"Ciao Grazia, sono una tua assidua lettrice e ti scrivo perchè sono molto delusa. Proprio tu che inneggiavi all'erotismo e condannavi la pornografia adesso ti sei messa culo e camicia con Trentalance? Devo dire che non me lo aspettavo e non credevo che i soldi ti avrebbero corrotta. Quello che mi piaceva di te era proprio che mi sembravi una con dei principi e che non si piega alle zozzerie per denaro. Ti seguo da tanto e mai avrei creduto questo. Fossi in te mi farei un esame di coscienza. una tua ex lettrice" Questa mail è arrivata fresca fresca questa mattina all'alba. Allora... prendo un respiro ampio e spiego alla mia cara ex lettrice, e a quanti avessero ora o poi dei dubbi, cosa c'è di sbagliato oggettivamente in questa mail. Lo faccio non per "scusarmi" ma piuttosto perché non amo che si interpretino a piacimento le mie scelte e soprattutto non amo che si interpretino le mie parole: il mio principio più saldo è forse quello dell'analisi oggettiva dei fatti e questa mail è una interpretazione deviata dai pregiudizi, quindi intrisa di idee soggettive, null'altro. Mi spiego. 1) Io non ho mai condannato la pornografia! Ti basti leggere questa intervista http://www.liberaeva.com/1palco/6/GraziaScanavini/grazia.htm che ho rilasciato nel 2011, ad esempio. Io ho sempre sostenuto che semmai trovo pochi film porno che mi piacciano, questo sì, ma è una mia preferenza soggettiva. Vero è che non mi piacciono film volgari e palesemente "finti" ma anche questo è un parere soggettivo. Innegabile che io ci tenga a distinguere l'erotismo dalla pornografia ma perché di fatto sono ambiti diversi anche se tutti e due appartenenti alla sessualità. Semmai il mio obiettivo è quello di togliere all'erotismo la veste volgare che troppo spesso gli viene messa addosso! 2) Non sono "culo e camicia" con Trentalance perché io ho i glutei praticamente inesistenti e, fino ad ora, non ho mai incontrato una volta Trentalance che indossasse una camicia, sempre magliette, felpe... (o il culo era il suo e la camicia la mia?). Se la mia collaborazione con Trentalance ti da noia forse non sai né in cosa collaboro con lui né che persona lui sia. Ora tu comprenderai, credo, che non mi sento in dovere di spiegarti la mia collaborazione con Franco ma ti tranquillizzo riguardo ad eventuali film insieme (ce la vedi una quarantenne di 84 kg a girare film con Trentalance?). Ammetto di aver fatto zozzerie indicibili con lui (e altri 13/14 uomini contemporaneamente): hai presente mangiare frittata di uova e formaggio su uno strato di salsiccia e cipolla? Mi faccio schifo da sola, confesso! 3) Sui soldi decido di sorvolare appositamente, è un discorso così basso il tuo (anche questo pregiudizievole) che mi sentirei patetica a rispondere. 4) Mi sto chiedendo dove ho fallito visto che mi segui da parecchio, dici, ma non sono evidentemente riuscita a comunicarti il mio modo di essere. IO NON GIUDICO LE PERSONE SECONDO LA GROSSOLANA BANALITA' DELL'OPINIONE PUBBLICA, anzi, le persone che si distinguono all'ennesima potenza (in qualsiasi ambito avvenga) mi incuriosiscono e stimolano un sacco. Sono le persone mediocri a lasciarmi indifferente. Chi arriva a distinguersi, invece, mi istiga alla conoscenza della sua personalità e del suo modo di vivere l'alternatività. 5) La mia coscienza ti ringrazia per l'interessamento ma per il momento sembra godere di buona salute... magari gli esami li posticipo a quando darà segni di squiibrio. Ironia terminata mia cara ex lettrice (della quale avrei gradito un nome perché ho questo brutto vizio di volermi confrontare a viso aperto) e adesso ti chiedo una cortesia: leggiti questo http://graziascanavini.weebly.com/racconti-erotici/le-emozioni-non-tornano e poi guardati questo http://www.pornoitaliano.com/video-porno/claudia-e-roxana-con-franco-trentalance.html. Ti accorgerai facilmente che a contenuti sono "peggio" io di un film porno! Questa settimana sul numero 29 di STARBENE (MONDADORI) vi propongo una situazione sulla quale, secondo me, c'è da riflettere per non cadere nell'ovvietà e nella banalità dei luoghi comuni: IL SESSO A PAGAMENTO! Non sto parlando di escort, non sto parlando di prostitute e nemmeno di locali che offrono questo. Vi parlo di un'esperienza molto diversa: quella che non vede nel denaro la modalità di riconoscimento di una prestazione sessuale ma una sorta di valorizzazione dell'intesa sessuale. Lo so, scatenerò l'ira delle femministe convinte e non solo ma, piaccia o no all'opinione pubblica, ci sono donne che scoprono di sentirsi appagate nel riconoscimento delle proprie capacità amatorie e nell'interesse che l'uomo dimostra prendendosi cura del loro benessere, anche dal lato economico. E io le rispetto. Se ragioniamo per luoghi comuni entrano in ballo la mercificazione del corpo, l'inflazione del sentimento, la denigrazione della valenza femminile e mille altri valori etico-morali. Ma ci sono situazioni, innegabili visto che esistono, in cui l'etica non ha accesso per luogo comune e la morale va oltre l'apparenza: si parla di un gioco e, ancor di più a volte, di un legame erotico in cui il riconoscimento della femminilità attraverso il denaro è una dinamica di affinità. Il punto di vista psicologico questa settimana è affidato al Dott.Daniele Bonanno psicologo e psicoterapeuta presso AISPS Roma, che potete trovare alla pagina https://www.facebook.com/sessuologiaroma?fref=ts o sul sito http://www.aisps.net/. Sono come al solito disposta al confronto sulla tematica ma, prima di eruttare banali affermazioni di sentenza leggete la storia. Poi ne parliamo! Ci sono anime che non ce l'hanno fatta a mettersi in fila con le altre perché la loro essenza è quella dell'arte, delle sensazioni. Che gli ambiti siano diversi per genere artistico poco importa perché quando due personalità come quella di Franco Trentalance e Vittorio Sgarbi si trovano ad interagire in modo informale, nonostante la location sia quella di un talk show, l'interesse va oltre lo specifico e le caratteristiche si amalgamano in un mix di ironia, cultura e riflessione. Questo è ciò che è successo ieri sera