IL SENO, QUESTO SCONOSCIUTO15/8/2020 Eccoci qui a parlare di quella parte femminile che tanto appassiona tutti, uomini e donne, per mille svariate ragioni: IL SENO. Seno che viaggia attraverso la vita e le culture in maniera decisamente trasversale: dall’essere simbolo della maternità fino alla sua sessualizzazione e alle lotte femministe al riguardo. Non mi inoltrerò in alcuna discussione ideologica perché l’argomento è davvero troppo ampio per un post. Di sicuro tutti sapete che all’interno della società c’è un eccesso di stimolo alla simbologia sessuale e che, un po’ come tutto il corpo della donna, il seno viene usato per creare un’attrattiva. La sessualizzazione, appunto, e l’ipersessualizzazione. Quindi siete consapevoli tutti che se un seno ci attrae, non è semplicemente per istinto, piacere, ecc, quanto più per il fatto che il sistema guadagno ci ha condizionato la mente bombardando di “ti piace tantissimissimo” gli uomini e “devi avere almeno una quarta soda senza smagliature” le donne. Le strategie di marketing hanno accresciuto la percezione di desiderio nell’uomo e hanno portato le donne a doversi sentire in obbligo di fare qualcosa per corrispondere ai canoni ideali di una società a stampo maschilista. Non sto dicendo niente di nuovo, che viviamo in un contesto sociale maschilista è dato di fatto, ce lo dicono tutti gli studi effettuati a riguardo. Ho solo introdotto a grandi linee il concetto di sessualizzazione perché la maggioranza delle donne afferma che -in media- i partner maschili le ha deluse per la bassa attenzione che è stata prestata al seno durante i rapporti sessuali, e avevo bisogno di contestualizzare per spiegarvi che se gli uomini non si soffermano così poco sui seni, probabilmente è proprio perché l’entusiasmo e l’eccitazione che hanno quando si tratta di una quarta coppa D, è in realtà scatenato più dall’ipersessualizzazione che dal reale piacere che gli uomini traggono dall’averci a che fare. Piace, sì, ma solitamente è un passaggio veloce. Ma facciamo delle considerazioni… -LA STIMOLAZIONE DEI CAPEZZOLI DURANTE I RAPPORTI SESSUALI È DECISAMENTE APPREZZATA L’81% delle donne dice che accende il desiderio di fare sesso, il 78,2% afferma che la sollecitazione dei capezzoli AUMENTA L’ECCITAZIONE consentendo di raggiungere l’orgasmo più rapidamente e con più facilità. Lo dice uno studio dell’Università della California ma la spiegazione è veramente semplice, e fisiologica: quando i capezzoli sono sollecitati, si attiva l’ipofisi la quale rilascia ossitocina, confidenzialmente chiamata “ormone del piacere” perché amplifica le sensazione tattili e favorisce la comparsa delle contrazioni che caratterizzano l’orgasmo femminile. Anche per l’uomo può essere piacevole essere stimolato, però la sensibilità dei capezzoli maschili, in media, non è accentuata come quella dei capezzoli femminili. In media. Poi esistono tutte le possibili variabili, finanche a chi ha un solo capezzolo davvero sensibile, l’altro pare assopito. Pensate al fatto che NOI DONNE POSSIAMO ARRIVARE ALL’ORGASMO anche soltanto con questa stimolazione, mentre per voi uomini una simile possibilità è inverosimile (rarissimi casi). Gli uomini avvertono una sensazione decisamente più lieve. Tenete anche presente però che la non totalità delle persone gradisce la stimolazione dei capezzoli, quindi la regola base che ormai conoscete a memoria vale anche in questo caso: chiedetelo al partner, con molta serenità. E se al partner crea disagio, non fatevene un cruccio o una fissazione: passate ad altro, cose divertenti da fare ce ne sono, no? Se insistete, il partner non potrà far altro che mostrarvi il disagio o fingere il piacere. E noi non vogliamo finzione nel sesso, giusto? -LA SENSIBILITÀ VARIA DA DONNA A