Alessandro Pellizzari, vice caporedattore di Starbene (Mondadori) scrive questo post http://www.alessandropellizzari.com/lei-e-perfetta-ma-lui-cerca-altre-donne-perche/: dice che gli uomini tradiscono per fame di emozioni nuove e perché si sentono autorizzati a farlo, essendo che gli uomini hanno sempre tradito, sono traditori per specie.
Le donne invece, nel credere comune, tradiscono solo quando non si sentono amate. Io dico che le donne, al giorno d'oggi, possono tradire senza togliere nulla a consorte e famiglia, semplicemente ritagliandosi un piccolo angolo di piacere e senza che il tradimento abbia conseguenze deleterie sul loro rapporto stabile. Non sto "venerando" il tradimento, è una pura analisi dell'evoluzione femminile in termini di tradimento. Evito di commentare questo passaggio: "Racconta una Superdonna: sono sposata con un uomo che è sempre stato uno sciupafemmine, infatti prima io ero la sua amante. Conosco la sua natura: per lui le donne sono come i pasticcini, ne è goloso e non gli bastano mai, anche se dovesse venirgli il diabete fulminante. Cosa faccio io? Non mi nascondo dietro la sicurezza della nostra felicità e… • facciamo tanto sesso. Mai lasciare un uomo in riserva. • Tengo il guinzaglio corto: non prendetelo come una forma di possesso, è solo un aiuto a restare fedeli. Avere l’abitudine di sentirsi spesso, sapere sempre dov’è l’uno o l’altro, forse non previene le scappatelle ma le rende più difficili, rende più complesse le bugie e gli dà il tempo di contare bene fino a 10 prima di allungare le mani su un’altra. • Parliamo appena c’è un desiderio. Ci siamo abituati a esternare il fatto che un uomo o una donna ci abbiano colpiti, o ci lusinghi la corte di qualcuno. Il patto è “nessuna scenata” ma il fatto di dirselo già esorcizza, almeno in parte, il desiderio di evadere, previene distrazioni pericolose, rinfocola una sana gelosia che è il motore della passione. E fornisce l’occasione per mettere in luce qualche angolo buio che può formarsi soprattutto nelle coppie di lungo corso. • Cerchiamo di essere propositivi e non monotoni nella sessualità: qualche sorpresa ci vuole, altrimenti uno le cerca fuori. Forse queste apparenti “regolette” non basteranno a mettere al sicuro la coppia dalla labilità della natura maschile ma sono sicuramente più efficaci dell’affidarsi alla provvidenza." Evito di commentarlo perché per come sono fatta io detesto pensare che per non farmi tradire da mio marito devo adottare "misure di sicurezza". Non mi piace pensare di dover "gestire" mio marito, condizionarlo in modo che non mi tradisca. Voglio riflettere invece sul punto di vista di una commentatrice del post, la quale scrive: "Gli uomini sono talmente egocentrici che pensano di essere gli unici ad avere fame di dolci e passioni, è bene che non dimentichino mai che le donne spesso sono bulimiche ma con un’unica differenza:non ammettono mai i loro difetti. Cercano di tenersi a dieta ma appena c’è un pasto appetitoso lo sbraniamo e poi di nuovo subito a dieta, così nessuno si accorge che sono ingrassate. Ci sono molti uomini distratti che si nutrono del loro narcisismo e alle spalle hanno donne che si appagano anche alla mensa del povero, se conviene. E poi attenti: spesso parlano per metafore. Mai essere dirette." Credo che Simona (questo è il nome dell'autrice del commento) abbia colto il nocciolo della questione e molto oggettivamente "aggiorna" lo stato delle cose: è finita l'epoca delle donne che tradiscono solo quando non si sentono amate, quando cercano un nuovo principe azzurro, quando non sono appagate. Anche la donna oggi, cari uomini, tradisce per godersi nuove emozioni e per ovviare la routine. Non perché la vita che ha non le basta ma per sentire nuovi stimoli. Vero è che le donne investono un po' diversamente nei rapporti extra-coniugali: hanno bisogno di intensità, non si accontentano del primo che passa (per quanto attraente) e cercano un appagamento più complesso rispetto agli uomini. Ma è anche vero che, non venendo da secoli di "autorizzazione sociale al tradimento" come gli uomini, hanno trovato la maniera più efficace per farlo in modo indolore e ce lo spiega perfettamente Simona con questa