al Ristorante Charlot di Casalecchio di Reno durante il Talk Show itinerante CHIACCHIERE PRIVATE ideato e condotto da Trentalance, che ha già visto ospiti anche Carmelo Abbate, Giuseppe Giacobazzi, Roberto Re, i Fichi D'india ed altri personaggi. E' un Franco Trentalance che sta evolvendo quello che ho visto ieri sera, che ha voglia di riscoprirsi mettendosi in gioco con altre capacità rispetto a quelle dimostrate finora, che non rinnega assolutamente. Un Trentalance che ha voglia di divertirsi creando armonie che siano cinema (ha appena terminato il mediometraggio TERRAIN con la regista Nora Fabi Coffee Maniacs Movies), che siano scrittura (è in uscita il suo prossimo libro), che siano spettacolo. Spettacolo in cui Vittorio Sgarbi sembra trovarsi non solo a proprio agio ma piacevolmente coinvolto e coinvolgente. Dapprima con la presentazione del libro Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (Bompiani) attraverso la proiezione di immagini che sono andate a mostrare al pubblico l'essenza caravaggiana e l'attinenza quasi preveggente dell'artista, che Sgarbi definisce l'autore che attraverso la pittura rende per primo l'idea di "scatto fotografico", fermo di immagine. E' sempre un piacere seguire Vittorio nei suoi viaggi che stimolano riflessione nella conoscenza e altrettanto piacevole è stato il passaggio al talk show vero e proprio, durante il quale Franco Trentalance con ironia e non chalance guida Sgarbi in una esternazione di concezioni personali, episodi particolari e vita quotidiana. Decisamente una serata che trascorre in modo piacevole, anche per la disponibilità sia di Trentalance che di Sgarbi ad interagire con il pubblico: punto di forza dei due personaggi che hanno (nonostante la notorietà e l'immagine che perviene dai media) un'ottima predisposizione a intrattenersi con il pubblico. E, per concludere, ancora una volta metto in campo un'analisi si scontra con i pregiudizi: Trentalance ha una personalità che va ben al di là delle sue indubbie capacità di porno attore e Sgarbi può stimolare in modo molto significativo l'interesse per l'arte, con la sua capacità sicuramente singolare di proporre lo studio delle opere. In una serata come quella ha cui ho partecipato ieri sera le caratteristiche luogo-comune dei due personaggi diventano semplicemente un contorno per giocare con l'ironia: i film porno e le capre diventano un momento per scherzare ma ad evidenziarsi sono le reciproche personalità. Se lo spettacolo (gestito dalla MICHAEL FELDHAUS MANAGEMENT) dovesse capitarvi a portata di cena, io ve lo consiglio!! Contatti: https://www.facebook.com/pages/Franco-Trentalance-Quello-Vero/131022053734216?fref=ts mfmanagement@live.it https://www.facebook.com/il.disubbidiente.9/about Di sabato sera si possono fare tante cose ma se sei a Zibello per l'evento UN PO DIVERSO UN PO DI EROS e in programma c'è il talk show CENA AFRODISIACA di Franco Trentalance non puoi esimerti!!
Soprattutto se, scambiando con lui qualche parola prima, durante la cena alla Trattoria Leon D'oro, la percezione che hai di lui è totalmente diversa dalle tue aspettative. Lo dico sempre che aspettarsi qualcosa è sbagliato e questa volta sono caduta in buca da sola al primo scambio con Franco: potevo aspettarmi che un pornoattore affermasse che purtroppo l'erotismo, con il web, sta praticamente scomparendo? Ha fatto centro e adesso aspetto di intervistarlo, ma intanto vi parlo del suo talk show itinerante: CENA AFRODISIACA! Chi sia Trentalance non ho necessità di spiegarlo, immagino: la sua esperienza lavorativa vanta la bellezza di 440 film e anche chi non ha mai visto un suo film (possibile?) ne ha sentito parlare sicuramente. Ma forse, come me fino a sabato, ne ha un'idea deviata: lo pensa un mero esecutore del sesso, una macchina da penetrazione... non per nulla è soprannominato "lo Stantuffo di Rimini". Be', lasciatemelo dire, questo spettacolo da lui condotto mi ha fatto cambiare idea! Essendo un talk show, chiaramente, consiste in un vis a vis in cui il conosciutissimo attore racconta in maniera ironica un po' della sua vita professionale e non solo, elargendo simpatici consigli ai signori uomini e (quel che più mi è piaciuto) affrontando in chiave spettacolo alcune riflessioni sulle dinamiche uomo-donna. Chiaramente non voglio svelare i contenuti, non voglio togliere il piacere di vivere lo spettacolo a chi andrà a vederlo, ma devo dire che sono rimasta davvero piacevolmente colpita, oltre che divertita, dalla sua personalità. Momento interessante anche per gli appassionati di Burlesque perché lo spettacolo offre tre momenti di sensualità femminile, le cui protagoniste sono due ragazze introdotte proprio da Trentalance. Tecnicamente lo spettacolo è semplice, vanta una informale conduzione dello stesso Trentalance che, con il medesimo sorriso che lo contraddistingue anche fuoriscena, per quasi due ore intrattiene il pubblico in modalità scherzosa, fatta di doppi sensi ma anche piuttosto esplicita: del resto il genere si confà perfettamente e la platea non è minorenne! Di gusto comunque, mai volgare, spontaneo. Ricordate quando ho parlato di PORNO MONDO? Lo spettacolo di Teatro Forsennato di cui ho parlato anche qui: http://graziascanavini.weebly.com/eventi-e-momenti/2 ? Rientrando dallo spettacolo ho associato le due esibizioni, naturalmente per genere, e ho pensato che uno spettacolo di forte consistenza di contenuti come quello della spettacolo di Dario Aggioli, con la conduzione di Trentalance, probabilmente sarebbe stato da poker d'assi! Vabbè, a parte le mie associazioni, consiglio di partecipare allo spettacolo di Trentalance sia per passare un paio d'ore in scioltezza che per scoprire l'attore in veste diversa... o quanto meno "in veste"!! Facendo seguito a quanto comunicato dallo stesso Trentalance durante il talk show, vi comunico che l'unica pagina ufficiale realmente da lui gestita on facebook è questa https://www.facebook.com/pages/Franco-Trentalance-Quello-Vero/131022053734216?fref=ts. Ogni altra pagina o altro profilo è un fake, pertanto estraneo alla conoscenza dell'attore.