DONNA Può variare in funzione dell’età, della taglia e della forma dei seni, dell’attività ormonale, della quantità di terminazioni nervose. Per un sacco di motivi, insomma. È quindi importante comprendere che qualsiasi tocco o massaggio che si faccia, dev’essere in media piuttosto delicato almeno se, o finché, non si conosce bene la partner. E comunque, a prescindere dalle preferenze individuali, se trattate fin da subito in modo brusco i capezzoli della partner, otterrete l’effetto contrario: fastidio, dolore. Fine del divertimento. Iniziate sempre con molta delicatezza: man mano che aumenta l’eccitazione, aumenterà anche il desiderio in lei di essere toccata, leccata, succhiata un po’ più forte. Quanto forte dovrete capirlo da lei, chiedendo, osservando, sentendo. Non dimenticate mai che il seno è una parte delicata del corpo. -STIMOLARE I SENI FAVORISCE LA LUBRIFICAZIONE DELLA VAGINA Non ho quindi bisogno di dirvi che più vi ci dedicate, più aumenta l’eccitazione nella partner, più ci sarà “da divertirsi”, dopo. Esistono i lubrificanti, sì, ma una partner più eccitata è un bel vivere, no? Toccarli, baciarli, leccarli o erotizzarli correttamente, in qualsiasi modo aggradi entrambi i partner, aumenta il desiderio femminile e anche l’intensità del suo orgasmo. -MA COME SI STIMOLANO I CAPEZZOLI? Sì sì, lo so che siete tutti massimi esperti, però un ripasso non vi farà male. E non farà male nemmeno alle donne perché ciò che segue è indicativamente ciò che produce piacere anche negli uomini. Abbiamo detto COMINCIARE CON DELICATEZZA: piccoli sfregamenti, tocchi delicati con le dita, con la lingua, ma anche con altri parti del corpo, con il dorso della mano… fantasia, insomma, ma delicatezza. Mettete in atto MOVIMENTI CIRCOLARI LENTI: toccare la punta del capezzolo con lentissimi giri a spirale per poi estendere il tocco a tutto il capezzolo, come a disegnare dei cerchi, in sostanza. Per molte persone LA STIMOLAZIONE ORALE È LA PIÙ PIACEVOLE e anche qui la gradualità è importante per evitare dolore o fastidio. Cominciate accostando la bocca al capezzolo e senza toccarlo espirateci aria sopra, poi un leggero soffio. Dunque appoggiate la lingua, delicatamente. Con la punta realizzate dei movimenti circolari, stimolateli un po’ ma non per troppo tempo. Passate a leccarli con la lingua più larga, avvolgeteli con le labbra e -quando l’eccitazione inizia a salire- potete succhiare e persino mordere, sempre con delicatezza e sempre che la partner non vi abbia detto che le crea fastidio, ovviamente. Evitate di passare dal leccare al succhiare al mordere ogni dieci secondi. Anche i capezzoli hanno bisogno di attenzione come la clitoride: la stimolazione deve essere ciclica, concedere il tempo al corpo di avere effetto sull’eccitazione. Bisogna dedicare tempo, insomma: il seno non è un contorno. Anche i MASSAGGI portano il loro bel piacere. Realizzati dolcemente o in modalità un po’ più decisa -sempre importante la gradualità- producono un incremento dell’eccitazione. Potete anche unire le due cose: sentirsi tenere “stretto” tra le mani o massaggiato il seno, mentre si riceve sesso orale al capezzolo, per la donna è estremamente eccitante. Qualcuno potrebbe anche chiedervi o desiderare pratiche un po’ più “brusche” come “schiaffi”, compressione del capezzolo con le dita, con i denti, ecc. Qui torniamo al solito punto: il dialogo. D’accordo voi, d’accordo tutti. -STIMOLAZIONI ALTERNATIVE Di cosa sto parlando? Di tutte le possibilità che ci sono di giocare con i capezzoli, dall’uso di tessuti, di bevande, di cibi, di materiali, fino all’uso dei sex toys. Pochi conoscono l’esistenza di sex toys specifici, eppure sono tantissimi. Potete fare una semplice ricerca online e ne troverete una quantità infinita. Io