metafora: le donne, per tradire, non hanno più bisogno di farlo per appagare una mancanza ma lo fanno per nutrirsi ancora di più di sensazioni molto forti. Non hanno più bisogno di imbastire storie che durano lungo tempo, da cui diventare dipendenti. Possono stare a dieta anche mesi, anni ma quando un pasto stimola particolarmente i loro sensi, si nutrono a piena bocca e godono del piacere! E poi possono tranquillamente rimettersi a dieta, senza rimorsi e senza rimpianti! Le donne si stanno quindi mascolinizzando? No. Stanno semplicemente uscendo dalla gabbia di sensi di colpa e obblighi morali che riguardava solo loro!!!
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Oggi sulle ali delle parole di Alessandro Pellizzari (amico giornalista che ha scoperto lo stimolo a scrivere di rapporti tra uomini e donne da poco ma con parecchia ridondanza) mi sono trovata a riflettere sul passato. Pellizzari ha affrontato un outing che più che una confessione, come la definisce lui, mi sembra una esternazione di presa di coscienza (non di ora dico, ma maturata con il tempo) atta a scusarsi di un comportamento che credo appartenga a parecchie persone, magari è più un comportamento più di appartenenza maschile, ma non esclusiva. Alessandro parla da uomo in modo del tutto personale ma descrivendo un atteggiamento abbastanza diffuso: quello del non prendersi la responsabilità di fare una scelta: http://www.alessandropellizzari.com/uomini-che-non-lasciano-mai-uominichenonlascianomai/. Io in questo comportamento non mi ci ritrovo, nel senso che semmai sono sempre stata quella crudele e apparentemente "leggera" che ovviava le convenzioni: se una storia (fosse nata da 2 giorni o da 2 anni) non mi convinceva o iniziava a darmi sensazioni di disagio, parlavo chiaro e la storia finiva. Ho sempre amato le storie "piene", le storie che fossero il giusto equilibrio tra divertimento e passione, responsabilità e intensità. Quindi, quando capivo che certe cose mi davano fastidio o non erano compatibili con il mio modo di essere, parlavo chiaramente al compagno del momento e gli spiegavo che non era possibile andare avanti perché io non ci stavo dentro. Cosa succedeva matematicamente? Venivo incolpata di "leggerezza e mancanza di responsabilità". Le mie amiche poi, mono-fidanzatarie per convinzione (o convenzione?), mi criticavano un sacco... dicevano che non si poteva passare da un ragazzo all'altro come se si cambiasse un abito o una borsa. Per non parlare di quando lasciavo un ragazzo perché non mi ci trovavo sessualmente: lì il loro Super-Io si gonfiava prima di scatenarsi in frasi del tipo: "Che sciocca e immatura che sei! L'amore tu non sai nemmeno cosa sia!" Gli uomini in questione si arrabbiavano, anche loro naturalmente mi davano della poco seria e mi biasimavano il fatto di non volerci riprovare! Non era facile comunque lasciare, andarsene, dire alla persona che credeva in te che "non faceva al caso tuo". Sembrava un comportamento superficiale eppure preferivo dare il dolore acuto in quel momento piuttosto che dare un dolore cronico di mesi o anni. Ho sempre un po' ragionato di testa mia, ho sempre chiesto pochi consigli perché le riflessioni degli altri non facevano altro che cozzare contro la mia unica certezza: quando stai con una persona e i suoi atteggiamenti ti irritano e non ti danno un ritorno empatico, significa che non si è compatibili. E inevitabilmente, se quelle storie fossero proseguite, cosa sarebbe successo? Che avremmo cercato a vicenda di cambiarci o avremmo vissuto nell'insofferenza del non riuscirci. Ora, io ho estremo rispetto dell'essere degli altri e già da giovane non me la sono mai sentita di pretendere che una persona cambiasse per "accontentare" me. Lo trovo il modo più sbagliato di instaurare una relazione. Insomma: io "riprovare" l'ho sempre visto un comportamento di riparazione, di soluzione insolvente, di mancata presa di coscienza della vera essenza delle cose: un benessere a metà! Detto questo, è successo poche volte che io mi trovassi a decidere se lasciare la persona con cui stavo perché mi ero innamorata di un'altra. O meglio, era molto breve il periodo di indecisione, praticamente nullo perché