Non solo è possibile, è anzi purtroppo realtà! Poco più di 1/4 delle donne sa di cosa si tratta e di questo 30% solo una parte è riuscita a raggiungerlo. Ma sfatiamo subito i falsi miti: non è vero che solo un 10% delle donne può arrivarci! La prova, in barba ai pochi e imprecisi studi che sono stati effettuati i cui risultati sono tutti assolutamente condizionati dalla morale pubblica, ce la danno (pensate un po') realtà sociali che noi riteniamo retrograde e inferiori a noi, come ad esempio certe tribù africane nelle quali le donne anziane insegnano alle adolescenti ad arrivare a questo tipo di orgasmo, che è competenza necessaria allo scopo del matrimonio. Sì, avete capito bene, le ragazze sono dichiarate pronte al matrimonio solo quando raggiungono una capacità orgasmica di questo tipo! Fino a che non raggiungono un certo grado di intensità eiaculatoria, non possono sposarsi!! E noi cominciamo a parlottarne ora, ancora a denti stretti e in un marasma di contraddizioni mirate a preservare la figura di ingenuità sessuale femminile: alla donna ancora non è consentito "godere" per provare piacere, è inutile che ce la raccontiamo... ancora per troppi la donna che prova piacere è una libertina!! Comunque, polemiche a parte, oggi su Starbene (MONDADORI) si parla di SQUIRTING! Ed è soddisfazione per me che una testata giornalistica che non ha la tendenza alle esagerazioni in materia sessuale sia disposta a parlare di questo argomento: è soddisfazione perché mi piace l'idea che si comincino ad introdurre certi argomenti ritenuti spinti (che sciocchezza!) anche su media che non sono specifici per la sessualità. Per la consulenza dello psicologo mi sono rivolta al Dott. Daniele Bonanno, psicologo e psicoterapeuta presso AISPS Roma, che potete trovare alla pagina https://www.facebook.com/sessuologiaroma?fref=ts o sul sito http://www.aisps.net/. E' da un po' che ci penso: mi piacerebbe presentare presto un corso esplicativo, informativo e istruttivo su questa caratteristica del piacere femminile che, lasciatelo dire a chi lo ha scoperto 4 anni fa e ci ha lavorato un sacco su, è una conquista vera e propria nell'ambito del piacere! Si potrebbe fare un APE-SQUIRTING!! Si beve un bicchiere di vino in compagnia (per rompere il ghiaccio) e poi si viaggia verso un mondo ancora troppo sconosciuto alle donne!!! Che ne dite? Intanto leggetevi il pezzo su STARBENE poi ci organizziamo!! E’ stata pubblicata una nuova iniziativa dell’Associazione Culturale SensualMente che interesserà molto gli scrittori di narrativa erotica e anche aspiranti tali; si tratta del I PREMIO LETTERARIO NAZIONALE NARRATIVA EROTICA EROTICAMENTE . Vogliamo dare la possibilità agli scrittori del genere o che vorrebbero “provarsi” in questo genere di scrittura, di farsi valutare da una giuria davvero di altissimo livello: Gianfranco Borelli (Presidente di Giuria) editore leader per la narrativa erotica in Italia oltre a valutare gli scritti per le finalità concorsuali, lo farà anche con l’interesse di scoprire nuovi talenti letterari tra gli scrittori di genere erotico, riservandosi la possibilità, indipendentemente dal risultato del concorso, di proporre agli autori da lui ritenuti talentuosi un contratto di pubblicazione in e-book o cartacea. Al giorno d’oggi, epoca di editoria a pagamento, arrivare a farsi valutare da un editore professionale e affidabile non è facile, quindi crediamo di aver promosso un’ottima iniziativa anche in questa direzione. Gli altri giurati sono Alessandro Pellizzari giornalista di ottima esperienza vicecaporedattore del settimanale Starbene Mondadori e collaboratore di Panorama; Monica Maggi giornalista pubblicista e scrittrice, ha vasta esperienza di collaborazione con riviste e emittenti radiofoniche; Francesca Bellino giornalista e scrittrice, scrive per diverse testate tra cui Il Mattino, Ansa e Reset, suo il romanzo “Sul corno del rinoceronte” edizioni L’ASINOROSSO che in questo periodo sta raccogliendo notevoli elogi da parte della critica; e io, Grazia Scanavini che in qualità di Presidente dell’Associazione non intendevo perdermi la possibilità di lavorare a fianco di questi quattro professionisti, essendo il genere degli scritti pertinente alla mia attività. L’iniziativa, oltre alla valenza letteraria, ha un obiettivo benefico: parte dei proventi ricavati dalle quote di partecipazione sarà devoluta a favore del progetto di Beatrice