Chi mi legge sa che mi piacciono le domande dirette riguardo alla sessualità. Stanotte sono immersa in ricerche e, viaggiando nel web, mi imbatto in un sito che mi incuriosisce subito. Mi leggo un paio d'ore di cose poi vengo attratta da questa proposta di test: http://www.psicologi-psicoterapeuti.it/test/intelligenzaemotiva/index.html Sono rimasta colpita perché mi sono riconosciuta nella descrizione che, il risultato, fa di me. Quindi poi, come non fare questo? http://www.sessuologia-psicoterapia.it/test/index.html E anche in questo mi riconosco in toto. "Freud ha definito "genitali" le persone che hanno raggiunto un alto grado di maturazione libidico emotiva. E' il tuo caso. Hai stabilito che una sessualità vissuta in maniera libera e appagante è fonte di salute e benessere fisico, emotivo e mentale. Un'esperienza sessuale è per te degna di tale nome solo se hai la sensazione di riuscire a far convergere verso un'unica persona le due grandi correnti energetiche che senti fluire dentro di te: quella erotico-sensuale e quella affettuosa. A tali condizioni sai lasciarti andare e trarre dal sesso gioie e piaceri profondi che per molte persone restano un mistero e una chimera. Sai che cosa è la musica delle sfere. Sai suonarla, e farla ascoltare. La massima per te: "Nell'arco della vita l'attività sessuale si svolge a forma di cerchio. Comincia dove finisce, con le carezze..." Carlo Gragnani, Si fa per dire... 1989" Ora, io non ho le competenze necessarie per stabilire l'attendibilità e la credibilità di questi test (se leggesse il mio docente di Psicometria non sarebbe bello!) e nemmeno per escludere che mi sia fatta influenzare nel rispondere ma al netto della mia capacità obiettiva mi sono divertita e compiaciuta. Quindi, se vi piace giocare studiandovi un po'... rispondete il più obiettivamente possibile! "Ciao Grazia, sono una tua assidua lettrice e ti scrivo perchè sono molto delusa. Proprio tu che inneggiavi all'erotismo e condannavi la pornografia adesso ti sei messa culo e camicia con Trentalance? Devo dire che non me lo aspettavo e non credevo che i soldi ti avrebbero corrotta. Quello che mi piaceva di te era proprio che mi sembravi una con dei principi e che non si piega alle zozzerie per denaro. Ti seguo da tanto e mai avrei creduto questo. Fossi in te mi farei un esame di coscienza. una tua ex lettrice" Questa mail è arrivata fresca fresca questa mattina all'alba. Allora... prendo un respiro ampio e spiego alla mia cara ex lettrice, e a quanti avessero ora o poi dei dubbi, cosa c'è di sbagliato oggettivamente in questa mail. Lo faccio non per "scusarmi" ma piuttosto perché non amo che si interpretino a piacimento le mie scelte e soprattutto non amo che si interpretino le mie parole: il mio principio più saldo è forse quello dell'analisi oggettiva dei fatti e questa mail è una interpretazione deviata dai pregiudizi, quindi intrisa di idee soggettive, null'altro. Mi spiego. 1) Io non ho mai condannato la pornografia! Ti basti leggere questa intervista http://www.liberaeva.com/1palco/6/GraziaScanavini/grazia.htm che ho rilasciato nel 2011, ad esempio. Io ho sempre sostenuto che semmai trovo pochi film porno che mi piacciano, questo sì, ma è una mia preferenza soggettiva. Vero è che non mi piacciono film volgari e palesemente "finti" ma anche questo è un parere soggettivo. Innegabile che io ci tenga a distinguere l'erotismo dalla pornografia ma perché di fatto sono ambiti diversi anche se tutti e due appartenenti alla sessualità. Semmai il mio obiettivo è quello di togliere all'erotismo la veste volgare che troppo spesso gli viene messa addosso! 2) Non sono "culo e camicia" con Trentalance perché io ho i glutei praticamente inesistenti e, fino ad ora, non ho mai incontrato una volta Trentalance che indossasse una camicia, sempre magliette, felpe... (o il culo era il suo e la camicia la mia?). Se la mia collaborazione con Trentalance ti da noia forse non sai né in cosa collaboro con lui né che persona lui sia. Ora tu comprenderai, credo, che non mi sento in dovere di spiegarti la mia collaborazione con Franco ma ti tranquillizzo riguardo ad eventuali film insieme (ce la vedi una quarantenne di 84 kg a girare film con Trentalance?). Ammetto di aver fatto zozzerie indicibili con lui (e altri 13/14 uomini contemporaneamente): hai presente mangiare frittata di uova e formaggio su uno strato di salsiccia e cipolla? Mi faccio schifo da sola, confesso! 3) Sui soldi decido di sorvolare appositamente, è un discorso così basso il tuo (anche questo pregiudizievole) che mi sentirei patetica a rispondere. 4) Mi sto chiedendo dove ho fallito visto che mi segui da parecchio, dici, ma non sono evidentemente riuscita a comunicarti il mio modo di essere. IO NON GIUDICO LE PERSONE SECONDO LA GROSSOLANA BANALITA' DELL'OPINIONE PUBBLICA, anzi, le persone che si distinguono all'ennesima potenza (in qualsiasi ambito avvenga) mi incuriosiscono e stimolano un sacco. Sono le persone mediocri a lasciarmi indifferente. Chi arriva a distinguersi, invece, mi istiga alla conoscenza della sua personalità e del suo modo di vivere l'alternatività. 5) La mia coscienza ti ringrazia per l'interessamento ma per il momento sembra godere di buona salute... magari gli esami li posticipo a quando darà segni di squiibrio. Ironia terminata mia cara ex lettrice (della quale avrei gradito un nome perché ho questo brutto vizio di volermi confrontare a viso aperto) e adesso ti chiedo una cortesia: leggiti questo http://graziascanavini.weebly.com/racconti-erotici/le-emozioni-non-tornano e poi guardati questo http://www.pornoitaliano.com/video-porno/claudia-e-roxana-con-franco-trentalance.html. Ti accorgerai facilmente che a contenuti sono "peggio" io di un film porno! Io sono "votata" ai locali che offrono buona cucina, birra al top e relax e quindi del mio martedì di questa settimana non posso non raccontarvi! Dove sono stata? PUB NUMBER TEN che si trova a Bologna, in via Emilia Ponente, dal 1976 (avevo 3 anni appena). La storicità del locale è anche la sua forza perché... "Lo zio degli attuali gestori, emigrante in Gran Bretagna, aveva là potuto cogliere la tipica caratteristica di quei luoghi di ritrovo: trasmette questo amore ai nipoti che così si accingono ad aprire qualcosa di simile nella città felsinea. L'intento è quello di ricreare quell'atmosfera così particolare che a quei tempi in Italia e a Bologna manca. Trovato il locale, pare come una coincidenza di buon auspicio che esso si trovi in via Emilia al n° 10: un indirizzo in cui la "bolognesità" sembra felicemente sposarsi con un tocco britannico, allo stesso numero civico di Downing Street si trova infatti la