Stimolata dal post http://www.alessandropellizzari.com/la-fedelta-e-zoccola-e-altri-racconti-fedelta-zoccola/ dell'ormai "specchio riflessivo" Alessandro Pellizzari, vado a toccare uno degli argomenti che automaticamente diventa di una banalità incredibile per chi ha lasciato l'ipocrisia alle spalle da tempo. LE DIMENSIONI CONTANO? Per le donne le dimensioni contano nella stessa misura in cui per gli uomini è meglio una donna con una quinta piuttosto che una seconda! Chiaro che per la storia di una notte meglio una donna con una quinta di seno, un girovita massimo 75/80 e un didietro sodo, o no?! Quindi sarebbe ipocrita per una donna dire che non ha importanza la dimensione del pene di un partner "occasionale" considerando comunque che ognuna di noi ha le proprie preferenze anche sulle misure e sulle forme, Poi in una relazione le misure assumono un valore relativo (salvo che si abbia un cervello che non evolve)!! Che poi, riferendomi al post di Alessandro, a proposito di Formula Uno, mi viene da sorridere pensando a questo: pensiamo al paradosso dell’uomo che spende 4000 euro per arrivare a portarsi a letto la tanto agognata e, quando ci riesce, è talmente caricato dall’attesa che non dura più di dieci minuti. E lei quindi che pensa? “Ma guarda tu questo… tanto casino per durare 10 minuti… e ha pure il coraggio di chiedermi se mi è piaciuto?” Qui un po’ il torto è vostro cari i miei uomini, devo dirlo… l’ostentazione perpetua delle vostre capacità sessuali vi si ritorce contro!! In questi giorni sto facendo un giro di interviste a camgirls, per preparare un articolo e sapete quale è la domanda più frequente che viene fatta loro dai clienti durante gli “show privati” mentre mostrano orgogliosi i loro attributi? “TI PIACE?” E lo domandano quasi tutti, indipendentemente dalle caratteristiche degli attributi stessi… questo che significa? Che gli uomini hanno una costante necessità di essere riconosciuti e apprezzati per la loro virilità, anche quando la situazione è chiaramente fittizia perché ti pare che una camgirl che stai pagando per fare sesso virtuale ti dica di no? Le donne appaiono terribilmente giudicanti e sembrano bastonare gli uomini nelle loro debolezze quando sono obiettive sulle capacità sessuali dei partner, ma quelle debolezze sono quelle che gli uomini nascondono dietro a tanta ostentazione, no?! Stessa cosa per “accelerare” il raggiungimento dell’obiettivo, gli uomini usano la tecnica della stimolazione del lato umanistico della donna, tipo questa: sono un ragazzo padre, abbandonato, amorevole con il figlio e deluso perché io a quella donna avevo dato tutto me stesso e lei mi ha lasciato. Che succede? Il rapporto accelera perché noi donne, lo sapete benissimo, in una figura come quella che ci fate credere essere la vostra, vediamo l’ideale di uomo! Quindi ci apriamo, concediamo e ci creiamo l’aspettativa di aver trovato finalmente quello diverso… quello che non cerca solo una botta e via! E che succede? Appena capite che la donna si sta “attaccando” scappate a gambe levate uscendo da quella porta di sicurezza che già vi eravate costruiti, onde evitare problemi… Insomma Pellizzari…. le dimensioni contano e, se non trovate nelle donne la giusta risposta alle vostre necessità, la colpa è vostra!!! ahahahahhahah!!!!