quando capivo di essere attratta da un altro uomo non riuscivo a nascondere, non riuscivo a stare con il piede in due scarpe, nemmeno per brevi periodi! La coscienza del fatto che, se ti interessa un'altra persona significa che qualcosa sta cambiando, mi ha sempre spinta a scegliere la strada nuova, senza vigliaccherie, senza sensi di colpa. Inutile stare con una persona che dovresti amare e fingere di essere ciò che non sei. Chiaro che la condizione dell'essere in "coppia senza figli" mi dava la possibilità di ragionare con molta più lucidità e i problemi relativi erano molto minori. A distanza di anni, quando ricordo le mie amiche che mi "riprendevano" dicendomi "Ma tu non sei mica a posto!" sorrido sempre ma un po' amaramente: se avessi saputo spiegare loro che, prima di assumersi responsabilità quali quella di dire un sì che ha valenza per una vita (sotto stretto controllo sociale!) e soprattutto di fare figli, è MIRACOLOSO vivere e confrontarsi con diverse persone per capire davvero quale significato abbia trovare la persona giusta con cui condividersi, adesso sarebbero molto più serene anche loro, meno separate, meno agonizzanti, meno frustrate e meno desiderose di vivere tutto ciò che da ragazze hanno ripudiato per il timore di essere mal giudicate! Ho scoperto da pochi giorni di essere arrivata seconda. Seconda su una riflessione sulla quale credevo di avere già una conclusione. Mirca Viola, con il suo film Camgirls (non l'ho ancora visto), credo abbia fatto un po' quel che ho fatto io: cercare di capire. Sarà molto interessante confrontare i risultati della regista con i miei. Lo stimolo a prendere in esame questa riflessione mi è venuta dopo aver partecipato a "PORNO MONDO" http://graziascanavini.weebly.com/eventi-e-momenti/2 . Non sapevo che il fenomeno delle Cam girls fosse così diffuso. In realtà credevo fosse un qualcosa di molto limitato, uno dei tanti modi per prendersi un po' di piacere virtuale, un divertimento effimero, fine a se stesso. Stimolata dalle argomentazioni dello spettacolo, mi sono messa in gioco e ho approfondito (molto approfondito) creandomi un profilo da camgirl! Sì sì, ho fatto la camgirl per quattro settimane!! Ho scelto un sito che ha altissima frequentazione, ho studiato per un mese le dinamiche di approccio e di interazione e poi mi sono lanciata! Non scriverò il nome che ho usato (ma giuro che è stato azzeccatissimo), mi sono immedesimata nel personaggio (dovevo fare l'attrice io!!) e mi sono buttata, proponendomi come donna in affari che si eccita a fare sesso in cam a pagamento!! Lo so, lo so, state pensando che sono pazza, che queste cose non si fanno, che sono cose da pervertiti mentali ma (come già assistendo a PORNO MONDO avevo intuito) quelli che le persone estranee al cyber sex ritengono pervertiti mentali sono milioni, sono persone normalissime, sono geometri, ingegneri, bancari, avvocati, commercialisti, facchini, segretarie, studenti, portieri, autisti, insegnanti, rappresentanti... insomma... i nostri mariti, le nostre mogli, i nostri figli! Sì sì, anche i nostri figli perché sappiate che, come anche PORNO MONDO ha reso noto, un ragazzo su quattro tra i 13 e i 18 anni ha già messo in rete un proprio filmato o foto in situazione sessuale!! 1 su 4!!! L'esperienza è stata davvero interessante anche perché mi ha rivelato, ancora una volta, che i pregiudizi non hanno nulla a che fare con la coscienza del conoscere. Il sistema CAMGIRLS sostanzialmente si articola su due fronti: la richiesta e l'offerta. Le donne sono l'offerta, la parte attraente e pagata, gli uomini sono la controparte: il pubblico pagante! Come ogni mercato, anche questo offre ciò che la richiesta cerca, quindi considerando le diverse tipologie di approccio mentale alla sessualità, le camgirls sono diversissime una dall'altra, sia per l'aspetto fisico che per l'aspetto mentale. Soprattutto per l'aspetto mentale. Fisicamente parlando andiamo dalla camgirl bellissima e con corpo statuario a quella che rispecchia appieno la casalinga normalissima che ha avuto 3 gravidanze. Dalla adolescente alla matura (e per matura intendo anche 70enne), dalla efebica alla giunonica (ma anche extra-large o bbw come vengono