Oggi parliamo di una pratica sessuale in cui gli uomini sono maestrAH NO, NIENTE. Seleziono tutto, elimino, riscrivo. Oggi parliamo di una pratica in cui gli uomini PENSANO di essere maestri. E invece. Invece una esigua percentuale di uomini risulta efficace nel portare una donna all’orgasmo mediante il sesso orale. A dirlo è l’83% di un campione di duecento donne, tra i 20 e i 60 anni, le quali confermano però l’ipotesi del “Studiando si impara” perché ammettono che la soddisfazione, quando è arrivata, solitamente aveva come protagonista un uomo con una certa esperienza, solitamente maturo d’età. Insomma: grossi estimatori, ma poco efficaci. Potrei sostenere la tesi per la quale anche questo rientri un po’ nel discorso che il maschilismo li ha educati a prestare più attenzione a ciò che piace a loro che a ciò che piace alle donne ma, siccome io sono poco maliziosa per carattere, penso invece che la discrepanza tra la convinzione maschile di saperci fare e il mancato soddisfacimento femminile sia da attribuire ancora una volta a quei difetti di comprensione tra i generi che non dovremmo mai smettere di cercare di cambiare. Sto parlando di quel condizionamento socio-culturale per il quale: -gli uomini sono stati educati in generale a una percezione più egoistica del piacere (anche se non ne sono sempre consapevoli); inoltre, oltre alla ricerca del loro piacere fisico, devono sentirsi appagati come maschi e quindi devono convincersi di aver soddisfatto la partner in quanto ottimi amanti. E lo dico con tutto il bene che posso, perché so che le battaglie adolescenziali -che hanno dovuto combattere per rispondere ai canoni di virilità e machismo- hanno lasciato cicatrici di cui si parla molto poco. -pochi sono stati indirizzati a osservare con attenzione la partner, a percepire il cambio del ritmo del respiro, a osservare le espressioni del volto. In questa pratica in particolare, pochi hanno capito che è fondamentale recepire proprio con la bocca, attraverso i movimenti di lei e il cambio di consistenza della clitoride, il livello di eccitazione della partner. Cosa che gli uomini, ovviamente, pensano di fare e conoscere benissimo… In realtà, a smentirli, sono tutte le cause primarie di insoddisfazione indicate dalle intervistate, che elencheremo dopo. -noi donne, di contro, siamo state educate nella vergogna e anche al bisogno di far sentire l’uomo capace sessualmente, perché da lui dipendiamo storicamente parlando: se non lo soddisfiamo, lui potrebbe cercare altrove, ecc. Noi stesse siamo state educate a mettere prima davanti gli uomini: prima il loro piacere, imprescindibile. Se noi non godiamo, amen. In fin dei conti nella storia il piacere femminile ha sempre avuto ben poca importanza, se non quella di essere strumento di pregiudizio, controllo, soggiogamento: una donna che cerca e si gode il piacere non è mai stata una donna seria nella visione sociale. Non devo argomentare ulteriormente, no? Sappiamo tutti come funziona. Quindi noi donne spessissimo abbiamo finto (e continuiamo a fingere) appagamento e soddisfazione, e senza nemmeno troppa enfasi per non sembrare delle poco serie. Ricordate Gaber in Dopo l’amore? “Le sarà piaciuto?” Riascoltatelo. -“In molte zone d'Italia praticare il sesso orale alla propria moglie (non all'amante di turno) è considerato poco virile, una cosa da "femminucce" perché l'uomo non si dovrebbe mai abbassare alla stregua di un cane che lecca. Tra gli 'ndranghetisti più ortodossi l'uomo che confessa di "andare in immersione" tra le gambe della moglie è come se dichiarasse di non avere le palle. Naturalmente non vale il fatto a parti invertite, anzi la donna che non beve lo sperma dell'uomo è considerata frigida. Gli antichi romani, che avevano una società fortemente patriarcale e reazionaria, pensavano fosse disdicevole per un uomo abbassarsi ad affondare il viso nella vagina. È una dimostrazione di debolezza e di essere al servizio di un essere che non vale (poi così tanto).” Cito queste parole del criminologo Francesco Esposito e non commento: credo che ognuno di voi possa contestualizzare e trarne l’ovvio messaggio concettuale. Come ne usciamo? Per prima cosa prendiamo atto che le donne “lamentano” le seguenti situazioni. Inutile fare gli offesi, imbastire lotte di genere modello “Eh ma le donne però”, ecc: bocca chiusa, fanciulli, e impegnarsi in modo che nessuna possa più dire che: -gli uomini usano la lingua come un frullino: non è una gara di velocità in cui più spingete in velocità, più il motore va su di giri, prima arrivate. Sì, c’è un nesso tra l’accelerazione e l’arrivo al traguardo, ma non dobbiamo arrivarci in meno tempo possibile: si parte lentamente, lingua larga, senza fretta alcuna. Dite tutti che ci stareste ore e ore, no? Bè, è arrivato il momento di farlo davvero. Se realmente vi piace e imparate a sentirla, le donne sicuramente non disdegneranno di mettersi lì e godersi quella sorta di assenza di tempo in cui sentire il partner che si dedica esclusivamente a lei. Non sto quindi parlando di posizioni numeriche per pratiche vicendevoli, decisamente famose tra le vostre preferenze, ma di un momento in cui è lei che si stende, comoda, e si prende “un attimo” solo per sé. Sarete voi a darle quel piacere “solo suo”, in cui non deve fare niente altro che goderne. -cambiano il ritmo ogni due per tre e io devo ripartire da capo: questo è uno degli aspetti più ricorrenti nelle testimonianze raccolte. La crescita del piacere è come una salita, no? Per arrivare in cima dev’esserci una stimolazione crescente, che non subisca cambi troppo repentini né di modo né di ritmo. Considerate che la concentrazione di recettori di senso in quella zona è talmente alta che noi percepiamo anche il vostro respiro, per dire, e ogni volta che cambiate tipo di movimento in modo repentino, il nostro livello di eccitazione “crolla” perché i recettori vengono stimolati diversamente. Ci vuole impegno, sì, ma siete estimatori, ricordatelo. Provate proprio a usare la bocca per sentire il calore della zona che aumenta. La clitoride come si “muove”? Li avvertite quei movimenti che lei fa con i muscoli? Il respiro lo state ascoltando? Se lei stava ansimando e improvvisamente il respiro è meno affannoso, forse avete cambiato ritmo… -usano i denti improvvisamente, mentre ti stavano leccando, e non capiscono che fa malissimo (variante: un fastidio intollerabile): tutti sanno che la clitoride è molto, molto, molto sensibile ma pochi hanno idea di quanto lo sia, in realtà. Una clitoride eccitata, come dicevo sopra, percepisce il respiro, anche l’aria ambientale, per dire. Se lo colpite, lo mordete, ecc, può essere anche piacevole da un punto di vista soggettivo, ma siate consapevoli che è quasi “un trauma” parlando in termini di percezione sensoriale, quindi una volta ogni tanto ok, ma non quando la donna è quasi sul punto di venire. Può pure essere un gioco divertente il portarla lì lì, e poi fermarsi prima dell’orgasmo. Bello scherzo, se poi siete disposti a ripartire. -quel risucchio come stessero aspirando da una cannuccia: anche qui, moderazione. Succhiare sì, ma con intensa gentilezza. Non serve (e non piace) che tentiate di estirpare la clitoride: un gentil succhiare a labbra avvolgenti. Perché no la lingua che intanto gentilmente accarezza… ma niente potenze modello aspirapolvere, grazie. Al netto del fatto che io aprirei proprio scuole tipo #gloryhole a parti inverse e che mi espongo a nome del mio genere d’appartenenza per chiedervi di farci godere come ci piace, devo rimandarvi al prossimo post per la seconda parte di questo mini-trattato: il post ha già una lunghezza importante e avete già non poche cose sulle qual riflettere ed esercitarvi. Fin qui vi sembrano cose ovvie? Ok, posso anche darvi ragione se mi promettete che stasera invitate la vostra partner a stendersi, comoda, e mettete in atto la vostra già sicuramente eccellente capacità nell’orale ma -mentre lo fate- vi chiedete se state seguendo gli accorgimenti di cui sopra e se state sentendo la partner così come vi ho descritto. Poi intanto che io preparo la seconda parte. Lingua in spalle e decisamente buona serata!