Niciarelli, una ragazza umbra di 31 anni ammalata di cancro che, durante la sua lotta personale contro la malattia, ha voluto impegnarsi e combattere anche attraverso la creazione di un sito che possa essere utile a quanti, come lei, si trovano improvvisamente ad affrontare una situazione inaspettata che mette in discussione il futuro. Beatrice ha una carica, un’energia, che fin da subito mi hanno colpita e vorrei che la sua iniziativa avesse un richiamo davvero altissimo. Per questo abbiamo deciso di attivarci per farle avere la maggior visibilità possibile: siamo consapevoli che al giorno d’oggi chiedere donazioni è un’impresa difficile perché le richieste arrivano da ogni dove e, purtroppo, esperienze passate hanno dimostrato che non sempre la donazioni andavano a buon fine. Ho deciso di impegnarmi personalmente in questa iniziativa perché conosco personalmente Beatrice e quindi non ho dubbi sul destino dei fondi raccolti. Il bando del Premio, con scadenza 10/11/2014 è pubblicato alle pagine: ://www.sensualmente-sensualmind.com/concorsi.html https://www.facebook.com/events/908125949200786/?fref=ts La premiazione avrà luogo il 17 Dicembre alle ore 17 nella Sala del Carroccio presso il Campidoglio, Roma. Il progetto di Beatrice Niciarelli potete trovarlo alla pagina:http://eppela.com/ita/projects/935/la-vita-ora-un-sito-per-vivere-e-vincere-il-cancro e, ci tengo a ricordarlo, sono sufficienti 2 euro per sostenere l'impegno di questa ragazza! Questa mattina bella soddisfazione! Tra le mail di lettori del sito, arriva questa: "Cara Grazia, ti rubo solo qualche minuto per ringraziarti perché quando leggo i tuoi articoli mi alleggerisco la mente, non di superficialità ma perché mi sento meno strana ed inadeguata di quanto mi senta nel mio mondo, fatto di ipocrisia e bigottismo. Fino a qualche mese fa mi sentivo una brutta persona quando provavo certe sensazioni o facevo cose che la morale non consentirebbe. Attraverso il tuo spiegare le dinamiche in modo così semplice e naturale, mi sono ritrovata e ho capito di non essere poi così deviata come credevo ma di essere semplicemente una donna che non vuole vivere l'unica vita che ha da schiava morale di una società bigotta e finta! Quindi solo un grazie che contiene tutta la mia ammirazione per il tuo modo di essere e di esprimerlo. Un piccolo esempio: quando ho letto "donne che tradiscono" mi sono rasserenata in una maniera indescrivibile. Per una donna come me è stato fondamentale conoscerti, così come credo tu sia forte stimolo per tantissime donne stanche di soccombere ad una morale che altro non è che ipocrisia. Un caro abbraccio Samanta" Samanta ha capito che se scrivo di queste cose è perché il mio obiettivo è far comprendere che, esprimere se stessi fino in fondo, rende serena l'anima e la mente diventa libera di godersi il vivere!! Grazie a te Samanta! Tra le maggiori personalità artistiche femminili del Novecento, Frida Kahlo è forse l'unica in cui riconosco una così ampia poliedricità ma la percepisco attraverso una sorta di disagio interno, e questo ha molto condizionato la mia attenzione nell'ambito del percorso della mostra alle SCUDERIE DEL QUIRINALE. A questa mostra devo molto dal punto di vista personale perché mi ha dato la possibilità di comprendere quanto contenuto ci sia nelle opere della Kahlo, che ho sempre "schivato": non mi piacciono in senso estetico superficiale e non metterei mai un suo dipinto in casa mia fatta esclusione per il Mosè (o Nucleo Solare) che mi toglie il respiro attraverso la sensazione di completezza che mi stimola. La mostra è un percorso attraverso l'intera carriera artistica della Kahlo e raccoglie oltre 40 opere provenienti da collezioni private e pubbliche da ogni dove. Il filo conduttore non poteva altro essere che l'espressione dell'essenza di una donna che in vita ha spesso dichiarato di aver avuto due disgrazie: il terribile incidente che da adolescente le causò fratture multiple e la condannò ad una vita di dolore e sofferenza, tra cui quella di non poter diventare madre, e l'incontro con Diego Rivera, grande pittore di murales che sposò due volte, con cui visse un amore travolgente, passionale, sofferto, intriso di tradimenti e rotture, che lei stessa sosteneva fosse "certamente la peggiore".
E' da ieri pomeriggio, da quando ho letto la notizia che il giudice ha sentenziato, che questi due bimbetti mi girano in testa.
