Parliamo di un'attività che, chi più chi meno, tutti conosciamo: il SEXTING. Il termine in sé magari non vi dice nulla ma, nato dalla crasi tra i due vocaboli inglesi SEX e TEXTING (inviare sms), è un neologismo che sta ad indicare il comportamento, diffusissimo, di inviare messaggi con contenuti esplicitamente sessuali (testi ma anche immagini e video). Riferito originariamente agli sms telefonici, ora comprende l'utilizzo di messaggi attraverso qualsiasi via telematica: chat, social network e web in generale. In pratica SEXTING è fare sesso a distanza, scrivendosi frasi hot ed inviandosi foto o video. Cosa c'è di nuovo, che non sappiamo in tutto ciò? Praticamente nulla, considerando che chi utilizza la rete e i social network affronta la questione quasi quotidianamente ricevendo proposte velate o meno. Curiosa e interessante l'analisi proposta da THE BODY OF SEX in una puntata di qualche tempo fa che, attraverso testimonianze, interviste e storie real, ha reso espliciti punti di vista sul SEXTING che spingono ad una riflessione molto più profonda. Prendo il caso di un ragazzo, piuttosto in carne, sulla trentina e non propriamente di bell'aspetto, che racconta di non avere una storia reale con una ragazza da 9 anni ma di avere molte storie virtuali contemporaneamente. Perché? "Il SEXTING ti permette di rimettere al mondo la mia personalità, quella che non esce quando sono fisicamente con una ragazza perché mi vergogno del mio aspetto e questo mi induce timidezza e incapacità di essere me stesso". Poche parole ma che inducono una riflessione obbligata: virtualmente puoi permetterti di essere quello che sei. Lui stesso ha continuato dicendo che le storie virtuali gli permettono di essere come si sente in quel preciso momento. Usa il termine permettere in continuazione, indicativo no?! Questo ragazzo ha la possibilità di comportarsi come, nella realtà, non riuscirebbe a fare. La distanza fisica, quindi il non sentirsi sottoposto a pregiudizi sull'aspetto, gli permette di essere se stesso. La forza del SEXTING è questa. L'essere "al riparo" consente di spingersi oltre, di dire e immaginare anche situazioni che mai avremmo il coraggio di affrontare nella realtà. Il problema, semmai, nasce laddove la persona approcciata chiede un incontro in carne ed ossa; ma è un problema facilmente ovviabile: si smette di rispondere al telefono, si blocca la persona sul social network attraverso il quale si erano trascorse nottate di fuoco e giornate eccitantissime e si trova un nuovo partner. Quindi, problema sostanzialmente inesistente. Spendo poche parole per attirare l'attenzione sul discorso sociologico delle dinamiche interpersonali: è sano che un trentenne abbia sostituito i rapporti sessuali reali con un'attività sessuale di sola masturbazione, guidata da un'eccitazione meramente virtuale? La risposta è ovvia e inutile. Chiaro che questo uso del SEXTING è eccessivo e patologico, mentre invece correnti di psicologi definiscono positivo l'uso del SEXTING quando serve a stimolare la fantasia, a legare i partner anche quando sono distanti durante la giornata e a mantenere la mente viva, eccitata. Pare che ci sia una conseguenza significante pure nella produzione ormonale (se si eccita la mente, il corpo agisce!) e quindi ben venga il SEXTING, se non diventa un sostitutivo dei rapporti sessuali reali. Un altro testimone della puntata di ieri sera, invece, usa il SEXTING come metodo selettivo pre-incontro: nel rapporto virtuale valuta la compatibilità che può esserci e decide se incontrarla oppure no. Un comportamento pratico, direi, che può apparire eccessivamente cinico ma personalmente preferisco una mente cinica ad una ipocrita. Insomma, il SEXTING ha dato tante soddisfazioni emotive, ha creato coppie reali e ha creato anche problemi alle coppie reali già esistenti: per molti scoprire che il proprio partner fa sexting con altre persone equivale a tradimento, che può essere comprensibile nell'ottica dell'esclusiva a cui ci hanno educati ma nell'ottica di chi pensa che la proprietà