Se non avete letto il post precedente, ovvero la prima parte di considerazioni legate al #cunnilingus, vi invito a farlo cliccando sul link.
Partiamo quindi dando per scontato che avete capito che il cunnilingus non è quella pratica approssimativa e sbrigativa che decenni di mancata reale educazione sessuale e condizionamento da porno hanno dipinto. E non è nemmeno qualcosa in cui si è esperti perché si conosce la tecnica; lo si può essere o diventare, invece, se si riesce a sentire la partner, a leggerne le movenze, a percepirne il grado di eccitazione attraverso lo sguardo e l’udito e anche attraverso la bocca, appoggiata proprio lì. Aggiungo che verificare il grado di lubrificazione è un po’ una cartina al tornasole: se non c’è risposta, qualcosa non sta funzionando. Ma se nel post precedente ci siamo concentrati sul ruolo di chi pratica, oggi mettiamo in relazione causa-effetto in senso biunivoco. Cosa significa? Semplicemente che il risultato di un rapporto orale lo si ottiene in due, nel cunnilingus come nella fellatio. Vero che l’alto grado di piacere di queste pratiche dipende dal fatto che chi riceve può lasciarsi andare e concentrarsi esclusivamente sulle proprie sensazioni, ma è pur vero che non dipende tutto da chi pratica. Let’s go! Amici uomini: se la vostra autostima vi dice che siete dei perfetti cunnilinguatori, dovete trovare la forza di mettervi un attimo in discussione a fronte del fatto che la maggioranza delle donne afferma di ricevere raramente un cunnilingus come si deve. Vero, magari sono solo state sfortunate a non incontrare proprio voi, ma al netto del fatto che tutti gli uomini si considerano campioni nella pratica, magari c’è qualcosa che vi sfugge. Non è una critica malevola, sia chiaro: è un invito a farvi apprezzare ancora di più come amanti, anche in considerazione del fatto che molto spesso NOI DONNE per una serie di fattori che viene dal condizionamento culturale o dal vissuto in generale NON RIUSCIAMO A DIRE CHE NON STA ANDANDO PROPRIO COME DOVREBBE ANDARE. Abbiamo paura di ferirvi, di farvi sentire incapaci o pensiamo di essere frigide, termine che ci fa male dentro da sempre perché usato spesso per sminuirci anche al di fuori del contesto sessuale, quindi fingiamo di apprezzare, fingiamo di godere in fretta per poi passare ad altro. Eccolo qui il discorso biunivoco: le fanciulle mi ascolteranno e cominceranno a essere un po’ più schiette, magari a darvi indicazioni dirette su cosa piace loro e come, collaborando quindi a uno scambio vivo e partecipativo: una sintonizzazione. In linea generale però non dimenticate mai che: -introdurre i giochi di bocca mettendo la vostra partner a proprio agio, magari proprio in termini di “Adesso tocca a te godere. Vieni, sistemati qui, così. Non pensare più a niente, non devi fare niente, ci penso io a te” è un bel modo di favorire il suo piacere; -la luce: occupatevi che ci sia la possibilità di guardarsi negli occhi. Il buio a volte favorisce l’estraniamento, c’è chi lo avverte come favorente, ma in realtà l’eccitazione che viene da uno sguardo che si alza per un attimo e ci viene a cercare è sempre immediata; -non si deve andare dritti alla clitoride: anche se la tentazione è forte, quando la partner è già eccitata e la clitoride quindi è in condizione di estrema sensibilità, un approccio diretto e deciso dà nella maggioranza delle donne più fastidio che piacere. Partite dalle grandi labbra, poi le piccole, poi giocate di fantasia, insomma… la stimolazione della zona