi in colpa per sempre per ciò che ha fatto! E che ha fatto? Lo hanno capito quelli che hanno scelto la terza opzione: -due adulti consapevoli e che hanno un rapporto realmente amoroso, non mediocri, non si prendono a suon di botte o di offese ma si fermano a riflettere insieme sull'accaduto, a comprenderne i motivi (di qualsiasi genere siano) e ad affrontare lo stato delle cose. Senza vittimismi e richieste di perdono, senza pretese di riscatti e senza fomentazione di sensi di colpa. E' successo, punto. Quindi, dopo un po' di divagazione per spiegare il mio punto di vista, rispondo ad Alessandro dicendo che è necessario focalizzare e sottolineare che il PERDONO come lo intendiamo noi oggi viaggia da sempre per volere della Chiesa sull'infliggere all'altro il senso di colpa... Le coppie che oggi, come dici tu, attraverso il PERDONO vanno avanti, sono in maggior parte coppie che si autoimpiccano all'albero del VD (vittima contro debitore) o persone che non hanno possibilità logistiche ed economiche di fare diversamente (anche per comodo...). Vorrei sperare che fosse perché molto consapevolmente si siedono e si confrontano per capire l'origine, la causa e l'effetto del tradimento, le corresponsabilità e le possibilità di proseguire. Soprattutto vorrei che lo facessero chiedendosi se hanno più valore i sentimenti condivisi, il tempo trascorso insieme e quel sentimento che sembrava così forte fino alla scoperta del tradimento. Era davvero così forte (e quindi non può essere sbaragliato da due ore di sesso con un'altra persona) o forse era apparentemente forte, in realtà molto debole? Non so voi ma io se un giorno mio marito dovesse tradirmi o io dovessi farlo, siccome lo amo, preferirei capire cosa è successo piuttosto che nascondere la testa sotto i sensi di colpa e rovinare la mia e la sua vita!!! E, di sicuro, non cancellerei una vita di benessere per la ferita nell'orgoglio di non essere stata (per due ore) il centro del suo desiderio! Io al PERDONO ci sto solo se significa capire insieme che quel che è successo aveva un valore nettamente inferiore al rapporto e, soprattutto, se non presuppone che il traditore diventa un debitore nei confronti del tradito. Anche Gandhi diceva che "il perdono è la virtù dei forti". Ecco, io trovo che sia pessimo continuare un rapporto in cui uno diventa il forte perché ha perdonato. Ritorno a parlare di cuckoldismo perché questa mattina ho trovato questa mail: "Buonasera Grazia. Ho letto il suo articolo sul cuckoldismo perché da qualche tempo mi trovo a fantasticare su mia moglie posseduta da altri uomini mentre io resto a guardare. Il problema però è che il pensiero mi eccita e mi manda ai matti nello stesso tempo, nel senso che immaginarla posseduta da uno o più uomini è la fantasia più eccitante per me ma il fatto che possa succedere realmente mi fa impazzire di gelosia. A fronte delle considerazioni sue, del Dott. Pellizzari e della Dott. Forlano, mi sono chiesto se continuare a fantasticare o se sarebbe invece il caso di ragionare con mia moglie e capire come comportarci. Il nostro rapporto è piuttosto buono anche sessualmente e quando le parlo di questa fantasia durante un rapporto sessuale si eccita molto (come darle torto?). P." Naturalmente ho risposto in privato a P. e gli ho chiesto l'autorizzazione a pubblicare la sua mail. Questo perché non è l'unico ad avermi chiesto consiglio su come affrontare una situazione del genere, anche quando la "pratica sessuale" è di diverso genere. Ma andiamo per gradi. Per trovare una risposta a questo dubbio di P. è necessario fare una distinzione molto importante: nel fare comune i termini FANTASIA e DESIDERIO sono erroneamente usati come sinonimi e ben pochi sanno che differenza c'è! Non sto facendo la pignola ma voglio farvi capire dove nasce il dubbio. La FANTASIA è la facoltà della mente umana di creare immagini complesse, parzialmente o