sull'altro non esiste fare sexiting è semplicemente un modo per divertirsi, trarre piacere e niente di più. Ancora di più, per qualcuno fare sexting è il modo per trattenersi dal tradire fisicamente! In alcuni stati, in America ad esempio, il SEXTING è una pratica ancor più diffusa e consolidata, considerata "normale", che ha trovato molta forza di espansione in SNAPCHAT il cui utilizzo oggi è molto diffuso anche tra i nostri adolescenti: e questa non è una buona cosa! Se appoggio assolutamente la pratica quando è condotta tra due adulti consapevoli, la boccio in toto se parliamo di adolescenti perché non hanno la misura dell'utilizzo di questi mezzi, non considerano i rischi e non temono conseguenze. Si sentono rassicurati dal fatto di poter inviare la foto decidendo per quanto tempo questa sarà visibile al destinatario (anche pochi secondi) e poi l'immagine si cancella e il destinatario non la vedrà più: in effetti il destinatario non potrà più vederla (salvo che la fotografi a sua volta, occhio!) ma rimane comunque in rete, non viene cancellata dal database! Le variabili, nel sexting come in ogni dinamica sessuale, sono numerose e soggettive ma qualche consiglio lo volete? -decidere prima quali sono i nostri limiti nel sexting: se vi piace fare sexting ma non avete alcuna intenzione di incontrare il partner virtuale, dovete predisporre da subito una situazione che vi consenta di non esporvi. Cosa significa? Molto semplicemente fate capire subito al patner che non state cercando un incontro ma semplicemente avete voglia di giocare un po'. Soprattutto mettetelo in chiaro con i patner che più vi piacciono, quelli che non desiderate perdere, perché qualora vi chiedesse un incontro e voi non doveste acconsentire, si sentirebbe rifiutato e la storia finirebbe. -usate un linguaggio che porti ad immaginare, anche le scene più spinte, ma è più efficace coinvolgere il partner con parole intense che con fotografie e video continui. Stiamo parlando di una storia virtuale e l'asso nella mancia di queste storie è l'immaginazione... più immagino, più ti desidero, più provo piacere. -al bando gli emoticon: volete mettere la differenza tra leggere "immagina la mia bocca sulla tua" e ricevere una faccina gialla che manda un cuore? Ormai fanno parte del linguaggio comune ma, come dice il nome stesso, sostituiscono le emozioni. -non dimenticate che le immagini inviate rimarranno a disposizione del partner anche quando la storia finirà e, soprattutto sul web, le immagini non si cancellano quindi usate prudenza a mostrare il volto o segni facilmente riconoscibili perché non sapete con certezza chi c'è al di là del telefono o del video: una persona che può sembrare la più onesta e buona di questa terra, potrebbe rivelarsi tutt'altro, soprattutto nel caso in cui siate voi a desiderare di interrompere la relazione. -non comunicate alcun dato sensibile: sembra scontato ma sono numerosissimi i casi di truffa basati su un approccio virtual-sessuale. -cancellate i messaggi se la storia è "clandestina" perché a volte, nelle storie virtuali, si arriva ad una confidenza che rasenta quella reale o addirittura la supera: se il vostro partner reale leggesse uno di quei messaggi potrebbe pensare che la storia non sia effettivamente solo una distrazione virtuale. -non fate promesse che non intendete mantenere: prima per una questione di rispetto ma anche per non incorrere poi in conseguenze che alle volte si sono rivelate anche estreme; se la persona, ad esempio, soffre di dipendenza affettiva e voi non lo sapete, potrebbe cercarvi realmente e anche fare di tutto, se siete sposati o impegnati, per "farvela pagare". -attenzione (molta) all'età della persona con cui fate sexting... molti minorenni si propongono come maggiorenni e si rischia la denuncia da parte dei genitori e delle autorità competenti. Concludo queste quattro chiacchiere sul SEXTING con una riflessione che ci porta molto lontano da emoticon ed eccitazione che corre attraverso il wi-fi... le lettere d'amore! Il SEXTING non è forse l'evoluzione delle ormai polverosissime missive sulle quali le emozioni venivano impresse con l'inchiostro e inviate all'amato o all'amata? Era diverso il linguaggio, erano diversi i tempi (potevano servire anche settimane perché la lettera giungesse al destinatario), non si aveva nemmeno la conferma che la lettera fosse arrivata a destinazione... ma il principio di base è lo stesso: emozionare ed emozionarsi attraverso le parole. Quindi... LET'S SEXTING!