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Se nelle relazioni “metterci la faccia” è un obbligo, nel sesso no. Non in senso fisico.
Partiamo da qui per fare alcune considerazioni su una pratica di cui non si parla tanto ma che in una coppia può ripercuotersi negativamente sulla relazione emotiva. Stiamo parlando di #facial, termine ben conosciuto da chi frequenta il mondo del porno che indica l’atto di eiaculare sul viso di una persona. Immagino che a qualcuno l’argomento possa risultare disturbante o di cattivo gusto ma ho deciso di affrontarlo perché è una di quelle pratiche che ha talmente tante implicazioni psicologiche ed emotive che credo sia bene prenderne consapevolezza. Che sia stato il mondo del porno a condizionare tutti i vari aspetti riguardanti questa pratica sessuale è innegabile, ma vediamo di snocciolare la questione per comprendere perché, se nei rapporti occasionali lascia un po’ il tempo che trova, può essere davvero importante in un rapporto di coppia. Se sessuologia e psicologia non possono non analizzare LA COMPONENTE DOMINAZIONE/SOTTOMISSIONE che caratterizza questa pratica (a partire dalla posizione che assume il partner che riceve lo sperma, in genere in ginocchio con il volto all’altezza dei genitali dell’uomo) è pur vero che le testimonianze maschili dicono anche altro: parlano della forte emotività stimolata dalla connessione visiva tra l’uomo e la persona che riceve l’eiaculazione sul volto, del legame meno impersonale rispetto ad altre pratiche, della sensazione di complicità totale se la partner arriva ad amare l’essere cosparsa dello sperma. Molti uomini riferiscono di un estremo coinvolgimento dato dal fatto che il viso sia la parte che più amano della compagna perché nel viso si concentra l’essenza della persona, quindi bagnare di piacere il viso è come rendere omaggio alla bellezza. A livello di grado di eccitazione, è molto stimolante perché nell’immaginario la donna che “aspetta” è una donna “insaziabile”, che di te accetterebbe tutto tanto è il desiderio. Molti uomini vedono il rifiuto del contatto così diretto con lo sperma come un rifiuto di loro stessi. Le indagini in merito ci dicono che PER LA MAGGIORANZA DEGLI UOMINI È UNA DELLE COSE PIÙ ECCITANTI IN ASSOLUTO. Questo non vuol dire, però, che se il partner ce la propone dobbiamo per forza accettare: come per ogni cosa nella sfera sessuale, non ci si deve sentire in dovere di fare cose che non danno piacere a entrambi. E questa è una di quelle situazioni in cui le donne non si sentono sempre a proprio agio, sia per il fatto che viene spesso percepita come situazione umiliante e degradante (anche perché nel porno viene così presentata da decenni), sia perché spesso viene volgarmente ostentata come una pratica di disprezzo. Forse non tutte le donne sanno che gli uomini vivono il facial con approcci emotivi diversi a seconda di chi sia la destinataria dell’eiaculazione: se è la partner di cui sono innamorati, avvertono la sensazione di rendere più completo il coinvolgimento amoroso; se è partner occasionale ufficialmente impegnata con un altro uomo, diventa eccitante pensare così di togliere il possesso all’altro (un marcare territorio, uno sfregio alla concorrenza); se è partner occasionale ufficialmente libera, l’aspetto dell’insaziabilità sessuale è predominante. Insomma, l’eccitazione non ha sempre la stessa motivazione: dal “sei talmente mia che posso sporcarti come voglio”, al piacere di vedere i propri getti colpire un viso amato e ritenuto molto bello, al ritorno che ha la propria autostima verso potenziali concorrenti, alla sensazione di complicità totale, e così via. E non è sempre la stessa per lo stesso uomo, ma cambia a seconda della relazione con la