...chiedete aiuto a professionisti, a chi ha competenze, perché esattamente come non si esce da una dipendenza da stupefacenti da soli, non si esce da una dipendenza affettiva proprio per la questione biochimica.
Evitate il più possibile di chiedere consigli a parenti, amici, ecc. Da loro dovete solo farvi stringere forte, chiedere loro di starvi vicini ma senza giudicarvi. Perché chi non ha vissuto una relazione tossica non ha gli strumenti per capire come vi sentite e tenderà a minimizzare, con tutta la buona intenzione, ma concorrerà ad abbassare ulteriormente la vostra autostima. Fatevi guidare da qualcuno che vi spieghi perché non siete degli inetti se ci siete "caduti" e non riuscite a uscirne. E non è niente vero che ci cascano le persone deboli, ecc. E, se nel momento in cui un manipolatore vi scarta vi sentite una nullità, erranti in tutto e per tutto, la ragione sta proprio nella componente tossica della relazione. Ricordate la botta di ormino di cui vi ho parlato nella pagina introduttiva al blog? Abbiate comprensione per voi stessi. Non affossatevi nell'idea di essere una persona incapace di scegliere un partner o di gestire una relazione... non lo siete. Siete solo incappati in una persona che non agisce per amare ed essere amata, perché non è in grado. Quello che mette in atto, suo malgrado, è tutto finalizzato all'approvvigionamento narcisista: anche inconsapevolmente, quella persona diventa il vostro ideale di partner solo per prendere la vostra autostima e mangiarsela, nutrirsi del vostro benessere solo in funzione di quanto è capace di provocare reazioni emotive in voi, per innalzare la propria autostima. Insomma, è una partita giocata tra un onesto affettivo e un disonesto anaffettivo.
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GRAZIA SCANAVINI
Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo per favorire l'emancipazione dalle relazioni tossiche
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Ottobre 2022
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