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Non è un gran buon giorno per gli uomini quello che sto per dare, perché oggi si parla delle loro capacità sessuali. Sì sì, diciamo che sto per fare un quadro della situazione emersa dalla raccolta delle testimonianze di 100 donne, tra i 40 e i 55 anni, che abbiano all'attivo un minimo di 10 partner (passati o presenti) negli ultimi 5 anni. Questo studio è chiaramente condotto su un campione non numerosissimo ma ci tengo a precisare che è stato appositamente scelto per essere rappresentativo di una tipologia di donna "esperta" e in grado di fornire dati con capacità di confronto. L'analisi è risultata piuttosto difficoltosa perché, va considerato, che le donne in questione hanno espresso gusti sessuali molto differenti ma a stupirmi è stata l'uniformità dei risultati. Omettendo le considerazioni sul livello del rapporto affettivo/amoroso, perché ho chiesto loro di scindere l'ambito sessuale dagli eventi sentimentali e di essere obiettive riguardo alle performance sessuali, la linea generale che si è delineata è piuttosto netta. Curiosi di sapere? Ebbene mi duole dirvi che il livello di soddisfazione delle intervistate è alquanto sconfortante: solo il 5% ha definito gli uomini ottimi amanti, il 13% li definisce eccellenti, il 10% buoni. Il 29% ha ottenuto la sufficienza mentre, ahimè, il 43% è stato definito mediocre. Qualcuna è addirittura arrivata ad affermare che preferisce l'autoerotismo e che il più delle volte dopo il sesso con un partner ha pensato che sarebbe stato più appagante farlo da sola. Brutta batosta all'autostima maschile, che dalla notte dei tempi non perde occasione per rimarcare la propria inattaccabile virilità. Ma non infuriatevi amici miei, non prendetevela! Se ho deciso di pubblicare questi dati non è per infierire, anzi, quanto più per mettervi a conoscenza di alcune considerazioni che sono emerse durante le interviste quasi all'unanimità, e vanno a dare un quadro molto specifico sul cosa "manca" alle donne durante un rapporto sessuale. Lo so, state già pensando: "Eh ma le donne non sono mai contente!!" e in parte vi do ragione ma la sessualità non si comanda e, lo sapete già, quella delle donne è piuttosto varia e complessa. E allora via! Un bel respiro e vediamo se posso essere d'aiuto... La prima nota (a cui è dedicata la vignetta sopra) che voglio fare riguarda "il contesto emotivo": l'iniziativa e la determinazione! Molte delle donne intervistate dicono che gli uomini sembrano essere diventati delle femminucce: lo so uomini, è sempre più difficile, ma le ragazze in questione sono stupite del fatto che i "maschi" intraprendenti e freemind (quelli che cercavano le storie "senza problemi", dove il coinvolgimento sentimentale non era obbligatorio, anzi!) sembrano essere in via di estinzione. E che oggi sono gli uomini a diventare pecorelle al seguito quando una donna non vuole coinvolgersi ma limitare il rapporto ad un'amicizia di letto. Questa affermazione la lascio in sospeso, ve la pongo solo come dato raccolto perché esula un po' dall'argomento di questo post e merita un approfondimento che, di suo, potrebbe occupare lo spazio di un'enciclopedia perché le variabili determinanti sono decine, forse centinaia. Ora passiamo al sesso vero e proprio! Pochissimi uomini sanno come eccitare e portare all'orgasmo una donna mediante il sesso orale. Il cunningulus, nel quale tanti uomini si vantano di essere maestri oltre che estimatori, in realtà risulta essere una delle pratiche in cui sono meno capaci in assoluto. Qualcuna si lamenta della