Questa proprio non me la faccio scappare, anche perché rende ancora più chiara l'evoluzione psicologica di molte donne sul sesso: LA QUALITA' DELLA PERFORMANCE CONTA! E io ne sono... come dire? Fiera! Chiaramente l'evoluzione non è assoluta e non ha ancora (ancora è di buon auspicio) "colpito" tutte le donne... ma tante! Andiamo per ordine. Ieri l'amico giornalista Alessandro Pellizzari pubblica questo: http://www.alessandropellizzari.com/sesso-e-aiutini-per-lui-oggi-le-donne-hanno-cambiato-idea/ dopo un confronto pubblico su un minisondaggio che ha intrapreso on Facebook. Già in mattinata si era discusso di "sesso senza amore" ancora impensabile per parecchie donne che lo giudicano un "atteggiamento maschile" non femminile. Per rendere ancora più chiaro il concetto: una donna che stimo, e per altro piuttosto aperta mentalmente, scrive questo commento: "Perchè alcune donne hanno assunto un atteggiamento "tipicamente maschile" e molto sfrontato, meccanico nei confronti del sesso? Perchè essere ciò che non si è per sentirsi meno impaurite da ciò che si è veramente?" Io ho risposto con piacere perché credo che alcune donne (non poche e in netta impennata quantitativa) abbiano semplicemente smesso di recitare il ruolo di "principesse" e abbiano scelto di seguire l'istinto. Io chiaramente faccio parte della categoria di donne "ex-principessa sul pisello", di quelle insomma che dal pisello hanno deciso di scendere!! Ma non mi sento "maschile", mi sento semplicemente una donna che ha compreso quanta soddisfazione possa dare una vita sessuale più ampia di quella consentita dal perbenismo. Non me la prendo se chi ha necessità di categorizzare mi giudica perché capisco che il mio punto di vista sia difficle da comprendere per chi ancora (condizionata dal proprio vissuto e dall'educazione ricevuta) non ha capito come fare a scendere dal pisello, togliersi l'abito da principessa e indossare qualcosa di meno casto, magari un reggicalze (lo sapevate che il 70% delle donne adulte italiane non ne ha mai indossato uno?). La cosa importnte è che ognuna di noi riesca ad acquistare la consapevolezza del proprio piacere e della propria essenza, poi quali siano le dinamiche soggettive è indifferente, nel senso che non è che per "evolvere" bisogna indossare per forza un reggicalze o fare chissà che! L'essenziale è capire cosa ci da piacere e non desistere dal sorpassare i limiti imposti dai tabù sociali se vogliamo ottenerlo. Insomma, il concetto principale è che le donne stanno approcciando la sessualità con una diversa consapevolezza: il sesso non è più quel momento comandato per soddisfare il proprio uomo e non è più una "missione da cartina tornasole". Proprio questo traspare dal mini-sondaggio di Alessandro Pellizzari: le donne amano sì essere il fulcro di eccitazione del loro uomo ma (essendo scese dal pisello) non si offendono se il loro partner abituale o occasionale utilizza qualche aiutino, se questo significa opportunità di maggior divertimento per entrambi. Questi argomenti sono il mio lavoro, lo sapete, quindi leggendo il post di Alessandro mi sono ritrovata a pensare ai consigli che sento più volte dare da Franco Trentalance a chi assiste ai suoi talk-show live: Franco spiega diversi metodi per aumentare la qualità delle performance maschili e per "vivacizzare" i rapporti ed è più propenso a consigliare un allenamento psico-fisico piuttosto che all'utilizzo di sostanze chimiche. E lui esperienza in questo campo ne ha, non poca! Insomma... il "come" è una scelta soggettiva ma oggettivo è il fatto che gli uomini cercano di aumentare le proprie capacità sessuali e le donne ne sono felici!! Sì perché... diciamolo! Finché il sesso era quel momento in cui l'uomo voleva e la donna doveva, non c'era problema: lui faceva e lei si dava per soddisfarlo, quasi come se dovesse assolvere ad un compito, quindi prima lui "finiva" meglio era. Perché a lei non era né concesso trovarlo un divertimento né avere pretese in merito. Adesso la storia è diversa: l'approccio femminile è decisamente cambiato, gli uomini si sentono "messi alla prova" e vivono la tensione del dover essere all'altezza. Vero