![]() Non è un gran buon giorno per gli uomini quello che sto per dare, perché oggi si parla delle loro capacità sessuali. Sì sì, diciamo che sto per fare un quadro della situazione emersa dalla raccolta delle testimonianze di 100 donne, tra i 40 e i 55 anni, che abbiano all'attivo un minimo di 10 partner (passati o presenti) negli ultimi 5 anni. Questo studio è chiaramente condotto su un campione non numerosissimo ma ci tengo a precisare che è stato appositamente scelto per essere rappresentativo di una tipologia di donna "esperta" e in grado di fornire dati con capacità di confronto. L'analisi è risultata piuttosto difficoltosa perché, va considerato, che le donne in questione hanno espresso gusti sessuali molto differenti ma a stupirmi è stata l'uniformità dei risultati. Omettendo le considerazioni sul livello del rapporto affettivo/amoroso, perché ho chiesto loro di scindere l'ambito sessuale dagli eventi sentimentali e di essere obiettive riguardo alle performance sessuali, la linea generale che si è delineata è piuttosto netta. Curiosi di sapere? Ebbene mi duole dirvi che il livello di soddisfazione delle intervistate è alquanto sconfortante: solo il 5% ha definito gli uomini ottimi amanti, il 13% li definisce eccellenti, il 10% buoni. Il 29% ha ottenuto la sufficienza mentre, ahimè, il 43% è stato definito mediocre. Qualcuna è addirittura arrivata ad affermare che preferisce l'autoerotismo e che il più delle volte dopo il sesso con un partner ha pensato che sarebbe stato più appagante farlo da sola. Brutta batosta all'autostima maschile, che dalla notte dei tempi non perde occasione per rimarcare la propria inattaccabile virilità. Ma non infuriatevi amici miei, non prendetevela! Se ho deciso di pubblicare questi dati non è per infierire, anzi, quanto più per mettervi a conoscenza di alcune considerazioni che sono emerse durante le interviste quasi all'unanimità, e vanno a dare un quadro molto specifico sul cosa "manca" alle donne durante un rapporto sessuale. Lo so, state già pensando: "Eh ma le donne non sono mai contente!!" e in parte vi do ragione ma la sessualità non si comanda e, lo sapete già, quella delle donne è piuttosto varia e complessa. E allora via! Un bel respiro e vediamo se posso essere d'aiuto... La prima nota (a cui è dedicata la vignetta sopra) che voglio fare riguarda "il contesto emotivo": l'iniziativa e la determinazione! Molte delle donne intervistate dicono che gli uomini sembrano essere diventati delle femminucce: lo so uomini, è sempre più difficile, ma le ragazze in questione sono stupite del fatto che i "maschi" intraprendenti e freemind (quelli che cercavano le storie "senza problemi", dove il coinvolgimento sentimentale non era obbligatorio, anzi!) sembrano essere in via di estinzione. E che oggi sono gli uomini a diventare pecorelle al seguito quando una donna non vuole coinvolgersi ma limitare il rapporto ad un'amicizia di letto. Questa affermazione la lascio in sospeso, ve la pongo solo come dato raccolto perché esula un po' dall'argomento di questo post e merita un approfondimento che, di suo, potrebbe occupare lo spazio di un'enciclopedia perché le variabili determinanti sono decine, forse centinaia. Ora passiamo al sesso vero e proprio! Pochissimi uomini sanno come eccitare e portare all'orgasmo una donna mediante il sesso orale. Il cunningulus, nel quale tanti uomini si vantano di essere maestri oltre che estimatori, in realtà risulta essere una delle pratiche in cui sono meno capaci in assoluto. Qualcuna si lamenta della lingua modello "frullino", qualcuna dei denti troppo irruenti magari proprio mentre l'eccitazione sta crescendo e la clitoride è molto sensibile, qualcuna del risucchio eccessivo. Insomma l'83% delle intervistate afferma di non aver mai provato un orgasmo da cunningulus con un uomo e attribuisce l'insuccesso soprattutto alla variazione troppo repentina dei ritmi. Problematica che pare essere la causa primaria anche dell'insuccesso della stimolazione manuale: pare che le donne provino piacere al primo tocco, lento e caldo, ma che la mano maschile fallisca quando prosegue non mantenendo lo stesso grado di velocità e pressione, cambiando troppo spesso la direzione del movimento. Ognuna ha la propria sensibilità, chiaro, ed è proprio facendo attenzione alla reazione che la donna manifesta che si indovina il ritmo giusto (testimonianza diretta: "Qualcuno sembra voler togliere la pelle sfregando la clitoride come se fosse da scartavetrare! Voglio intensità, non sono alla catena di montaggio!). In relazione a queste due pratiche il consiglio che posso dare è quello di adoperarsi in modo crescente, anche alternando i movimenti (che siano della lingua o della mano) ma in modo moderato... non c'è nessuna fretta e non va dimenticato che la clitoride è un complesso di nervi, molto sensibile, che percepisce il tatto all'ennesima potenza. La sovrastimolazione è controproducente: può dare fastidio e azzerare l'eccitazione. Servono tempo, pazienza e intensità. Forse può servire riflettere sull'analoga pratica sul glande, considerando che la clitoride è una concentrazione di terminazioni nervose... I bocciati in assoluto sono gli uomini che vivono il rapporto sessuale come se fosse una seduta di fitness e fanno continue richieste di cambio di posizione: non va dimenticato che mentre nella maggior parte dei casi l'uomo deve controllare l'erezione cercando di non godere, per le donne è diverso... e ogni rallentamento, interruzione o variazione, riporta l'eccitazione ad un grado inferiore, quindi un "tornare da capo" nel viaggio verso l'orgasmo. Così come le sedute ai cento all'ora non hanno buon effetto sull'apparato genitale femminile, soprattutto se prolungate (testimonianza diretta: "Ma capitano tutti a me gli anestesisti? A volte hanno una frenesia tale nel fare avanti e indietro che io non la sento più!"). Accenno solo alle affermazioni ricorrenti riguardo alla eiaculazione precoce (ero talmente eccitato che non ho resistito!): quasi ogni primo rapporto con nuovo partner registra il "già fatto?" entro pochi minuti. Non è un difetto se non segna la fine del rapporto, se l'uomo si adopera in modo da non far crollare l'eccitazione di lei, durante il periodo fisiologico della ripresa. Da non dimenticare che come l'uomo ha bisogno di tempo per riprendere, anche la donna dopo l'orgasmo ha un lasso di tempo (più breve e variabile) in cui la clitoride ha bisogno di tranquillità e, se stimolata, dà fastidio. Molte donne riferiscono di dover togliere la mano del partner perché gli uomini, appena la donna ha goduto, continuano a toccare la clitoride come se cercassero subito di farle avere un altro orgasmo. Fanno eccezione le pluriorgasmiche le quali possono riprendere molto prima ma comunque un attimo di "scarico" ci vuole. Concentratevi magari sulle carezze delle grandi labbra e dei seni, che non andrebbero mai dimenticati nemmeno durante la penetrazione (testimonianza diretta: "Mi toccano le tette solo all'inizio, poi se le dimenticano proprio!). Vogliamo parlare anche del sesso anale? Campo doloroso (in tutti i sensi) se non si segue il ritmo di eccitazione della donna (che ha bisogno di essere già molto eccitata per poter accogliere il pene senza provare dolore) e "forzare" è assolutamente deleterio. La tecnica migliore è sicuramente appoggiarsi facendo lieve pressione, mantenendo un'erezione quantomeno eccellente, e lasciare che sia lei a farlo entrare (ricordo di aver letto qualcosa di Califano che spiegava ad hoc proprio questo, anche se in modo piuttosto colorito). Evitate, soprattutto le prime volte se lei è restia, di farlo in doggy style (volgarmente: a pecorina)... meglio se lei è supina: può controllare meglio la penetrazione e masturbarsi contemporaneamente, favorendo la dilatazione per effetto dell'eccitazione. Non posso non specificare che il 79% delle donne apprezza il sesso anale (lo sapevate?) e che il 13% preferisce una prima penetrazione meno "dolce" (testimonianza diretta: "E' un dolore momentaneo, se riesci a controllarlo si trasforma dopo poco in piacere sublime"). Ultima cosa, poi lascio gli uomini a riflettere, la maggior parte delle intervistate riferisce che vorrebbe toccarsi la clitoride durante il rapporto ma l'uomo pare "offendersi": se la donna si masturba durante la penetrazione è perché questo aggiunge piacere, non perché voi non siete in grado di farla godere. Lasciatela fare e godetevi lo spettacolo magari. Gli argomenti sarebbero tanti, come sempre, e meriterebbero tutti approfondimento ma già qualcosa lo abbiamo detto e, nella speranza di essere stimolo al "miglioramento", vi ricordo che tutte queste discrepanze tra uomo e donna durante il rapporto hanno una soluzione semplicissima: il dialogo. Perché le indicazioni generali possono essere utili ma ognuno di noi ha una sessualità diversa, zone erogene relativamente diverse, percezioni sensoriali diverse quindi solo la vostra partner può guidarvi al meglio nella propria strada del piacere! Vi ho rimandati a settembre ma sono certa che avete capito quale sia lo spirito di questo mio scritto: non è un giudizio quanto più un invito a riflettere serenamente su queste "confidenze" da donna a donna... e a recuperare! Se vi impegnate un minimo, a settembre tutti promossi! Vi ho sussurrato all'orecchio quello che le donne non dicono!