Quindi che ho fatto? Sono andata a leggermi più che potevo su questa storia! Chiaro che le fonti sono i media e null'altro, non sempre attendibili, mai completi (anche per la delicatezza della situazione) e quindi mi attengo a ciò che è pubblico. Perché l'ho fatto? Perché ognuno di noi dovrebbe, credo, porsi delle domande riguardo a queste situazioni che fortunatamente sono casi isolati ma sono comunque eventi conseguenti alla manipolazione della natura. Ora, non sono assolutamente contraria alla fecondazione assistita, ci mancherebbe. Sono piuttosto contraria al sistema che definisce genitori "naturali" la coppia a cui è stata data facoltà di riconoscere legalmente i gemelli: cosa c'è di NATURALE in questa storia? Storia che, non dimentichiamolo, non dovrebbe essere quella di una contesa ma quella di due bambini che si trovano a nascere da una donna estranea geneticamente, mentre i genitori che li hanno concepiti si trovano a non avere il diritto di crescerli. Ma andiamo per gradi, perché io non mi sto schierando, sto semplicemente riflettendo sulla decisione di questo giudice, passando attraverso le due situazioni che si sono forzatamente trovate a scontrarsi. La prima coppia, quella che ha concepito i gemelli: un giorno gli viene comunicato che, per errore, i loro embrioni fecondati sono stati impiantati nell'utero della donna di un'altra coppia e che la gravidanza sta proseguendo. La seconda coppia: un giorno, al quarto mese della gravidanza, facendo la villocentesi, vengono a scoprire che i figli per avere i quali avevano fatto di tutto, non sono geneticamente loro! Sono figli di un'altra coppia. La prima coppia cerca un confronto, un accordo con la seconda coppia. La seconda coppia rifiuta, decidendo di proseguire con la gravidanza e tenersi i bambini perché stanno nel loro grembo. La prima coppia chiede, attraverso la legalità, che all'atto della nascita i figli non siano legalmente registrati con il cognome della seconda coppia perché geneticamente i bambini sono nati da loro. I bambini nascono. Il giudice nega la richiesta della prima coppia, consentendo alla seconda coppia di riconoscere legalmente i gemellini, definendo la coppia come i "genitori naturali". Ma COSA C'e' DI NATURALE IN TUTTO CIO'? Io non sono un giudice, non sono uno psicologo, non sono un avvocato. Ma sono una mamma. Che un figlio l'ha concepito, portato in grembo, partorito e cresciuto. E che quando l'ha partorito, per un errore sui braccialetti d'identità, ha rischiato di portarsi a casa il figlio di un'altra coppia: per questo mi trovo spesso, ancora oggi, a riflettere su cosa sarebbe successo se io quel giorno non mi fossi accorta di quell'errore e non mi fossi "impuntata". Oggi rifletto su questa situazione dei gemelli e non posso, da madre, non chiedermi come possano sentirsi genitori quelli definiti "naturali" dal giudice. Come possono, avendo oltretutto vissuto lo stesso percorso dell'altra coppia pur di avere un figlio, negare che la paternità è di chi lo ha concepito? Comprendo perfettamente l'immensità di dolore che avranno provato sapendo che i figli che tanto desideravano, di fatto non sono loro. Comprendo che sia difficilissimo pensare di portare a termine la gravidanza e poi dare i figli all'altra coppia. Comprendo benissimo che possano avercela a morte con chi ha commesso l'errore e pretendere giustizia all'ennesima potenza. Quello che non comprendo è il loro egoismo: una coppia di psicologi, ancor di più, dovrebbe aver trovato la forza di accettare l'accaduto. Non per fare un piacere all'altra coppia. Ma per concedere a questi due bambini di crescere con chi li ha concepiti e li ha deiderati allo stesso modo in cui loro desieravano avere figli. E mi chiedo: come potranno guardare negli occhi questi due piccoli e spiegargli (perché un giorno dovranno farlo) l'accaduto? Io so, da madre, che periodo intenso sia quello della gestazione, ma come si può pensare di separare i figli dai genitori per una vita intera, solo per compensare il proprio desiderio di maternità e paternità? D'accordo, alla base ci sta un errore di terzi, ma il fatto non si può ovviare così come credo che sia inovviabile il fatto che questi due gemelli sono figli di chi li ha cercati e concepiti. Portano il patrimonio genetico dei genitori, genitori che stanno lottando per averli perché quelli sono i figli che sentono essere loro. Sono loro. Il mio appoggio è sicuramente per quella madre che ha vissuto 5 mesi sapendo che i suoi figli erano nel grembo di un'altra donna. Che un'altra donna li ha partoriti e presi in braccio appena nati. Che un'altra donna li sta allattando. E sono certa che quella donna, anche se per loro ha sicuramente un affetto fortissimo avendoli portati in grembo, non potrà mai, nemmeno una volta, guardarli senza sentire che non sono i suoi figli. Un reale istinto materno dovrebbe ragionare in base a cosa sia meglio per i bambini, a cosa porterebbe loro meno problemi nella crescita, a quale sia la cosa più giusta per loro. Ieri, in radio, Vittorino Andreoli commentava l'accaduto, e lo ha fatto portando come rafforzativo la parabola di Re Salomone: "Due donne si presentarono da Salomone: ciascuna aveva partorito un figlio a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro ed entrambe dormivano nella stessa casa. Una notte accadde che uno dei due bambini morì e sua madre, secondo l'accusa, aveva scambiato il figlio morto con quello vivo dell'altra donna mentre questa dormiva. Salomone, dopo aver ascoltato le due donne sostenere più volte le loro tesi, fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse. Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all'altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino." Da donna e madre credo che morirei sapendo che non posso crescerei miei figli perché per errore sono finiti nel grembo di un'altra donna. Così come morirei di sensi di colpa pensando di crescere due bambini che, per errore mi sono stati messi in grembo, ma che a pochi km i loro veri genitori li stanno desiderando più di ogni cosa al mondo. Ai gemellini auguro che non debbano essere dei burocrati a decidere con chi dovranno crescere ma che la coscienza di questa coppia trovi prestissimo la lucidità per comprendere che, per quanto amore possano sentirsi in grado di donare ai gemelli, questi non saranno mai i loro figli. L'egoismo di non farli crescere con i reali genitori è il medesimo della donna che nella parabola di Salomone, pur di avere un figlio, lo aveva sottratto ad un'altra. E il mio non vuole essere un giudizio di critica per posizione presa, comprendo benissimo quanto possa essere difficile prendere una decisione di questo genere per chi ha tanto desiderato avere un figlio. Ma essere genitori, più di ogni altra cosa, è prendere decisioni (per quanto difficili) che abbiano come obiettivo primario il benessere dei figli. E quale sarebbe l'evoluzione di vita meno difficoltosa per i due gemelli, in questi due casi possibili? Scoprire crescendo che quelli che hanno chiamato mamma e papà per una vita, in realtà li hanno avuti solo per un errore di un medico e li hanno privati di crescere con i loro veri genitori o scoprire che, per un errore del medico siete stati partoriti da un'altra donna ma che mamma e papà vi hanno concepiti e cresciuti? In bocca al lupo piccoli!!! Che la serenità vi avvolga prestissimo!!! Partiamo dal mio concetto di arte, che è soggettivo chiaramente ma che non ho nessuna intenzione di cambiare, non perché lo ritenga il migliore in assoluto ma perché il mio modo di percepire le emozioni artistiche mi da talmente soddisfazione che non voglio perderlo! Cos'è l'arte se non la capacità di trasmettere emozioni attraverso una espressione del sentire? Sia essa un dipinto, un disegno, una musica, uno scritto, una fotografia, una recitazione, una scultura: una qualsiasi esternazione delle sensazioni dell'anima che arriva a coinvolgere ed emozionare un'altra anima.
