I LOVE BDSM! DA LEGGERE SIA CHE SIATE INTERESSATI SIA CHE NON VOGLIATE FARE LA FIGURA DELLE CAPRE12/7/2015 Che non sia facile comprendere le dinamiche del BDSM, per chi è completamente a digiuno, è normale considerando l'educazione sessuale che il sistema Italia garantisce (nulla quando va bene, distorta quando va peggio). E se non è facile comprendere, non lo è descrivere e men che meno scrivere in modalità esaustiva senza produrre un mattone, essendo l'argomento così vasto e bisognoso che si forniscano indicazioni precise e corrette . Ci è riuscito molto bene AYZAD con il suo I LOVE BDSM (Ed.80144edizioni)! E' un volumetto di circa duecento pagine, scritto in modo fluente e piacevole da leggere nonostante le tante (indispensabili) nozioni: è un manuale che introduce il BDSM e i suoi contenuti di base in maniera semplice e fruibile da chiunque (maggiorenni!) sia interessato a capire cosa sia REALMENTE il BDSM e quale sia l'approccio mentale corretto per non rimanere delusi ma soprattutto per non arrecare/subire danni che, come ribadisce molte volte lo scrittore stesso, possono essere davvero importanti e, laddove si verifichino, sono dovuti ESCLUSIVAMENTE ad errori commessi se non si è preparati a dovere! Del resto non dovrebbere essere difficile da comprendere: anche per andare in bicicletta e non cadere bisogna prima imparare, no?! Se si sale sulla bicicletta senza sapere come si fa e senza tutelarsi adeguatamente i rischi sono i più svariati, dalla banale sbucciatura di ginocchia alla morte per trauma cranico, giusto? Il pregio di Ayzad, nel redarre questo volume, è sicuramente quello di rendere chiaro che il BDSM NON E' QUELLO CHE AVETE VISTO IN CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO e non è quello che avete sentito dire dal chiacchiericcio sociale degli ultimi vent'anni! Se si nomina il BDSM in un contesto di quotidianità, minimo minimo le espressioni degli interlocutori diventano imbarazzate, schifate, sfottenti ma, credetemi, chi reagisce in questo modo NON conosce il BDSM ma giudica esclusivamente in base ai pregiudizi assunti per sentirsi parte del mondo "sano di mente". Bravo l'autore a fare invece una chiara e semplice panoramica della consistenza del BDSM, delle sue pratiche e delle relative dinamiche mentali e relazionali. Ottimo lo stimolo al dialogo e al confronto fra i partner, che ribadisce più volte, e l'invito costante al rispetto, qualsiasi sia il ruolo che "si sceglie" (non è una scelta razionale, chiaramente... è una presa di consapevolezza della propria personalità). Scoprirete, leggendolo, che già parecchi aspetti del BDSM fanno probabilmente parte della vostra sessualità e magari capirete che siete "adatti" ad approfondire o forse scoprirete che non fa per voi e non c'è nulla di che! Ci tengo a sottolineare un aspetto che Ayzad usa all'infinito: il reciproco rispetto e l'osservanza di regole di comportamento stabilite insieme (ma niente contratti come la James ha voluto tra Grey e Anastasia) sono la base fondamentale per vivere il BDSM (che diventi uno stile di vita o sia semplicemente un gioco occasionale). Altrettanto basilare è comprendere che, se già in un rapporto sessuale "normale" è necessario "agire in sicurezza", nel BDSM non ci si può affidare al primo arrivato! E Ayzad in questo volume vi spiega come diventare più avezzi alle modalità di conoscenza e valutazione del possibile partner BDSM. Personalmente per capire qualcosa del BDSM e andare al di là della conoscenza improvvisata mi sono rivolta qualche anno fa a Stefano Laforgia, che ha collaborato con Ayzad in questo stesso volume. Quindi sono certa che, conoscendo personalmente Stefano e la sua attenzione per la necessità di essere competenti in questo ambito, non avrebbe avvallato il progetto se lo avesse ritenuto non corretto in toto. Non che io avessi dubbi su Ayzad che, basta informarsi sul web, ha sicuramente una cultura vasta e testata sul campo... del resto, diversamente, non avrebbe potuto scrivere un testo di questo genere, per nulla banale e frutto di una conoscenza di tipo esperienziale (che personalmente prediligo sempre) oltre che teorica. Consiglio la lettura a chiunque, anche a chi non è per nulla interessato al BDSM... leggere questo volume sarebbe un impegno molto limitato e piacevole che vi eviterebbe di far parte di quel branco di capre (Sgarbi docet) che invece di parlare con consapevolezza per ciò che sa, ripete pappagallando luoghi comuni dettati dall'ignoranza e dall'ipocrisia che ne consegue. Anche solo sui termini ad esempio... a volte chi giudica senza conoscere si rende ridicolo