o no? Fino a pochi anni fa per loro era sufficiente seguire i propri tempi, adesso sentono di dover rispondere all'esigenza femminile che in fatto di tempi viaggia su binari diversi e in fatto di qualità richiede un buon livello. E non dobbiamo dimenticare che per l'uomo la virilità è una variabile aggettiva di fondamentale importanza! Finché non c'era esigenza femminile, tutti gli uomini si sentivano "forti" sessualmente no?! Adesso un po' meno... Da apprezzare però che le donne sono diventate sì pretenziose ma anche meno "pesanti". Pensate a una donna media che scopre che il marito guarda film porno, cosa succede (sempre meno ma succede ancora)? Lei si sente mortificata, crede di non essere sufficientemente eccitante e via con le crisi di pianto al suon di "allora non ti piaccio più come una volta" o "io non ti basto più". Be', cari uomini, le "ex-principessa sul pisello" sono pretenziose ma hanno smesso di fare vittimismi e se vi beccano a guardare un film porno non vi faranno mai sceneggiate... semmai vi inviteranno a passar loro qualche filmato che avete trovato particolarmente eccitante! PS: lo so amiche Principesse che ancora non sapete come scendere dal pisello, non ho parlato d'amore e di sentimenti ma mi giustifico con una citazione che mi ha postato ieri un amico (il cui autore mi è però sconosciuto, sorry): "Se hai bisogno del sesso per dimostrare un sentimento o di un sentimento per giustificare il sesso non hai capito nulla ne del sesso, ne dell'amore."
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...RIMANE UNO DEGLI ARGOMENTI PIU' CLICCATI NELL'AMBITO DELLA SESSUALITA'. Non ci credete? Questa volta mi baso su un dato "soggettivo" nel senso che questo post http://graziascanavini.weebly.com/eventi-e-momenti/squirting-e-possibile-che-il-70-delle-donne-non-sappia-nemmeno-cose di qualche settimana fa è stato visalizzato da oltre 15.000 lettori. Senza contare quanti mi hanno scritto cercando di avere riferimenti, chiarimenti e consigli. Il che mi fa venir voglia di scriverne di nuovo e in modo un po' più approfondito, visto che quel post era solo "di contorno". Da dove parto? Da questo breve video https://www.youtube.com/watch?v=tSjdXSTH5Ho che vi invito a guardare perché mi sembra la giusta introduzione all'argomento. A parte la presentazione del prodotto, mi piace l'idea che sentiate direttamente da Franco Trentalance questa introduzione perché immagino che molti, come me prima di conoscerlo, si aspettino che un porno attore tratti l'argomento "sesso" con modalità piuttosto superficiali o comunque "scarne". Sorvoliamo sul fatto che la conoscenza personale mi abbia portata ad avere un giudizio totalmente diverso da quello che avevo (che altro non era che un pregiudizio) e partiamo dalle sue parole per capire cosa sia lo squirting. Pensate che c'è ancora chi si oppone fermamente all'esistenza di questo fenomeno sessuale quando già Aristotele (oltre 2400 anni fa) in alcuni trattati sulle donne aveva parlato dell'emissione di un getto durante l'orgasmo. Dopo di lui ne parlarono Galeno nel II secolo d.c., Matteo Realdo Colombo nella seconda metà del Cinquecento e Regnier De Graaf a metà del '600 ma nessuna branca della scienza condusse mai studi specifici a riguardo. Nel 1926 T.H. Van De Velde pubblicò un manuale per coppie sposate in cui spiegava la possibilità anche per le donne di arrivare alla eiaculazione. Furono molti i testi a trattare l'argomento ma la mancanza di studi scientifici (abbinata al bisogno sociale di mantenere la donna sessualmente "castigata") ha etichettatto l'eiaculazione femminile come una invenzione da maniaci sessuali, un'illusione per pervertiti. Solo nel 1981 per la prima volta uno studio scientifico attesta la composizione del liquido di eiaculazione, differenziandolo in maniera definitiva dal liquido urinario e tacciando quindi quanti affermavano che il fenomeno altro non fosse che l'emissione di urina durante il rapporto. Ma ancora non fu sufficiente a far cadere le opinioni "anti-squirting". Solo nel 2002 l'endocrinologo Emanuele Jannini (docente di sessuologia medica) ha dato una spiegazione concreta al fenomeno: le