E ieri la mia anima ha preso una batosta incredibile! Incredibile non perché non sia credibile nel mondo mediatico in cui viviamo, ma incredibile per me che da ogni espressione artistica traggo nutrimento, emozione, intensità. Positiva o negativa che sia la mia reazione, comunque è uno stimolo alla crescita. In misura variabile a seconda del genere artistico e anche della mia predisposizione mentale del momento, chiaramente. Ma andiamo ai fatti. In questi giorni sto affrontando la preparazione di un progetto letterario che vuole definire la sensualità attraverso un excursus del significato che la sensualità stessa ha per artisti significativi della nostra epoca. Quindi sto contattando le personalità artistiche italiane che ritengo essere icone rappresentative del nostro tempo. Devo dire che la risposta alla mia richiesta da parte i questi artisti è stata fino a ieri ben accolta e recepita, anche perché è molto immediata e impegna giusto il tempo di qualche frase, salvo che l'artista stesso sia stimolato ad un approfondimento personale nel discorso, al quale io sono sempre molto disponibile e interessata. Fino a ieri dico perché ieri ho scritto ad un artista teatrale (ma non solo) che ritengo molto profondo, molto intenso. Non voglio deviare i fatti con una interpretazione, quindi copio e incollo qui direttamente i testi dello scambio via mail. Non comparirà il nome dell'artista né i vari banner pubblicitari (copia-incollati al posto della firma) della persona che mi ha risposto. Non compariranno non perché io tema alcunché ma semplicemente perché credo che se il contatto fosse stato diretto con l'artista, il risultato sarebbe stato ben diverso (o almeno lo spero) quindi non intendo ledere la sua immagine. Questo mio articolo non è una critica al personaggio o al suo staff, è semplicemente un mezzo per analizzare l'evoluzione del concetto di essere artisti... "Buongiorno ********. Sono Grazia Scanavini, fondatrice dell'Associazione Culturale SensualMente di Roma, scrittrice di romanzi e di articoli per riviste. Sto preparando un trattato che si articola attraverso l'elaborazione delle idee di sensualità di alcuni artisti e personaggi che ritengo significativamente legati a questo concetto. Ti contatto per chiederti la disponibilità ad una breve intervista riguardo alla tua idea di sensualità. Potrebbe svolgersi nella maniera che più ritieni opportuna: chiaramente io preferirei un face-to-face perché la comunicazione è più efficace ma posso farmi bastare anche uno scambio telefonico o skype. Mi farebbe davvero piacere avere una tua considerazione/esternazione nell'ambito del progetto. Ti ringrazio per l'attenzione e ti auguro una buona giornata Grazia Scanavini" "Buongiorno sono l'ufficio stampa di ********. Ho provato a chiamarla al cellulare ma non ha risposto. La ringrazio di aver pensato a ******** per il suo progetto ma purtroppo abbiamo già concordato una serie di interventi media per il prossimo anno e l'intervento sulla sensualità non rientra tra i nostri obiettivi di comunicazione. Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordialmente ****" "Gentilissima **** le chiedo scusa ma sono in viaggio e non avevo sentito il telefono. Che risposta lontanissima da quello che io avevo proposto. Chiedevo semplicemente di sapere quale significato avesse (per l'uomo ********) la sensualità e il suo punto di vista sarebbe stato citato in questo libro. Trovo terribile che le menti artistiche siano assoggettate ai planning mediatici. Avrei compreso una non disponibilità da parte di ******** ad esprimere pubblicamente questo concetto. L'avrei ritenuta una scelta personale rispettabile. Scusi se le esprimo il mio punto di vista ma sono rimasta davvero colpita: è unica nel genere di risposte che ho ricevuto in questi giorni dagli altri artisti/personaggi contattati. Una risposta come questa è lontanissima dalle emozioni che ******** trasmette con la sua arte. La ringrazio per la cortese attenzione e le auguro una buona serata. Grazia Scanavini" "la risposta è unica perché ******** è unico..." "Gentilissima ****, concordo con lei concettualmente nonostante la banalità della risposta ma questa standardizzazione mediatica non assomiglia in nulla e per nulla alle emozioni che ******** stimola. Di nuovo grazie per l'attenzione e buona serata Grazia Scanavini" "cara Grazia penso abbia espresso benissimo il suo concetto..Nonostante ciò è molto banale anche la richiesta di intervista a ******* sulla sensualità, ma questo io non gliel'ho detto.. le ho risposto sinceramente senza esprimere giudizi sulla sua richiesta e senza nascondermi dietro parole senza senso. Io e ******** lavoriamo insieme da oltre 18 anni e se ******** le piace così tanto forse in parte è anche "merito" dei miei planning mediatici... la ringrazio per l'attenzione ****" "Gentilissima ****, Lei è risentita ma non era mia intenzione giudicare il suo lavoro quanto piuttosto riflettere insieme a lei sul concetto della standardizzazione, che inevitabilmente adduce banalità. Concorderà con me che la standardizzazione banalizza, sopratutto laddove parliamo di arte. È indubbio che lei è la parte mediatica che sicuramente funziona. Se le sembra banale elaborare l'ambito della sensualità attraverso le espressioni