totalmente irreali mentre il DESIDERIO è l'aspirazione e impulso a soddisfare un bisogno o un piacere. C'è una bella differenza, no?! E proprio questa differenza corrisponde al dubbio, nel senso che usare immagini fantasiose è un modo per nutrire la libido mentre quando si arriva a domandarsi se "farlo o non farlo" in modo razionale, e non nel momento del rapporto sessuale, significa che si è già andati oltre la semplice capacità creativa e che ci si sta muovendo verso la possibilità di soddisfare realmente un piacere. Poco cambia quale sia il desiderio sessuale, potrebbe riguardare qualsiasi pratica, perché la soluzione del dubbio sta nel rendersi consapevoli di quanto si sia disposti a mettersi in gioco e di quanto si sia in grado di gestire la situazione "durante" ma anche "dopo", soprattutto quando il desiderio prevede il coinvolgimento del partner. Mai dimenticare che è necessaria una eccellente intesa di coppia per "aprirsi" a situazioni che prevedono un coinvolgimento fisico e mentale imponente nella condivisione del piacere con persone estranee alla coppia stessa. Riguardo alle dinamiche che influiscono all'interno della coppia quando sorge il desiderio di cuckoldismo, Alessandro Pellizzari ed io ci siamo confrontati in questo articolo qualche tempo fa. In linea di massima rendersi consapevoli significa parlare con il patner apertamente, senza tragedie e senza ipocrisie: la presa di coscienza non presuppone l'obbligo alla "messa in pratica" ma semplicemente stabilire un momento di riflessione per valutare se effettivamente è un desiderio, se risulta eccitante per entrambi e soprattutto se si ritiene il legame di coppia sufficientemente saldo per non correre il rischio che l'inserimento di una terza persona nel rapporto sessuale destabilizzi l'equilibrio della coppia. Prendetevi tutto il tempo per "muovervi" in sicurezza... i desideri non scappano! Non dimenticate che le forzature possono portare a problemi reali e anche difficilmente rimediabili. Ultima riflessione, dedicata alle donne che magari si sono sentite proporre dal marito questa "variante": se ve lo chiede NON è che non gli bastate più o non vi ama o è un pervertito! Sono moltissimi gli uomini che hanno questo desiderio e sono innamorati della partner a tal punto da volerla guardare godere al massimo! Io personalmente consiglio di riflettere (prima di sbottare in scenate isteriche) sul fatto che la sua ricerca del piacere è pensata a due e che quindi abbia messo voi al centro del suo desiderio. Se non ve la sentite potrà comprendervi e si terrà il desiderio così come probabilmente tanti altri. Se invece l'idea vi stuzzica........ Bando alle ipocrisie, ai perbenismi e alle (ovviamente indispensabili) facciate da brave ragazze, ottime mogli e fedelissime vedove ANCHE LE DONNE CERCANO SESSO. Se non lo sapevate è perché non lo volevate sapere (o meglio ammettere) ma le donne, come gli uomini, desiderano anche storie puramente sessuali. Lo si evince, senza troppo mistero, facendo una carrellata dei più noti siti di incontri per adulti a cui si stanno aggiungendo, da qualche tempo a questa parte, siti specifici per donne mature (milf o cougar) che cercano ragazzi giovani, aitanti e spensierati. Fino a qualche anno fa le donne erano una percentuale nettamente inferiore tra gli iscritti, oggi la presenza femminile è notevolmente aumentata. Il "perché" e il "quanto" in questo articolo non ci interessa perché per una volta non sono qui ad analizzare le cause di un fenomeno ma a dare consigli alle donne sul "come". Sì perché tante sono già "scafate" ma tante nemmeno sanno da che parte si comincia e, magari, si astengono per il timore di combinare pasticci (essere scoperte) oppure pensano che su "quei siti lì" ci siano solo pervertiti, maniaci e brutta gente. Non è così, ve lo assicuro! E posso dirlo in tutta tranquillità dopo tre anni di studio dei siti vari... Ci