Un paio di giorni fa ho condiviso questo post su LinkedIn e ne è nata una discussione davvero interessante e costruttiva (se volete leggerla la trovate qui) e facendo un sunto di tutti i commenti appare evidente che il problema di definire il tradimento nasce dal fatto che la sessualità sia stata subordinata al concetto di amore. Ma se vogliamo ragionare in modo obiettivo è fondamentale puntualizzare che la sessualità è un istinto (quello che guida la vita, per intenderci) e la sua subordinazione al concetto di amore è un fatto culturale, non naturale. Qui nasce l'inghippo. Chi non tradisce lo fa per condizionamento culturale, perché reprime l'istinto sessuale inconsapevolmente (mannaggia al SuperIo!). So di dire cose poco popolari e per qualcuno spiacevoli o addirittura etichettate come sovversioni atte al libertinismo ma la sessualità e l'amore sono due cose completamente scindibili, il cui legame è determinato solo dal tipo di educazione ricevuta e dall'effetto del condizionamento moralistico della società in cui si vive. Perché di fatto avere un rapporto o una relazione sessuale con una persona non esclude la possibilità di amarne un'altra: l'esclusivismo sessuale è un valore conseguente a regole sociali, che non fa parte della natura umana. La discussione su LinkedIn, che va avanti da due giorni, mi soddisfa molto perché si svolge intelligentemente non con l'intento di giudizio ma partendo dal concetto di base che il tradimento esiste da sempre ed è diffusissimo, quindi non può essere considerato un fenomeno legato a poche persone "deviate" ma piuttosto come un segno che indica la difficoltà umana a sottostare ad una regola morale imposta dalla società. Possiamo negarlo questo? Naturalmente l'influenza della Chiesa e dei valori cristiani hanno giocato un ruolo fondamentale in tutto questo: il peccato, la fedeltà eterna, la sessualità concessa solo a fini riproduttivi, l'obbligo di restare sposati indipendentemente dall'efficacia del rapporto... sono tutti concetti innegabilmente imposti, che non prendono in considerazione il benessere personale e condannano l'istinto. La Chiesa altro non ha fatto che recludere la sessualità assoggettandola al concetto di amore. Ora, è chiaro che il sesso è una cosa magnifica fatta con la persona che si ama, ma può essere molto soddisfacente anche in altre situazioni, in cui non ci sia necessariamente un rapporto d'amore... o vogliamo negarlo? Il concetto di tradimento risulta poi essere molto soggettivo proprio per il fatto che lo acquisiamo con l'educazione, non è un concetto oggettivo: per qualcuno tradire significa avere un rapporto carnale, per qualcun altro è sufficiente che il partner faccia sesso virtuale per incolparlo di tradimento e per altri ancora anche un semplice sguardo troppo intenso rivolto ad un'altra persona è una colpa! Le persone che tradiscono senza sentirsi in colpa hanno semplicemente scelto consapevolmente di scindere il concetto di sessualità da quello di amore. Per questo non si sentono di mancare a livello di fedeltà. Poi, diverso ancora il discorso, ci sono persone che hanno scelto consapevolmente lo stile di vita poliamoroso, che a livello "gestionale" ha difficoltà non indifferenti posto a livello di struttura e regolamentazione sociale ma che sicuramente consente a chi lo sceglie di vivere intensamente più emozioni e più amore, ci piaccia oppure no! Insomma, il tradimento è stato, è e sarà una lotta senza fine fino a che il sesso non sarà visto per quello che è: un istinto votato al piacere, all'accrescita dell'autostima, all'appagamento dei sensi, al benessere psicofisico. (come al solito mi sento di puntualizzare che non voglio incentivare il tradimento, non è questo il mio obiettivo, quanto quello di stimolare alla riflessione e alla comprensione che certe dinamiche non sono una "colpa personale" bensì un modo individuale, soggettivo, consapevole di vivere in virtù della propria essenza).
