C’è un posto dentro me che non conoscevo, che non sapevo d’avere. Dove solo tu mi hai saputa portare. Un angolo segreto, nascosto anche a me stessa. Aspettava che tu venissi a cercarlo. L’immaginazione vagava, i sogni parlavano senza che io potessi capire. Tu mi hai insegnato ad ascoltarli. Parole che fanno l’amore con i sensi, pensieri che fanno l’amore con la pelle. Sogni che fanno l’amore con la realtà.
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Voglio respirare la tua aria, vestirmi della tua pelle, godere del tuo piacere. Lascerò ogni limite alle spalle, camminando nella tua direzione, entrando dentro te. Soddisferò ogni tuo desiderio, bramando il tuo godimento, nutrendomi del tuo piacere. Foto: Marco Pullia ph http://www.marcopullia.it/ Nella mia bocca c’è ancora il sapore della tua bocca. Mentre respiro sento ancora l’odore della tua pelle. Sto chiudendo i pugni per stringere ancora la tua carne. La tua voce risuona nella mia testa, mi vuoi ancora. Mi piace godere di te in mezzo alla gente. Quella gente che si scandalizza se scrivo di sensazioni, di pelle, di amore. Quella gente che sogna storie impossibili, rincorre sentimenti che si spengono, rimpiange le sensazioni provate pensando che fossero uniche, ineguagliabili, insuperabili. Quella gente che vive in ciò che è stato, che si ferma a ciò che la morale gli consente. Dietro l’apparenza, dietro l’ostentata ipocrisia c’è la vergogna, c'è la paura, c'è l’incapacità di abbandonarsi a ciò che è vero. Io e te. Veri. Poi succede che rincontri una persona. Che non vedevi da anni. E la guardi negli occhi, dritto, senza limiti, non ti fermi. Sorridi da dentro parlandogli. Perché respiri emozione. E quando si avvicina per un abbraccio, un bacio scopri che il tempo sembra non essere trascorso, riconosci l’odore di quella pelle come fosse stato tuo. E’ stato tuo. E forse lo è ancora, Un abbraccio caldo di quel calore che conosci. Un bacio dolce di quella dolcezza che non hai mai dimenticato. Ti chiedi perché fosse finita, perché avessi deciso di andartene. Non c’è un perché. Capisci che in realtà non te ne sei mai andata. Sei sempre stata lì. A un respiro dalla sua pelle. Foto: MARCO PULLIA ph Entrerò silenziosamente nella tua stanza e urlerò alla tua vita. Sentirai la mia voce, non con le orecchie ma con la pelle. Il mio odore sarà l'unica aria, e quando me ne andrò ti mancherà il respiro. Ti farò conoscere il desiderio che non hai mai vissuto, come se la passione che hai sentito finora fosse nulla. Le mie labbra saranno la carezza che mai avresti immaginato, la mia pelle sarà la sola cosa che vorrai addosso. Non parlerai, sentirai. Dimenticherai di esistere, vivrai. |
AuthorGRAZIA SCANAVINI Archives
Febbraio 2017
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