In questi giorni ho intorno parecchie coppie che si stanno lasciando o vorrebbero farlo. Cioè, uno dei due lo vuole, l'altro no.
La cosa più evidente è che si tratta di coppie in cui ci sono una persona che manipola e una dipendente. No, correggo il tiro: una che è più efficace nel manipolare, l'altra meno. Perché, come aveva previsto Lowen molti anni fa, e come afferma Vittorino Andreoli oggi (facendo un mea culpa sull'immobilismo della psicologia e della psichiatria dalle teorie freudiane a oggi), tutti noi siamo evoluti in termini di individualismo, quindi ognuno di noi cerca di condurre l'altro a fare, o essere, ciò che noi vorremmo. Non vi piccate subito... siamo tutti così, in misura più o meno accentuata. Siamo figli della nostra epoca, del centennio basato sul TU VALI, DEVI PENSARE A STARE BENE TU, ecc. Concetti con i quali, lo sappiamo bene, il mercato ci bombarda da un sacco di tempo e non smetterà di farlo. Perché funziona, punto. Vende. Porta guadagno. E ci cambia l'assetto mentale, più o meno consapevolmente... che ci piaccia o no. Vorrei avere il tempo per dire un sacco di cose, ma non è la giornata giusta.... quindi, faccio solo una domanda retorica, dedicata soprattutto ai manipolatori "mediocri", quelli meno efficaci, che sono classificati banalmente come dipendenti. Davvero pensate di poter vivere bene, restando accanto a una persona che non vi vuole o non vi vuole più? Ovviamente, questo concetto, è applicabile a qualsiasi tipo di relazione... non solo a quelle di tipo amoroso. Se una persona non vuole condividere sé stessa con voi, non troverete mai appagamento a imporglielo con sotterfugi, spianando la spada dei sensi di colpa o cercando compassione. Io lo so che non è facile, che fa male, ma concentrarsi sull'oggettività della relazione è più utile che su ciò che avrebbe dovuto essere. Sento dire frasi tipo: "Non doveva andare così" Sì, lo capisco. Le vostre aspettative erano diverse... ma in una relazione siamo uno di due. Se le aspettative non coincidono, non serve a nulla mantenersi in questa modalità. Solo ad auto-alimentare il malessere. "Poteva dirmelo prima" Date retta, non sarebbe cambiato nulla. Anche "prima" avreste detto lo stesso. "Si è dimenticata/o di tutto quello che ho fatto per lei/lui" Se pensate questo, c'è un problema. Ciò che si "fa" in una relazione, non è un investimento per garantirsi un riconoscimento a posteriori. Lo so che fa male, ma di fatto volete davvero che una persona che non vi vuole più stia con voi per quello che avete dato in passato? "Ah sì, non mi vuole più? Allora me la paga!" La rabbia è una reazione umanamente comprensibile, considerando come siamo stati educati in senso socioculturale. Però credo sia molto importante sapere che la rabbia non fa altro che mantenerci ancorati a uno stato di sofferenza, che non passerà arrecando danno all'altro. A parte che si rischia di stimolare una battaglia infinita, ché se l'altro reagisce allo stesso modo diventa un casino proprio. Ma, dentro di noi, spendiamo energie in azioni negative che ci mantengono sempre lì, sempre legati alla sofferenza. Se poi ci appaga che l'altro subisca un danno, soffra a causa nostra, dovremmo essere oggettivi nel considerare l'ipotesi che ciò che ci legava a quella persona non fosse amore, ma... un calesse? (Troisi docet) Vi arrabbierete in tanti, lo so. Ma fatemi(vi) un regalo. Non replicate... non sto cercando un confronto perché quel che ho scritto qui sopra lo dico a fronte di diversi anni di studio. Cioè, non è una mia opinione, ok? Se vi darà un input costruttivo, ne sarò felice. Se vi scatenerà rabbia, non commentate... ché io non voglio essere terreno fertile in cui gli altri coltivano la propria sofferenza. "Ah ma allora tu vuoi avere a che fare solo con persone che la pensano come te?" Anche sì, in realtà, ma non su questioni come queste che per me, personalmente, non sono un problema. Non voglio proprio che usiate me per perpetuare la vostra sofferenza... tutto qui. Le relazioni sono una questione appagante quanto dolorosa, per tutti. Mirate all'appagamento. Che non sta in una persona che non vi vuole o non vi vuole più.
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GRAZIA SCANAVINI
Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo per favorire l'emancipazione dalle relazioni tossiche
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Ottobre 2022
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