partner. Essendo comunque largamente amata, la pratica viene quindi proposta spesso a DONNE CHE NON SEMPRE APPREZZANO. Le motivazioni sono anche qui molto diverse: il rifiuto dell’idea di sottomissione, la consistenza dello sperma che non è gradita a tutte, i condizionamenti socio-educativi che hanno attribuito al sesso e alle sue componenti concetti di sporcizia ma anche di giudizio negativo verso la donna che si presta a queste pratiche, ecc. Potremmo elencare decine di motivazioni pro o contro per chi sta in piedi e chi sta in ginocchio, ma credo sia più importante focalizzarci sull’IMPORTANZA DEL DIALOGO: molti siti web consigliano all’uomo di non chiedere, perché tanto le donne direbbero di no, ma di “provarci”. Di avvicinarsi al viso quasi con nonchalance, magari alzando un po’ il tiro con le parole per far sì che si scaldi molto e poi farlo. Non è il modo giusto, posso assicurarvelo: la donna non di rado la vive come una violenza psicologica vera e propria, e si rischia di mettere in crisi la relazione. Molto più funzionale spiegarle cosa si prova in termini emotivi rispetto alla pratica, quale significato ha per voi. Magari, se a priori era restia, potrebbe considerare la possibilità di provare. Mai pretendere, nel sesso, perché non è mai funzionale al ben essere di nessuno dei due. Alcuni uomini, infatti, ammettono di non provare piacere se percepiscono la partner in situazione di disagio o di disgusto. Molti uomini non propongono la pratica, anche se vorrebbero, per paura di offendere la partner o metterla in difficoltà. Qui mi rivolgo alle donne: se avete già vissuto positivamente la situazione in passato, se vi eccita pensarla, non abbiate vergogna a proporla voi per prime. Difficilmente troverete un uomo contrariato. So che magari temete di essere giudicate poco serie (sempre per quei pregiudizi socio-culturali che ci soggiogano) ma se così dovesse essere capite bene che c’è un problema di relazione. Una relazione che funziona davvero è quella in cui si può parlare di tutto, senza temere il giudizio da parte dell’altro. Concludo riassumendo tutta la questione in una frase: L’EIACULAZIONE SUL VISO HA TALMENTE TANTE COMPONENTI EMOTIVE CHE L’UNICO MODO PER EVITARE POTENZIALI PROBLEMI È PARLARNE. Un po’ come tutto ciò che riguarda il sesso, sì, ma questa magari è una pratica considerata meno “pericolosa” in termini di conseguenze perché non prevede penetrazione, quindi non prevede dolore, e potrebbe sembrare meno aggressiva. Non è così, può ferire. E anche in termini di dolore può avere il suo bel da dire perché tra le cose che forse pochi sanno è che lo sperma, negli occhi, brucia in una maniera impressionante. Quindi, una volta compreso che la partner apprezza, occhio comunque alla mira! E di mira parliamo anche nel citare alcuni consigli e CURIOSITÀ: -evitate i capelli! Agli uomini può sembrare una sciocchezza, ma alle donne infastidisce. Se lavarsi il viso non è un problema, doversi lavare i capelli (e magari trovarsi in una situazione in cui non lo si può fare) è un disagio. -è vero che lo sperma fa bene alla pelle? Devo rispondere sì, al punto che un’azienda norvegese ha prodotto una linea cosmetica a base di estratti di sperma. Sì, nella misura in cui ha una bio-composizione che vede sostanze nutrienti, tanto che esistono persone che conservano lo sperma e autoproducono creme per la pelle ma addirittura cibi e bevande. Non sono impazzita… andate pure a fare una ricerca online: troverete ricette di dolci e altre “leccornie”. De gustibus. -la spermafagia (o spermatofagia) è l’ingestione dello sperma. Principalmente l’atto viene vissuto a fini erotici, in generale al termine della fellatio. È molto comune la richiesta da parte dell’uomo che il proprio sperma venga ingerito, come conclusione perfetta di rapporto orogenitale perché, aldilà del significato di completa accettazione da parte del soggetto che ingerisce lo sperma (quindi più o meno consciamente possesso, complicità, ecc), buona