sede del primo ministro inglese; nessun dubbio quindi sul nome del locale: pub number ten. Il locale è uno dei primi pub inglesi in Italia e a Bologna; si fa promotore di una vera e propria "cultura della birra” che gli intenditori apprezzano per l'estrema cura posta in ogni fase della spinatura , mantenimento e servizio; inoltre una gamma sempre più vasta di marchi e di tipi di birra diffonde in tutta la città e oltre la fama del locale." Questo è ciò che riporta la home del loro sito ma ciò che voglio fare invece è raccontarvi come sono stata io in questo locale! Sono andata martedì, come dicevo, per un incontro di lavoro (con chi dovete essere bravi ad indovinarlo guardando le foto appositamente poco esplicite) e mi sono sentita subito ottimamente accolta (grazie al c.... unica donna su 16 commensali!). L'atmosfera è quella del "sentiti a casa tua, qui abbiamo poche storie, ci piace stare bene!" alias: allegria, zero ipocrisia, ben poche formalità e tantissimo gusto! Gusto sia nel rapporto gestori-cliente che nella qualità del pranzo: la mia mente si è rilassata allegramente e la mia pancia ha goduto: frittata di uova su letto di salsiccia, verdure fresche, stinco, dolci... birra sulla quale impossibile discutere (e smettere di bere), il tutto tra persone che amano condividere tavola e gusti! L'unica a lamentarsi è stata la mia bocca (colpa di un habanero che ho spontaneamente deciso di addentare, che mi ha punita con una mezz'ora buona di fuoco contro cui nessun rimedio ha potuto -credevo di morire!). Insomma: ottima cucina, ottima birra, ottima compagnia e, ciliegina sulla torta, per chi come me ama gli whisky, qui non esce a bocca asciutta! Perché questo post? Perché se passate per Bologna o ci abitate e non siete mai stati al PUB NUMBER TEN, non avventuratevi in un pub qualsiasi dove (come spesso succede) siete solo un cliente che deve consumare una cosa qualsiasi nel minor tempo possibile e senza disturbare troppo... entrate qui e prendetevi tutto quello che una "gestione per passione" può darvi!! Grazie a Cristiano e a tutti gli altri presenti per l'ottimo tempo trascorso insieme! http://www.pubnumberten.it/ Questa settimana sul numero 29 di STARBENE (MONDADORI) vi propongo una situazione sulla quale, secondo me, c'è da riflettere per non cadere nell'ovvietà e nella banalità dei luoghi comuni: IL SESSO A PAGAMENTO! Non sto parlando di escort, non sto parlando di prostitute e nemmeno di locali che offrono questo. Vi parlo di un'esperienza molto diversa: quella che non vede nel denaro la modalità di riconoscimento di una prestazione sessuale ma una sorta di valorizzazione dell'intesa sessuale. Lo so, scatenerò l'ira delle femministe convinte e non solo ma, piaccia o no all'opinione pubblica, ci sono donne che scoprono di sentirsi appagate nel riconoscimento delle proprie capacità amatorie e nell'interesse che l'uomo dimostra prendendosi cura del loro benessere, anche dal lato economico. E io le rispetto. Se ragioniamo per luoghi comuni entrano in ballo la mercificazione del corpo, l'inflazione del sentimento, la denigrazione della valenza femminile e mille altri valori etico-morali. Ma ci sono situazioni, innegabili visto che esistono, in cui l'etica non ha accesso per luogo comune e la morale va oltre l'apparenza: si parla di un gioco e, ancor di più a volte, di un legame erotico in cui il riconoscimento della femminilità attraverso il denaro è una dinamica di affinità. Il punto di vista psicologico questa settimana è affidato al Dott.Daniele Bonanno psicologo e psicoterapeuta presso AISPS Roma, che potete trovare alla pagina https://www.facebook.com/sessuologiaroma?fref=ts o sul sito http://www.aisps.net/. Sono come al solito disposta al confronto sulla tematica ma, prima di eruttare banali affermazioni di sentenza leggete la storia. Poi ne parliamo! Ci sono anime che non ce l'hanno fatta a mettersi in fila con le altre perché la loro essenza è quella dell'arte, delle sensazioni. Che gli ambiti siano diversi per genere artistico poco importa perché quando due personalità come quella di Franco Trentalance e Vittorio Sgarbi si trovano ad interagire in modo informale, nonostante la location sia quella di un talk show, l'interesse va oltre lo specifico e le caratteristiche si amalgamano in un mix di ironia, cultura e riflessione. Questo è ciò che è successo ieri sera al Ristorante Charlot di Casalecchio di Reno durante il Talk Show itinerante CHIACCHIERE PRIVATE ideato e condotto da Trentalance, che ha già visto ospiti anche Carmelo Abbate, Giuseppe Giacobazzi, Roberto Re, i Fichi D'india ed altri personaggi. E' un Franco Trentalance che sta evolvendo quello che ho visto ieri sera, che ha voglia di riscoprirsi mettendosi in gioco con altre capacità rispetto a quelle dimostrate finora, che non rinnega assolutamente. Un Trentalance che ha voglia di divertirsi creando armonie che siano cinema (ha appena terminato il mediometraggio TERRAIN con la regista Nora Fabi Coffee Maniacs Movies), che siano scrittura (è in uscita il suo prossimo libro), che siano spettacolo. Spettacolo in cui Vittorio Sgarbi sembra trovarsi non solo a proprio agio ma piacevolmente coinvolto e coinvolgente. Dapprima con la presentazione del libro Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (Bompiani) attraverso la proiezione di immagini che sono andate a mostrare al pubblico l'essenza caravaggiana e l'attinenza quasi preveggente dell'artista, che Sgarbi definisce l'autore che attraverso la pittura rende per primo l'idea di "scatto fotografico", fermo di immagine. E' sempre un piacere seguire Vittorio nei suoi viaggi che stimolano riflessione nella conoscenza e altrettanto piacevole è stato il passaggio al talk show vero e proprio, durante il quale Franco Trentalance con ironia e non chalance guida Sgarbi in una esternazione di concezioni personali, episodi particolari e vita quotidiana. Decisamente una serata che trascorre in modo piacevole, anche per la disponibilità sia di Trentalance che di Sgarbi ad interagire con il pubblico: punto di forza dei due personaggi che hanno (nonostante la notorietà e l'immagine che perviene dai media) un'ottima predisposizione a intrattenersi con il pubblico. E, per concludere, ancora una volta metto in campo un'analisi si scontra con i pregiudizi: Trentalance ha una personalità che va ben al di là delle sue indubbie capacità di porno attore e Sgarbi può stimolare in modo molto significativo l'interesse per l'arte, con la sua capacità sicuramente singolare di proporre lo studio delle opere. In una serata come quella ha cui ho partecipato ieri sera le caratteristiche luogo-comune dei due personaggi diventano semplicemente