definite nell'ambiente), dalla chirurgicamente rifatta alla naturalissima. Ancora più vasta è la scelta se tentiamo una "classificazione" dal punto di vista di approccio, di tipo di esibizione, e quindi di esternazione del proprio essere esibizionista delle camgirls. Sì perché ognuna di loro esprime un tipo di sessualità diversa, soggettiva: dalla fredda escutrice di show alla sensualissima, dalla simpaticona alla scontrosa, dalla dolce, carina e fine alla più volgare che possa esserci, dalla slave alla mistress. Insomma... ce n'è per tutti i gusti!! E proprio questo intendevo dire quando ho scritto che il mercato offre la risposta ad ogni tipo di richiesta, perché ognuna di queste ragazze/donne corrisponde all'immaginario sessuale maschile a seconda delle caratteristiche fisiche e comportamentali. Quando ho iniziato questo studio ero, pregiudizievolmente, partita formulando l'ipotesi che gli uomini cercassero in cam un appagamento puramente visivo, approcciandosi alla donna che più corrispondesse al proprio immaginario erotico. In effetti l'ipotesi è stata confermata ma il mio approccio di studio era troppo limitato, limitante e restrittivo. Man mano che ho curato la parte inerente l'approccio (il contatto pre-cam), ho iniziato a capire che anche per ogni diversa camgirl ci sono diverse tipologie di uomini che l'approcciano. Per intenderci: io sono un tipo di donna, con un tipo di fisicità e di comportamento che è un modo di essere. Uno. Ma vengo approcciata da uomini che hanno aspettative e caratteristiche comportamentali diversissime l'uno dall'altro. C'è quello che, bando alle ciance, ti chiede subito quanto vuoi per un cam to cam, che metodi di pagamento accetti, cosa fai e se usi sex toys. Diretto e conciso, questo è l'uomo che mira al puro soddisfacimento del desiderio di fare sesso virtuale, senza troppi coinvolgimenti, un momento a sé stante; effettua il pagamento, si collega e trascorso il tempo concordato, ti saluta e ti ringrazia, spesso dicendoti che sei stata BRAVA. Quando ti ricontatta per un nuovo cam to cam, ti chiede se sei libera, effettua il pagamento e di nuovo finisce facendoti i complimenti. Diciamo che per le camgirls questi sono i clienti ideali: si investe poco tempo nell'approccio e tutto fila liscio. Un po' più impegnativo è quello timido, che parte da lontano: ciao come stai? che fai? ah sei al lavoro? e che lavoro fai? e che tempo fa oggi da te? Insomma, a un certo punto sta alla camgirl, rischiando di sembrare maleducata, tirare a concludere e trovare il modo più carino per finalizzare (e finirla con la miriade di domande banali e inconcludenti che lui sta facendo). Arrivare al nocciolo è un po' pesante e laborioso ma diciamo che il timido andava solo stimolato. In cam poi non è nemmeno tanto timido, era più una questione di approccio. Quello che invece davvero diviene estenuante, e che per me è stata la vera scoperta durante questo percorso, è quello che (magari anche senza esserne consapevole) entra in una chat-cam per cercare una compagna virtuale. Attenzione: lui non lo dice... non è che si presenta dicendolo ma con lui inizia un tipo di rapporto vero e proprio; magari al primo approccio chiede cam subito, è sbrigativo come quello che cerca sesso virtuale solo per divertimento ma, appena chiusa la cam del primo incontro, comincia a scrivere messaggi di complimenti, di ringraziamenti profondi, di carinerie eccessive. Scrive la mattina appena accende il pc, cominciando da un semplice "buongiorno e buon lavoro" e, con messaggi continui nell'arco della giornata, cerca di sapere di più della vita della camgirl, delle sue abitudini, delle sue attitudini, cercando di trovare interessi comuni pur di stimolare la ragazza ad interagire con lui in continuazione, anche fuori dal discorso sessuale. Qui mi è suonato un campanello: possibile che un avvocato non abbia nulla da fare tutto il giorno? L'avvocato ha da fare! Mille cose!! Le solite noiosissime, pesantissime e ripetitive mille cose che fa tutti i giorni della vita: rincorre le pratiche, i clienti, i colleghi, la moglie, la spesa, l'auto da cambiare, la cena coi parenti, il weekend da organizzare, l'investimento da fare, il tennis del figlio, la