ghiandole periuretrali si riempiono di questo liquido durante il rapporto sessuale e le contrazioni ritmiche dei muscoli pelvici durante l'orgasmo producono una spinta tale da indurre la fuoriuscita del liquido: SQUIRTING (emissione a spruzzo) o GUSHING (emissione lenta). Il quantitativo di liquido è variabile ed è possibile che molte donne siano predisposte all'eiaculazione ma fermino la fuoriuscita del liquido scambiandolo per lo stimolo ad urinare (essendo che il flusso passa per l'uretra). Naturalmente è stata la mancanza di conoscenza del fenomeno, fomentata dal moralismo, ad etichettare lo "squirting" come un must per perversi. La riflessione che mi viene spontanea ora è che, se il dubbio sociale sulla capacità dell'eiaculazione femminile permane nonostante la conoscenza sia anatomica che fisiologica si siano evolute, il moralismo ha avuto ruolo primario in passato ma continua ad averlo, considerato che ancor oggi lo SQUIRTING è ritenuto un fenomeno da baraccone! Ma il counter del mio sito mi supporta nel credere che molte donne e molti uomini stanno uscendo dal buio dell'ombra moralista e hanno voglia di evolvere, conoscere, vivere, GODERE!!! E io gioisco! Perché quando 7/8 anni fa ho studiato questo fenomeno su me stessa (senza conoscerne quasi nulla se non ciò che trovavo sul web e che comunque mi faceva sentire tra i "depravati") ho faticato sia a capire come funzionava sia a parlarne con altre donne. Quando poi ho capito a quale grado di piacere potesse portare, mi sono levata di dosso l'etichetta di depravata e ho volutamente stimolato più donne possibili a provarci. Qualcuno mi ha criticato dicendo che rischiavo di far sentire "incomplete" le donne che non ci riuscivano e a determinare in loro, quindi, uno stato di frustrazione. Ho asciugato presto queste critiche perché, come in ogni cosa della vita, c'è chi riesce e chi non riesce, no?! Non riusciamo tutti nella stessa misura. Io, ad esempio, vorrei con tutta me stessa sapermi esprimere in alcuni tipi di ballo (tango, latino-americani...) ma ho la sinuosità ballerina di un palo della luce, quindi non mi riesce di ballare, ma non per questo mi sento frustrata o inferiore a chi balla. Semplicemente ci ho provato e non mi riesce. Di squirtare invece mi riesce. E se stimolo le donne a provarci è perché la sensazione che si prova è talmente forte e piacevole che vale sicuramente la pena tentare... Anche il percorso non è male poi, quindi perché non insistere? Senza che l'aspettativa ammazzi il piacere, naturalmente, ma uscendo comunque dall'ipocrita credenza sociale che l'eiaculazione femminile sia una cosa sporca e perversa. MA COSA SI SENTE? Difficile spiegarlo in termini pratici, nel senso che tutte le donne-squirting che ho conosciuto faticano a descrivere la sensazione. Io lo definisco un piacere primitivo: è talmente intenso che non riesci a gestirlo perché per arrivarci devi lasciarti andare completamente e quindi perdi il controllo sul tuo comportamento. Senti questa esplosione di ben essere che parte da lì ma si diffonde a tutto il corpo e il cervello va in black out. E' un riflesso, una reazione che io non mi vergogno di definire "animalesca" ma proprio per dare l'idea di quanto sia insita a livello pulsionale. Vi copio parte di un messaggio che ho scambiato con una donna che mi chiedeva consigli: "Adesso, dopo anni, io ci arrivo, oltre che con la stimolazione manuale, anche con la penetrazione vaginale in certe posizioni e con quella anale se sto di schiena, con una gamba sulla sua spalla e l'altra aperta verso l'esterno. E lì orgasmo fortissimo, da svenirci più di una volta, soprattutto se intanto mi masturbo anche: è un mix di stimolazioni che ti fa esplodere!" Perché vi ho copiato questa cosa molto personale? Perché voglio farvi capire che estraniandosi dalla finta morale e dall'ipocrisia dell'apparenza si possono sentire emozioni non solo intense ma di una intensità tale fino ad arrivare a quello che credo sia essere il massimo del piacere provato. NB Franco Trentalance è il consulente di riferimento del progetto http://www.hersexhero.com/, la prima community in Italia che svela i segreti dei