un contorno per giocare con l'ironia: i film porno e le capre diventano un momento per scherzare ma ad evidenziarsi sono le reciproche personalità. Se lo spettacolo (gestito dalla MICHAEL FELDHAUS MANAGEMENT) dovesse capitarvi a portata di cena, io ve lo consiglio!! Contatti: https://www.facebook.com/pages/Franco-Trentalance-Quello-Vero/131022053734216?fref=ts mfmanagement@live.it https://www.facebook.com/il.disubbidiente.9/about Di omosessualità si parla parecchio, sempre, anche se raramente in modo costruttivo ed educativo. Ometto volutamente qualsiasi commento sul "caso Alfano" di questi giorni per rispetto alla mia intelligenza e di quelli che hanno un'idea piuttosto chiara e determinata dell'evoluzione che dovrebbero avere le dinamiche sessuali a livello societario e, sopratutto, hanno rispetto totale del modo di vivere la sessualità di chiunque purché non leda la libertà altrui. Di bisessualità invece si parla meno, decisamente poco.. e perché? Perché la condizione di bisessualità non genera disagi sociali, non mette in crisi le istituzioni e nemmeno tanto le mentalità bigotte. La bisessualità, soprattutto quella femminile, è vista come una caratteristica trasgressiva ma con accezione nemmeno tanto negativa per un semplice motivo: due donne che fanno sesso sono da sempre nell'immaginario erotico degli uomini uno stimolo all'eccitazione e in quello delle donne, non poche, un qualcosa di nemmeno troppo spinto, comprensibile e che non scatena posizoni pregiudizievoli o accusatorie, se non quando la situazione richiede di essere socialmente consone! Perché se ci chiamano a commentare questo argomento ci diciamo tutte schifate. La bisessualità maschile, invece, è già meno tollerata e più giudicata, anche se (potenzialità bigotta della nostra società) un bisessuale è sempre meno "grave" di un omosessuale perché comunque conserva un minimo di POTENZA MASCOLINA (quindi di autorità) sopratutto se è un bisessuale attivo! Che cazzate (scusate, ma mi è scappato!). E per quanto riguarda le donne? Accettabilissima la bisessualità, all'opposto l'omosessualità, anche se riscuote meno interesse sociale: lo dimostra il fatto che non è in uso comune utilizzare il termine "lesbica" per "offendere" o schernire una donna, mentre quotidianamente le parole "frocio, finocchio" e similari sono sfruttate all'ennesima potenza. Se vuoi sminuire un uomo, dandogli del gay e con un termine dispregiativo sei sicuro di colpirlo nel vivo (ma è una sconfitta per te che lo fai, sappilo, significa che non hai argomentazioni migliori che i luoghi comuni di basso livello!) Mi è piaciuto lavorare a questo articolo forse perché fa parte di uno di quegli argomenti che facilmente mi permettono di affermare il mio principio riguardante la sessualità: il sesso non è uno schema da seguire, né per le pratiche sessuali né per le dinamiche di relazione! Io sono assolutista in questo, polemiche bigotte esente: la sessualità andrebbe vissuta semplicemente come una risposta ad uno stimolo. E che vuol dire questo? E' il ragionamento più elementare che si possa fare: se vengo stimolata da una situazione significa che qualcosa dentro di me "spinge in quella direzione". Molto apertamente, affermo che i disagi relativi alla sessualità, ma anche alle dinamiche relazionali, vedranno la decadenza solo e quando capiremo che le sensazioni non vanno pregiudicate, non devono essere razionalizzate se non con la ragione dei sensi (ops... ecco da dove veniva il titolo del mio romanzo). Vi invito naturalmente a leggere il pezzo uscito ieri su Starbene (MONDADORI) sul numero 27 e dirmi, secondo voi, cosa c'è di incomprensibile e deviato in una storia di questo genere.... Ringrazio la Dott.ssa Cristina Mambelli, psicologa e psicoterapeuta Centro di Psicoterapia e Ricerca C.P.R | Centro di Psicoterapia e Sessuologia SPECiALiSTiKA http://www.psicologoimola.it/ per la consulenza fornita. Di sabato sera si possono fare tante cose ma se sei a Zibello per l'evento UN PO DIVERSO UN PO DI EROS e in programma c'è il talk show CENA AFRODISIACA di Franco Trentalance non puoi esimerti!!
Soprattutto se, scambiando con lui qualche parola prima, durante la cena alla Trattoria Leon D'oro, la percezione che hai di lui è totalmente diversa dalle tue aspettative. Lo dico sempre che aspettarsi qualcosa è sbagliato e questa volta sono caduta in buca da sola al primo scambio con Franco: potevo aspettarmi che un pornoattore affermasse che purtroppo l'erotismo, con il web, sta praticamente scomparendo? Ha fatto centro e adesso aspetto di intervistarlo, ma intanto vi parlo del suo talk show itinerante: CENA AFRODISIACA! Chi sia Trentalance non ho necessità di spiegarlo, immagino: la sua esperienza lavorativa vanta la bellezza di 440 film e anche chi non ha mai visto un suo film (possibile?) ne ha sentito parlare sicuramente. Ma forse, come me fino a sabato, ne ha un'idea deviata: lo pensa un mero esecutore del sesso, una macchina da penetrazione... non per nulla è soprannominato "lo Stantuffo di Rimini". Be', lasciatemelo dire, questo spettacolo da lui condotto mi ha fatto cambiare idea! Essendo un talk show, chiaramente, consiste in un vis a vis in cui il conosciutissimo attore racconta in maniera ironica un po' della sua vita professionale e non solo, elargendo simpatici consigli ai signori uomini e (quel che più mi è piaciuto) affrontando in chiave spettacolo alcune riflessioni sulle dinamiche uomo-donna. Chiaramente non voglio svelare i contenuti, non voglio togliere il piacere di vivere lo spettacolo a chi andrà a vederlo, ma devo dire che sono rimasta davvero piacevolmente colpita, oltre che divertita, dalla sua personalità. Momento interessante anche per gli appassionati di Burlesque perché lo spettacolo offre tre momenti di sensualità femminile, le cui protagoniste sono due ragazze introdotte proprio da Trentalance. Tecnicamente lo spettacolo è semplice, vanta una informale conduzione dello stesso Trentalance che, con il medesimo sorriso che lo contraddistingue anche fuoriscena, per quasi due ore intrattiene il pubblico in modalità scherzosa, fatta di doppi sensi ma anche piuttosto esplicita: del resto il genere si confà perfettamente e la platea non è minorenne! Di gusto comunque, mai volgare, spontaneo. Ricordate quando ho parlato di PORNO MONDO? Lo spettacolo di Teatro Forsennato di cui ho parlato anche qui: http://graziascanavini.weebly.com/eventi-e-momenti/2 ? Rientrando dallo spettacolo ho associato le due esibizioni, naturalmente per genere, e ho pensato che uno spettacolo di forte consistenza di contenuti come quello della spettacolo di Dario Aggioli, con la conduzione di Trentalance, probabilmente