circostante induce piacere attraverso l’attesa che la bocca arrivi proprio lì. Qui mi soffermo un attimo proprio perché, essendo tutte diverse, sta agli uomini capire un po’ come muoversi ma di nostro possiamo fare quel qualcosa che solitamente li eccita e non poco: quando è il momento (cioè quando l’interno coscia, le grandi labbra e le piccole hanno già avuto sufficiente attenzione e l’attesa sta diventando eccessiva) andiamo a prender loro la testa con le mani e guidiamola esattamente lì, magari pure un po’ trattenendola, spingendola con delicatezza (poi magari pure con più convinzione) contro di noi. Capirà senza ombra di dubbio che è il momento di concentrarsi lì; -quando siete lì, mettetevi comodi fisicamente perché sapete bene che non dovete avere fretta: la lentezza, in questo caso, è alleata del nostro piacere; -non soffiate: molte donne riferiscono questa abitudine maschile a soffiare sulla clitoride. Da cosa venga l’idea che il soffio possa dare piacere non è dato saperlo ma la maggioranza delle donne lo trova sgradevole: distoglie dalle belle sensazioni, abbassa il grado di eccitazione e spesso dà proprio un fastidio enorme. Un conto è sentire il vostro respiro lì, che è decisamente piacevole (anche perché non vi vogliamo morti), un conto è provocare l’effetto compressore: no, grazie; -risulta invece molto eccitante che ogni tanto stacchiate la bocca da lì, pochi millimetri, alziate lo sguardo ai nostri occhi e ci diciate “cose”. Quali, ognuno sa di sé e della propria partner. Vale anche l’inverso, e questo lo dico alle fanciulle: qualche parola ogni tanto, finanche un vero e proprio monologo se vi eccita, indirizzato a lui che si sta tanto impegnando, potrebbe guidarlo e stimolarlo a fare ancora meglio. Che si tratti di dirty talk o semplicemente di parole ad hoc, l’effetto può essere interessante; -quando percepite che l’eccitazione della partner è a buon punto, infilare due dita e giocare anche con l’interno può essere una combinata per niente spiacevole, anzi. Sapete dove toccare, giusto: non infilatele piegate verso il basso (cribbio!) e nemmeno come se fossero un martello pneumatico. Andate piuttosto a carezzare con una certa pressione quella zona che corrisponde esattamente alla base interna del clitoride. Poi quando si starà giungendo al dunque, simulare una penetrazione vera e propria potrebbe pure essere fantastico, ma vedete un po’ come reagisce la partner… non perdetela mai di vista; -barba, baffi, pizzetti: l’incognita. A qualcuna risultano fonti di stimolazione piacevole aggiunta, a qualcuna danno noia. Io invito le ragazze a dirvelo chiaro e tondo, magari prima del momento clou, ma voi evitate comunque di eccedere: l’effetto carta vetrata non stimola sul momento e si fa ricordare non piacevolmente nei giorni successivi. Salvo esplicite richieste da parte di lei, la delicatezza è sempre la scelta più appropriata. Se questi erano consigli integrati, mossi più verso l’universo maschile, adesso passo alle ragazze: -concedetevi questo piacere e concedetevi anche voi di non avere fretta, di non sentirvi in dovere di averne: è un momento tutto vostro. A lui piace, poi. Trovate la posizione più comoda, in cui i muscoli possano abbandonare ogni tensione, e affidatevi alla bocca di lui. Godetevi le sensazioni che sentite, non abbiate timore nel guidarlo se non sta facendo ciò che è efficace per la vostra eccitazione. Magari sarà imbarazzante la prima volta, dirlo, ma poi scoprirete che anche lui trae piacere diverso se godete davvero