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Qualche giorno fa, sulla mia bacheca Facebook scrivevo questo: "Vengo a sapere che un amico virtuale (con cui ho avuto anche pochi scambi e solo su bacheche pubbliche per altro, mi ha tolto l'amicizia perché sua moglie/compagna era gelosa del fatto che fossimo amici. Mi rivolgo a lei ora: ma stellina mia... rifletti... il fatto che lui mi abbia levato l'amicizia per accontentarti, ti fa sentire meglio? Ti senti al sicuro ora? Dammi retta... invece di chiedere a lui di togliere le amicizie che ritieni pericolose, fatti una domanda: QUANTO E' FATICOSO ESSERE LA DONNA DI UN UOMO NEL QUALE NON HAI FIDUCIA?" e naturalmente ne è nato un dibattito. C'è chi sostiene che sia normale, c'è chi insinua che probabilmente lui non la rassicuri abbastanza, la maggior parte dei commenti la trova una situazione assurda proprio per il fatto che si sta parlando di un ambito in cui, anche levata la "famosa amicizia" c'è la possibilità di continuare a "frequentarsi" in chat privata, senza restrizione alcuna. Ovvio che l'oggetto della discussione è sempre quello: la GELOSIA, questo antico nemico della tranquillità di coppia o, per qualcuno, ingrediente fondamentale in una coppia "che funziona". Tra questi l'amico giornalista Pellizzari che da quando abbiamo iniziato questo piacevole gioco di confronto sulle dinamiche "uomo-donna" si è un po' ammorbidito su certe convinzioni ma non su questa: la gelosia serve, è segnale di amore per l'altro e laddove non c'è significa che non si ha interesse per il partner. Io ovviamente non sono d'accordo: amo mio marito, la fiducia è intrinseca al nostro rapporto, non ho nessun bisogno e nessun stimolo a controllarlo o a pretendere che frequenti chi decido io, virtualmente o realmente. In questo post Pellizzari si schiera dalla parte dei gelosi e appoggia le richieste e le pretese da parte degli stessi nei confronti dei relativi partner: "Io sono geloso di un tuo amico virtuale quindi, se mi ami, lo devi bannare dalle tue amicizie". Personalmente ritengo la gelosia una dinamica banale e sciocca ma capisco che per molti è una questione viscerale, incontrollabile, non modulabile. Personalmente, ribadisco, credo che amare una persona ed avere fiducia nella stessa dovrebbe bastare a non uscire dal seminato se questa scherza o interagisce con altri su Facebook... certo, può dare noia, soprattutto se la serenità della coppia non è proprio al top! Non voglio di nuovo addentrarmi nei labirinti dell'argomento GELOSIA perché non ne usciremmo più. La gelosia fisiologica esiste ma dovrebbe essere correlata ad una capacità di valutazione adulta e consapevole del fatto che essere una coppia non significa doversi limitare a vicenda quanto più, semmai, fidarsi dell'altro. Che sia fondata o no, la mancanza di fiducia è un deterrente alla serenità di coppia. Soprattutto quando riguarda sciocchezze del genere amicizie virtuali e altri similari perché è ovvio che se una persona, uomo o donna che sia, vuole tradire, tradisce o ha tradito non lo spiattella su una bacheca facebook e non ve lo lascia nemmeno intendere: credo si debba temere di più chi tace rispetto a chi liberamente commenta con ironia e la giusta dose di cazzeggio un post di facebook. Ché state tranquilli... se il partner vi vuole tradire, non sarà chiedergli di bannare un amico o un'amica virtuale con il quale interagisce pubblicamente a mettervi al sicuro, anzi, magari succederà che inizino a parlare in privato per "non farsi vedere" e, lo sapete, da cosa nasce cosa... Premesso che personalmente trovo disfunzionale e patologica qualsiasi limitazione imposta al partner, il chiedere al compagno/a di interrompere un'amicizia virtuale a me sembra più una soluzione modello "occhio non vede, cuore non