sarebbe stato da poker d'assi! Vabbè, a parte le mie associazioni, consiglio di partecipare allo spettacolo di Trentalance sia per passare un paio d'ore in scioltezza che per scoprire l'attore in veste diversa... o quanto meno "in veste"!! Facendo seguito a quanto comunicato dallo stesso Trentalance durante il talk show, vi comunico che l'unica pagina ufficiale realmente da lui gestita on facebook è questa https://www.facebook.com/pages/Franco-Trentalance-Quello-Vero/131022053734216?fref=ts. Ogni altra pagina o altro profilo è un fake, pertanto estraneo alla conoscenza dell'attore. L'ultimo fine settimana di Settembre, da quattro anni a questa parte, è diventato ormai una piacevole abitudine: si va a Zibello, caratteristico paese parmense dove nel 2010 Rosalba Scaglioni ha dato il via ad una iniziativa che ho trovato di pregio e molto interessante fin dalla prima edizione. Stiamo parlando di UN PO DIVERSO UN PO DI EROS Festival dedicato all'arte e alla letteratura erotica. La dimensione dell'evento è abbastanza relativa alle dimensioni della location in cui si svolge ma devo dire che questo fatto dona al week end una connotazione per nulla negativa, per quanto mi riguarda: non amo molto gli eventi da migliaia e migliaia di persone accalcate, preferisco un luogo accogliente, rilassante e rilassato, dove nascono bei momenti di confronto e discussione inerenti l'ambito erotico. Sono certa che, anche grazie all'Amministrazione Comunale che da quest'anno appare come forte sostenitrice di questa iniziativa, vedremo crescere questa ottima iniziativa perché è rappresentativa di un qualcosa che sta cambiando nell'ambito specifico: si inizia realmente a considerare l'erotismo dal punto di vista culturale. E io naturalmente ne sono entusiasta! A Zibello infatti si parla di erotismo, sessualità e sensualità in chiave culturale, non manca l'ironia ed è sempre di carattere brillante, mai volgare. Si alternano presentazioni di libri narrativi a libri fotografici, workshop fotografici a degustazione di vini e dolci, proiezione di immagini d'epoca a letture di poesia erotica. Di eros non si parla solo: nell'ambito dell'evento sono esposte opere artistiche (che quest'anno hanno visto protagonisti Bernardo Lanzetti, Faust Brozzi, Stefania Chiesa, Moreno Antonini, Corrado Dalcò, I rullini Digitali) e si svolge la premiazione Oxè Awards, concorso bandito da Damster Editore che ogni anno permette, a quanti volessero, di mettersi in gioco scrivendo un racconto erotico. Insomma, ce n'è un po' per tuttii gusti e la parola gusto si amalgama sempre ottimamente con il menù che propone la Trattoria Leon D'Oro che, ubicata proprio al fianco del Teatro pallavicino, propone ogni anno una cena afrodisiaca di ottima qualità. Ma CENA AFRODISIACA a Zibello quest'anno ha avuto un doppio momento: dopo la cena sfiziosa curata dalla stessa Rosalba Scaglioni, il programma proponeva un live talk per l'appunto denominato CENA AFRODISIACA condotto da Franco Trentalance, con la partecipazione di due ballerine di Burlesque, di cui preferisco parlare in un articolo ad hoc perché molto interessante dal mio punto di vista, che sicuramente ieri ha allietato la seconda serata con ironia ma non solo. Non posso esimermi dal citare il Primo Cittadino di Zibello Andrea Censi che, indssando la striscia tricolore, ha introdotto lo spettacolo di Trentalance con quella che considero un'ottima riflessione: bando ad ogni ipocrisia il sindaco Censi ha affermato che è giunta l'ora, dopo tanti anni di bigottismo e finzione, che anche la politica si apra ad una considerazione culturale dell'erotismo perché l'eros, la sessualità e tutto ciò che li riguarda appartengono a tutti i cittadini, sono un aspetto importante della vita di ognuno di noi. Bel momento (oltre che divertente perché il Sindaco Censi è realmente una persona "da compagnia" diciamo) perché credo non mi sia mai capitato di sentire una riflessione tale da parte di un'Autorità. Credo che Zibello abbia un Primo Cittadino che gli si confà a misura. Ringrazio come sempre Rosalba Scaglioni per l'accoglienza che mi riserva ogni volta che accetto l'invito a partecipare. Ringrazio anche Enrico Tomasoni che durante il mio intervento ha interpretato magistralmente alcune poesie erotiche contenute nella raccolta SensualMente. Aspetto con piacere l'ultimo fine settimana di Settembre del prossimo anno... e mi dedico alla recensione dello spettacolo di Franco Trentalance. http://www.unpodieros.com/ https://www.facebook.com/rosalba.scaglioni?fref=ts
Non solo è possibile, è anzi purtroppo realtà! Poco più di 1/4 delle donne sa di cosa si tratta e di questo 30% solo una parte è riuscita a raggiungerlo. Ma sfatiamo subito i falsi miti: non è vero che solo un 10% delle donne può arrivarci! La prova, in barba ai pochi e imprecisi studi che sono stati effettuati i cui risultati sono tutti assolutamente condizionati dalla morale pubblica, ce la danno (pensate un po') realtà sociali che noi riteniamo retrograde e inferiori a noi, come ad esempio certe tribù africane nelle quali le donne anziane insegnano alle adolescenti ad arrivare a questo tipo di orgasmo, che è competenza necessaria allo scopo del matrimonio. Sì, avete capito bene, le ragazze sono dichiarate pronte al matrimonio solo quando raggiungono una capacità orgasmica di questo tipo! Fino a che non raggiungono un certo grado di intensità eiaculatoria, non possono sposarsi!! E noi cominciamo a parlottarne ora, ancora a denti stretti e in un marasma di contraddizioni mirate a preservare la figura di ingenuità sessuale femminile: alla donna ancora non è consentito "godere" per provare piacere, è inutile che ce la raccontiamo... ancora per troppi la donna che prova piacere è una libertina!! Comunque, polemiche a parte, oggi su Starbene (MONDADORI) si parla di SQUIRTING! Ed è soddisfazione per me che una testata giornalistica che non ha la tendenza alle esagerazioni in materia sessuale sia disposta a parlare di questo argomento: è soddisfazione perché mi piace l'idea che si comincino ad introdurre certi argomenti ritenuti spinti (che sciocchezza!) anche su media che non sono specifici per la sessualità. Per la consulenza dello psicologo mi sono rivolta al Dott. Daniele Bonanno, psicologo e psicoterapeuta presso AISPS Roma, che potete trovare alla pagina https://www.facebook.com/sessuologiaroma?fref=ts o sul sito http://www.aisps.net/. E' da un po' che ci penso: mi piacerebbe presentare presto un corso esplicativo, informativo e istruttivo su questa caratteristica del piacere femminile che, lasciatelo dire a chi lo ha scoperto 4 anni fa e ci ha lavorato un sacco su, è una conquista vera e propria nell'ambito