anziché fingere; -se lui non è solito farlo, se non si propone per un cunnilingus, è possibile che abbia avuto brutte esperienze. Ve lo dico perché diversi uomini hanno subito veri e propri traumi per le condizioni igieniche, ad esempio. Pare brutto dirlo, sembrerebbe superfluo, ma l’igiene è fondamentale perché se l’odore eccita, l’eccesso odoroso (leggi puzza) no. O, almeno, non tutti. Al punto che qualcuno ha proprio tirato una croce sull’idea di metterci la bocca. Quindi parlatene, chiedetegli il motivo, se lo vedete restio. Se semplicemente è un discorso di “fatica”, nel senso che lui lo trova noioso, potrebbe essere indicativo di una sessualità piuttosto egoistica. Fate vobis. -la donna che lo chiede risulta molto eccitante agli occhi degli uomini, in generale. Che sia bello quando, all’interno di un momento sessuale pieno ci si dedichi anche al cunnilingus, è scontato. Che di punto in bianco, magari mentre si sta facendo tutt’altro in casa, la donna decida di prendersi un po’ di piacere, si sieda comoda sulla poltrona, sul divano, e dica un semplice “Ehi” sorridendo e aprendo le gambe, non è per nulla comune. Agli uomini piace, ve lo assicuro, e voi potete prendervi un momento proprio solo vostro, anche giocando sul “Non avrai niente in cambio”. Sedetevi e basta, o magari sfruttate il tempo della sigaretta, o inscenate una specie di gioco di ruolo passeggero: difficilmente lui farà storie a inginocchiarsi. -la maggior parte degli uomini trova la sicurezza femminile estremamente eccitante. Qui interviene un discorso psicologico molto ampio e complesso: non è che ci si inventa la sicurezza, però è anche vero che potreste provarci una volta sola e vedreste che effetto ha sugli uomini sentirsi chiedere qualcosa che loro sanno darvi piacere: si sentirà lusingato, desiderato a sua volta. Non dovete temere che vi giudichi, che gli vengano paranoie perché non glielo avevate mai chiesto. Gli uomini sono meno laboriosi di noi donne (sempre in linea di massima): vedrete che saprà godersi l’evoluzione giocosa. Spero sia chiaro che non lo sto dicendo in termini di “Ecco cosa dovete fare per compiacere gli uomini” ma in accezione ben più divertente e importante: ampliare le potenzialità di eccitazione vicendevole nella coppia. -le paturnie da ceretta: lo so, ci piace essere sempre al top perché il condizionamento sociale ci ha abbastanza tartassate con queste cose. Consiglio spassionato che garantisce passione: siamo molto più sensuali quando ci abbandoniamo alle sensazioni che quando ci preoccupiamo di come appariamo ai suoi occhi. Non perdetevi l’occasione di godere e farlo godere per qualche pelo fuori posto. Del resto anche il livello di depilazione rientra nei gusti personali. -se il top è la posizione comoda, in ambiente accogliente, con la musica di sottofondo e magari pure un cuscino sotto le natiche, non disdegnate di cogliere qualche occasione in situazioni meno comuni. Magari non arriverete all’orgasmo, ma di sicuro ne guadagnerà la giocosità del rapporto. Lo stupore di una proposta del genere, in un momento inaspettato, è garante di un “poi” carico di tutto il desiderio dell’attesa. Adesso non resta che provare di nuovo, esercitarsi, approfondire. Qualcuno consigliava, ai colleghi uomini sprovvisti di partner, di fare esperienza sul cocomero, essendo in stagione: cercare di rimuovere i semini con la lingua e io ho aggiunto un “lingua larga fino a creare un leggero solco”. Attenzione però: non fatelo al pranzo domenicale con i parenti, intesi?