duole". Se questo vi rende tranquilli, sappiate però che un terzo dei profili Facebook è fittizio, utilizzato proprio da chi non vuole essere assoggettato ai tristi controlli di chi crede che un tradimento possa essere fermato con la cancellazione dell'amicizia virtuale. Il mio consiglio rimane quello: invece che avvelenarvi il fegato cercando di controllare e limitare la vita sociale del vostro partner, godetevelo e abbiate fiducia, che tanto se il tradimento deve succedere non saranno queste paranoie adolescenziali a impedirlo! Per me è sempre piacevole essere chiamata in causa da Pellizzari.... che quando mi chiama a commentare un suo scritto, sa già che arriva la guastafeste! Quella che non giudica quel che succede, ma preferisce analizzarlo, e che non ama molto che si giudichi generalizzando perché è la solita storia del "Al lupo, al lupo" ma di agnellini in giro ce ne sono veramente pochi (e poche)! Questa volta l'articolo di Alessandro porta a riflettere su un argomento sempre molto attuale e che difficilmente diventerà sorpassato perché viene immancabilmente trattato come un'accusa senza soluzione. Gli uomini da sempre sono giudicati "peggiori" delle donne perché fanno questo, non fanno quello... Il fatto è uno, ed uno solo: siamo diversi! Anche cerebralmente intendo e invece la morale ci vuole tutti uguali, tutti in riga. La natura ci ha creati diversi e la morale ci vuole uniformare, vuole eliminare ciò che "non sta bene"! La natura ci fa nascere da soli e la società ci vuole moribondi in coppia! E stiamo sempre a puntare il dito contro il comportamento sbagliato (degli uomini soprattutto) ma posso dire? Il tradimento anche continuativo è nato quando si è deciso in Occidente che la monogamia è il modello unico (come il 730, non puoi scappare!) accettabile, gli altri sono tutti "malati, sbagliati o stronzi"! Riferendomi al post di Alessandro ed Eliselle, da moglie di un marito che dopo avermi guidata in qualità di "auto sportiva" per 5 anni, ha deciso di guidarmi come "utilitaria" (da 13 anni a questa parte), io dico che mi danno più noia gli uomini che maltrattano (fisicamente o psicologicamente), quelli assenti, quelli che impongono, che comandano, che non tradiscono ma sono delle amebe all'interno della famiglia. Possiamo continuare a ragionare per luoghi comuni e stereotipi fino alla morte ma la REALTA’ è che se dovessimo mettere al muro tutti gli uomini che tradiscono (e donne pure) rischieremmo l'estinzione! E, per quanto mi riguarda, la realtà è l'unica che conta... il resto è polemica, gratuita e inutile. Problemi tali da autoanalizzarci li abbiamo TUTTI, io mi ci metto per prima, ma vogliamo vivere o passare il resto della vita dallo psicanalista a chiederci perché ci comportiamo come la morale non vuole? Io non ce l'ho con chi continua a desiderare le storie da favola, ci mancherebbe... però mi piace ragionare sulla realtà dei fatti. Se vogliamo essere consapevoli dobbiamo ragionare su ciò che realmente accade, se vogliamo continuare a prenderci in giro possiamo continuare all'infinito a puntare il dito su chi fa cosa non si dovrebbe fare! Vero che gli uomini sono più aridi, come sostiene Pellizzari, ma è allora io dico che le donne sono delle grandissime stracciacoglioni (e guai al primo che lo nega) mentre gli uomini rompono meno! Che significa? Gli uomini avranno (per le donne) il difetto di essere più aridi e le donne (per gli uomini) sono delle stracciacoglioni... 