parte del piacere gli deriva dal fatto che la stimolazione orale del pene non cessa durante la fase di orgasmo e successivamente ad esso, quando il pene risulta ancor più sensibile. Se l’argomento vi ha stimolato interesse, riflessione, se vi siete trovati già a dovervi confrontare tra partner al riguardo e non è andata proprio benissimo, potete dare un’occhiata online per prendere ancor più confidenza con tutte le dinamiche emotive che stanno dietro a questa pratica sessuale: esistono parecchi forum sull’argomento dove potete trovare i diversi punti di vista che riguardano sia chi ama il #facial, sia chi non ci pensa proprio, chi non è attratto, chi vorrebbe farlo ma proprio non se la sente… Leggere le testimonianze può consapevolizzare, tenendo sempre presente che sono esperienze soggettive e come tali vanno prese. Al netto di tutte le opinioni e i desideri soggettivi, la cosa fondamentale è sempre una: tanto dialogo, nessun giudizio, nessuna imposizione e nessun obbligo, se si vuole vivere una sessualità davvero appagante. DOPPIA PENETRAZIONE: il nome più esplicito possibile per una pratica che molti desiderano ma che non tutti vivono per una serie di variabili che stiamo per affrontare.
Partiamo dal dire che è conosciuta soprattutto nella variante che vede la donna al centro delle attenzioni: se andate a googlare, i risultati riguardano un’infinità di contenuti porno che hanno come soggetto una donna penetrata contemporaneamente da due uomini. In realtà le possibilità di godersi una doppia penetrazione sono tante e diverse tra loro. In linea di massima possiamo suddividerle in tre filoni: - da sola, con due sex toy - con un partner e un sex toy - con due o più uomini (qui le possibilità “geometriche” e numeriche sono diverse). Teniamo in considerazione che la doppia penetrazione vale anche per l’uomo, che può accogliere due membri contemporaneamente o un membro e un sex toy, ecc. Diciamo che per chi non si pone limiti e ama sperimentare, le possibili varianti di pluri-penetrazione sono tante. Qui oggi parleremo dei concetti di base che riguardano la penetrazione vaginale e anale praticate in simultanea. Parlando in termini di fantasia, la DP (Doppia Penetrazione) eccita gli uomini non solo per quell’idea di “pienezza” che ovviamente induce e perché stimola un’idea di piacere estremo provato dalla partner, ma anche perché quando una donna accoglie due uomini lo spazio si fa più ristretto e le sensazioni più intense. Inoltre, il fatto di venire a contatto con il pene dell’altro uomo, attraverso la membrana che separa ano e vagina nel corpo femminile, è considerato da alcuni molto eccitante. A eccitare l’immaginario femminile, invece, oltre al piacere meramente fisico dato dalla doppia stimolazione, è l’idea di ritrovarsi a contatto con due corpi che respirano, accarezzano, baciano, entrano e provano piacere. Al di là di ogni questione di genere e di condizionamenti legati all’essere donna, l’eccitazione è stimolata dal sentirsi fisicamente sovrastate, completamente in balìa dei partner, ma al contempo essere il centro del loro piacere. Se a livello di fantasia si tratta di una situazione ritenuta intrigante dalla maggioranza delle persone e se nelle fantasie di coppia succede spesso di provare piacere immaginando questa situazione durante un rapporto, a livello pratico, invece, è tutt’altra storia perché intervengono tutte quelle dinamiche di condizionamento che le relazioni si portano dietro. Andare oltre il concetto di esclusivismo sessuale e abbracciare ideali di condivisione della sessualità con più partner rimane un obiettivo difficile da raggiungere. Quando si affronta concretamente l’argomento, infatti, sorgono subito timori importanti, primo fra tutti quello di perdersi: se introdurre una terza persona nei giochi sessuali equivale a rischiare impennate di gelosia che mettono a rischio la relazione, meglio lasciare perdere. Se non si riesce a superare il bisogno di