sono persone normalissime in cerca di storie che possono essere puramente sessuali o anche essere un modo diretto di conoscere altra gente, senza aspettare il fato! I perbenisti scuoteranno la testa perché a loro pare impensabile cercare amicizie (di qualsiasi genere) su un sito che appare quasi pornografico ma datemi retta: io non ci guadagno nulla ma, su questi siti, trovate semplicemente le persone che incontrate ogni giorno in strada o con cui lavorate o che la domenica mattina, a messa, si siedono accanto a voi. Nulla di nuovo sotto il sole, sappiamo tutti che in questi siti ci sono quelle persone che come tanti altri cercano compagnia, soprattutto sessuale o anche di più. Di tutti questi siti studiati, quello che prediligo è senz'altro Annunci69: apparentemente un bordello ma date retta a me (che ho messo tre diversi annunci per capire quali dinamiche avvengono in base a ciò che si cerca), su oltre 491.000 iscritti, troverete ciò che cercate! Ma andiamo per gradi amiche mie, se avete anche solo la curiosità di vedere che succede, seguite questa guida (non saltate nemmeno un passaggio!) e, nell'assoluta tranquillità di casa vostra, senza timore di essere scoperte o raggiunte, potrete divertirvi un po' e valutare voi stesse se qualcuno dei "pretendenti" può essere interessante per voi! 1) Createvi una mail FALSA: un nome inventato, che non possa ricondurre nessuno alla vs identità, e che userete SOLO per questo sito. 2) Fate l'iscrizione al sito: è rapida, gratuita per la maggior parte dei siti. 3) Decidete chi volete essere e cosa vorreste trovare, cioè scegliete un nickname/nome e scrivete nel profilo ciò che andate cercando, perché siete lì. Non fate mai riferimento alla vostra vita reale, non serve, scrivete semplicemente con quale tipo di persona vorreste avere a che fare... Per semplificare, vi copio qui i tre messaggi che ho messo sui miei tre diversi profili: ELISA "Quarantadue anni, bella presenza, amante del sesso senza tabù ma all'insegna di sensualità, erotismo e passione. Detesto le persone pressanti... amo le situazioni che nascono con intrigo e finiscono senza drammi. Prediligo i superdotati, sia fisicamente che mentalmente! Bisex ma solo per donne ad alta carica erotica!" ANNALISA "Quarantacinque anni, stanca di uomini superficiali, spero di incontrare qui qualcuno di giusto che sappia instaurare un'amicizia o anche qualcosa di più. Lo so, penserete tutti che questo è il sito sbagliato ma io ci provo! Sono alta 1.68, piacente, corporatura media con le curve al posto giusto. Per cortesia, non vorrei essere contattata da coppie o uomini troppo giovani. Sono eterosessuale, pochi tabù ma non amo la volgarità... tutto va fatto con il giusto rispetto. Non do nulla per scontato... deve nascere il giusto feeling." VERDIANA "Ciao! Ho 46 anni, bella presenza e sto cercando una semplice storia di sesso, quel sesso che non posso fare con mio marito perché per lui il massimo sono cinque minuti di missionario. Voi che mi proponete?" Dunque, come è facile intuire, i contatti che sono seguiti a questi annunci sono diversi per tipologia di persona e per tipologia di "proposta". E' semplice comunque: basta indicare chiaramente cosa si cerca. 4) Scegliete l'immagine da caricare nel profilo: se volete sesso forte e spinto, siate audaci; se volete una storia di buon gusto, siate elegantemente sexy... basta un particolare! Non mettete MAI una foto del viso o di una situazione in cui sareste facilmente riconoscibili anche perché, non dimenticate,nessuno dice di andare su questi siti ma in realtà tra quasi 500.000 persone potrebbe esserci qualcuno che conoscete, no?! 5) La scelta dei "pretendenti": appena pubblicato il profilo cominceranno a fioccare messaggi per conoscervi o farvi proposte. Qui sta a voi capire, a seconda di cosa cercate, chi scegliere nella giungla di quanti si propongono. -Studiatevi il "personaggio" che