1 a 1! Cosa abbiamo risolto? Nulla!! Proviamo invece a prendere consapevolezza che è inutile e deleterio ribadire i difetti dell'altro e piuttosto impariamo ad accettare il fatto che siamo diversi. Gli uomini riescono a tradire con più leggerezza primo perché sono diversi, hanno dinamiche diverse e sono meno attaccati di noi donne (ehm, mi ci metto in mezzo ma che fatica!). Secondo perché vengono cresciuti nella convinzione di dover confermare la propria virilità proprio dimostrandosi dei conquistatori, dei potenti, de maschi! Più donne accumulano, più sono MASCHI! E allora non tollero che questo sia un difetto perché difetto diventa solo se lo relazioniamo alla moralità! Le differenze, uomo-donna sono inopinabili, per natura e per stampo educativo, e non sono criticabili su questo aspetto (se le loro azioni non presuppongono violenza) ma perpetuare la critica in senso negativo a cosa serve? Gli uomini sono più portati a tradire (che poi avrei da dire anche in merito) e allora? Perché dobbiamo farli apparire come mostri! Se la maggior parte degli uomini è così, dovremo un giorno prendere atto che non è un difetto ma una caratteristica, che tale rimarrà fino a che continueremo a criticare con banalità e le donne non saranno disposte ad andare incontro ad un compromesso: quello di comprendere che gli uomini hanno per natura e per educazione un bisogno sessuale molto più ampio di quello della media femminile. Cosa dovrebbero fare, quindi? Diventare ciechi a suon di film porno? Di nascosto però, mi raccomando, perché la donna s’offende anche se il marito/compagno guarda i porno! Il problema di base è sempre e solo uno: non ci si confronta o se lo si fa, non si dice chiaramente ciò che si pensa perché l’educazione ricevuta non ce lo consente, quindi si cerca altrove ciò che in famiglia non è nemmeno concesso dire! E tutto ciò è palesemente confermato dal fatto che anche il mondo femminile sta evolvendo in questa direzione: è più alta l'incidenza della fascia femminile che ha iniziato o sta iniziando a tradire piuttosto che quella degli uomini che smette di farlo. Questa è la realtà! E allora vogliamo chiederci il perché invece che continuare a criticare banalmente? Vogliamo cominciare a mettere in discussione il concetto di "esclusivismo", sia di pensiero che di azione, soprattutto quando riguarda la sessualità? L'esclusiva sessuale non funziona, sono i fatti a dimostrarcelo, non è un'opinione. Se i tradimenti sono così numerosi, qualcosa non funziona nelle regole morali. Mi nasce spontanea una affermazione: MARIO B. è morto e lo piangono disperate due famiglie... evidentemente MARIO B. era ben voluto da entrambi le famiglie. Ed è stato in grado di dare molto ad entrambe se nessuna delle due mogli è mai arrivata a capire che lui avesse un'altra famiglia! O sbaglio? Sono in un frangente molto cinico e quindi, ciò di cui mi dispiaccio in relazione a questa storia, è che il signor Mario sarà ricordato come una brutta persona e non per le qualità che evidentemente aveva se due famiglie lo hanno amato fino alla morte! Le regole morali indubbiamente sono un vademecum sociale per mantenere uno standard nelle dinamiche. Ma le dinamiche cambiano coi tempi e ognuno di noi, in fin dei conti, ha le proprie esigenze, le proprie affinità e un cervello per pensare. Invece di criticare sterilmente gli altri e poi ritrovarsi da soli sul divano la sera a ingozzarsi di schifezze per ovviare la solitudine, proviamo a goderci momenti buoni anche se non corrispondono in toto a ciò che ci hanno insegnato che ci deve piacere!! Bando alle ipocrisie, ai perbenismi e alle (ovviamente indispensabili) facciate da brave ragazze, ottime mogli e fedelissime vedove ANCHE LE DONNE CERCANO SESSO. Se non lo sapevate è perché non lo volevate sapere (o meglio ammettere) ma le donne, come gli uomini, desiderano anche storie puramente sessuali. Lo si evince, senza troppo mistero, facendo una carrellata dei più noti siti di incontri per adulti a cui si stanno aggiungendo, da qualche tempo a questa parte, siti specifici per donne mature (milf o cougar) che cercano ragazzi giovani, aitanti e spensierati. Fino a qualche anno fa le donne erano una percentuale nettamente inferiore tra gli iscritti, oggi la presenza femminile è