ne ho testati diversi (testati, come se fosse stata una fatica!) e posso parlarvi di alcuni che ho provato e preferito: -le pompette succhiacapezzoli manuali, piacciono tanto anche agli uomini. Vanno applicate a capezzolo già stimolato e creano una bella sensazione di “aspirazione”, suzione. - gli elastici: parliamo di elasticini in silicone che, applicati intorno alla bocca della pompetta e fatti scendere sul capezzolo quando è molto turgido, quando si leva la pompetta mantengono legato il capezzolo alla base. È una pratica da provare e che in un primo momento potrebbe pure dare fastidio, ma gradualmente ci si abitua e si impara a goderne solo il lato piacevole. Quindi andateci con calma: la prima volta qualche minuto, poi lo togliete, e gradualmente aumentate il tempo. Imparerete da voi a gestirvi, a seconda delle vostre preferenze, finanche a poterli indossare sotto agli abiti quando uscite: mantengono un particolare stato di eccitazione permanente. Ma a cosa servono? Intanto già è piacevole di per sé indossarli ma, quando li leverete, la sensibilità sarà molto aumentata per l’aumento della circolazione. Quindi eventuale massaggio, sesso orale, ecc, potranno risultare anche più eccitanti. Siate prudenti nell’utilizzarli, approfondite bene l’uso prima di provare e non eccedete mai. -vibratori succhiacapezzoli, aspiratori, pompe… vi basterà scrivere “succhiacapezzoli” su un qualsiasi motore di ricerca e scoprirete un mondo! Avrete di che divertirvi! -pinzette, mollettine, clip: ce ne sono un’infinità di modelli: anche qui non posso consigliare altro che andare a curiosare e divertirsi a scegliere ciò che più vi sembra piacevole e divertente. Vanno provati. In alternativa vi dico che anche le mollette per stendere la biancheria possono essere utili in assenza di altro: provatele lentamente e con attenzione perché i diversi modelli esercitano una diversa pressione. Anche alcune mollette per i sacchetti di cucina possono essere un bel gioco (attenzione perché spesso stringono molto). I SEXTOYS, anche per i seni o per i soli capezzoli, sono davvero tanti: dagli aggeggi con le lingue rotanti ai vibratori specifici. Sbizzarritevi, prestando attenzione alla qualità di ciò che acquistate. Io, che a oggi avrò testato un migliaio di prodotti, posso dirvi che quelli che mi porto dietro nel tempo si contano sulle dita delle mani e non sono quelli di scarsa qualità. Potete anche valutare di contattare qualche consulente o cercare tutorial online, leggere recensioni. Anche questo post ha assunto proporzioni piuttosto importanti in termini di lunghezza eppure avrei ancora un po’ di cose da dirvi. Avrei anche voluto raccontarvi di quella volta che al mare d’estate, quando avevo dieci/undici anni e mi aspettavo di essere baciata da quello che vedevo come il mio Principe Azzurro, lui mi disse che potevo pure non mettermi il reggiseno per quel niente che avevo. Me lo ricordo ancora quel trauma, tanto che quando mi sono iscritta a Facebook dieci anni fa sono andata a cercarlo, gli ho chiesto l’amicizia e da dieci anni appena posso lo “bastono” virtualmente per quel gesto assolutamente indelicato, soprattutto mentre ci si aspetta un bacio. Lui pagherà all’infinito e lo sa: gli ricordo spesso che porto una quinta che rimpiangerà a vita! Voi evitate di fare battute o considerazioni negative gratuite sul seno perché per una donna non è per niente piacevole. Se lo fa lei con autoironia, è un conto. Voi non calcate troppo la mano. Butto in chiusa anche una curiosità che pochi conoscono: pure gli uomini possono allattare e non è necessario aver partorito, ma basta stimolare la lattazione. Esiste infatti la lattazione erotica, al netto di chi si scandalizza o la vede cosa perversa. Per quanto mi riguarda, LIBERI