Acqua che scorre. Bagna i capelli desiderosi delle tue carezze, scivola sulle palpebre chiuse ad immaginare la tua pelle, stuzzica le labbra socchiuse dall’idea di respirarti, disseta la bocca assetata del tuo piacere. Acqua che scorre. Lusinga il collo come fossero labbra, vezzeggia i seni come fosse bocca, eccita i capezzoli come fosse lingua, rilassa il ventre come fossero mani. Acqua che scorre. Lava la pelle che brama carezze, bagna il corpo che chiede possesso, distende tensioni che diventano innocue, da spazio al pensiero che cerca incessante. Acqua che scorre. Ma non lava via dalla pelle il desiderio di te. Desiderio battente. Intenso. Incalzante. Inarrestabile. Del tuo odore, del tuo sapore, della tua intensità. Immagine tratta dal web: Mauro Zani
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Ancora una volta davanti a quello specchio. Guardati. Sei l'anima di quel corpo, sei l'odore di quella pelle, sei il movimento di quelle mani, sei l'ardore di quelle labbra, sei l'intensità di quello sguardo. Respirati. Come se a respirarti fosse uno sconosciuto. Ora guardalo quel corpo riflesso nello specchio. E smetti di vederlo. Non esiste. Non ha difetti. Non è altro che lo strumento per vivere le sensazioni. Lasciale fluire. Non cercare l'ordine. Non rinchiuderti nella ricerca della perfezione corporea e nelle limitazioni dell'idea di inadeguatezza. I sensi non chiedono impeccabilità, vogliono dare per nutrirsi. Che sia sull'orlo e fino al limite, dove i limiti non esistono. Perché questo è quel che sei. Un intenso fluire di emozioni e sensazioni. Sento il tuo desiderio di me, cerco la dimensione in cui incontrarlo. Sento il tuo pensiero sulla mia pelle, cerco la chiave per leggerlo. Sento la tua immagine farsi spazio tra i miei neuroni, cerco di elaborarla e darle una collocazione. Sento l'intensità della tua carne che chiama la mia, cerco il tuo respiro per lasciarmi andare. Sento passione indecisa, impaurita, cerco di capire qual è il grado di piacere che riesci a sopportare. Voglio il tuo odore, voglio il tuo calore, voglio la tua passione. Non voglio che tu sia mio come non voglio essere tua, mai. Voglio che resti nostro il desiderio di averci, con la stessa intensità, con la stessa energia, come se fosse sempre un esito incerto. Che non cambi, che non si spenga, la voglia di goderci. Ogni giorno diversamente. |
AuthorGRAZIA SCANAVINI Archives
Febbraio 2017
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