danza della figlia e le medicine della mamma... insomma... rincorre!! Arriva in ufficio e accende il pc. Ti scrive. E' la prima cosa che fa. Il perché, il motivo di questo comportamento può sembrare banale: è annoiato, vuole evadere! Anche! Ma non solo... L'apparenza sottintende tutto ciò che il pregiudizio non ci fa vedere: siamo talmente convinti della nostra opinione su un fatto (che in realtà però non conosciamo perché non l'abbiamo vissuto), che non riusciamo a vedere cosa ci sia sotto ad un fenomeno del genere. CI SIAMO NOI. Noi con il nostro vero essere, non quello schiacciato dai pregiudizi. Ci siamo noi. Il nostro ES, le nostre pulsioni, il nostro desiderio di essere noi stessi, quello che non non riusciamo ad essere nella vita extra-virtuale. Non a caso uso il termine extra-virtuale perché per tante persone i rapporti in cam diventano importanti. Ma per tanti altri diventano importanti al punto da rendere i rapporti che vivono nella realtà quasi un peso, un obbligo, la fatica da fare prima di ritrovarsi lì, a chattare con la camgirl. Questo è diventato fulcro del mio interesse nell'ambito di questo studio, al punto di decidere (visto il molto materiale raccolto) di farne studio particolareggiato. Ora lo studio è finito. Ed è diventato un manoscritto di libro... USCIRE CON UN GIGOLO... E PERCHE' NO?! DA RICHARD GERE A ROY DOLCE. DAL SOGNO ALLA REALTA'.28/4/2014 Era l’inizio degli anni Ottanta quando Richard Gere, in arte Julian, indossava abiti eleganti, saliva a bordo della sua auto e guidava in direzione di una donna, che lo aspettava per godersi un sogno. Il sogno di una sera.
A distanza di trent’anni, nulla è cambiato: Roy Dolce sale sulla sua auto e guida anche ore per raggiungere il luogo fissato per l’appuntamento con una donna, spesso piacente e per nulla bisognosa di “comprare” un uomo. E allora, perché una donna monetizza la compagnia di un uomo? Ve lo spiego portandovi con me in un breve viaggio nel mondo dei gigolo. Da Roy Dolce, attualmente il più quotato accompagnatore per donne in Italia e non solo, ai siti per sceglierne uno “su misura”. PERCHE’ USCIRE CON UN ACCOMPAGNATORE? I motivi sono i più svariati e si riassumono nell’offerta dei servizi che i gigolo offrono ma, in linea di massima, una donna chiede un appuntamento ad un accompagnatore quando vuole trascorrere una serata elegantemente diversa dal solito, alternativa e senza strascichi: è il caso di donne spostate o impegnate sentimentalmente, che si concedono una serata particolare o donne che non vogliono legami sentimentali e usufruiscono dei servizi di uno gigolo per uscire a cena, andare a teatro, uscire per fare shopping, trascorrere un week end alle terme o in qualche località di svago, partire per una vacanza o per avere compagnia in qualsiasi altra occasione. Bando all’ipocrisia, sono anche donne che vogliono trascorrere una serata di sesso sicuro, stuzzicante e di classe con un uomo che, del piacere fisico e mentale delle donne, è un professionista: sia per esperienza che per attitudine. I SERVIZI CHE OFFRONO Il gigolo professionista si propone come accompagnatore per i momenti più pubblici o più intimi: può accompagnarti con eleganza a cerimonie, a teatro, a cene di gala, eventi particolari o semplicemente ad una cena e un dopocena all'insegna del piacere. E’ disponibile per tattiche di ingelosimento, prove di fedeltà, prime esperienze, un regalo originale o ad interpretare il personaggio di cui la donna ha bisogno in quel momento: finto fidanzato, marito, amante, amico ecc. Mette a disposizione le proprie conoscenze e può servire da Sexual Trainer per risolvere dubbi e insicurezze nell’ambito della sfera sessuale. Può semplicemente essere Gigolò Speed per un incontro di sesso mordi e fuggi. Diventa un Women's life coach se la donna vuole capire dove sbaglia con gli uomini e correggere i propri comportamenti. Si mette a disposizione della donna per qualsiasi esigenza, armato di guardaroba per tutte le richieste, classico/elegante o casual, ma sempre raffinato, appropriato per ogni occasione. SERVIZI CURIOSI -SEX COACH: Quanto sei brava a letto? Quante volte dopo aver fatto l'amore col tuo compagno ti sei chiesta: “Ma gli