TUTTI! Se una pratica vi dà piacere, se si mette in pratica con partner consenzienti e non lede nessuno, per me si può fare. Vedi post e commenti su Frontpage Post Se in linea di massima detesto proprio gli articoli modello “Dieci cose che dovresti sapere sul sesso” o “Sette modi per farl* impazzire a letto”, perché solitamente sono intrisi di luoghi comuni, non di rado sono scritti veramente male e rischiano di creare confusione, oggi voglio fare una sorta di viaggio in quelle cose di cui si parla poco e male, facendo in pratica un excursus di argomenti, alcuni dei quali intendo trattare nei prossimi post.
La BISESSUALITÀ Dinamica poco studiata scientificamente parlando, accentra diversi condizionamenti socio-culturali: avere rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso è ancora considerato un comportamento legato a una possibile omosessualità latente e ancora c’è una certa ignoranza determinata dalla consistenza anacronistica degli studi a riguardo. Unica nota positiva è che la comunità scientifica riconosce che gli studi andrebbero affrontati non solo in campo medico ma in ottica socio-antropologica perché finora la ricerca si è basata più sulla genetica e la condizione biologica, mentre è ben chiaro che a influire sul comportamento sessuale siano in larga parte i condizionamenti ambientali, socio-culturali. Quella poca educazione sessuale che riceviamo ci dice che dobbiamo provare attrazione sessuale verso il genere opposto e che se ci eccita il pensiero di avere rapporti con un individuo dello stesso sesso probabilmente siamo omosessuali. Con tutti i pregiudizi che l’essere omosessuali comporta ancora oggigiorno. La stessa scala Kinsey (redatta sessanta anni fa e ancor oggi strumento di valutazione più utilizzato) usa come riferimenti l’eterosessualità e l’omosessualità, mentre l’antropologia e i successori di Kinsey ci dicono da molto tempo che dovremmo abbandonare il concetto per il quale l’eterosessualità è sinonimo di normalità. Ancor di più, non si dovrebbero categorizzare le persone in etero/bi/omosessuali perché l’esperienza dimostra che una stessa persona può variare il suo orientamento sessuale durante la vita. Il rapporto bisessuale FEMMINILE è ben tollerato a livello sociale perché, essendo inserito in un contesto socio-culturale di stampo maschilista, la visione generale è ancora molto legata al punto di vista del piacere maschile e a concetti legati al machismo. Quindi succede che nell’immaginario collettivo due donne che fanno sesso tra loro risultano essere ben accette, anzi auspicabili proprio se si lasciano guardare da un uomo o lo fanno partecipare. Alle ragazze ho solo una cosa da dire: se vi stimola l’idea di avere un rapporto sessuale con una donna, godetevelo prima a tu per tu e comunque, se non vi va di farlo, non acconsentite solo per assecondare una richiesta da parte del vostro lui. L’incidenza delle richieste maschili riguardo a questa pratica, quindi il threesome M/F/F, è altissima: sono molti gli uomini che chiedono questo tipo di esperienza alla compagna stabile od occasionale. Personalmente sono convinta che la donna che abbia interesse nella pratica dovrebbe viverla per conto proprio, prima di condividerla: solo così potrà capire davvero se le risulta piacevole e appagante, mentre in tre presuppone dinamiche di relazione che complicano e condizionano l’esperienza. Una volta appurato che quella dinamica sessuale vi piace, sarà sicuramente più appagante un eventuale gioco a tre, sempre che vi stimoli l’idea. Non sentitevi mai obbligate, questo lo ripeterò fino alla noia riguardo a qualsiasi pratica sessuale. Per quanto riguarda i rapporti bisessuali MASCHILI il discorso diventa un po’ più complicato: si sa che, sempre per motivi di sovrastrutture