professionisti del Sesso per rendere gli uomini più abili a letto, e le donne (di conseguenza) più felici e appagate! Insieme ad altri professionisti Franco, utilizzando videoclip esclusivi girati appositamente, si occupa di svelare tecniche e segreti del mestiere che chiunque potrà utilizzare per: durare di più a letto, provare e far provare orgasmi più intensi, ma anche comunicare meglio e con più naturalezza con il proprio partner, vivendo una sessualità più appagante e completa. Il tutto, senza tralasciare l'aspetto psicologico e l'atteggiamento mentale da adottare nei confronti di se stessi e del partner. Questa volta abbiamo elaborato direttamente insieme! Nell'immagine sembriamo un'associazione a delinquere ma in realtà ci associamo per darvi stimolo ad analizzare le situazioni da punti di vista diversi, quali io e Pellizzari abbiamo (ma prima o poi lo convinco a venire dalla nostra, ne sono certa!!). Qui di seguito trovate il confronto tra Alessandro Pellizzari e me su un argomento alquanto scottante e del quale si fatica a parlare anche con persone amiche, per il timore di essere giudicati o addirittura derisi: il CUCKOLDISMO. Per chi non lo sapesse, con questo termine si vuole indicare un modo di essere ovvero la tendenza a fare praticare al proprio partner un tradimento assecondato. Solitamente è l'uomo che trae piacere dal vedere la propria donna che compie atti di sesso con altri uomini, specie se superdotati e di colore. Il fenomeno del cuckoldismo è aumentato con l'avvento di internet che ha permesso un maggiore volume di contatti tra persone sconosciute e appassionate del genere. Attualmente si stima che sia una pratica sessuale adottata, nel mondo, da milioni di coppie desiderose di migliorare la propria intesa sessuale (da wikipedia). Vi lascio al post introdotto da Pellizzari: LEI MI RACCONTA CHE LUI VUOLE CHE LEI FACCIA... #sessohard. Accusa, difesa, giudizio. Quello che io chiamo il popolo dei lettori silenti del mio blog, cioè coloro che preferiscono leggere e non commentare (al massimo condividono) e che rispetto esattamente come quelli più attivi, dopo il mio invito a scrivermi in privato a bloganpellizzari@yahoo.it si sono fatti vivi. Fra le storie più interessanti e, a mio avviso, più “estreme”, quella di Laura (la chiameremo così) che, più che raccontare, mi chiede una specie di parere. Come lo chiederebbe a un amico, dato che non sono di certo un esperto. Ma io non me la sento, per una volta, di essere il solista, anche perché già nella parola estremo potete desumere la mia posizione. Così, in un processo alle intenzioni, io farò l’“accusa” e la mia amica scrittrice,Grazia Scanavini (la bella ragazza della foto) di larghe vedute immensamente più di me preparata in questi temi, la “difesa”. A voi il giudizio finale. Ma bando alle ciance e veniamo alla storia. LA STORIA Laura è sposata da molti anni con Luigi. Sono una coppia normale, con alti e bassi. Da un po’ di tempo però Luigi ha problemi di libido. Così decidono, come fanno tanti, di girare su qualche sito porno. Funziona, si divertono anche, ma Luigi inizia a dare preferenze a certi filmati, quelli dove il parner assiste, passivo, a scene in cu la sua donna viene scopata da un altro. Laura mi racconta che la cosa non le dispiace, almeno teoricamente. Mi confessa che in passato ha avuto due storie extraconiugali, un po’ perché aveva voglia di novità, un po’ perché Luigi, negli ultimi tempi, aveva qualche problemino a letto. Ma, mi dice, bene venga questa nuova usanza e preferenze. Solo che il suo partner, a un certo punto, le propone di passare dal filmino ai fatti. A lui piacerebbe assistere davvero, dal vivo, a lei che fa l’amore con uno sconosciuto. E inizia anche a navigare su siti dedicati. Laura lo asseconda, almeno teoricamente, ma mi confessa: da una parte mi piacerebbe, anche per sentirmi meno colpevole per i tradimenti passati, condividendo con lui nuove “scappatelle”. Dall’altra ho paura che questa storia ci prenda la mano, facendo crollare, insieme alla routine, anche gli equilibri di coppia, e per lui diventi un’ossessione, come una droga di cui non può più fare a meno. Perché