lingua modello "frullino", qualcuna dei denti troppo irruenti magari proprio mentre l'eccitazione sta crescendo e la clitoride è molto sensibile, qualcuna del risucchio eccessivo. Insomma l'83% delle intervistate afferma di non aver mai provato un orgasmo da cunningulus con un uomo e attribuisce l'insuccesso soprattutto alla variazione troppo repentina dei ritmi. Problematica che pare essere la causa primaria anche dell'insuccesso della stimolazione manuale: pare che le donne provino piacere al primo tocco, lento e caldo, ma che la mano maschile fallisca quando prosegue non mantenendo lo stesso grado di velocità e pressione, cambiando troppo spesso la direzione del movimento. Ognuna ha la propria sensibilità, chiaro, ed è proprio facendo attenzione alla reazione che la donna manifesta che si indovina il ritmo giusto (testimonianza diretta: "Qualcuno sembra voler togliere la pelle sfregando la clitoride come se fosse da scartavetrare! Voglio intensità, non sono alla catena di montaggio!). In relazione a queste due pratiche il consiglio che posso dare è quello di adoperarsi in modo crescente, anche alternando i movimenti (che siano della lingua o della mano) ma in modo moderato... non c'è nessuna fretta e non va dimenticato che la clitoride è un complesso di nervi, molto sensibile, che percepisce il tatto all'ennesima potenza. La sovrastimolazione è controproducente: può dare fastidio e azzerare l'eccitazione. Servono tempo, pazienza e intensità. Forse può servire riflettere sull'analoga pratica sul glande, considerando che la clitoride è una concentrazione di terminazioni nervose... I bocciati in assoluto sono gli uomini che vivono il rapporto sessuale come se fosse una seduta di fitness e fanno continue richieste di cambio di posizione: non va dimenticato che mentre nella maggior parte dei casi l'uomo deve controllare l'erezione cercando di non godere, per le donne è diverso... e ogni rallentamento, interruzione o variazione, riporta l'eccitazione ad un grado inferiore, quindi un "tornare da capo" nel viaggio verso l'orgasmo. Così come le sedute ai cento all'ora non hanno buon effetto sull'apparato genitale femminile, soprattutto se prolungate (testimonianza diretta: "Ma capitano tutti a me gli anestesisti? A volte hanno una frenesia tale nel fare avanti e indietro che io non la sento più!"). Accenno solo alle affermazioni ricorrenti riguardo alla eiaculazione precoce (ero talmente eccitato che non ho resistito!): quasi ogni primo rapporto con nuovo partner registra il "già fatto?" entro pochi minuti. Non è un difetto se non segna la fine del rapporto, se l'uomo si adopera in modo da non far crollare l'eccitazione di lei, durante il periodo fisiologico della ripresa. Da non dimenticare che come l'uomo ha bisogno di tempo per riprendere, anche la donna dopo l'orgasmo ha un lasso di tempo (più breve e variabile) in cui la clitoride ha bisogno di tranquillità e, se stimolata, dà fastidio. Molte donne riferiscono di dover togliere la mano del partner perché gli uomini, appena la donna ha goduto, continuano a toccare la clitoride come se cercassero subito di farle avere un altro orgasmo. Fanno eccezione le pluriorgasmiche le quali possono riprendere molto prima ma comunque un attimo di "scarico" ci vuole. Concentratevi magari sulle carezze delle grandi labbra e dei seni, che non andrebbero mai dimenticati nemmeno durante la penetrazione (testimonianza diretta: "Mi toccano le tette solo all'inizio, poi se le dimenticano proprio!). Vogliamo parlare anche del sesso anale? Campo doloroso (in tutti i sensi) se non si segue il ritmo di eccitazione della donna (che ha bisogno di essere già molto eccitata per poter accogliere il pene senza provare dolore) e "forzare" è assolutamente deleterio. La tecnica migliore è sicuramente appoggiarsi facendo lieve pressione, mantenendo un'erezione quantomeno eccellente, e lasciare che sia lei a farlo entrare (ricordo di aver letto qualcosa di Califano che spiegava ad hoc proprio questo, anche se in modo piuttosto colorito). Evitate, soprattutto