notevolmente aumentata. Il "perché" e il "quanto" in questo articolo non ci interessa perché per una volta non sono qui ad analizzare le cause di un fenomeno ma a dare consigli alle donne sul "come". Sì perché tante sono già "scafate" ma tante nemmeno sanno da che parte si comincia e, magari, si astengono per il timore di combinare pasticci (essere scoperte) oppure pensano che su "quei siti lì" ci siano solo pervertiti, maniaci e brutta gente. Non è così, ve lo assicuro! E posso dirlo in tutta tranquillità dopo tre anni di studio dei siti vari... Ci sono persone normalissime in cerca di storie che possono essere puramente sessuali o anche essere un modo diretto di conoscere altra gente, senza aspettare il fato! I perbenisti scuoteranno la testa perché a loro pare impensabile cercare amicizie (di qualsiasi genere) su un sito che appare quasi pornografico ma datemi retta: io non ci guadagno nulla ma, su questi siti, trovate semplicemente le persone che incontrate ogni giorno in strada o con cui lavorate o che la domenica mattina, a messa, si siedono accanto a voi. Nulla di nuovo sotto il sole, sappiamo tutti che in questi siti ci sono quelle persone che come tanti altri cercano compagnia, soprattutto sessuale o anche di più. Di tutti questi siti studiati, quello che prediligo è senz'altro Annunci69: apparentemente un bordello ma date retta a me (che ho messo tre diversi annunci per capire quali dinamiche avvengono in base a ciò che si cerca), su oltre 491.000 iscritti, troverete ciò che cercate! Ma andiamo per gradi amiche mie, se avete anche solo la curiosità di vedere che succede, seguite questa guida (non saltate nemmeno un passaggio!) e, nell'assoluta tranquillità di casa vostra, senza timore di essere scoperte o raggiunte, potrete divertirvi un po' e valutare voi stesse se qualcuno dei "pretendenti" può essere interessante per voi! 1) Createvi una mail FALSA: un nome inventato, che non possa ricondurre nessuno alla vs identità, e che userete SOLO per questo sito. 2) Fate l'iscrizione al sito: è rapida, gratuita per la maggior parte dei siti. 3) Decidete chi volete essere e cosa vorreste trovare, cioè scegliete un nickname/nome e scrivete nel profilo ciò che andate cercando, perché siete lì. Non fate mai riferimento alla vostra vita reale, non serve, scrivete semplicemente con quale tipo di persona vorreste avere a che fare... Per semplificare, vi copio qui i tre messaggi che ho messo sui miei tre diversi profili: ELISA "Quarantadue anni, bella presenza, amante del sesso senza tabù ma all'insegna di sensualità, erotismo e passione. Detesto le persone pressanti... amo le situazioni che nascono con intrigo e finiscono senza drammi. Prediligo i superdotati, sia fisicamente che mentalmente! Bisex ma solo per donne ad alta carica erotica!" ANNALISA "Quarantacinque anni, stanca di uomini superficiali, spero di incontrare qui qualcuno di giusto che sappia instaurare un'amicizia o anche qualcosa di più. Lo so, penserete tutti che questo è il sito sbagliato ma io ci provo! Sono alta 1.68, piacente, corporatura media con le curve al posto giusto. Per cortesia, non vorrei essere contattata da coppie o uomini troppo giovani. Sono eterosessuale, pochi tabù ma non amo la volgarità... tutto va fatto con il giusto rispetto. Non do nulla per scontato... deve nascere il giusto feeling." VERDIANA "Ciao! Ho 46 anni, bella presenza e sto cercando una semplice storia di sesso, quel sesso che non posso fare con mio marito perché per lui il massimo sono cinque minuti di missionario. Voi che mi proponete?" Dunque, come è facile intuire, i contatti che sono seguiti a questi annunci sono diversi per tipologia di persona e per tipologia di "proposta". E' semplice comunque: basta indicare chiaramente cosa si cerca. 