lui, su questo punto, sta diventando un po’ troppo insistente. IL PARERE DELL’“ACCUSA” Lascio da parte, per un momento, il mio concetto basilare di coppia che funziona, che si fonda su una gelosia sana e naturale. Dove non c’è gelosia non c’è amore, punto. E non parlo di gelosia claustrofobia, ma di quella normale, che impedisce naturalmente a qualsiasi uomo o qualsiasi donna di fare sesso con un altro. Ma lasciamo perdere le convinzioni personali, e mettiamo che Laura e Luigi siano solo una delle tante coppie di lungo corso che, vedendo spegnersi un po’ la libido, cercano di reagire in coppia, e quindi positivamente. Tralascio i due tradimenti, può succedere, inutile demonizzarli o farne causa dei vostri problemi. Intanto un controllino medico a lui no? Queste defaillances di cui parla Laura potrebbero essere curate agevolmente o essere la spia di un problema vascolare, di un diabete, insomma, di qualcosa che va accertato dal medico. Ma mettiamo che da un punto di vista organico sia tutto ok. Voi state puntando, come fanno molti, sul porno per eccitarsi: perché no? Il problema è passare dal virtuale al reale. E, soprattutto, scegliere di realizzare una delle pratiche più estreme. Scambismo e similari infatti, a mio modesto avviso, fanno parte di un repertorio hard che può andar bene solo a un certo tipo di coppia (vogliamo chiamarla superaperta?), e che ha il rischio forte di annullare invece il legame che una coppia normale ha. Laura parla di “droga”: certe emozioni forti possono dare dipendenza, e non sono per tutti. Che succederebbe se tuo marito, fatta l’esperienza (o tu) rimanesse scioccato? E se invece non riuscisse più a fare l’amore normalmente, se non con la stampella dell’estrema trasgressione? Non pno che ciò possa fare la felicità di una coppia. Ultima osservazione: queste cose devono avere il consenso profondo, sentito, inequivocabile di entrambi. Non c’è niente di peggio nel sesso di fare qualcosa sentendocisi costretti. E tu, Laura, tentenni non poco. Riflettici. La parola alla “difesa”. Alessandro pellizzari LA DIFESA La difesa parte in quinta Pellizzari ma forse non come ti aspettavi! Sai bene che io appoggio nel modo più assoluto la realizzazione delle fantasie sessuali in un rapporto di coppia ma non in ogni caso. Qui ci troviamo davanti ad una coppia che già a priori non funziona sessualmente: Luigi ha problemi ad eccitarsi con Laura ed è Laura stessa a dirci che vorrebbe tentare questa esperienza per togliersi i sensi di colpa dovuti a tradimenti passati. Appare chiaro, direi, che il problema sta alla base del rapporto e non è relativa alla “situazione cuckold” così come è chiamata in gergo. In sé questa pratica è molto diffusa, anche se può apparire strano e impossibile in una società in cui il rapporto esclusivo sembra ancora essere l’unico accreditato per essere d’amore, mentre ogni digressione viene considerata una perversione. E’ diffusa al punto che si trovano migliaia di annunci online di coppie che cercano “un terzo” da inserire nei giochi di coppia. Naturalmente la situazione di Laura va analizzata in un’ottica ben più ampia che relativa alla sola esperienza cuckold. Il punto di valutazione della situazione deve spostarsi necessariamente: il timore di Laura è che poi la situazione cuckold diventi indispensabile per la relazione sessuale tra lei e Luigi, ma questo è assolutamente irrilevante. Dobbiamo valutare la base di consistenza di rapporto per proiettarci nelle conseguenze di questa esperienza. L’esperienza cuckold è una messa alla prova molto impegnativa anche in una coppia che funziona, in cui c’è molto feeling, perché comunque passare da una fantasia alla messa in pratica comprende il rischio di scoprire che l’inserimento di una terza persona non è poi così facile: potrebbe determinare, anche all’interno di una coppia consenziente e che vive una sessualità molto aperta, un disequilibrio dei ruoli e delle affinità. Ma qualora la coppia sia ben salda e consapevole della messa alla prova che affrontano, l’esperienza sarebbe un rafforzativo del legame. La coppia si troverebbe ad essere riuscita a soddisfare una fantasia molto