di stampo machista, se un uomo prova attrazione sessuale per un soggetto del suo stesso genere, è frocio, gay, finocchio e chi più ne ha più ne metta. In realtà, una percentuale altissima di uomini si eccita al pensiero di avere un rapporto sessuale omo, anche se più solitamente cede a rapporti con trans, ad esempio, perché l’aspetto femminile del soggetto mette un po’ meno in difficoltà la propria l’identità sessuale: si può quindi avere a che fare con un pene, ma si vive meno l’ansia di essere omosessuali o essere ritenuti tali. Sappiamo bene che tutto questo è sempre dovuto ai condizionamenti socio-culturali, alle paturnie che questi ci impongono, e la prova del nove arriva dai siti di cam, ad esempio, dove i performer maschi sono guardati da tantissimi uomini che, se non fossero nascosti dietro a un nickname, mai lo farebbero e mai esprimerebbero desiderio verso un altro uomo. Sono uomini che nella vita di tutti i giorni non raccontano a nessuno di provare attrazione per talune pratiche (la più quotata quella di praticare una fellatio, ma anche il pensiero di ricevere una penetrazione scalda molto). Torneremo su questo discorso in uno dei prossimi post perché l’argomentazione richiede un’analisi molto articolata e so che moltissimi uomini vivono tutto ciò come un vero e proprio conflitto. Per il momento vi dico di non preoccuparvi perché non siete anormali e comprendo perfettamente la difficoltà che si può avere nel comunicare fantasie o desideri al riguardo. Parleremo presto di come affrontare la cosa con serenità e magari trarne pure appagamento senza entrare in crisi d’identità. La PORNOGRAFIA. Direte voi: perché è rimasto ancora qualcosa da dire sulla pornografia? Sì. Sì perché i luoghi comuni al riguardo sono tantissimi. Da sempre oggetto di posizioni controverse, più spesso anche all’interno delle singole persone che si trovano a usufruirne ma a doverla demonizzare quando ne parlano con gli altri, la pornografia in alcuni aspetti è evoluta. Ad esempio le nuove produzioni degli ultimi anni hanno visto cambiare i cliché e il modo di presentare la situazione sessuale; si è diffusa ampiamente la produzione hentai che necessita di diverse considerazioni, considerando che nasce in una cultura ben diversa da quella occidentale; è incrementata notevolmente l’abitudine di diffondere contenuti multimediali autoprodotti e spesso i partner ne sono all’oscuro; è aumentato il pubblico femminile, sia perché c’è una notevole produzione di video costruiti proprio sui desideri femminili (cosa quasi inesistente fino a una decina di anni fa) quindi le donne trovano ciò su cui fantasticano, sia perché le donne hanno cambiato l’approccio alla pornografia. Questo ci porta dritti al discorso del mercato e del guadagno: sappiamo bene che il mercato offre ciò che appaga la richiesta e, contemporaneamente, condiziona il soggetto cui è indirizzato. La pornografia è sempre un male? Considerando che gli adolescenti passano in larga maggioranza per la pornografia e molto spesso è l’unico contenuto “educativo” che hanno a disposizione, non sarebbe utile produrre contenuti che indirizzano verso una sessualità consapevole? In sostanza, potremmo usare la pornografia per educarli? Inoltre sulla pornografia ci sono molte considerazioni da fare. Dalla convinzione che chi usa la pornografia sia una persona insoddisfatta sessualmente o pervertita, alla condizione fuori controllo dei contenuti pubblicati, ai canali Telegram che sono divenuti terreno fertilissimo per le diffusioni illegali, ecc. Le PRATICHE CONSIDERATE PERVERSE Si tratta di pratiche che mantengono una connotazione sempre negativa ma non necessariamente ce l’hanno. Lo stesso Kinsey, che ho nominato sopra, nei rapporti statistici sul comportamento sessuale