esclusivismo sessuale, io sconsiglio sempre di intraprendere “la prova”. In questo caso lascerei perdere l’inserimento del “terzo” e ovvierei all’assenza fisica del secondo uomo con un sex toy adatto alla pratica, che può essere inserito in vagina o nell’ano, a seconda della posizione. L’importante è scegliere il giocattolo adatto al tipo di penetrazione e, sembrerebbe inutile dirlo ma forse no, aver già sperimentato in precedenza la penetrazione anale semplice, perché la DP va affrontata con cautela. Il percorso migliore è quello di provare prima con due sex toy: da sole, o giocando con il partner che -libero dal compito di essere lui l’attore della penetrazione- potrà assecondare i vostri movimenti e i vostri ritmi con un po’ più di lucidità, evitando di incorrere in spinte eccessive. Se siete sole, dovrete organizzarvi: scegliendo un plug anale, ad esempio, potrete gestire a meraviglia il movimento. La cosa fondamentale è associare le penetrazioni alla masturbazione della clitoride, soprattutto finché non sarete esperte. In linea di massima l’associazione della masturbazione agevola ogni tipo di penetrazione e ogni tipo di orgasmo. So che parecchi uomini si sentono quasi mortificati se lei si tocca, durante un rapporto: temono di non essere “abbastanza”, di non indurre sufficiente piacere. Spiegate loro che non sono deficitari in nulla ma che toccare la clitoride simultaneamente ad altre stimolazioni amplifica il piacere, tutto qui. Una volta presa confidenza con la DP, sarà molto facile e appagante fare a meno di uno dei due sex toy e passare alla penetrazione “naturale”. Le posizioni da sperimentare sono davvero tante e la ricerca di quella che vi consente di godere più a fondo non sarà per nulla spiacevole. Sappiate anche che esistono strap-on (falli con cintura) a doppio foro che il partner può indossare, infilando il pene in un foro e un dildo nell’altro (questo strap-on viene molto utile anche alle coppie FF (Femmina-Femmina), ovviamente. Nel gioco a due, insomma, la DP è la possibilità di potenziare l’orgasmo grazie alla stimolazione fisica simultanea dei due canali. Sul gioco a tre, invece, cosa occorre sapere? Innanzitutto bisogna essere davvero convinti di mettere in pratica questa esperienza “trasgressiva”, perché anche un solo dubbio potrebbe mettere in ansia uno dei due partner maschili e fargli perdere l’erezione. Erezione che è fondamentale per la riuscita della DP: se non è “consistente” al massimo, il pene verrà spinto fuori dalla consistenza e dai movimenti dell’altro. Altro aspetto da tenere presente: durante il doppio amplesso i due uomini sentiranno il contatto dei propri membri, seppur attraverso la membrana che divide ano e vagina. Questo pensiero, se per alcuni uomini è eccitante, per altri è fonte di disagio. Chiedetevi prima come come reagireste in quella situazione onde evitare di trovarvi lì e sentirvi a disagio fino al punto di non farcela. Soprattutto nelle prime esperienze, conviene che il partner meno dotato penetri l’ano… almeno fino a che non si sarà esperti nelle pratiche: considerate che i due uomini devono mantenere un ritmo piuttosto sincronizzato e che la “regia” di tre corpi è un po’ più complessa dell’istintivo movimento di una coppia. Pratica e feeling, però, vi condurranno a orgasmi davvero importanti, sia a livello fisico che mentale. So di non dovervi dire che è importante scegliere un lubrificante di qualità e usarlo con generosità. E nemmeno devo specificare che l’utilizzo del preservativo è sempre consigliato. Dopo consigli più o meno pratici e didascalici, vi lascio con un passaggio che scrissi qualche tempo fa. Parole che dedico a chi pensa che una donna oggetto dell’attenzione di due uomini sia una donna sottomessa. “Non riusciva più a distinguere chi stesse penetrando cosa, chi stesse toccando cosa, chi stesse dicendo cosa. Era ebbra di quella sensazione incredibile del sentirli muoversi dentro di sé insieme, sfiorarsi attraverso lei, prendersi entrambi spazio nella sua carne. I loro respiri, le loro voci, le loro bocche, i loro sguardi, le loro mani, erano diventati un tutt’uno in lei. Lei. Il collante del piacere.” Se nei due post precedenti che riguardavano lo squirting abbiamo analizzato alcuni aspetti del piacere che si può provare con questo orgasmo e abbiamo ribadito che una donna deve provare ad arrivarci solo se ha la curiosità e il desiderio di farlo per se stessa, oggi guardiamo la cosa dal punto di vista maschile e cerchiamo di dare anche qualche indicazione agli uomini.