da sé usando vocaboli BDSM ma senza sapere nemmeno a cosa si riferiscono! Vi allego un paio di brevissimi stralci tra i punti che ho trovato molto interessanti e significativi... e sono tanti! Recensioni di questo film ne abbiamo già lette tante e direi che l'opinione più accreditata e diffusa è racchiusa nella prima che ho letto, quella del critico cinematografico e regista Marco Spagnoli, che potete leggere qui: http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=79918&typeb=0. Ieri sera l'ho guardato e trovo inutile farne una recensione che altro non sarebbe una ripetizione di mille altre perché l'oggettività su questo film vuole che sia un prodotto confezionato ad hoc per incassare: il film, assolutamente coerente con il libro da cui è tratto, rispetta l'incoerenza e la banalità della favola narrata. Tutto qui. E' l'esatta trasposizione in immagini delle parole scritte. Caratteristica che sarebbe positiva se non fosse che, come per il libro, è sbagliata la definizione di genere: erotico. EROTICO? Da uno a dieci, quattro! Cinquanta sfumature di grigio non è un film erotico! Per essere definito erotico, un film come uno scritto, deve riuscire a coinvolgere lo spettatore trasmettendo le sensazioni che i protagonisti stanno vivendo. Convolgere il pubblico al punto di "smuoverne" l'energia sessuale attraverso il processo di immedesimazione, altrimenti che differenza ci sarebbe tra un film d'amore e un film erotico? In questo film la banalità dei dialoghi, la scarsa resa emozionale delle immagini durante i brevi momenti sessuali e l'incoerenza degli eventi non permettono allo spettatore alcun moto di coinvolgimento mentale. La carica sessuale trasmessa dai protagonisti rasenta l'inesistenza: così come il libro propone una serie di eventi sessuali narrati senza riuscire a trasmettere alcuna intensità, anche il film racconta superficialmente una storia che già di suo è poco credibile ma non per la storia in sé (qualsiasi storia per eccessiva che sia può essere resa credibile) quanto per la superficialità con cui viene esposta. Per non parlare della incapacità assoluta di rendere chiaro al pubblico il livello di intensità a cui può arrivare un rapporto di tipo BDSM. Ecco... a questo tengo molto: non pensiate che quello che avete visto o vedrete in questo film sia una rappresentazione delle dinamiche dei rapporti BDSM. Le scene sessuali, eccessivamente limitate e censurate per essere un film erotico che ha creato aspettative impressionanti, in alcuni momenti rasentano il ridicolo; l'enfasi emotiva dalla bella Dakota Johnson, che ha il pregio di rivestire perfettamente il ruolo dell'Anastasia descritta nel libro, cozza totalmente con l'ideale erotico che una storia del genere dovrebbe suscitare ma è il personaggio in sé ad essere talmente non credibile: lo spettatore è più stimolato a schernirne i comportamenti che ad immedesimarsi. Non mi è piaciuto per nulla Jamie Dornan nel ruolo di Grey forse perché, se favola volevamo che fosse e volevamo un dominatore protagonista, ci avrei visto un bello e dannato davvero, fisicamente, e non un surrogato di principino (più da United Kingdom che da Seattle). Hai visto mai un dominatore che chiede "Ti prego" ogni 20 minuti? Sinceramente ho trovato più dominatore Richard Gere in Pretty Woman... almeno era lui a condurre e decidere! Insomma... all'incoerenza dei personaggi e degli eventi, alla banalizzazione dei rapporti BDSM e alla totale assenza di stimolo sensuale che caratterizzavano il romanzo, il film ha aggiunto le immagini. Punto. Come se fosse un foto-romanzo. I dialoghi sembrano frasi da nuvolette d'espressione, quelle che leggevamo trent'anni fa in un buon-vecchio LANCIO! Tutto il resto è denaro. Tanto! Perché in una settimana il film ha raggiunto i 311.673.020 milioni di dollari di incasso. Un indiscusso successo di mercato, un ennesimo fallimento per la cultura dell'erotismo, usato come "mezzo" per vendere il prodotto ma completamente omesso nei contenuti del prodotto stesso. Sono sempre più convinta che manchi il genere erotico nel cinema e, questo attesissimo caso cinematografico, me lo conferma. L'erotismo si realizza attraverso la sensualità: CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO è anestesia dei sensi. Fonte incasso: http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=80167&typeb=0&20-02-2015--50-sfumature-di-grigio-supera-i-300-milioni-di-dollari |
GRAZIA SCANAVINI
Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Accanita divoratrice di film, libri, serie tv e... di Vita. Blog dedicato a fatti, film, libri, serie tv e cose belle.
|