del piacere! Si potrebbe fare un APE-SQUIRTING!! Si beve un bicchiere di vino in compagnia (per rompere il ghiaccio) e poi si viaggia verso un mondo ancora troppo sconosciuto alle donne!!! Che ne dite? Intanto leggetevi il pezzo su STARBENE poi ci organizziamo!! E’ stata pubblicata una nuova iniziativa dell’Associazione Culturale SensualMente che interesserà molto gli scrittori di narrativa erotica e anche aspiranti tali; si tratta del I PREMIO LETTERARIO NAZIONALE NARRATIVA EROTICA EROTICAMENTE . Vogliamo dare la possibilità agli scrittori del genere o che vorrebbero “provarsi” in questo genere di scrittura, di farsi valutare da una giuria davvero di altissimo livello: Gianfranco Borelli (Presidente di Giuria) editore leader per la narrativa erotica in Italia oltre a valutare gli scritti per le finalità concorsuali, lo farà anche con l’interesse di scoprire nuovi talenti letterari tra gli scrittori di genere erotico, riservandosi la possibilità, indipendentemente dal risultato del concorso, di proporre agli autori da lui ritenuti talentuosi un contratto di pubblicazione in e-book o cartacea. Al giorno d’oggi, epoca di editoria a pagamento, arrivare a farsi valutare da un editore professionale e affidabile non è facile, quindi crediamo di aver promosso un’ottima iniziativa anche in questa direzione. Gli altri giurati sono Alessandro Pellizzari giornalista di ottima esperienza vicecaporedattore del settimanale Starbene Mondadori e collaboratore di Panorama; Monica Maggi giornalista pubblicista e scrittrice, ha vasta esperienza di collaborazione con riviste e emittenti radiofoniche; Francesca Bellino giornalista e scrittrice, scrive per diverse testate tra cui Il Mattino, Ansa e Reset, suo il romanzo “Sul corno del rinoceronte” edizioni L’ASINOROSSO che in questo periodo sta raccogliendo notevoli elogi da parte della critica; e io, Grazia Scanavini che in qualità di Presidente dell’Associazione non intendevo perdermi la possibilità di lavorare a fianco di questi quattro professionisti, essendo il genere degli scritti pertinente alla mia attività. L’iniziativa, oltre alla valenza letteraria, ha un obiettivo benefico: parte dei proventi ricavati dalle quote di partecipazione sarà devoluta a favore del progetto di Beatrice Niciarelli, una ragazza umbra di 31 anni ammalata di cancro che, durante la sua lotta personale contro la malattia, ha voluto impegnarsi e combattere anche attraverso la creazione di un sito che possa essere utile a quanti, come lei, si trovano improvvisamente ad affrontare una situazione inaspettata che mette in discussione il futuro. Beatrice ha una carica, un’energia, che fin da subito mi hanno colpita e vorrei che la sua iniziativa avesse un richiamo davvero altissimo. Per questo abbiamo deciso di attivarci per farle avere la maggior visibilità possibile: siamo consapevoli che al giorno d’oggi chiedere donazioni è un’impresa difficile perché le richieste arrivano da ogni dove e, purtroppo, esperienze passate hanno dimostrato che non sempre la donazioni andavano a buon fine. Ho deciso di impegnarmi personalmente in questa iniziativa perché conosco personalmente Beatrice e quindi non ho dubbi sul destino dei fondi raccolti. Il bando del Premio, con scadenza 10/11/2014 è pubblicato alle pagine: ://www.sensualmente-sensualmind.com/concorsi.html https://www.facebook.com/events/908125949200786/?fref=ts La premiazione avrà luogo il 17 Dicembre alle ore 17 nella Sala del Carroccio presso il Campidoglio, Roma. Il progetto di Beatrice Niciarelli potete trovarlo alla pagina:http://eppela.com/ita/projects/935/la-vita-ora-un-sito-per-vivere-e-vincere-il-cancro e, ci tengo a ricordarlo, sono sufficienti 2 euro per sostenere l'impegno di questa ragazza! Questa mattina bella soddisfazione! Tra le mail di lettori del sito, arriva questa: "Cara Grazia, ti rubo solo qualche minuto per ringraziarti perché quando leggo i tuoi articoli mi alleggerisco la mente, non di superficialità ma perché mi sento meno strana ed inadeguata di quanto mi senta nel mio mondo, fatto di ipocrisia e bigottismo. Fino a qualche mese fa mi sentivo una brutta persona quando provavo certe sensazioni o facevo cose che la morale non consentirebbe. Attraverso il tuo spiegare le dinamiche in modo così semplice e naturale, mi sono ritrovata e ho capito di non essere poi così deviata come credevo ma di essere semplicemente una donna che non vuole vivere l'unica vita che ha da schiava morale di una società bigotta e finta! Quindi solo un grazie che contiene tutta la mia ammirazione per il tuo modo di essere e di esprimerlo. Un piccolo esempio: quando ho letto "donne che tradiscono" mi sono rasserenata in una maniera indescrivibile. Per una donna come me è stato fondamentale conoscerti, così come credo tu sia forte stimolo per tantissime donne stanche di soccombere ad una morale che altro non è che ipocrisia. Un caro abbraccio Samanta" Samanta ha capito che se scrivo di queste cose è perché il mio obiettivo è far comprendere che, esprimere se stessi fino in fondo, rende serena l'anima e la mente diventa libera di godersi il vivere!! Grazie a te Samanta! Tra le maggiori personalità artistiche femminili del Novecento, Frida Kahlo è forse l'unica in cui riconosco una così ampia poliedricità ma la percepisco attraverso una sorta di disagio interno, e questo ha molto condizionato la mia attenzione nell'ambito del percorso della mostra alle SCUDERIE DEL QUIRINALE. A questa mostra devo molto dal punto di vista personale perché mi ha dato la possibilità di comprendere quanto contenuto ci sia nelle opere della Kahlo, che ho sempre "schivato": non mi piacciono in senso estetico superficiale e non metterei mai un suo dipinto in casa mia fatta esclusione per il Mosè (o Nucleo Solare) che mi toglie il respiro attraverso la sensazione di completezza che mi stimola. La mostra è un percorso attraverso l'intera carriera artistica della Kahlo e raccoglie oltre 40 opere provenienti da collezioni private e pubbliche da ogni dove. Il filo conduttore non poteva altro essere che l'espressione dell'essenza di una donna che in vita ha spesso dichiarato di aver avuto due disgrazie: il terribile incidente che da adolescente le causò fratture multiple e la condannò ad una vita di dolore e sofferenza, tra cui quella di non poter diventare madre, e l'incontro con Diego Rivera, grande pittore di murales che sposò due volte, con cui visse un amore travolgente, passionale, sofferto, intriso di tradimenti e rotture, che lei stessa sosteneva fosse "certamente la peggiore".
E' da ieri pomeriggio, da quando ho letto la notizia che il giudice ha sentenziato, che questi due bimbetti mi girano in testa.