impegnativa senza alterare i propri equilibri interni, quindi sentirebbe rafforzato il legame. Tornando alla situazione di Laura e Luigi, per come la vedo io che non credo nei rapporti basati sull’ipocrisia, affrontare questa esperienza sarebbe l’occasione per scuotere la loro relazione che si è stabilmente fossilizzata ad un livello di non-appagamento per entrambi. Ma è necessaria la consapevolezza che “scuotere” il rapporto può avere conseguenze molto incisive sulla relazione stessa: potrebbe succedere che l’esperienza cuckold renda entrambi consapevoli di non essere una coppia (già vivono una sessualità dissociata e separata) e quindi raggiungere l’effettiva consapevolezza che l’intesa sessuale è nulla. Potrebbe però succedere che la destabilizzazione dovuta all’esperienza induca Laura e Luigi a doversi confrontare in modo diretto e svestito delle variabili dell’abitudine. Potrebbero trovarsi ad analizzare il fatto che si sono “persi sessualmente” e stimolarli a ricercarsi, trovarsi di nuovo. Non saprei consigliare Laura sul “farlo o non farlo”, le proporrei più che altro di valutare decidendo se vuole rimanere nello status attuale (e quindi non appagante, indefinito) oppure affrontare un percorso di cambiamento, consapevole che potrebbe valere la fine del rapporto oppure un impegnativo lavoro di “ristrutturazione”. Con la mia mentalità (e te lo immaginavi) acconsentirei all’esperienza e la vivrei appieno per vedere dove la destabilizzazione dell’abitudine può portarci: una sorta di “buttiamoci e vada come vada perché io in questa situazione di stallo non appagante non ci voglio stare più”. Per me sarebbe l’occasione per cercare un confronto che (nella situazione di Laura e Luigi) sembra impossibile da instaurare in modo costruttivo. Aggiungo che, per come mi appare la situazione della coppia e anche per il mio modo di analizzare le situazioni, non mi schiero dalla parte di nessuno dei due così come non colpevolizzo né Laura né Luigi. Sono semplicemente due persone insoddisfatte e senza gli strumenti necessari per instaurare un confronto costruttivo, quindi come la maggior parte delle coppie, elaborano il problema da un punto di vista soggettivo evitando di affrontare il problema reale. Adesso invece ti faccio leggere una storia che riguarda la medesima situazione trasgressiva ma che si svolge nell’ambito di una coppia affiatata e, quindi, pur essendo una “prima esperienza” ha connotati molto diversi. Così puoi spostare l’accusa su di me che ritengo queste situazioni un frangente positivo e accrescitivoper le coppie! ALTRA STORIA “Quando ci siamo conosciuti, Andrea era gelosissimo. Avevo 20 anni ed era il periodo in cui frequentavo discoteche e lì ci siamo incontrati. Fin da subito era geloso al punto che se qualcuno mi guardava lui si innervosiva. Abbiamo iniziato a convivere dopo pochi mesi e la nostra intesa sessuale, fin da subito evidente ed appagante, è andata intensificandosi con gli anni. Anche la sua gelosia si è evoluta: da eccessiva che era, si è gradualmente rasserenata e modulata fino a raggiungere uno stato di fiducia tale che, a distanza di 18 anni, sembrava quasi godere del piacere che gli altri uomini mi guardassero. L’estate scorsa ci trovavamo in vacanza in un villaggio turistico; una sera, dopo cena, eravamo sul terrazzo dell’hotel e Andrea si è allontanato per prendere qualcosa al bar. Dopo pochi istanti mi si è avvicinato un ragazzo sui 35 anni: un bel tipo, spalle larghe, tipo mediterraneo. “Beviamo qualcosa?” “Grazie ma aspetto mio marito.” Anziché andarsene, si è seduto sulla poltrona di fronte a me, guardandomi intensamente, quasi sfidandomi direi. C’è stato un momento di particolare eccitazione tra di noi, sentivo il suo sguardo addosso e la tensione sapendo che mio marito sarebbe tornato da lì a poco trovandomi seduta al tavolino con questo uomo che, proprio nel momento in cui Andrea compariva, mi tese la mano dicendomi: “Piacere Stefano.” Non sapevo cosa fare ma è stato Andrea a togliermi dall’imbarazzo: “Ah bene, vi siete presentati! Buonasera Stefano.” Mi ha spiegato che si erano conosciuti la mattina stessa nella palestra del villaggio e