volete essere: se volete storie di sesso e non volete avere problemi, l'ideale è inventarsi di sana pianta un lavoro, una situazione sentimentale,... Se siete sposate, meglio scegliere solo pretendenti sposati: di sicuro non vi creeranno problema alcuno. Se invece cercate qualcosa in più e siete libere, potete tranquillamente scegliere anche uomini single... -Eliminate subito quelli che vi sembrano troppo lontani dal vostro modo di essere o da quello che cercate. Le proposte saranno sicuramente molte perché gli uomini su questi siti sono molti attivi (anche quelli che a casa sono il tipico pantofolaio), quindi vi ritroverete la casella della posta gremita di messaggi di ogni genere: alcuni divertenti, altri meno; alcuni molto poetici, altri per niente... a voi decidere quale tipo di approccio corrisponde ai vostri desideri! -Non esitate a fare domande e a chiedere ciò che vi interessa. -Siate determinate, se qualcuno insiste e non vi va a genio non pensate alle buone maniere: scriveteglielo e non rispondete più. La presenza delle donne su qesti siti è ancora un "miraggio" per gli uomini come se fosse una cosa incredibile, quindi ci provano a dismisura! -Chi si propone con frasi forti ed esplicite, magari non proprio da gentiluomo, è così! Quindi, se la volgarità vi da noia, eliminate! -Non date MAI il numero di telefono, salvo siate già molto avvezze a queste dinamiche di incontro e quindi siate in possesso di un numero secondario, destinato ai "giochi proibiti". Se, in previsione di un incontro, preferite sentire prima la persona per una prima "valutazione", vi conviene acquistare una sim secondaria, il cui numero userete SOLO ed esclusivamente per questa attività. -Non inviate MAI foto del viso se ve le chiedono (ve le chiedono!) anche se vi sembra di potervi fidare della persona con cui state chattando: vi vedrà quando e se deciderete di incontrarlo. Tranquille... non perderete l'occasione: se la persona è interessata accetterà le vostre regole. -Se qualcuno dei pretendenti "vi prende", spostate la conversazione sulla mail (quella finta, mi raccomando!): sarà un modo per accentrare la conoscenza e renderla un po' più intima e consapevole. 6) Se avete deciso che qualche persona potrebbe fare al caso vostro, e siete decise ad incontrarla, fissate un appuntamento di giorno per un caffè conoscitivo: quattro chiacchiere in un bar sono una situazione sicura e vi permette, qualora la persona non vi interessi, di liberarvi in fretta e senza problemi. Parcheggiate lontano dal luogo di incontro, la targa dell'auto potrebbe essere un elemento per risalire alla vostra identità. Mentre chiacchierate, lanciate una battuta del genere: "Sai, non sono solita a questo tipo di incontri, quindi la mia amica ha il tuo recapito in caso io sparissi per sempre!". Il pretendente capirà che non siete totalmente sprovvedute e "giocate" in modo comunque attento! Se la prende in ridere è chiaramente in buona fede, se vi sembra innervosirsi forse è il caso di pagare e liquidarlo. Anche in questa occasione, anche se l'incontro vi sembra positivo, non cedete dal punto di vista della sicurezza sull'identità, ci sarà tempo per "confessarsi" quando avrete appurato che la persona è affidabile. Concludo con una breve considerazione: sia che vi iscriviate a questi siti perché siete seriamente intenzionate a conoscere nuove persone, sia che lo facciate per curiosità o per avere uno spazio virtuale in cui "giocare", non ovviate MAI le regole di sicurezza e privacy! Sono io la prima a sostenere che su questi siti ci sono persone comuni, "normali", ma un appuntamento al buio (o semibuio) è sempre un'incognita... che può rivelarsi davvero piacevole ed è più probabile che lo sia se non si mette a rischio nulla! Detto questo... Buona caccia ragazze!! |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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