Quindi che ho fatto? Sono andata a leggermi più che potevo su questa storia! Chiaro che le fonti sono i media e null'altro, non sempre attendibili, mai completi (anche per la delicatezza della situazione) e quindi mi attengo a ciò che è pubblico. Perché l'ho fatto? Perché ognuno di noi dovrebbe, credo, porsi delle domande riguardo a queste situazioni che fortunatamente sono casi isolati ma sono comunque eventi conseguenti alla manipolazione della natura. Ora, non sono assolutamente contraria alla fecondazione assistita, ci mancherebbe. Sono piuttosto contraria al sistema che definisce genitori "naturali" la coppia a cui è stata data facoltà di riconoscere legalmente i gemelli: cosa c'è di NATURALE in questa storia? Storia che, non dimentichiamolo, non dovrebbe essere quella di una contesa ma quella di due bambini che si trovano a nascere da una donna estranea geneticamente, mentre i genitori che li hanno concepiti si trovano a non avere il diritto di crescerli. Ma andiamo per gradi, perché io non mi sto schierando, sto semplicemente riflettendo sulla decisione di questo giudice, passando attraverso le due situazioni che si sono forzatamente trovate a scontrarsi. La prima coppia, quella che ha concepito i gemelli: un giorno gli viene comunicato che, per errore, i loro embrioni fecondati sono stati impiantati nell'utero della donna di un'altra coppia e che la gravidanza sta proseguendo. La seconda coppia: un giorno, al quarto mese della gravidanza, facendo la villocentesi, vengono a scoprire che i figli per avere i quali avevano fatto di tutto, non sono geneticamente loro! Sono figli di un'altra coppia. La prima coppia cerca un confronto, un accordo con la seconda coppia. La seconda coppia rifiuta, decidendo di proseguire con la gravidanza e tenersi i bambini perché stanno nel loro grembo. La prima coppia chiede, attraverso la legalità, che all'atto della nascita i figli non siano legalmente registrati con il cognome della seconda coppia perché geneticamente i bambini sono nati da loro. I bambini nascono. Il giudice nega la richiesta della prima coppia, consentendo alla seconda coppia di riconoscere legalmente i gemellini, definendo la coppia come i "genitori naturali". Ma COSA C'e' DI NATURALE IN TUTTO CIO'? Io non sono un giudice, non sono uno psicologo, non sono un avvocato. Ma sono una mamma. Che un figlio l'ha concepito, portato in grembo, partorito e cresciuto. E che quando l'ha partorito, per un errore sui braccialetti d'identità, ha rischiato di portarsi a casa il figlio di un'altra coppia: per questo mi trovo spesso, ancora oggi, a riflettere su cosa sarebbe successo se io quel giorno non mi fossi accorta di quell'errore e non mi fossi "impuntata". Oggi rifletto su questa situazione dei gemelli e non posso, da madre, non chiedermi come possano sentirsi genitori quelli definiti "naturali" dal giudice. Come possono, avendo oltretutto vissuto lo stesso percorso dell'altra coppia pur di avere un figlio, negare che la paternità è di chi lo ha concepito? Comprendo perfettamente l'immensità di dolore che avranno provato sapendo che i figli che tanto desideravano, di fatto non sono loro. Comprendo che sia difficilissimo pensare di portare a termine la gravidanza e poi dare i figli all'altra coppia. Comprendo benissimo che possano avercela a morte con chi ha commesso l'errore e pretendere giustizia all'ennesima potenza. Quello che non comprendo è il loro egoismo: una coppia di psicologi, ancor di più, dovrebbe aver trovato la forza di accettare l'accaduto. Non per fare un piacere all'altra coppia. Ma per concedere a questi due bambini di crescere con chi li ha concepiti e li ha deiderati allo stesso modo in cui loro desieravano avere figli. E mi chiedo: come potranno guardare negli occhi questi due piccoli e spiegargli (perché un giorno dovranno farlo) l'accaduto? Io so, da madre, che periodo intenso sia quello della gestazione, ma come si può pensare di separare i figli dai genitori per una vita intera, solo per compensare il proprio desiderio di maternità e paternità? D'accordo, alla base ci sta un errore di terzi, ma il fatto non si può ovviare così come credo che sia inovviabile il fatto che questi due gemelli sono figli di chi li ha cercati e concepiti. Portano il patrimonio genetico dei genitori, genitori che stanno lottando per averli perché quelli sono i figli che sentono essere loro. Sono loro. Il mio appoggio è sicuramente per quella madre che ha vissuto 5 mesi sapendo che i suoi figli erano nel grembo di un'altra donna. Che un'altra donna li ha partoriti e presi in braccio appena nati. Che un'altra donna li sta allattando. E sono certa che quella donna, anche se per loro ha sicuramente un affetto fortissimo avendoli portati in grembo, non potrà mai, nemmeno una volta, guardarli senza sentire che non sono i suoi figli. Un reale istinto materno dovrebbe ragionare in base a cosa sia meglio per i bambini, a cosa porterebbe loro meno problemi nella crescita, a quale sia la cosa più giusta per loro. Ieri, in radio, Vittorino Andreoli commentava l'accaduto, e lo ha fatto portando come rafforzativo la parabola di Re Salomone: "Due donne si presentarono da Salomone: ciascuna aveva partorito un figlio a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro ed entrambe dormivano nella stessa casa. Una notte accadde che uno dei due bambini morì e sua madre, secondo l'accusa, aveva scambiato il figlio morto con quello vivo dell'altra donna mentre questa dormiva. Salomone, dopo aver ascoltato le due donne sostenere più volte le loro tesi, fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse. Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all'altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino." Da donna e madre credo che morirei sapendo che non posso crescerei miei figli perché per errore sono finiti nel grembo di un'altra donna. Così come morirei di sensi di colpa pensando di crescere due bambini che, per errore mi sono stati messi in grembo, ma che a pochi km i loro veri genitori li stanno desiderando più di ogni cosa al mondo. Ai gemellini auguro che non debbano essere dei burocrati a decidere con chi dovranno crescere ma che la coscienza di questa coppia trovi prestissimo la lucidità per comprendere che, per quanto amore possano sentirsi in grado di donare ai gemelli, questi non saranno mai i loro figli. L'egoismo di non farli crescere con i reali genitori è il medesimo della donna che nella parabola di Salomone, pur di avere un figlio, lo aveva sottratto ad un'altra. E il mio non vuole essere un giudizio di critica per posizione presa, comprendo benissimo quanto possa essere difficile prendere una decisione di questo genere per chi ha tanto desiderato avere un figlio. Ma essere genitori, più di ogni altra cosa, è prendere decisioni (per quanto difficili) che abbiano come obiettivo primario il benessere dei figli. E quale sarebbe l'evoluzione di vita meno difficoltosa per i due gemelli, in questi due casi possibili? Scoprire crescendo che quelli che hanno chiamato mamma e papà per una vita, in realtà li hanno avuti solo per un errore di un medico e li hanno privati di crescere con i loro veri genitori o scoprire che, per un errore del medico siete stati partoriti da un'altra donna ma che mamma e papà vi hanno concepiti e cresciuti? In bocca al lupo piccoli!!! Che la serenità vi avvolga prestissimo!!! Partiamo dal mio concetto di arte, che è soggettivo chiaramente ma che non ho nessuna intenzione di cambiare, non perché lo ritenga il migliore in assoluto ma perché il mio modo di percepire le emozioni artistiche mi da talmente soddisfazione che non voglio perderlo! Cos'è l'arte se non la capacità di trasmettere emozioni attraverso una espressione del sentire? Sia essa un dipinto, un disegno, una musica, uno scritto, una fotografia, una recitazione, una scultura: una qualsiasi esternazione delle sensazioni dell'anima che arriva a coinvolgere ed emozionare un'altra anima.