4) Scegliete l'immagine da caricare nel profilo: se volete sesso forte e spinto, siate audaci; se volete una storia di buon gusto, siate elegantemente sexy... basta un particolare! Non mettete MAI una foto del viso o di una situazione in cui sareste facilmente riconoscibili anche perché, non dimenticate,nessuno dice di andare su questi siti ma in realtà tra quasi 500.000 persone potrebbe esserci qualcuno che conoscete, no?! 5) La scelta dei "pretendenti": appena pubblicato il profilo cominceranno a fioccare messaggi per conoscervi o farvi proposte. Qui sta a voi capire, a seconda di cosa cercate, chi scegliere nella giungla di quanti si propongono. -Studiatevi il "personaggio" che volete essere: se volete storie di sesso e non volete avere problemi, l'ideale è inventarsi di sana pianta un lavoro, una situazione sentimentale,... Se siete sposate, meglio scegliere solo pretendenti sposati: di sicuro non vi creeranno problema alcuno. Se invece cercate qualcosa in più e siete libere, potete tranquillamente scegliere anche uomini single... -Eliminate subito quelli che vi sembrano troppo lontani dal vostro modo di essere o da quello che cercate. Le proposte saranno sicuramente molte perché gli uomini su questi siti sono molti attivi (anche quelli che a casa sono il tipico pantofolaio), quindi vi ritroverete la casella della posta gremita di messaggi di ogni genere: alcuni divertenti, altri meno; alcuni molto poetici, altri per niente... a voi decidere quale tipo di approccio corrisponde ai vostri desideri! -Non esitate a fare domande e a chiedere ciò che vi interessa. -Siate determinate, se qualcuno insiste e non vi va a genio non pensate alle buone maniere: scriveteglielo e non rispondete più. La presenza delle donne su qesti siti è ancora un "miraggio" per gli uomini come se fosse una cosa incredibile, quindi ci provano a dismisura! -Chi si propone con frasi forti ed esplicite, magari non proprio da gentiluomo, è così! Quindi, se la volgarità vi da noia, eliminate! -Non date MAI il numero di telefono, salvo siate già molto avvezze a queste dinamiche di incontro e quindi siate in possesso di un numero secondario, destinato ai "giochi proibiti". Se, in previsione di un incontro, preferite sentire prima la persona per una prima "valutazione", vi conviene acquistare una sim secondaria, il cui numero userete SOLO ed esclusivamente per questa attività. -Non inviate MAI foto del viso se ve le chiedono (ve le chiedono!) anche se vi sembra di potervi fidare della persona con cui state chattando: vi vedrà quando e se deciderete di incontrarlo. Tranquille... non perderete l'occasione: se la persona è interessata accetterà le vostre regole. -Se qualcuno dei pretendenti "vi prende", spostate la conversazione sulla mail (quella finta, mi raccomando!): sarà un modo per accentrare la conoscenza e renderla un po' più intima e consapevole. 6) Se avete deciso che qualche persona potrebbe fare al caso vostro, e siete decise ad incontrarla, fissate un appuntamento di giorno per un caffè conoscitivo: quattro chiacchiere in un bar sono una situazione sicura e vi permette, qualora la persona non vi interessi, di liberarvi in fretta e senza problemi. Parcheggiate lontano dal luogo di incontro, la targa dell'auto potrebbe essere un elemento per risalire alla vostra identità. Mentre chiacchierate, lanciate una battuta del genere: "Sai, non sono solita a questo tipo di incontri, quindi la mia amica ha il tuo recapito in caso io sparissi per sempre!". Il pretendente capirà che non siete totalmente sprovvedute e "giocate" in modo comunque attento! Se la prende in ridere è chiaramente in buona fede, se vi sembra innervosirsi forse è il caso di pagare e liquidarlo. Anche in questa occasione, anche se l'incontro vi sembra positivo, non cedete dal punto di vista della sicurezza sull'identità, ci sarà tempo per "confessarsi" quando avrete appurato che la persona è affidabile. Concludo con una breve considerazione: sia che