umano dimostrò che la maggior parte delle cosiddette perversioni non era necessariamente patologica. Nei suoi studi rivelò che molte pratiche sessuali devianti dalla norma erano in realtà abbastanza comuni nella popolazione e, poiché molte delle stesse perversioni si possono trovare anche negli animali, affermò che non avesse senso interpretarle come una violazione di qualche norma naturale. Nell’ultimo DSM, il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, le parafilie in quanto tali non sono più considerate disturbi mentali ma indicano qualsiasi interesse sessuale diverso dai più diffusi; diventa disturbo solo quando causa disagio o danno alla persona stessa o ad altri. Sto parlando anche del semplice voyeurismo, dell’esibizionismo, delle pratiche sado-maso, ecc. Ne parleremo ma intanto vi anticipo una regoletta facile facile: se una cosa vi eccita e vi appaga, non entrate in casini mentali… fatela purché non porti danno o disagio a voi o ad altri. Le PRATICHE SESSUALI NON CONVENZIONALI Qui parliamo dello scambio di coppia, della coppia aperta e del poliamore. Sono tutte dinamiche che possono essere veramente comprese solo da chi le vive, eppure tutti le giudicano. Giudicare senza conoscere è un errore sempre e se lo si fa, oltre a palesarsi ignoranti, si va a condizionare la libertà altrui di vivere la propria sessualità liberamente. Banalmente dico che non capirò mai come si possa giudicare ciò che non si conosce e mi chiedo perché si avverta questo bisogno di irridere, sminuire, tacciare persone che semplicemente vivono dinamiche diverse dalle nostre. In breve, se non vi arrecano danno, che bisogno avete di esprimere un giudizio? Perché si avverte il bisogno di dire una sciocchezza come ad esempio che una coppia che pratica scambismo sia una coppia “alla frutta”? Se davvero la gente avesse coscienza e conoscenza di questa dinamica, capirebbe quanta forza e quale grado di funzionalità di legame deve avere la coppia per potersi permettere di avere rapporti sessuali con soggetti esterni alla coppia. Abbiamo un’idea di quanto ci si debba fidare del partner e quale livello di complicità richieda questa pratica? Perché lasciarsi andare alla pratica in un momento di eccitazione magari non è nemmeno difficilissimo, ma quanto dev’essere forte il legame tra i partner per mantenersi saldi “dopo”? Lo stesso accade per il Cuckoldismo, che sembra essere un fenomeno così limitato ma la realtà dei dati statistici vede un elevatissima ricerca di contenuti nel web al riguardo e gli annunci sui siti dedicati sono milioni; segno che milioni di persone lo praticano. Non sono coppie “stanche” che cercano nuovi stimoli: sono coppie che in consapevolezza scelgono di condividere la sessualità in modo più ampio rispetto alle dinamiche classiche e che hanno la capacità di mantenere salda la relazione, nonostante l’introduzione di soggetti terzi nei giochi sessuali. So che spesso queste affermazioni provocano fastidio e disagio, ma se non avete mai provato, se non sapete di cosa si parla se non per sentito dire, sospendete il giudizio e magari proviamo a capire insieme prossimamente. LA POCA ATTENZIONE VERSO IL SENO La maggioranza delle donne lamenta poca attenzione verso il seno. Se a parole è una delle parti femminili più attenzionata dagli uomini, nei rapporti sessuali poi viene spesso dimenticata o poco sollecitata. La stimolazione del seno, invece, è qualcosa che –generalmente- induce molto piacere: dalla semplice stimolazione manuale sia sul capezzolo che su tutto il seno, alla stimolazione con la bocca, la lingua, i denti (piano, eh!)