
Molto interessante trovarsi a riflettere su uno di quegli argomenti che raramente vengono affrontati perché riguarda una ristrettissima fascia di persone: gli intersessuali (chi non avesse nozioni minime, può leggere qui).
Nonostante all'epoca della pubblicazione siano nate alcune contestazioni da parte del Comitato Scientifico MULTITASK (Unione Italiana Sindrome Klinefelter), il film è indubbiamente buono: una regia apparentemente arida, minimalista, dialoghi asciutti, lunghi silenzi necessari a focalizzare l'intensità emotiva di immagini tendenzialmente esplicite sulla situazione ma senza eccessiva invadenza. La trama si svolge in Uruguay ed è ben articolata, soddisfacente nel considerare gli aspetti della problematica, soprattutto perché relativa al periodo adolescenziale in cui Alex, personaggio principale interpretato magistralmente da Inés Efron, si trova a dover decidere se salvare di sé la parte femminile (predominante nell'aspetto fisico e nella voce) o quella maschile (predominante nell'istinto sessuale). E' sostanzialmente una riflessione profonda sulla ricerca di identità di genere e sull'orientamento sessuale. Trama molto coerente per le dinamiche famigliari: genitori che (molto preoccupati al punto di essersi trasferiti da Buenos Aires alle coste dell'Uruguay nel tentativo di preservare Alex e sé stessi dai problemi indotti dal confronto con la società) dapprima sembrano voler condizionare la scelta di Alex in base all'apparenza fisica ma sviluppano in profondità la ricerca della comprensione della reale natura della figlia, affrontando la situazione con enorme consapevolezza.
La chiave vincente del personaggio di Alex è la perfetta espressione di entrambe le componenti di genere che porta a focalizzare come una persona possa avere caratteristiche femminili e maschili diverse dalla maggioranza e trovare un equilibrio con sé stessa nel momento in cui la "resa pubblica" della propria conformazione fisica la rende libera di decidere.
La componente "sociale" della questione è condizionante e determinante, come in qualsiasi situazione considerata "diversa" dalla normalità.
Preziosa, al fine di allargare la riflessione, la relazione che si instaura gradualmente tra Alex e Alvaro, adolescente attratto della parte femminile di Alex come vettore di innamoramento ma attratto dal suo ruolo maschile nella sessualità, che va quindi ad appagare il lato omosessuale di Alvaro, anch'esso ancora alla ricerca del proprio orientamento sessuale. Anche grazie al personaggio di Alvaro consiglio sicuramente la visione di questo film perché permette di riflettere anche a chi non ha diretta esperienza sulla questione ma vuole comprendere meglio le dinamiche emotive legate alla ricerca dell'identità sessuale: Alvaro (il cui padre teme l'omosessualità) sembra trovare in Alex il soddisfacimento ideale alla propria identità bisessuale.
Insomma, lo trovo un ottimo strumento di riflessione. Un consiglio? Predisponetevi a guardarlo con meno pregiudizi possibili e, se ce la fate, guardate anche questo, altro ottimo film per ragionare su dinamiche considerate "anormali" ma che maturate con intelligenza e consapevolezza, possono essere molto più appaganti della normalità per convenzione.