vi iscriviate a questi siti perché siete seriamente intenzionate a conoscere nuove persone, sia che lo facciate per curiosità o per avere uno spazio virtuale in cui "giocare", non ovviate MAI le regole di sicurezza e privacy! Sono io la prima a sostenere che su questi siti ci sono persone comuni, "normali", ma un appuntamento al buio (o semibuio) è sempre un'incognita... che può rivelarsi davvero piacevole ed è più probabile che lo sia se non si mette a rischio nulla! Detto questo... Buona caccia ragazze!! Ancora una volta Alessandro Pellizzari ci invita a riflettere su una dinamica uomo-donna, forse quella che all'interno della coppia è la più sentita, soprattutto quando gli anniversari cominciano ad avere una consistenza numerica importante. La famosissima "crisi del settimo anno" mi sembra aver perso popolarità: fino a qualche anno fa era quasi una regola, un must... se superavi il settimo anno di matrimonio, eri salvo. Adesso la storia è cambiata, la crisi è in agguato da subito e non si è al riparo nemmeno dopo 10 anni perché le dinamiche uomo-donna sono in continua evoluzione. Alessandro pubblica questo post, che vi invito a leggere, che senza tanti giri di parole vi dice cosa, per gli uomini, non va nel decorso matrimoniale (o di convivenza, per me poco cambia). Le 5 sindromi che Pellizzari descrive con occhio maschile racchiudono tutte le caratteristiche femminili che, dalla notte dei tempi, sono il sintomo di una lotta che dura da anni: quella del volere che l'altro corrisponda alle nostre aspettative. Chi mi conosce sa che ho sempre difeso gli uomini sul desiderio perpetuo delle donne di trasformarli, di cambiarli, di plasmarli. Per questo mi batto sulla convinzione che si debbano avere parecchie esperienze prima di "scegliere" con chi impegnarsi per una convivenza o un matrimonio. Non nego che qualche coppia abbia funzionato anche se il legame è stato intrapreso in giovanissima età e senza esperienze precedente da parte dei partner, ma sono fermamente convinta che un rapporto possa essere efficace davvero solo quando si ha consapevolezza piena di quali caratteristiche caratteriali debba avere il partner per essere quello giusto con cui condividere la vita. Lo so, state pensando: e l'amore, dove lo metti? Al cuor non si comanda! Vero... i sentimenti però nascono, oltre che per alchimia, anche per compatibilità! Quante volte abbiamo pensato di esserci innamorati follemente, di desiderare una persona al punto di impazzirci e poi abbiamo realizzato (con tempi variabili) che quella persona in realtà non faceva al caso nostro? A me è successo un sacco di volte, perché l'innamoramento è una cosa, l'amore un altro. Mi sono "innamorata" di molte persone ma solo una volta nella mia vita ho sentito che c'era compatibilità tale da potermi impegnare a condividere tutto ciò che sono, senza pretendere dall'altro alcuna variazione del suo modo di essere. Ormai il concetto di accettazione dell'altro è usurpato e ha perso, secondo me, il significato originario... sembra una cosa negativa! Preferisco invece definire l'accettazione come rispetto per l'essenza del partner. Non si può pensare di costruire un rapporto efficace se si parte dal presupposto di dover cambiare l'altro per sentirci a nostro agio. E questo è quanto si può fare "prima" per evitare che i casini grossi nascano nel "dopo". Il "dopo". Direi che Pellizzari ha espresso chiaramente il punto di vista maschile, che elenca tutto ciò che gli uomini recriminano alle donne nell'evoluzione del rapporto: il punto cruciale, da sempre e chissà per quanto tempo ancora, è il divario tra la sessualità maschile e quella femminile. Il tasto è dolente, molto dolente, perché da sempre per motivi fisici e psicologici, il percorso negli anni vede l'uomo sempre attivo sessualmente e "bisognoso" di un'attività intensa mentre la donna sembra "sedersi". Se dovessi riassumere il post di Pellizzari, lo farei con due punti: -perché non volete più fare sesso? Gli uomini non ci sentono quando le donne apportano le mille motivazioni per le quali il sesso diventa un bisogno meno impellente: la stanchezza, le preoccupazioni, lo stato fisico. Eppure le donne hanno bisogno di sentirsi bene sia fisicamente che mentalmente per fare sesso. Alle donne l'ormone che spinge non basta a liberare la mente e il corpo dalle pesantezze quotidiane. Non vi piace uomini, noi donne lo sappiamo bene, ma non è un comportamento che abbiamo scelto... viene dalle dinamiche ormonali femminili, dallo stile di vita che conduciamo (non sto facendo vittimismo ma neghereste che la maggior parte della gestione dei problemi di una famiglia gravi sulle spalle femminili?), dal nostro modo di vivere le cose (innegabile che le donne vivano le situazioni con una complessità riflessiva più accentuata). Anche per questo, credo, che molte donne accettino i tradimenti dei mariti. Ricordo che qualche anno fa rimasi stupita dall'affermazione di un'amica cara che so per certo avere un matrimonio che funziona: lei e il marito dopo vent'anni vanno d'accordo in tutto, vivono serenamente e non lamentano problemi. Lei dice che se anche il marito le facesse le corna, lo capirebbe, perché lei non ha bisogno di fare sesso spesso mentre lui lo farebbe ogni giorno. Lei si dice dispiaciuta di non essere sempre "carica" proprio perché non è che lo ama meno, semplicemente le basta "farne meno". Sono anche molte le donne, soprattutto negli ultimi due anni, che mi dicono che amano fare sesso con il marito ma che hanno scoperto di aver bisogno di altro... non che il marito non dia loro quello di cui hanno bisogno sessualmente ma hanno capito che la propria carica sessuale dipende molto dall'aspetto emotivo della sessualità: a renderle "pantere" è la carica emozionale che provano durante l'innamoramento, per intenderci, e quindi la novità, la scoperta, la conquista. So che questo discorso non piace ma sono tantissime le donne che negli ultimi anni hanno scoperto che tradire le rende più attive. So anche che i luoghi comuni su questi discorsi sono milioni ma credo che la verità, se abbiamo il coraggio di guardarla negli occhi, sia sempre dipendente dal fatto che le dinamiche sociali ci hanno voluti "fedeli" ma che la nostra natura non sia quella. E a condire il tutto è la diversità caratteriale tra uomo e donna: l'uomo sarebbe più fedele se la donna fosse più attiva perché la predisposizione al sesso dell'uomo è più fisica. Per la donna. il sesso, è l'ingrediente aggiunto ad una situazione che scatena l'adrenalina non solo per il sesso per tutta una serie di componenti emotive più complesse. -non vi lamentate se vi tradiamo: e su questo non nego ragione uomini, sono dalla vostra parte. Può sembrare un luogo comune dire che l'uomo ha fisicamente bisogno di mantenere un ritmo sessuale elevato ma così è e non possiamo farvene una colpa. Insomma, credo che con questo post non abbiamo risolto nulla! Ma credo che sia proprio perché uomini e donne hanno sentimenti talmente diversi in campo sessuale che, un po' per natura, un po' per condizionamento sociale venuto da centenni, servirà ancora qualche cambio generazionale perché si arrivi a vivere la sessualità in modo un po' più simile. Le sindromi elencate da Alessandro hanno componente sessuale ma non solo: è chiaro che la sessualità di una coppia è legata indissolubilmente alle dinamiche di rapporto ma personalmente credo che siano molto dipendenti dalle differenze innegabili e non ovviabili, per ora, tra uomini e donne. Poi Pellizzari, questo lo chiedo direttamente a te... siamo così sicuri che a cambiare, dopo il matrimonio, siano solo le donne? |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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