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L'amico Alessandro Pellizzari mi invita al confronto su questo suo post http://www.alessandropellizzari.com/lui-ha-unaltra-test-fai-da-te-tradimento-coppia/, chiedendomi di spiegare quali sono i segni femminili indicatori di "tradimento in corso". Ovviamo le banalità: look nuovo, pettinatura nuova, dieta dimagrante... questi sono semplicemente segnali di un momento di rivalutazione del sé, in cui la donna ha voglia di cambiamento, di miglioramento, di sentirsi diversa e più piacente. Non necessariamente ha un altro, probabile che si guardi in giro ma può anche avere semplicemente il desiderio di essere più apprezzata e più notata sia dal proprio uomo che dagli altri. Sì perché alle donne piace essere guardate, apprezzate e desiderate, anche da uomini con cui non andrebbero mai, con cui non cercano una storia ma solo il nutrimento del proprio ego (è quell'aspetto delle donne per cui gli uomini le definiscono QUELLA CHE SE LA TIRA MA NON LA DA). I segnali reali di tradimento, in una donna, sono diversi a seconda del tipo di tradimento: se tradisce per sesso e lo fa abitualmente è probabile che il marito nemmeno se ne accorga, almeno finché non scopre che lei ha un secondo telefono di cui lui ignorava l'esistenza o qualcuno gli soffia all'orecchio di averla vista da qualche parte con qualcuno. La donna che tradisce abitualmente ha storie brevi, legate solo all'aspetto sessuale, una sorta di autocompiacimento erotico per il quale non mette in gioco la vita coniugale, quindi difficilmente manifesta cambiamenti caratteriali o comportamentali. Sa gestire la situazione, diciamo, a differenza della donna che tradisce per innamoramento. In questo caso intervengono meccanismi molto più complessi ma, indipendentemente dal motivo per cui la donna si innamora di un altro (coinvolgimento casuale con un altro uomo per affinità o meno casuale per carenze nel rapporto con il coniuge), quando la testa di una donna si emoziona per un altro uomo solo un marito in stato vegetativo potrebbe non accorgersene. Perché la donna che riscopre le emozioni non riesce a gestire la situazione "come se niente fosse": diventa più assente mentalmente e sessualmente, più intollerante su certe cose che prima magari tollerava, più nervosa quando le cambiano i programmi all'ultimo momento e decisamente rabbiosa se doveva uscire "per vedere un'amica" e non può farlo per qualche motivo legato alla vita famigliare. Certo è che, quando arriva a manifestare questi segni, la situazione è già molto avanzata. Perché la donna non sopporta a lungo una situazione del genere, per lei è faticoso gestire "una seconda vita" e continuerà a farlo solo fino a quando non arriverà all'inevitabile bivio di decisione: lasciare il marito per iniziare una relazione alla luce del sole con l'amante o lasciare l'amante perché la pressione mentale è diventata insopportabile ma, per i motivi più disparati, non ci sono i presupposti per credere che una vita con l'amante sarebbe meglio che quella con il marito attuale o l'amante non è disposto ad intraprendere una relazione ufficiale. Nel primo caso la moglie lascia il marito, e sappiamo a memoria le dinamiche che si instaurano. Nel secondo caso invece le reazioni comportamentali sono diverse a seconda che la donna scelga di rimanere con il marito perché non è sicura che con l'amante le cose andrebbero al meglio (sceglie la stabilità all'incertezza) o si veda obbligata ad interrompere la storia perché l'amante non le da alcuna possibilità di costruire un futuro insieme, limitando la loro storia ad un perpetuo incontrarsi ufficioso che a lei non basta: perché la donna ha bisogno di emozioni crescenti e una storia del tipo "ci vediamo quando e se si può, ma non ti aspettare nulla da me" ha una fine già scritta. Nel primo caso la ripresa della vita coniugale è forse un po' più facile perché la figura dell'amante ha perso d'intensità agli occhi della donna, rivelandosi non all'altezza di essere l'uomo della sua vita. Nel secondo caso sarà più dura a morire l'idealizzazione che la donna si era fatta dell'amante perché, essendo stato lui a negarsi, quell'istinto all'attaccamento che noi donne abbiamo innato le vieta di essere razionale al 100%. Soprattutto se l'amante è di quelli incapaci di dire le cose come stanno e si trincera dietro alla frase tipica: "Tu sei la donna della mia vita, non ho mai amato nessuna come te, ma non posso lasciare mia moglie. Vorrei ma non posso." Ovvio che questa semplificazione sottintende una miriade di situazioni, le più svariate e variabili, ma in fin dei conti allora... uomini e donne, siamo così diversi? |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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