le prime volte se lei è restia, di farlo in doggy style (volgarmente: a pecorina)... meglio se lei è supina: può controllare meglio la penetrazione e masturbarsi contemporaneamente, favorendo la dilatazione per effetto dell'eccitazione. Non posso non specificare che il 79% delle donne apprezza il sesso anale (lo sapevate?) e che il 13% preferisce una prima penetrazione meno "dolce" (testimonianza diretta: "E' un dolore momentaneo, se riesci a controllarlo si trasforma dopo poco in piacere sublime"). Ultima cosa, poi lascio gli uomini a riflettere, la maggior parte delle intervistate riferisce che vorrebbe toccarsi la clitoride durante il rapporto ma l'uomo pare "offendersi": se la donna si masturba durante la penetrazione è perché questo aggiunge piacere, non perché voi non siete in grado di farla godere. Lasciatela fare e godetevi lo spettacolo magari. Gli argomenti sarebbero tanti, come sempre, e meriterebbero tutti approfondimento ma già qualcosa lo abbiamo detto e, nella speranza di essere stimolo al "miglioramento", vi ricordo che tutte queste discrepanze tra uomo e donna durante il rapporto hanno una soluzione semplicissima: il dialogo. Perché le indicazioni generali possono essere utili ma ognuno di noi ha una sessualità diversa, zone erogene relativamente diverse, percezioni sensoriali diverse quindi solo la vostra partner può guidarvi al meglio nella propria strada del piacere! Vi ho rimandati a settembre ma sono certa che avete capito quale sia lo spirito di questo mio scritto: non è un giudizio quanto più un invito a riflettere serenamente su queste "confidenze" da donna a donna... e a recuperare! Se vi impegnate un minimo, a settembre tutti promossi! Vi ho sussurrato all'orecchio quello che le donne non dicono! E' forse una delle domande più frequenti che mi sento fare e scopro sempre, con molto dispiacere, che c'è ancora una reale e diffusa ignoranza riguardo all'anatomia del corpo (soprattutto femminile) e alla sua fisiologia. Per parlare del piacere femminile potremmo tranquillamente tornare alla Grecia antica per saperne di più o affidarci alle dottrine induiste che hanno mappato il corpo definendo "primo chakra" quello alla base della colonna vertebrale, tra l'ano e gli organi genitali esterni nella zona del plesso coccigeo. Ebbene il primo chakra corrisponde esattamente alla geografia del nervo pelvico che le neuroscienze hanno dimostrato essere molto semplice nell'uomo: una sola diramazione che dalla colonna vertebrale arriva al pene. Molto complessa e articolata nella donna invece: dalla colonna vertebrale il nervo pelvico si divide in tre diramazioni che vanno a loro volta a diramarsi in tutto il ventre femminile, formando una rete di terminazioni nervose che interessa tutta la zona pelvica. La curiosità, che risponde anche alla domanda "Perché le donne hanno orgasmi diversi?", è che mentre nell'uomo la conformazione del nervo pelvico è una e praticamente uguale per tutti gli uomini, nelle donne è diversa da donna a donna: questa rete di terminazioni nervose non ha la stessa geografia in ogni donna ma è fisiologicamente soggettiva. Perché vi ho fatto questo discorso quasi "medico"? Per farvi capire che mentre nell'uomo la zona recettiva al piacere è quindi sostanzialmente solo quella del pene o poco più distesa, nella donna è diversamente molto più diffusa. Ecco perché si dice che una donna è clitoridea, una vaginale, etc. Quel che poco si dice è che le potenzialità femminili, ignorando il discorso anatomico, sono ancora "sfruttate" in minima parte perché si pensa che la donna goda solo con la penetrazione o con la masturbazione della clitoride. Punto. Non è così! Intanto va considerato che tutta la struttura dell'apparato riproduttivo della donna è innervato, quindi la zona recettiva alle stimolazioni è molto ampia, e che ogni donna è diversamente innervata quindi ha la necessità di capire quali siano le proprie zone maggiormente erogene. Se mettiamo in conto che ancora oggi molte donne non praticano la masturbazione per condizionamenti