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![]() Oggi parliamo di una pratica sessuale in cui gli uomini sono maestrAH NO, NIENTE. Seleziono tutto, elimino, riscrivo. Oggi parliamo di una pratica in cui gli uomini PENSANO di essere maestri. E invece. Invece una esigua percentuale di uomini risulta efficace nel portare una donna all’orgasmo mediante il sesso orale. A dirlo è l’83% di un campione di duecento donne, tra i 20 e i 60 anni, le quali confermano però l’ipotesi del “Studiando si impara” perché ammettono che la soddisfazione, quando è arrivata, solitamente aveva come protagonista un uomo con una certa esperienza, solitamente maturo d’età. Insomma: grossi estimatori, ma poco efficaci. Potrei sostenere la tesi per la quale anche questo rientri un po’ nel discorso che il maschilismo li ha educati a prestare più attenzione a ciò che piace a loro che a ciò che piace alle donne ma, siccome io sono poco maliziosa per carattere, penso invece che la discrepanza tra la convinzione maschile di saperci fare e il mancato soddisfacimento femminile sia da attribuire ancora una volta a quei difetti di comprensione tra i generi che non dovremmo mai smettere di cercare di cambiare. Sto parlando di quel condizionamento socio-culturale per il quale: -gli uomini sono stati educati in generale a una percezione più egoistica del piacere (anche se non ne sono sempre consapevoli); inoltre, oltre alla ricerca del loro piacere fisico, devono sentirsi appagati come maschi e quindi devono convincersi di aver soddisfatto la partner in quanto ottimi amanti. E lo dico con tutto il bene che posso, perché so che le battaglie adolescenziali -che hanno dovuto combattere per rispondere ai canoni di virilità e machismo- hanno lasciato cicatrici di cui si parla molto poco. -pochi sono stati indirizzati a osservare con attenzione la partner, a percepire il cambio del ritmo del respiro, a osservare le espressioni del volto. In questa pratica in particolare, pochi hanno capito che è fondamentale recepire proprio con la bocca, attraverso i movimenti di lei e il cambio di consistenza della clitoride, il livello di eccitazione della partner. Cosa che gli uomini, ovviamente, pensano di fare e conoscere benissimo… In realtà, a smentirli, sono tutte le cause primarie di insoddisfazione indicate dalle intervistate, che elencheremo dopo. -noi donne, di contro, siamo state educate nella vergogna e anche al bisogno di far sentire l’uomo capace sessualmente, perché da lui dipendiamo storicamente parlando: se non lo soddisfiamo, lui potrebbe cercare altrove, ecc. Noi stesse siamo state educate a mettere prima davanti gli uomini: prima il loro piacere, imprescindibile. Se noi non godiamo, amen. In fin dei conti nella storia il piacere femminile ha sempre avuto ben poca importanza, se non quella di essere strumento di pregiudizio, controllo, soggiogamento: una donna che cerca e si gode il piacere non è mai stata una donna seria nella visione sociale. Non devo argomentare ulteriormente, no? Sappiamo tutti come funziona. Quindi noi donne spessissimo abbiamo finto (e continuiamo a fingere) appagamento e soddisfazione, e senza nemmeno troppa enfasi per non sembrare delle poco serie. Ricordate Gaber in Dopo l’amore? “Le sarà piaciuto?” Riascoltatelo. -“In molte zone d'Italia praticare il sesso orale alla propria moglie (non all'amante di turno) è considerato poco virile, una cosa da "femminucce" perché l'uomo non si dovrebbe mai abbassare alla stregua di un cane che lecca. Tra gli 'ndranghetisti più ortodossi l'uomo che confessa di "andare in immersione" tra le gambe della moglie è come se dichiarasse di non avere le palle. Naturalmente non vale il fatto a parti invertite, anzi la donna che non beve lo sperma dell'uomo è considerata frigida. Gli antichi romani, che avevano una società fortemente patriarcale e reazionaria, pensavano fosse disdicevole per un uomo abbassarsi ad affondare il viso nella vagina. È una dimostrazione di debolezza e di essere al servizio di un essere che non vale (poi così tanto).” Cito queste parole del criminologo Francesco Esposito e non commento: credo che ognuno di voi possa contestualizzare e trarne l’ovvio messaggio concettuale. Come ne usciamo? Per