Solitamente, quando parlo di squirting, i maschi manifestano un comportamento che va dal malinconico all’entusiastico: malinconia per chi non ha mai assistito o partecipato “live” a un orgasmo con squirting, entusiasmo per chi ha ricordi legati a un’esperienza passata o lo vive abitualmente. In linea generale, nell’immaginario maschile, lo squirting è una benedizione dal cielo. È quasi banale dire che questo loro amore per lo squirting nasce dalle fantasie legate al porno, ma è un dato di fatto. I siti pornografici sono zeppi di contenuti al riguardo, spesso fittizi ma qualcuno anche molto reale: non posso non citare Manuel Ferrara e Angela White, due attori che quando fanno sesso, fanno l’Amore. L’ho scritto con la maiuscola, sì, e capirete perché se vi farete il regalo di guardarli (tra gli altri, c’è un video in rete in cui lei piange -alla fine- e lui la coccola e stringe a sé). Ecco, guardate Manuel Ferrara: potrà sembrarvi assurdo, amici maschietti, ma può essere molto istruttivo riguardo al come approcciarsi alla sessualità femminile. Prendetelo come un input angelico: potete guardarvi porno e dire alla vostra partner che lo state facendo per lei. Detto questo, analizziamo alcuni spunti di riflessione prima che io mi perda a sognare su Ferrara. PERCHÉ AGLI UOMINI PIACE COSÌ TANTO LO SQUIRTING? Perché, anche se inconsapevolmente, quando si guarda un porno (e non solo) ci si identifica nell’attore/attrice che corrisponde al nostro genere, quindi gli uomini dopo aver guardato una scena di squirting si sentono efficaci e sessualmente potenti come quell’attore che non fallisce mai e che porta sempre la partner (o le partner) a livelli di piacere irraggiungibili per i più. Per gli uomini una donna che “squirta” diventa il simbolo della propria capacità sessuale. Non che non esistano quelli che invece lo amano in quanto segnale di grande piacere per la compagna, ma in media è più per una gratificazione al proprio ego che altro. CAMBIARE PUNTO DI VISTA è il primo consiglio che posso dare agli uomini perché sicuramente può favorire la condivisione in coppia dell’esperienza. Nel post precedente, parlando della mia esperienza personale, ho spiegato che ho dovuto studiare da sola cosa mi accadesse prima di condividere con il mio partner proprio perché il suo entusiasmo era diventato inconsapevolmente un’aspettativa che mi metteva a disagio e mi impediva di raggiungere il “risultato”. La sua aspettativa, in quel momento, mi creava ansia e mi distoglieva da me stessa. Ho realizzato, in sostanza, che lo squirting diventa piacere solo se la donna è in grado davvero di godere solo per se stessa. Un orgasmo egocentrico, anche un po’ egoista. Avevo bisogno di provare da sola, prima di condividere. Una volta capito come funzionava, abbiamo “lavorato” insieme alla questione fino a che sono riuscita a lasciarmi andare totalmente e vivere la gioia di quell’orgasmo con naturalezza, anche insieme a lui. Piano piano, insegnandogli l’esatto punto da toccare, il ritmo da tenere, il grado di pressione da esercitare, abbiamo costruito un momento di coppia in cui entrambi ci dedicavamo solo al MIO piacere, e così facendo è scomparsa anche l’ansia da aspettativa. Ebbene sì, l’ansia da prestazione non è una questione unicamente maschile: succede anche a noi. Anche noi donne quando “non riusciamo” ad avere un rapporto e gli uomini ci dicono “non ti preoccupare” ci