E ieri la mia anima ha preso una batosta incredibile! Incredibile non perché non sia credibile nel mondo mediatico in cui viviamo, ma incredibile per me che da ogni espressione artistica traggo nutrimento, emozione, intensità. Positiva o negativa che sia la mia reazione, comunque è uno stimolo alla crescita. In misura variabile a seconda del genere artistico e anche della mia predisposizione mentale del momento, chiaramente. Ma andiamo ai fatti. In questi giorni sto affrontando la preparazione di un progetto letterario che vuole definire la sensualità attraverso un excursus del significato che la sensualità stessa ha per artisti significativi della nostra epoca. Quindi sto contattando le personalità artistiche italiane che ritengo essere icone rappresentative del nostro tempo. Devo dire che la risposta alla mia richiesta da parte i questi artisti è stata fino a ieri ben accolta e recepita, anche perché è molto immediata e impegna giusto il tempo di qualche frase, salvo che l'artista stesso sia stimolato ad un approfondimento personale nel discorso, al quale io sono sempre molto disponibile e interessata. Fino a ieri dico perché ieri ho scritto ad un artista teatrale (ma non solo) che ritengo molto profondo, molto intenso. Non voglio deviare i fatti con una interpretazione, quindi copio e incollo qui direttamente i testi dello scambio via mail. Non comparirà il nome dell'artista né i vari banner pubblicitari (copia-incollati al posto della firma) della persona che mi ha risposto. Non compariranno non perché io tema alcunché ma semplicemente perché credo che se il contatto fosse stato diretto con l'artista, il risultato sarebbe stato ben diverso (o almeno lo spero) quindi non intendo ledere la sua immagine. Questo mio articolo non è una critica al personaggio o al suo staff, è semplicemente un mezzo per analizzare l'evoluzione del concetto di essere artisti... "Buongiorno ********. Sono Grazia Scanavini, fondatrice dell'Associazione Culturale SensualMente di Roma, scrittrice di romanzi e di articoli per riviste. Sto preparando un trattato che si articola attraverso l'elaborazione delle idee di sensualità di alcuni artisti e personaggi che ritengo significativamente legati a questo concetto. Ti contatto per chiederti la disponibilità ad una breve intervista riguardo alla tua idea di sensualità. Potrebbe svolgersi nella maniera che più ritieni opportuna: chiaramente io preferirei un face-to-face perché la comunicazione è più efficace ma posso farmi bastare anche uno scambio telefonico o skype. Mi farebbe davvero piacere avere una tua considerazione/esternazione nell'ambito del progetto. Ti ringrazio per l'attenzione e ti auguro una buona giornata Grazia Scanavini" "Buongiorno sono l'ufficio stampa di ********. Ho provato a chiamarla al cellulare ma non ha risposto. La ringrazio di aver pensato a ******** per il suo progetto ma purtroppo abbiamo già concordato una serie di interventi media per il prossimo anno e l'intervento sulla sensualità non rientra tra i nostri obiettivi di comunicazione. Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordialmente ****" "Gentilissima **** le chiedo scusa ma sono in viaggio e non avevo sentito il telefono. Che risposta lontanissima da quello che io avevo proposto. Chiedevo semplicemente di sapere quale significato avesse (per l'uomo ********) la sensualità e il suo punto di vista sarebbe stato citato in questo libro. Trovo terribile che le menti artistiche siano assoggettate ai planning mediatici. Avrei compreso una non disponibilità da parte di ******** ad esprimere pubblicamente questo concetto. L'avrei ritenuta una scelta personale rispettabile. Scusi se le esprimo il mio punto di vista ma sono rimasta davvero colpita: è unica nel genere di risposte che ho ricevuto in questi giorni dagli altri artisti/personaggi contattati. Una risposta come questa è lontanissima dalle emozioni che ******** trasmette con la sua arte. La ringrazio per la cortese attenzione e le auguro una buona serata. Grazia Scanavini" "la risposta è unica perché ******** è unico..." "Gentilissima ****, concordo con lei concettualmente nonostante la banalità della risposta ma questa standardizzazione mediatica non assomiglia in nulla e per nulla alle emozioni che ******** stimola. Di nuovo grazie per l'attenzione e buona serata Grazia Scanavini" "cara Grazia penso abbia espresso benissimo il suo concetto..Nonostante ciò è molto banale anche la richiesta di intervista a ******* sulla sensualità, ma questo io non gliel'ho detto.. le ho risposto sinceramente senza esprimere giudizi sulla sua richiesta e senza nascondermi dietro parole senza senso. Io e ******** lavoriamo insieme da oltre 18 anni e se ******** le piace così tanto forse in parte è anche "merito" dei miei planning mediatici... la ringrazio per l'attenzione ****" "Gentilissima ****, Lei è risentita ma non era mia intenzione giudicare il suo lavoro quanto piuttosto riflettere insieme a lei sul concetto della standardizzazione, che inevitabilmente adduce banalità. Concorderà con me che la standardizzazione banalizza, sopratutto laddove parliamo di arte. È indubbio che lei è la parte mediatica che sicuramente funziona. Se le sembra banale elaborare l'ambito della sensualità attraverso le espressioni delle personalità artistiche di un'epoca, evidentemente abbiamo un concetto di sensualità molto diverso. Non si offenda di nuovo, la prego, non ritengo il mio migliore del suo, sono semplicemente diversi. La saluto serenamente ****, per me i confronti sono sempre costruttivi. Una buona serata Grazia Scanavini" "Concordo" Non stavo mentendo giuro, per me è stato comunque piacevole riflettere sulle dinamiche che oggi regolamentano il fare artistico e, condizionano quindi, l'essere un artista. Ed è chiaro che la Signorina **** fa il suo lavoro, ma è innegabile che questo modo di gestire l'arte devia l'essenza artistica. Ribadisco qui, come ho scritto alla Signorina **** che non pretendevo una risposta affermativa, ma avrei preferito ricevere una risposta che riportava l'essenza personale dell'artista: mi va, non mi va, mi interessa, non mi interessa... era uguale! Perché per me arte è essere capace di trasmettere ciò che si prova, emozionarsi trasmettendo emozioni e c'entra poco con i planning mediatici. Non vivo nel mondo delle favole, è chiaro che gli artisti abbiano bisogno ogni giorno di più di pianificare per vendersi il meglio possibile, così come è sicuro che non possano esserci sempre e per chiunque ma mi mette tristezza pensare che ormai la linea guida sia questa! E che la capacità artistica sia sempre e in ogni caso (anche quando si tratta di scambiare 4 parole) modulata dal manager o dall'ufficio stampa o da chissà quale figura che, inevitabilmente, mi rimanda ad una sola immagine: il denaro. Non il valore, il denaro. Sono una "romantica" che non si adatta ai tempi moderni? Non particolarmente ma alla risposta ricevuta dalla Signorina **** ho preferito la telefonata di Vittorio Sgarbi alle 3 e mezzo della notte, lo sguardo intenso di Alessandro Haber mentre mi porge il fuoco per accendere la sigaretta seduti ad un tavolo di trattoria a Trastevere o una qualsiasi altra situazione che mi abbia comunicato l'essenza artistica della persona. E non perché mi hanno dato ciò che cercavo (il loro concetto di sensualità) ma perché in qualche modo mi hanno emozionata. L'arte è emozione o era emozione? Dov'è finito il sentire? Un breve assaggio di esperienza... il MASSAGGIO TANTRICO!! Oggi alla pag.117 di STARBENE (Mondadori) trovate un mio articolo che racconta la positività di questo tipo di massaggio, quando viene eseguito da professionisti nel campo. Oggi l'amica poetessa Marcella Boccia, donna che stimo davvero tanto, profonda estimatrice, studiosa e conoscitrice della cultura Indiana) dopo aver visto l'articolo mi dice che in realtà questo massaggio in India non esiste, che