Anniento la ragione I sensi invadono la mia mente Nutro il corpo Gli odori pervadono la mia essenza E dalla tua bocca respiro Taccio la ragione Gli istinti sconquassano la mia mente Apro il mio corpo Il tuo calore accolto dal mio E del tuo prendermi vivo
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Mentile. Non dirle che verrai ad annusare la mia pelle a respirare piacere dalla mia aria a mangiare vita della mia bocca a prendere sesso dal mio corpo. Non dirle che i tuoi occhi mi guarderanno toccarmi che si perderanno nella mia sensualità che viaggeranno oltre i piaceri provati che dimenticheranno d'aver visto mai godere un'altra donna. Non dirle che quando te ne andrai avrai già voglia di avermi ancora. Solo essere se stessi può permettere il raggiungimento del benessere reale. Esserlo fino al punto di considerare i sensi il canale più efficace per approcciarsi alla vita. Esserlo fino al punto di vivere valutando le sensazioni: nutrirsi di quelle positive che danno vitalità e desiderio di interazione, allontanarsi da quelle negative che producono disagio. La sensualità produce l'arricchimento dell'essere. Immagine tratta dal web. Fumo lentamente, respiro profondamente, quasi a voler prolungare il mio benessere. Provo a carpire qualcuno dei miei pensieri che sembrano rincorrersi, incapaci di darsi pace. Inutile sai. Li catturo dolcemente quasi fossero bolle di sapone. Non li ascolto, non li leggo, li accarezzo appena, senza infrangerli perché possano continuare la loro danza fino a dissolversi lontano dal mio controllo, vicino al tuo respiro. Desiderano trovarti, per nutrirsi dell’odore della tua pelle, della carezza del desiderio del tuo sguardo. Io sono questa. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma non voleva chiederselo. Stava camminando fiera del rumore dei suoi tacchi che scandivano ogni suo passo. L'intercedere era deciso e con quel che di sicura leggerezza di chi ha deciso e non tornerà indietro. Stava camminando con una sensazione di libertà mai provata prima. "SONO MIA. DI NESSUN ALTRO. Voglio godere. Godere mentalmente, perdermi nel piacere." Un nuovo piacere. Come avrebbe aperto? Le aveva detto di suonare "Astolfi": che strano cognome, vecchio e goffo. Come avrebbe aperto? E cosa avrebbe detto? L'avrebbe fatta accomodare offrendole qualcosa da bere o avrebbe allungato le mani sui fianchi per sentirsela subito addosso? "SUBITO. PRENDIMI SUBITO." Non chiedi le mie parole, eppure le cerchi. Elaborazione del mio sentire, esternazione del mio pensiero. Sono sicura che te le senti addosso, che ti scaldi al calore del loro tocco, che le respiri mentre ti soffiano. Un solo neurone ha carpito la tua intensità, ma sinapsi calme ed efficaci l'hanno diffusa. Ad ogni singola cellula cerebrale, ad ogni respiro, ad ogni cm della mia pelle. Un percorso lento ed efficace, come acqua che impregna la stoffa, come fumo che si mescola all'aria, come bianco che rischiara il nero. E quando le mie mani si muovono sulla mia pelle ho le sensazione che siano le tue. Il desiderio di sentirle calde, la certezza della loro bramosia. Gli occhi di una donna che conosce se stessa e segue le proprie sensazioni hanno colori vivi e decisi. Catturano ogni movimento sensuale. Non guardano per curiosità, scrutano per nutrirsi. Colgono la sconfitta negli occhi spenti dell'uomo che non potrà avere una donna così. Riconoscono l'invidia nello sguardo della donna che la osserva per trovarle un difetto. Difetti non ne ha. Ama se stessa. Guardatela fino a che vorrete. Non avrà timore. Il suo sguardo non vi sfiderà. Non ha il vostro bisogno di dimostrare. Ma guardatela senza parlare... preferisce il rumore del vento. |
AuthorGRAZIA SCANAVINI Archives
Febbraio 2017
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