prima cosa prendiamo atto che le donne “lamentano” le seguenti situazioni. Inutile fare gli offesi, imbastire lotte di genere modello “Eh ma le donne però”, ecc: bocca chiusa, fanciulli, e impegnarsi in modo che nessuna possa più dire che: -gli uomini usano la lingua come un frullino: non è una gara di velocità in cui più spingete in velocità, più il motore va su di giri, prima arrivate. Sì, c’è un nesso tra l’accelerazione e l’arrivo al traguardo, ma non dobbiamo arrivarci in meno tempo possibile: si parte lentamente, lingua larga, senza fretta alcuna. Dite tutti che ci stareste ore e ore, no? Bè, è arrivato il momento di farlo davvero. Se realmente vi piace e imparate a sentirla, le donne sicuramente non disdegneranno di mettersi lì e godersi quella sorta di assenza di tempo in cui sentire il partner che si dedica esclusivamente a lei. Non sto quindi parlando di posizioni numeriche per pratiche vicendevoli, decisamente famose tra le vostre preferenze, ma di un momento in cui è lei che si stende, comoda, e si prende “un attimo” solo per sé. Sarete voi a darle quel piacere “solo suo”, in cui non deve fare niente altro che goderne. -cambiano il ritmo ogni due per tre e io devo ripartire da capo: questo è uno degli aspetti più ricorrenti nelle testimonianze raccolte. La crescita del piacere è come una salita, no? Per arrivare in cima dev’esserci una stimolazione crescente, che non subisca cambi troppo repentini né di modo né di ritmo. Considerate che la concentrazione di recettori di senso in quella zona è talmente alta che noi percepiamo anche il vostro respiro, per dire, e ogni volta che cambiate tipo di movimento in modo repentino, il nostro livello di eccitazione “crolla” perché i recettori vengono stimolati diversamente. Ci vuole impegno, sì, ma siete estimatori, ricordatelo. Provate proprio a usare la bocca per sentire il calore della zona che aumenta. La clitoride come si “muove”? Li avvertite quei movimenti che lei fa con i muscoli? Il respiro lo state ascoltando? Se lei stava ansimando e improvvisamente il respiro è meno affannoso, forse avete cambiato ritmo… -usano i denti improvvisamente, mentre ti stavano leccando, e non capiscono che fa malissimo (variante: un fastidio intollerabile): tutti sanno che la clitoride è molto, molto, molto sensibile ma pochi hanno idea di quanto lo sia, in realtà. Una clitoride eccitata, come dicevo sopra, percepisce il respiro, anche l’aria ambientale, per dire. Se lo colpite, lo mordete, ecc, può essere anche piacevole da un punto di vista soggettivo, ma siate consapevoli che è quasi “un trauma” parlando in termini di percezione sensoriale, quindi una volta ogni tanto ok, ma non quando la donna è quasi sul punto di venire. Può pure essere un gioco divertente il portarla lì lì, e poi fermarsi prima dell’orgasmo. Bello scherzo, se poi siete disposti a ripartire. -quel risucchio come stessero aspirando da una cannuccia: anche qui, moderazione. Succhiare sì, ma con intensa gentilezza. Non serve (e non piace) che tentiate di estirpare la clitoride: un gentil succhiare a labbra avvolgenti. Perché no la lingua che intanto gentilmente accarezza… ma niente potenze modello aspirapolvere, grazie. Al netto del fatto che io aprirei proprio scuole tipo #gloryhole a parti inverse e che mi espongo a nome del mio genere d’appartenenza per chiedervi di farci godere come ci piace, devo rimandarvi al prossimo post per la seconda parte di questo mini-trattato: il post ha già una lunghezza importante e avete già non poche cose sulle qual riflettere ed esercitarvi. Fin qui vi sembrano cose ovvie? Ok, posso anche darvi ragione se mi promettete che stasera invitate la vostra partner a stendersi, comoda, e mettete in atto la vostra già sicuramente eccellente capacità nell’orale ma -mentre lo fate- vi chiedete se state seguendo gli accorgimenti di cui sopra e se state sentendo la partner così come vi ho descritto. Poi intanto che io preparo la seconda parte. Lingua in spalle e decisamente buona serata! |
GRAZIA SCANAVINI Educatrice umanista Ricercatrice Counselor filosofica Raccolta dei post della rubrica settimanale sulle dinamiche sessuali ideata per Frontpage Post.
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