delle personalità artistiche di un'epoca, evidentemente abbiamo un concetto di sensualità molto diverso. Non si offenda di nuovo, la prego, non ritengo il mio migliore del suo, sono semplicemente diversi. La saluto serenamente ****, per me i confronti sono sempre costruttivi. Una buona serata Grazia Scanavini" "Concordo" Non stavo mentendo giuro, per me è stato comunque piacevole riflettere sulle dinamiche che oggi regolamentano il fare artistico e, condizionano quindi, l'essere un artista. Ed è chiaro che la Signorina **** fa il suo lavoro, ma è innegabile che questo modo di gestire l'arte devia l'essenza artistica. Ribadisco qui, come ho scritto alla Signorina **** che non pretendevo una risposta affermativa, ma avrei preferito ricevere una risposta che riportava l'essenza personale dell'artista: mi va, non mi va, mi interessa, non mi interessa... era uguale! Perché per me arte è essere capace di trasmettere ciò che si prova, emozionarsi trasmettendo emozioni e c'entra poco con i planning mediatici. Non vivo nel mondo delle favole, è chiaro che gli artisti abbiano bisogno ogni giorno di più di pianificare per vendersi il meglio possibile, così come è sicuro che non possano esserci sempre e per chiunque ma mi mette tristezza pensare che ormai la linea guida sia questa! E che la capacità artistica sia sempre e in ogni caso (anche quando si tratta di scambiare 4 parole) modulata dal manager o dall'ufficio stampa o da chissà quale figura che, inevitabilmente, mi rimanda ad una sola immagine: il denaro. Non il valore, il denaro. Sono una "romantica" che non si adatta ai tempi moderni? Non particolarmente ma alla risposta ricevuta dalla Signorina **** ho preferito la telefonata di Vittorio Sgarbi alle 3 e mezzo della notte, lo sguardo intenso di Alessandro Haber mentre mi porge il fuoco per accendere la sigaretta seduti ad un tavolo di trattoria a Trastevere o una qualsiasi altra situazione che mi abbia comunicato l'essenza artistica della persona. E non perché mi hanno dato ciò che cercavo (il loro concetto di sensualità) ma perché in qualche modo mi hanno emozionata. L'arte è emozione o era emozione? Dov'è finito il sentire? Un breve assaggio di esperienza... il MASSAGGIO TANTRICO!! Oggi alla pag.117 di STARBENE (Mondadori) trovate un mio articolo che racconta la positività di questo tipo di massaggio, quando viene eseguito da professionisti nel campo. Oggi l'amica poetessa Marcella Boccia, donna che stimo davvero tanto, profonda estimatrice, studiosa e conoscitrice della cultura Indiana) dopo aver visto l'articolo mi dice che in realtà questo massaggio in India non esiste, che il "massaggio tantra" è un'invenzione occidentale. E' veramente arrabbiata in realtà, giustamente detesta che si utilizzi inadeguatamente un nesso culturale per monetizzare!! Credo allora che sia assolutamente doveroso sottolineare che questo tipo di massaggio che io descrivo è chiamato TANTRA in Italia ma non fa parte della cultura tantrica. Così come Marcella, anche io amo che le cose abbiano la loro corretta definizione e che il termine che le definisce sia indice dell'effettiva consistenza. Riflettendo su questo, mi trovo a pensare che anche questo qui-pro-quo sia da attribuirsi all'effetto globalizzazione. Mi spiego: credo che sia un po' la stessa cosa di quando andiamo al ristorante cinese pensando di mangiare cucina cinese ma in realtà mangiamo cibi studiati ed adattati al gusto occidentale, che perdono quindi l'origine culturale della cucina cinese. L'effetto è una chiara distorsione della cultura di base, spesso utilizzata a fine di commercio e tante volte il prodotto finale non ha nulla a che fare con la cultura da cui ha preso il nome. La dicitura diviene quindi una sorta di appellativo convenzionale. Come sempre, colgo con molto piacere le critiche costruttive e amo che intervengano persone esperte per specificare eventuali incongruenze; quindi ringrazio Marcella Boccia per aver chiarito questo difetto concettuale. Ritornando all'articolo, e specificando quindi che il massaggio tantra in Occidente è così definito erroneamente rispetto alla cultura da cui ha preso il nome, invito comunque chi ne fosse incuriosito a regalarsi un momento di benessere così intenso... magari senza più chiamarlo "tantra" ma prestando sempre molta attenzione alla scelta del massaggiatore! Il mondo dei massaggiatori è spesso ambiguo per chi non lo conosce e, troppo spesso, aspiranti massaggiatori o "palpeggiatori" poco seri si introducono nell'ambiente definendosi massaggiatori senza averne le capacità e soprattutto con fini poco chiari! Per questo ci tengo a sottolineare la totale affidabilità di Giuseppe e ad invitare le donne che vogliono provare questo massaggio a non affidarsi al primo arrivato!! Ma se non lo chiamiamo più TANTRA... come potremmo chiamarlo? Io l'ho definito un VIAGGIO DI PELLE E DI TESTA!! https://www.facebook.com/giuseppe.massaggi Nell'ambito delle attività dell'Associazione Culturale SensualMente, partirà il 18 Giugno 2014 un corso di scrittura dedicato al miglioramento delle capacità comunicative. Il corso si terrà in un prestigioso locale di Trastevere Caffè Letterario Mameli 27, a Roma. Il corso, da me progettato e affrontato con le colleghe Luigia Paglia e Patrizia Portoghese, ha