il "massaggio tantra" è un'invenzione occidentale. E' veramente arrabbiata in realtà, giustamente detesta che si utilizzi inadeguatamente un nesso culturale per monetizzare!! Credo allora che sia assolutamente doveroso sottolineare che questo tipo di massaggio che io descrivo è chiamato TANTRA in Italia ma non fa parte della cultura tantrica. Così come Marcella, anche io amo che le cose abbiano la loro corretta definizione e che il termine che le definisce sia indice dell'effettiva consistenza. Riflettendo su questo, mi trovo a pensare che anche questo qui-pro-quo sia da attribuirsi all'effetto globalizzazione. Mi spiego: credo che sia un po' la stessa cosa di quando andiamo al ristorante cinese pensando di mangiare cucina cinese ma in realtà mangiamo cibi studiati ed adattati al gusto occidentale, che perdono quindi l'origine culturale della cucina cinese. L'effetto è una chiara distorsione della cultura di base, spesso utilizzata a fine di commercio e tante volte il prodotto finale non ha nulla a che fare con la cultura da cui ha preso il nome. La dicitura diviene quindi una sorta di appellativo convenzionale. Come sempre, colgo con molto piacere le critiche costruttive e amo che intervengano persone esperte per specificare eventuali incongruenze; quindi ringrazio Marcella Boccia per aver chiarito questo difetto concettuale. Ritornando all'articolo, e specificando quindi che il massaggio tantra in Occidente è così definito erroneamente rispetto alla cultura da cui ha preso il nome, invito comunque chi ne fosse incuriosito a regalarsi un momento di benessere così intenso... magari senza più chiamarlo "tantra" ma prestando sempre molta attenzione alla scelta del massaggiatore! Il mondo dei massaggiatori è spesso ambiguo per chi non lo conosce e, troppo spesso, aspiranti massaggiatori o "palpeggiatori" poco seri si introducono nell'ambiente definendosi massaggiatori senza averne le capacità e soprattutto con fini poco chiari! Per questo ci tengo a sottolineare la totale affidabilità di Giuseppe e ad invitare le donne che vogliono provare questo massaggio a non affidarsi al primo arrivato!! Ma se non lo chiamiamo più TANTRA... come potremmo chiamarlo? Io l'ho definito un VIAGGIO DI PELLE E DI TESTA!! https://www.facebook.com/giuseppe.massaggi Nell'ambito delle attività dell'Associazione Culturale SensualMente, partirà il 18 Giugno 2014 un corso di scrittura dedicato al miglioramento delle capacità comunicative. Il corso si terrà in un prestigioso locale di Trastevere Caffè Letterario Mameli 27, a Roma. Il corso, da me progettato e affrontato con le colleghe Luigia Paglia e Patrizia Portoghese, ha come obiettivo imparare a scrivere in modalità non standardizzata ma personalizzata, al fine di distinguersi e riuscire a comunicare le proprie caratteristiche personali in modo che, chi ci legge, abbia la percezione del nostro essere e del nostro sentire. La scrittura senso-emotiva ha la prerogativa di avvicinare chi scrive a chi legge, e viceversa, rendendo il rapporto comunicativo più efficace. Nell'epoca in cui la standardizzazione la fa da padrona, si distingue chi scrivendo riesce a catturare l'attenzione di chi legge attraverso l'interiorizzazione di un metodo di scrittura efficace e particolare... e ne comprenderemo l'importanza durante il corso che, oltre a fornirci questo importante strumento per la scrittura, ci dimostrerà quanto questo sia efficace anche nei rapporti interpersonali in genere. Nel corso delle serate, ci metteremo in gioco per confrontarci e capire quale importanza abbiano la sensualità e l'emotività nel rapporto con gli altri, sia esso scritto o orale. Per info: http://www.mameli27.com/ mailto:graziascanavini@gmail.com mailto:ass.cult.sensualmente@gmail.com Pomeriggio trascorso a leggere questi racconti, stimolata dal fatto che uno dei nove racconti è scritto da una mia amica. Un'amica di quelle a cui non avevo la minima idea che interessasse la narrativa erotica (mai un suo commento su ciò che scrivo...) una mattina mi scrive una mail, raccontandomi emozionata che un suo racconto è stato selezionato per la pubblicazione in questa raccolta. Mi chiede di leggere il suo racconto e darle un'opinione e mi indica quale è lo pseudonimo che ha scelto per pubblicarlo. Stamattina ho comprato il libro e oggi l'ho letto: non mi soffermerò molto sui racconti, anzi, dico solo che quello della mia amica a me è piaciuto per l'ambientazione e perché è diretto e immediato, molto "visivo" nel senso che la narrazione rende immediatamente le immagini che descrive. Le scrivo in mail le mie considerazioni e vado a vedere il sito dell'editore, che non conosco. Piacevolmente trovo questa sua intro al volume in questione http://www.80144edizioni.it/erotic_intro.htm che naturalmente vorrei leggessero tutti perché in queste poche righe troviamo la realtà dei giorni nostri, applicabile a qualsiasi cosa si muova nell'ambito "SESSO/EROTISMO": i risultati ufficiosi di un lavoro sono sempre più reali di quelli ufficiali. Mi spiego meglio: la narrazione senza filtri e protetta dallo pseudonimo ha dimostrato che le fantasie delle donne non sono poi così diverse o lontane da quelle degli uomini. Se avessimo chiesto a quelle stesse nove scrittrici di scrivere un racconto senza filtri ma consapevoli che avrebbero dovuto apporre il loro nome reale, cosa sarebbe cambiato? semplice: qualcuna non avrebbe proprio partecipato e altre avrebbero scritto racconti molto più soft e "socialmente accettabili"; le tre scrittrici che hanno usato il loro nome (evidentemente meno preoccupate dal giudizio altrui) avrebbero scritto il medesimo racconto. Ergo: la persona che non teme il giudizio altrui (per vissuto, cultura e ambito sociale) esprime se stessa senza censure e senza tabù; la persona che teme le conseguenze dei giudizi, adatta l'espressione del proprio essere proporzionalmente all'ambito in cui si espone. La conseguenza "sul risultato", ad esempio, di questo progetto editoriale è di facile lettura: in questi racconti trovate i desideri e l'immaginazione delle donne così come esse li vivono, senza condizionamenti e senza costrizioni. Ci tengo a pubblicizzare l'editore http://www.80144edizioni.it/, pur non conoscendolo, perché questa sua intro mi ha dato una sensazione molto positiva! Leggetelo!! Io l'ho acquistato da Feltrinelli, quindi credo sia disponibile un po' ovunque... Capita che leggi il post nel blog di Alessandro Pellizzari, un giornalista amico, ed inizia uno scambio di punti di vista. Poi lo proponi su un social network per capire cosa ne pensano anche gli altri. E diventa un vero e proprio dibattito, per nulla banale, su un argomento che tocca l'anima di talmente tante persone che nemmeno l'immaginiamo. C'è chi commenta, c'è chi legge solo perché non se la sente di intervenire pubblicamente su un argomento che sembra essere ancora un grosso tabù, c'è chi ti scrive in privato perché vorrebbe parlarne anche pubblicamente ma ha timore di essere letto dal partner... Insomma... per me stimolare alla riflessione è sempre un gran piacere, in qualsiasi modo le persone che leggono decidano di partecipare!! http://www.alessandropellizzari.com/sono-sposato-ma-non-sono-morto/ https://www.facebook.com/graziascanavini/posts/677854002276283?comment_id=5633064&offset=0&total_comments=91 Trasmesso ieri su Cielo Tv, va in replica venerdì sera... obbligherei il mondo intero a vederlo, se potessi!! Per dovere di cronaca va segnalato che il Dott Puppo Vincenzo sostiene con accanimento che il Punto G non esiste e che il Prof Jannini avrebbe creato una bufala nella bufala!
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GRAZIA SCANAVINI
Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Accanita divoratrice di film, libri, serie tv e... di Vita. Blog dedicato a fatti, film, libri, serie tv e cose belle.
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