sentiamo un po’ come quando agli uomini svanisce l’erezione e noi diciamo “succede, non è un problema”. Quanto siamo simili, seppur con caratteristiche diverse, eh!? Quindi, nel concreto, GLI UOMINI COSA DEVONO FARE? - SENTIRE LA PARTNER. Sentire nel senso di osservarla, ascoltarne il respiro, seguire i suoi movimenti, toccarla dove e come vuole, senza mai cambiare ritmo, soprattutto se vediamo che il piacere in lei sta crescendo: cambiare ritmo o spostare le dita anche solo di un centimetro, la riporta indietro, interrompe il piacere e bisogna ripartire quasi zero. Vi faccio sorridere: a mio marito, le prime volte, veniva male al braccio. Quindi, amici uomini, cercate di trovare una posizione di appoggio che vi consenta di mantenere abbastanza a lungo il movimento e di non spostare la mano. - EVITARE DI METTERCI TROPPA ENFASI: lo so, non è facile, però magari -anziché guardarla solo “lì” con la brama di veder uscire liquido- provate a guardarla in viso, a vedere come cambiano le sue espressioni, perché è nel percorso che lei prova piacere. Se l’evidenza dello squirting si realizza con la fuoriuscita del liquido, il piacere sta invece nel crescendo di piacere che la porterà a spingerlo fuori. Quindi i “dài” mentre le guardate la vagina, mettono ansia a lei e non vi aiutano di certo a capire quale grado di piacere abbia raggiunto in quel percorso. -USARE LA GIUSTA FORZA: la penetrazione delle dita in vagina deve essere possente, sì, ma non un vero e proprio caterpillar. Il movimento da fare lo conoscete un po’ tutti, e se non lo conoscete trovate in rete moltissimi tutorial su come farlo. Non commettete l’errore di pensare di saperlo fare a prescindere: guardatene qualcuno, guardate pure qualche video porno di massaggiatori che inducono lo squirting all’attrice di turno. Solitamente sono piuttosto realistici e abbastanza affini ai desideri femminili. - EVITATE DI TOCCARLA IN ALTRI PUNTI: la maggior parte delle donne riferisce come DISTURBANTE il fatto che lui accarezzi loro anche solo una gamba, un seno o altre parti. Attenzione particolare la dedico alla convinzione che hanno parecchi uomini riguardo al fatto che fare un cunnilingus in quel momento possa essere esaltante per lei: spesso non è così. La maggioranza delle donne, per avere questo orgasmo, deve toccarsi da sé per un motivo semplicissimo: nessuno ci sa toccare come sappiamo toccarci noi. Questo perché chi si tocca da sé si ascolta e può modificare ritmi e modalità di stimolazione in base alla percezione del suo piacere. Per quanto possa piacermi essere toccata dal partner, lui non può sentire quel che sento io, e se in altri momenti l’orgasmo lo si raggiunge anche per mano dell’altro, in questo particolare frangente diventa davvero basilare gestire in maniera ottimale l’orgasmo clitorideo. So che all’uomo toccare più punti può sembrare uno stimolo in più, magari fonte di piacere aggiuntivo, ma in quel particolare momento no: distoglie dalla sensazione specifica. Dopo l’orgasmo potrete accarezzarla finché volete. In quel momento dovete solo SEGUIRLA, SENTIRLA; se alla vostra partner piace un certo tipo di dialogo sessuale, incalzatela con le parole che la eccitano. -Per lo squirting le UNGHIE CORTE sono fondamentali: può sembrarvi una sciocchezza, ma il punto che andate a toccare è talmente sensibile che anche un accenno di unghia impedisce la giusta stimolazione. Fa male, insomma, e distoglie dal crescendo di piacere. Su questo argomento avremmo mille altre cose da dire: come arrivarci con la penetrazione, anche quella anale; come usare sex toys adatti e molto funzionali; come renderlo parte di altre pratiche; come raggiungerlo con stimolazioni diverse; ecc. Ci torniamo. Vedi post e commenti su Frontpage Post |
GRAZIA SCANAVINI Educatrice umanista Ricercatrice Counselor filosofica Raccolta dei post della rubrica settimanale sulle dinamiche sessuali ideata per Frontpage Post.
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