socio-educativi vari, è facile capire perché altrettante donne non sono in grado di raggiungere l'orgasmo: non si conoscono e quindi l'assenza dell'orgasmo potrebbe essere determinata dal fatto che durante l'atto sessuale non vengono stimolate le zone di soggettiva recettività erogena. Io sembro un po' fissata quando dico che la masturbazione è fondamentale e non solo nel periodo pre-adolescenziale e adolescenziale ma anche nel corso della vita adulta perché certi eventi possono cambiare la recettività. E le terminazioni nervose sono talmente tante che succede spesso di scoprire anche dopo anni di masturbazione nuove zone di piacere. Perché l'ignoranza in materia sessuale determinata dall'assenza di educazione sessuale (per condizionamenti religiosi e sociali) ci ha relegate a credere che o arrivi all'orgasmo con la penetrazione o ci arrivi con la stimolazione della clitoride o sei fuori: non puoi avere orgasmo! Be'... non è così! Qualcuna ad esempio ha bisogno di entrambe le stimolazioni in simultanea, qualcuna ha necessità invece di una stimolazione del perineo, qualcuna ha bisogno di una penetrazione molto profonda, qualcuna ha bisogno della stimolazione anale... insomma... ogni donna arriva a godere in modo diverso. Ma arriviamo anche a rispondere alla domanda di partenza: perché le donne possono avere più orgasmi consecutivi, senza il bisogno di aspettare? Perché avendo a disposizione diverse terminazioni nervose, un minimo cambio di posizione o di stimolazione va ad interessare terminazioni diverse da quelle che possono averle appena portate all'orgasmo e consentono quindi di avere nuovi orgasmi. Molto semplice no? Per i maschietti, ahimè, la storia è diversa: evito di annoiarvi con discorsi specifici sulla fisiologia dei neurotrasmettitori e quanto altro e semplifico molto dicendovi che il nervo è uno, si dirama all'interno della struttura del pene e quindi, una volta sollecitate quelle terminazioni, si arriva all'orgasmo e serve poi un tempo variabile da uomo a uomo perché la struttura nervosa diventi di nuovo recettiva e funzionale. La cosa curiosa, a livello "sociale" direi, è pensare che per centenni siamo state relegate ad essere lo strumento per il piacere maschile mentre l'anatomia ci spiega che NOI DONNE SIAMO FATTE PER GODERE, che abbiamo potenzialità orgasmiche molto più ampie degli uomini e quindi, concludo banalmente ma nemmeno troppo, strutturalmente dovremmo essere noi quelle che godono di più!! Capito fanciulle perché vi stimolo a continuare a masturbarvi e a cercare di conoscervi sempre di più? So che anche dopo aver letto questo articolo nessun uomo si sentirà più leggero nell'ammetterlo ma l'argomento va affrontato e, direi, andrebbe discusso molto ampliamente perché la bisessualità maschile, all'epoca "trasgressione" di pochi, oggi è arrivata a comunicare la propria evidenza grazie ai siti e ai social a tema sessuale. Cosa intendo? Che frequentando molti siti dedicati al sesso, è innegabile che nascosti dietro ad un nickname gli uomini diano liberamente spazio al proprio lato bisessuale. Ma andiamo per gradi. Premesso che la bisessualità NON è una trasgressione o una perversione (ditemi che non devo convincervi di questo, vi prego!) rimane impossibile per un uomo confessare di essere sessualmente attratto da un altro uomo. Perché? Molto semplice: perché nella società il valore di un uomo si basa sulla sua potenza, sulla sua mascolinità, sulla sua forza, e un uomo che "fa la parte della donna" è un perdente. Cazzate! O perlomeno, sono cazzate per chi ha la possibilità mentale di non ragionare secondo pregiudizi e preconcetti ma è in grado di vivere le sensazioni e le emozioni in modalità free-thinking. La via di mezzo, oggi, quella che permette di dare una valutazione più realistica sull'aspetto bisessuale degli uomini, è quella che si evidenzia come dicevo nei siti dedicati alla sessualità, in particolar modo quelli che permettono di chattare e incontrarsi virtualmente. E' un primo passo in sostanza: tranquillamente protetti da un nickname