sarà piaciuto? So veramente come dargli piacere?” La fellatio è un tuo tabù? Sai cosa piace agli uomini? Ti senti imbranata o vorresti essere più disinibita? Hai paura di brutte figure col tuo nuovo fidanzato? Un accompagnatore professionista può essere una guida che ti insegna come approcciare, come sedurre, come stimolare la fantasia di un uomo. Ti farà da Cicerone nell’universo del piacere maschile, guidandoti senza pregiudizi nei meandri della sessualità maschile, sia parlandoti dal punto di vista dell’approccio mentale che della pura fisicità. In pratica ti segreti del piacere maschile. -PRIME ESPERIENZE SESSUALI: Hai poca o nessuna esperienza sessuale o ti sei avvicinata in passato ai piaceri del sesso, ma non te la sei mai sentita di andare fino in fondo? Sei incorsa in una brutta esperienza vissuta troppo presto o qualcosa ti ha bloccata e ora ti senti una donna sbagliata o non capace di dare piacere ad un uomo? Può essere difficile per una donna trovare qualcuno con cui parlare dei propri tabù o blocchi riguardanti la propria sessualità , sia per il timore di essere giudicata sia perché oggi giorno è sempre più complesso instaurare un’amicizia che consenta di aprirsi completamente, soprattutto sulla sfera della propria sessualità, dell’erotismo, della sensualità. I gigolo professionisti si propongono di coadiuvarti e supportarti nell’abbattimento dei tuoi tabù. Con la cautela necessaria, ti guidano attraverso il confronto con le tue paure e le tue incertezze, come farebbe un amico con il quale confidarsi e a cui chiedere consiglio. -PERDITA DELLA VERGINITà: Sei vergine? E magari hai un’età in cui questa esperienza, per le dinamiche sessuali ritenute “normali”, dovresti essere nel pieno della maturità sessuale? Quella che a lungo è stata considerata una virtù per la donna può in alcuni casi diventare un problema, la verginità è una condizione di cui sempre più spesso le donne si vergognano, ma può essere successo che nel tuo percorso di maturazione sessuale qualcosa abbia determinato un blocco, una resistenza, una difficoltà ad affrontare la fatidica PRIMA VOLTA. E questo ti fa sentire inadeguata, essendo il tempo dell’adolescenza passato. Nell’epoca in cui ovunque si parla di gli scambismo, club privè, BDSM, sesso virtuale e mille altre sfaccettature delle dinamiche sessuali, una donna che, aspettando l'uomo giusto, è rimasta vergine si trova ad affrontare sensazioni di inadeguatezza, insicurezza, immaturità, quasi si sentisse deficitaria. E magari adesso, proprio adesso, ha iniziato a frequentare un uomo che le pare quello giusto. Come parlargli di questo “problema”? Come dirgli che non hai mai avuto esperienze sessuali, senza temere che lui abbia dubbi o perplessità? E’ un segreto difficile da nascondere ma forse ancora più difficile da comunicare. I gigolo professionisti propongono di coadiuvarti o direttamente facendoti vivere la prima esperienza (se non vuoi dirlo all’uomo per il quale avresti desiderio di essere una navigata conoscitrice del sesso) o supportandoti, con consigli e spiegazioni (se è proprio con questo uomo che desideri perdere quella condizione che per tanti anni hai ritenuto un valore troppo importante per sprecarlo con il primo venuto). -UN REGALO ORIGINALE: Vuoi regalare un serata alternativa alla tua amica più cara o a quella che ritieni più “aperta mentalmente”? Chiami un accompagnatore professionista e insieme organizzerete al meglio l’incontro a sorpresa più alternativo che la tua amica potesse aspettarsi. Non sarà chiaramente obbligata a nulla: potrà semplicemente approfittare di trascorrere qualche ora a cena con un uomo elegante, di piacevole aspetto, interessante, e poi decidere se andare oltre o fermarsi. Sappi però che il prezzo concordato con il gigolo non cambia in base alla prestazione! Che la tua amica decida di salutarlo dopo la cena o di concedersi una notte di passione, il prezzo che tu hai pattuito con lui resta invariato. -VENDETTA Hai scoperto che il tuo lui ti tradisce? Vorresti vendicarti sminuendo la sua fisicità, la sua presenza fisica? Vuoi fargli vedere che puoi avere “di meglio”? Fissi un appuntamento con il gigolo in un luogo dove sai che il tuo lui ti vedrà o