come obiettivo imparare a scrivere in modalità non standardizzata ma personalizzata, al fine di distinguersi e riuscire a comunicare le proprie caratteristiche personali in modo che, chi ci legge, abbia la percezione del nostro essere e del nostro sentire. La scrittura senso-emotiva ha la prerogativa di avvicinare chi scrive a chi legge, e viceversa, rendendo il rapporto comunicativo più efficace. Nell'epoca in cui la standardizzazione la fa da padrona, si distingue chi scrivendo riesce a catturare l'attenzione di chi legge attraverso l'interiorizzazione di un metodo di scrittura efficace e particolare... e ne comprenderemo l'importanza durante il corso che, oltre a fornirci questo importante strumento per la scrittura, ci dimostrerà quanto questo sia efficace anche nei rapporti interpersonali in genere. Nel corso delle serate, ci metteremo in gioco per confrontarci e capire quale importanza abbiano la sensualità e l'emotività nel rapporto con gli altri, sia esso scritto o orale. Per info: http://www.mameli27.com/ mailto:graziascanavini@gmail.com mailto:ass.cult.sensualmente@gmail.com Capita che leggi il post nel blog di Alessandro Pellizzari, un giornalista amico, ed inizia uno scambio di punti di vista. Poi lo proponi su un social network per capire cosa ne pensano anche gli altri. E diventa un vero e proprio dibattito, per nulla banale, su un argomento che tocca l'anima di talmente tante persone che nemmeno l'immaginiamo. C'è chi commenta, c'è chi legge solo perché non se la sente di intervenire pubblicamente su un argomento che sembra essere ancora un grosso tabù, c'è chi ti scrive in privato perché vorrebbe parlarne anche pubblicamente ma ha timore di essere letto dal partner... Insomma... per me stimolare alla riflessione è sempre un gran piacere, in qualsiasi modo le persone che leggono decidano di partecipare!! http://www.alessandropellizzari.com/sono-sposato-ma-non-sono-morto/ https://www.facebook.com/graziascanavini/posts/677854002276283?comment_id=5633064&offset=0&total_comments=91 Spettacolo brillante e molto interessante quello che offre Teatro Forsennato in collaborazione con Jon Jon Fisherman Media Group - impresa editoriale operante nel settore dell'Adult Entertainment. Da vedere con chi? Da soli se volete "analizzarlo", con persone che condividono la vostra passione per le metodiche di approccio sessuale se volete condividere o con persone che si scandalizzano (almeno in apparenza) davanti a "certe cose" se volete provocare. Con chiunque in sostanza, a seconda del vostro stato d'animo. Perché lo spettacolo è improntato ed interamente condotto su ciò che la morale della nostra società in genere ritiene perversioni e cose che non si fanno. All'entrata vi verrà consegnata una maschera da indossare uguale a quella che gli attori (regista compreso) indossano, al fine di preservare la vostra privacy qualora preferiate "non metterci la faccia". Un giochino semplice che già predispone ai contenuti per nulla velati di questo documentario live sul macro mondo pornografico. Gli attori coinvolgono e guidano il pubblico, in maniera ironica e molto provocante, in questo viaggio attraverso l’utilizzo dei social network di settore come Grindr, chat room e web-cam, raccontando attraverso alcune testimonianze (dalla mistress alla cam-girl) le storie degli utenti che fruiscono abitualmente delle varie pratiche erotiche via web, scoprendo le abitudini sessuali e i desideri che in un Porno Mondo si tenta di soddisfare. Davvero notevole l'excursus (dati alla mano) sul mondo virtuale e sulla diffusione/fruizione dei siti Mi sono davvero divertita per l'impronta ironica ed è stato molto interessante seguire il percorso ideato dal regista Dario Aggioli; la sceneggiatura ben articolata amalgama perfettamente l'impronta documentaristica e il fenomeno individuale, che si scopre non essere poi così limitato all'individualità. L'informalità, l'ironia, la capacità di entrare nella mentalità dei fruitori dei sexual-social-network, sono i punti di forza della compagnia teatrale. La versatilità degli attori risulta efficace, capace e piacevole. Mi sono davvero divertita e mi sento di consigliare totalmente questa rappresentazione creativa, brillante, alternativa, con performance interattive davvero di notevole impatto, anche per me che questi argomenti li mastico quotidianamente. Ottima, durante la serata, la risposta del pubblico coinvolto e provocato con intelligente ironia. Quindi, se l'idea di giocare con una cam vi ha sfiorato anche solo una volta e l'avete avvertita come una vostra perversione, dopo aver visto PORNO MONDO capirete di essere in ottima e numerosa compagnia... TEATRO DELL’ OROLOGIO Roma dal 25 marzo al 13 aprile Con attori che non vogliono rivelare la propria identità (ma è pura questione di marketing) e altri attori che non sanno di esserlo. https://www.facebook.com/pages/PORNO-MONDO/1515883455304643 https://www.facebook.com/events/598352033591750/?fref=ts http://abbonamentopertutti.com/teatro-dellorologio-porno-mondo/ |
GRAZIA SCANAVINI
Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Accanita divoratrice di film, libri, serie tv e... di Vita. Blog dedicato a fatti, film, libri, serie tv e cose belle.
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