che era stato lui stesso ad invitare Stefano a trascorrere il dopo cena con noi. Lì per lì sono rimasta un po’ stranita ma nemmeno tanto, Andrea è una persona socievole anche se la situazione aveva un che di particolare. Stefano mi guardava in modo malizioso e spregiudicato. Andrea guardava prima me e poi Stefano, parlava molto lentamente spiegandomi che lui si trovava qui per lavoro ed era solo. Mentre lo diceva mi guardava dritta negli occhi, sorridendomi. Ho avuto un attimo di smarrimento quando Andrea è venuto a sedersi sul divanetto a fianco a me e, appoggiando la mano sulla mia gamba, ha cominciato a salire sotto l’abito. Lo ha fatto lentamente, guardandomi negli occhi e sussurrandomi: “ Amore, stasera sarai mia come non lo sei mai stata.” E’ cominciato un gioco di sguardi, eccitanti ed eccitati. Ben presto mi sono trovata in un vortice di emozioni. Andrea mi accarezzava e Stefano seduto di fronte era visibilmente eccitato: il suo sguardo passava ininterrottamente dalla mia bocca alle mie gambe, che mio marito continuava ad accarezzare. Non saprei dire in quale momento ho compreso come sarebbe proseguita la serata, non saprei nemmeno dire se avevo compreso appieno fin dove ci saremmo spinti quella sera ma da lì a pochi minuti mi sono ritrovata nell’ascensore che conduceva al piano della stanza di Stefano. Andrea mi aveva attirata a sé e mi stava baciando, mentre Stefano alle mie spalle mi sfiorava il collo con la bocca. Trovarmi al centro dell’eccitazione di due uomini fu un’emozione molto forte, al punto che ho smesso di farmi qualsiasi domanda, convinta che fare l’amore con entrambi sarebbe stata un’esperienza unica. Non volevo rinunciarvi. Una volta entrati nella stanza di Stefano, mio marito si è accomodato sul divano e mi ha guardata dritto negli occhi dicendo: “Adesso io ti guardo.”. Ho avuto un attimo di smarrimento. Andrea ha sorriso a Stefano che si era avvicinato porgendogli un bicchiere di vino; poi mi ha guardato di nuovo, dritto negli occhi: “Sei la mia donna. Fammi godere.” Ha fatto un cenno d’intesa a Stefano il quale si è avvicinato, mi ha baciata con passione ed ha preso ad abbassare la lampo del mio abito. Ho sentito le sue mani accarezzare la mia schiena, salire verso le spalle per liberarle e far cadere l’abito ai miei piedi. Ho chiuso gli occhi e mi sono abbandonata completamente a quell’uomo, sentendomi addosso lo sguardo eccitato di mio marito che a tratti guardavo e mai dimenticavo, nonostante stessi facendo l’amore con un altro. Andrea mi sorrideva, eccitato e accogliente. Ero la sua donna. E sono la sua donna ogni volta che un uomo mi prende mentre Andrea mi guarda.” …e non mi dire Pellizzari che riesci a trovare qualcosa di negativo in questa storia!! Aggiungo con piacere il parere della Dott.ssa Teresita Forlano, psicologa e psicoterapeuta: “Questo tipo di esperienza potrebbe sembrare un gioco perverso ma, quando in una coppia esiste la complicità, la perversione cede il passo ad una sessualità che va oltre il consueto. Il marito è osservatore attivo, non spettatore passivo, come accade in un contesto perverso in cui l’uomo si eccita e gode limitandosi a guardare, per incapacità psicosessuale ad avere un rapporto con la moglie. E’ un amante che gode di sua moglie, ne coglie gli aspetti sessuali e sensuali mentre la guarda fare sesso con un altro; prova piacere nel vederla e questo aumenta il desiderio verso di lei, che si lascia guardare, accoglie e soddisfa il desiderio. Lei rimane fedele mentalmente consapevole che quello che accade eccita entrambi. La sessualità vissuta in questo modo, anche con la partecipazione di un terzo, amplifica la loro unione sessuale. Grazia Scanavini A QUESTO PUNTO LASCIAMO IL GIUDIZIO AI LETTORI, MASCHI E FEMMINE. RINGRAZIO LA BRAVISSIMA GRAZIA SCANAVINI E CHISSÀ SE SIAMO STATI D’AIUTO A LAURA E LUIGI. SE AVRÒ NOTIZIE VE LE DAREMO Alessandro Pellizzari http://www.teresitaforlano.it/ http://www.alessandropellizzari.com/lei-mi-racconta-che-lui-vuole-che-lei-faccia-sessohard-accusa-difesa-e-giudizio/ |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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