gli sarà sicuramente riferita la tua presenza con un tipo di aspetto superiore alla norma, e il gioco è fatto! -PROVE DI FEDELTà Qui il servizio proposto è diretto a mariti o fidanzati che vogliono mettere alla prova la propria donna: ingaggiano il gigolo perché le induca in tentazione e non solo. L’accompagnatore approccerà le malcapitate e… quel che succede, succede! Certo che non è leale e quantomeno “reale” indurre in tentazione una donna servendosi di un uomo che la avvicina e la corteggia, forte del proprio sex-appeal e di indiscusso savoir faire. -DONNE IN RINASCITA In questo caso i gigolo si propongono come coadiutori dell’autostima: se ti senti un po’ giù di corda, meno piacente per gli anni che passano o semplicemente è un periodo in cui nessuno ti corteggia e ti sembra che gli uomini abbiano perso interesse per la tua femminilità, gli accompagnatori professionisti hanno l’obiettivo di farti sentire di nuovo una donna desiderabile e al centro dell’attenzione. Resta da capire se, pagare un uomo per essere il centro delle sue attenzioni e dei suoi desideri, possa appagare realmente l’autostima. Mai dire mai, magari qualche ora di raffinatezza, passionalità e piacere potrebbero risvegliare la donna che è in te. DOVE TROVARLI? L’offerta ormai è molto diffusa, ma diffidate degli annunci amatoriali pubblicati sui siti d’incontri. Affidatevi all’esperienza di professionisti che si sono iscritti a siti come www.gigolo.it . Questi professionisti pagano per essere iscritti a questo sito; in sostanza investono denaro per essere riconosciuti e conosciuti non come un improvvisato amante a pagamento ma vogliono affermare la propria professionalità nell’ambito di genere. Se ne trovano per ogni gusto estetico, per ogni livello socio-culturale, per ogni possibilità economica. Chiaro che, i professionisti più affermati ( e quindi con tariffe più alte) sostengono di fornire un servizio di alta qualità, come un po’ succede in tutti gli ambiti professionali. Personalmente, se dovessi scegliere, mi affiderei al gigolo italiano oggi giorno ritenuto più affidabile e professionale: http://www.roygigolo.com/gigolo.html . Sia per fama ma anche perché ho cercato ed ottenuto di parlare con lui per addentrarmi nel mondo degli accompagnatori; ho trascorso piacevolmente qualche ora in sua compagnia per capire le dinamiche degli approcci, degli incontri e delle situazioni relative all’”affittare” un uomo. Davvero una persona gradevole e che si contraddistingue per la serietà. Ma i gigolo sono tanti, e basta cliccare questo termine su un motore di ricerca e compaiono centinaia di link di accompagnatori professionisti più o meno conosciuti. Si possono consultare i siti privati di ognuno di loro, contattarli e cercare di capre a priori se si ha a che fare con un uomo che corrisponde alle nostre necessità (di ogni genere) oppure no. La maggior parte di loro è piacevolmente disponibile ad approfondire la possibilità di feeling mediante contatto telefonico o via email. Hanno il pregio di essere molto accoglienti, ben disposti e mostrarsi di essere “dalla vostra parte”. Lo saranno fino in fondo, questo è il loro obiettivo professionale: far sentire la donna a proprio agio. COME SELEZIONARLI? Dove contattarli lo abbiamo stabilito, ma come capire chi fa al caso vostro? Semplice! Lasciarsi andare alle sensazioni. Lo si chiama e gli si fanno tutte quelle domande che i dubbi (normalissimi per questa nuova situazione) nascono nella mente. Prendetevi tutto il tempo necessario. Loro staranno ad ascoltarvi e risponderanno alle vostre domande senza nessuna fretta e nessun problema: devono rendersi interessanti ai vostri occhi, coinvolgenti e darvi la sensazione di essere l’uomo giusto per soddisfare le vostre esigenze. Se vi sentite a vostro agio e stimolate all’incontro, fissate un appuntamento e andate serene. Se, nonostante una o più telefonate, vi sentite ancora dubbiose, ripartire con la selezione: non abbiate fretta o non sentitevi in obbligo di fissare l’appuntamento solo perché lo avete contattato. Deve soddisfare le vostre esigenze, altrimenti risulterebbe un’esperienza inutile e poco appagante. LE TARIFFE? Riguardo alle tariffe non c’è una