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Questa volta a stimolare la mia riflessione sono alcuni commenti di un paio di amici ad un mio scritto pubblicato su Facebook:
"Ti voglio e ti avrò. Non puoi nulla contro il mio essere. Puoi provare a resistere al mio corpo, ma non resisterai alla mia mente. Puoi credere di guidare, ma ti accorgerai di camminare nella mia direzione. Puoi combattere per restare distaccato, ma ti sentirai sempre a un respiro dalla mia pelle. Puoi mentire a te stesso, ma ti sentirai uomo solo nei miei pensieri." La mia esternazione è chiaramente un pensiero impositivo, un comando mentale. E proprio riguardo a questo nasce, nei commenti, un confronto tra un uomo e una donna, due persone con le quali mi piace parecchio confrontarmi perché non scrivono "bellissima, fantastica, meravigliosa" ma introiettano le mie parole e ne analizzano la consistenza. E che succede? Finiscono a concordare che c'è differenza tra il TI VOGLIO di un uomo e il TI VOGLIO di una donna: il primo manifesta un desiderio, la seconda un comando. Detta così parrebbe che la donna abbia la capacità di comandare la mente di un uomo, mentre difficilmente accade l'inverso. E allora mi chiedo? Quale può essere il motivo di questa differenza? Premetto che personalmente non ho mai amato il Principe Azzurro... quello che ti fa "cadere" a suon di carinerie, fiori e tutto il resto; quello che ti fa sentire una Principessa insomma. Magari funziona con la maggior parte delle donne, cresciute in un'educazione "modello Cenerentola", ma con me no! Analizzando i fatti ho incontrato pochi uomini nella mia vita che hanno "preteso" (e lo metto tra virgolette perché chiaramente la connotazione è mentale) ma mi ha sempre "eccitata" molto (sempre in senso mentale) l'uomo che non si mette in fila a corteggiarti con l'atteggiamento del "a me piacerebbe". Ho sempre preferito gli uomini che non ammettevano un "NO", che facevano di tutto per impormi il loro desiderio. Chiaro, non in senso molesto ma, qualora nascesse una sorta di intrigo, sono sempre stata attirata dagli uomini di carattere forte, pretenziosi, imprevedibili, sanguigni. Uomini imponenti mentalmente. La sensazione di possesso mentale è sicuramente uno degli stati d'animo più forte che si possa provare. Per come sono fatta credo che "l'approccio principesco" non sia meno galante dell'approccio determinato, ma sicuramente è più istintivo e va a colpire dritto dritto. Scatena un'emozione più pulsionale, determina una risposta più passionale (e non mi riferisco solo all'aspetto sessuale). Ma presuppone un mettersi in gioco molto impegnativo... E allora mi chiedo: cosa fa desistere gli uomini dall'impegnarsi? Il timore del rifiuto forse? Il timore di risultare perdenti? O il condizionamento venuto da molti anni di "dover fare attenzione come ci si comporta"? Campo minato questo: gli uomini sono assolutamente tutti concordi che in amore così come nel sesso a decidere sono le donne. Eppure da anni a questa parte le donne sono definite il sesso debole, quelle che bisogna trattare con i guanti per intenderci: sia perché il retaggio culturale le ha rese tutte aspiranti Cenerentola, sia perché ci vuole un attimo perché una donna (anche a ragione spesse volte, intendiamoci) si senta "a rischio", minacciata nella sua debolezza di essere donna. Insomma... il conto non mi torna... le donne sono il sesso debole ma sono loro a decidere. Dove sta l'inghippo? Io non mi sento debole per nulla e anche quando sono stata il centro di un corteggiamento indesiderato non ho mai temuto il peggio, forse per questo preferisco un uomo deciso, che mi fa sentire che mi vuole, non che mi vorrebbe. Dirò di più: nel mio passato hanno guadagnato di più uomini determinati che magari non rispecchiavano il mio "ideale di uomo" piuttosto che uomini che mi interessavano molto ma non erano determinati nel dimostrarmi che ero io la donna che volevano. A parità di comportamenti, l'uomo che pretende mi ha sempre presa di più mentalmente rispetto a quello che chiede. Un esempio? Arriva un mazzo di fiori con un biglietto per un invito a cena: un "STASERA A CENA. MIA" mi manda fuori di testa, mi carica emotivamente ed eroticamente, mi induce spontaneamente a seguire questa intensità di desiderio; un "POSSO INVITARTI A CENA QUESTA SERA?" mi fa pensare che devo decidere se andare o no, come vestirmi, come approcciarmi e mi da l'idea di una serata di luoghi comuni, di galanterie finalizzate a farmi prendere in considerazione il fatto di accettare la sua corte, di potermi concedere. Non mi piace concedermi, mi piace non avere scampo! |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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