che non permette di risalire all'identità, gli uomini si lasciano andare ad un intenso gioco di voyeurismo... e una percentuale piuttosto significativa e in continua evoluzione (il 35%) anche a incontri reali. Personalmente questa evoluzione mi piace perché è indicativa di un'apertura alla ricerca del proprio benessere dissociandosi dal condizionamento dei pregiudizi, condizione mentale che auspico diventare un must prima che io muoia... nel senso che mi piacerebbe avere il tempo di assistere ad una presa di consapevolezza sessuale molto più ampia di quella attuale. Chi mi conosce sa che penso che le limitazioni nella sessualità siano solo frutto di condizionamenti educativi e che ognuno di noi dovrebbe potersi sentire libero di coinvolgersi con una persona per le sensazioni che gli da e non per schemi predefiniti. Naturalmente la bisessualità maschile, oggi, fa parte dei tabù sessuali proprio perché viene vissuta con la vergogna e il timore di essere considerati meno uomini... e come tutti i tabù ha bisogno di tempo e prese di coscienza personali che sono piuttosto difficoltose, ma non impossibili! Qualche tempo fa scrivevo questo post e devo dire che in questi giorni, impegnata per molte ore al giorno su siti di cam, ho la sensazione che stia diventando sempre più normale vivere la propria sessualità per quella che è. Anche nascosti dietro ad un nickname per ora, va bene... l'importante è non reprimersi e prendersi il piacere in relazione al proprio "essere" e non alla necessità di apparire! Insomma uomini cari... godetevi il vostro piacere, anche se virtualmente dietro ad un nickname va bene... in attesa che l'ipocrisia dia spazio al benessere reale! La bisessualità femminile è indubbiamente meglio "tollerata" e meno scandalosa di quella maschile. Anzi, per parecchie persone la bisessualità nella donna è una caratteristica allettante, un punto in più! Ne abbiamo già parlato in passato: nelle fantasie e nei desideri sessuali maschili, una donna bisessuale è fonte di eccitamento. Quindi, se una donna si dichiara bisessuale sarà presumibilmente ben vista dagli uomini e anche da alcune donne; non dai perbenisti naturalmente, pubblicamente schifate dai bigotti ma nemmeno tanto. Perché all'uomo l'idea di assistere (e ancor meglio partecipare) ad un rapporto sessuale tra due donne non dispiace per nulla! E se invece, a dichiararsi bisessuale, è un uomo? La storia cambia, e di molto. Intanto sappiate che sui siti di cam (tipo Cam4) gli uomini che guardano gli uomini sono un numero immisurabile perché nascosti dietro ad un nickname è più facile poter spaziare dove la mente vuole. E sono uomini che si dichiarano eterosessuali... mi spiego? La differenza sta semplicemente nel fatto che, per questo perbenismo/bigottismo dilagato nei decenni precedenti e ancora radicato nella mentalità diffusa, un uomo che prova piacere nell'avere qualsiasi tipo di approccio con un altro uomo, non è un uomo! E' un mezzo uomo! Perde in mascolinità! Perché il vero uomo nella nostra cultura è quello che si fa un sacco di donne, no?! Personalmente credo che l'uomo più eccitante sia quello che non si pone limiti di sorta ma la cui sessualità è guidata dall'istinto e dal piacere, libero dal condizionamento degli stereotipi. Poi chiaramente la mentalità in cui viviamo è condizionante: prova a dire sul lavoro, da uomo, che sei bisessuale... comporta quasi gli stessi problemi del dichiarare di essere omosessuale. A volte mi chiedo se, prima di morire, avrò il piacere di vivere in una società che non giudica più le persone per le dinamiche sessuali e in cui non sia necessario doversi "vergognare" o doversi nascondere. A voler semplificare al massimo, mi piacerebbe che come io amo mangiare carne e pesce, un altro ama solo la carne, un altro solo il pesce e nessuno di noi si vergogna a dirlo, anche nella sessualità ci fosse la possibilità di esprimersi liberamente... ce la farò? I WANNA HOPE! |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
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