regola, ognuno dei professionisti propone un proprio tariffario. Risulta forse banale dirlo, ma il gigolo che vi propone una notte di passione per 100 euro è altamente sconsigliabile. Potremmo paragonarlo ad un avvocato che vi propone di difendervi in una causa per una cifra molto modica: magari potrebbe anche farvi vincere la causa, ma è immediato ritenerlo meno affidabile di chi ha un tariffario per lo meno in linea con quello dei colleghi. La cifra da corrispondere va comunque pattuita direttamente con il gigolo durante l’approccio conoscitivo e sappiate che, sia che la serata trascorra rispondendo alle vostre aspettative o che vada veramente male per qualsiasi motivo dipendente dalla situazione o dagli eventi, dovrete corrispondere la cifra concordata. Per questo motivo, la maggior parte dei professionisti, chiede di essere corrisposto appena vi incontrate: sia per eliminare la tensione e l’imbarazzo del doverlo pagare (quando? In che modo? che dire?) ma soprattutto perché loro si sono messi a disposizione per il tempo concordato, quindi, sia che la serata vi appaghi oppure no, loro c’erano! E’ un po’ come andare al cinema: paghi il biglietto, guardi il film, ma se alla fine non ti è piaciuto, il botteghino non ti restituisce il prezzo del biglietto. QUALI SONO LE REGOLE DI SICUREZZA SIA DI PRIVACY CHE SANITARIA ? Per la privacy è insito che è nell’interesse dell’accompagnatore non rivelare ad altri informazioni che potrebbero mettervi in difficoltà: il loro lavoro si basa sul fatto che voi diventiate anche eventualmente una cliente abituale. Quindi non metterà in alcun caso a rischio la vostra privacy, non vi chiamerà se non per accordo precedente con voi, non entrerà nella vostra vita oltre il limite che voi deciderete di mettere. Lasciatelo fuori dalla vostra vita… nemmeno tanto per il timore di problemi relativi alla privacy ma soprattutto perché vi state prendendo un momento di svago o state soddisfacendo una vostra esigenza. Prendetevelo appieno, estraniatevi dall’abitudine e dai problemi quotidiani e godetevelo! Per quanto riguarda la vostra sicurezza sanitaria, sappiate che i professionisti si presentano all’incontro con tanto di certificazione sanitaria attestante il loro stato di salute rispetto alle malattie trasmissibili per via sessuale. Attenzione!! Non mettiamo in discussione la certificazione ma va tenuto ben presente che i periodi di incubazione della malattie sono diversi e a volte di durata importante. Non vale la pena esporsi al rischio di malattia per una serata “diversa dal solito”. Con i gigolo come con qualunque altra persona. Voi fatevi mostrare la certificazione (è comunque indice della professionalità dell’accompagnatore) ma ditelo chiaramente e senza problemi che per preservare la vostra salute e il vostro benessere preferite il sesso sicuro. Per loro è routine, non preoccupatevi di offenderli. Il valore della vostra salute è molto più alto di una possibile offesa. E se si offende non è un professionista! CHI SONO LE DONNE CHE CHIAMANO UNO GIGOLO? Donne di ogni livello socio-culturale che, ovviata l’ipocrisia, decidono di regalarsi un momento diverso dal solito, con un uomo sicuramente piacente, dato che se lo è scelto. Single, mogli, madri che scelgono un uomo che piace loro sia per l’aspetto fisico, sia per l’idea che questo gigolo può infondere in loro di passionalità, di desiderio, di interesse… di qualsiasi caratteristica maschile possa dare piacere ad una donna. Diversamente da come sarebbe immediato pensare, l’età media delle donne che usufruiscono dei servizi dei gigolo va dai 35 ai 50 anni. Oggi giorno la donna ultracinquantenne pare aver perso interesse a farsi vedere in giro con il ragazzo più giovane; preferisce piuttosto spostarsi nei luoghi di turismo sessuale, dove è normale per una donna 55/60enne assicurarsi la compagnia di un piacevole e giovane amico. Curioso e significativo vedere che, a livello di social network, pagine come questa https://www.facebook.com/pages/GIGOLO/238466572862158 sono seguite da migliaia di persone!! A voi la scelta ora... se l'idea vi attizza!!! |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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