… fino a giochi veri e propri che possono servirsi di sex toys ma pure di cose che tutti abbiamo in casa. La biancheria la stendiamo tutti, no? Per dirne una. Parleremo presto di tutte le possibilità e di cosa succede nella stimolazione. E lo faremo anche in ottica maschile, perché sono molti gli uomini che avvertono come erogena la zona mammaria, non solo limitatamente ai capezzoli. TOCCARE UNA CLITORIDE, STIMOLARLA, SUCCHIARLA, APPENA LA PARTNER HA GODUTO DI UN ORGASMO CLITORIDEO, ALLA MAGGIORANZA DELLE DONNE PROVOCA FASTIDIO; a qualcuna addirittura dolore. Qui non è necessario approfondire: semplicemente chiedete alla partner se la infastidisce, tutto qui. Perché a volte, nell’estasi post-orgasmica lei non riesce a dirlo o non lo fa per non ferirvi. La clitoride è un concentrato assurdo di terminazioni nervose, lo sapete, quindi è una questione di fisiologia e non che lei non voglia essere toccata. GLI ANELLI FALLICI, VIBRANTI O MENO Ultimamente sono stati diversi gli uomini che mi hanno contattato chiedendomi consiglio riguardo all’utilizzo di questi sex toys. Vi anticipo che sono molto utili sia nel mantenere l’erezione più a lungo, sia per prolungare il tempo orgasmico dell’uomo. Aumentano la potenzialità di piacere in diversi aspetti, insomma, e arriverà un post in cui vi spiegherò come usarli, quali sono i benefici, i rischi, e quali i modelli più funzionali da acquistare. LA RICHIESTA DEL PARTNER DI ESSERE PENETRATO Sto parlando di uomini che desidererebbero provare la penetrazione anale e lo dicono alle partner. Già che lo dicano è un gran bel passo perché significa che avvertono talmente tanta complicità da potersi permettere di manifestare un desiderio che richiama ancora molto pregiudizio. In generale l’uomo prova vergogna a chiederlo e/o teme di insinuare dubbi nella partner (torniamo un po’ al discorso della bisessualità fatto prima). Vi aiuterò a capire perché invece, un uomo che chiede, è un uomo che avverte una forte sintonia nei vostri confronti. E vi aiuterò anche a comprendere come elaborare questa richiesta per superare eventuali pregiudizi e sfruttare invece l’occasione per rendere ancora più intenso il legame sessuale che vi accomuna. IL FISTING Il termine spaventa tanti e se non viene affrontato con le giuste modalità fa più danni che bene. Come proporlo al/alla partner, come metterlo in pratica, perché fa paura, quali sensazioni dà e quali limiti sono necessari. Abbiamo tanto di cui parlare e su cui riflettere, insomma. #love Vedi post e commenti su Frontpage Post Se non avete letto il post precedente, ovvero la prima parte di considerazioni legate al #cunnilingus, vi invito a farlo cliccando sul link.
Partiamo quindi dando per scontato che avete capito che il cunnilingus non è quella pratica approssimativa e sbrigativa che decenni di mancata reale educazione sessuale e condizionamento da porno hanno dipinto. E non è nemmeno qualcosa in cui si è esperti perché si conosce la tecnica; lo si può essere o diventare, invece, se si riesce a sentire la partner, a leggerne le movenze, a percepirne il grado di eccitazione attraverso lo sguardo e l’udito e anche attraverso la bocca, appoggiata proprio lì. Aggiungo che verificare il grado di lubrificazione è un po’ una cartina al tornasole: se non c’è risposta, qualcosa non sta funzionando. Ma se nel post precedente ci siamo concentrati sul ruolo di chi pratica, oggi mettiamo in relazione causa-effetto in senso biunivoco. Cosa significa? Semplicemente che il risultato di un rapporto orale lo si ottiene in due, nel cunnilingus come nella fellatio. Vero che l’alto grado di piacere di queste pratiche dipende dal fatto che chi riceve può lasciarsi andare e concentrarsi esclusivamente sulle proprie sensazioni, ma è pur vero che non dipende tutto da chi pratica. Let’s go! Amici uomini: se la vostra autostima vi dice che siete dei perfetti cunnilinguatori, dovete trovare la forza di mettervi un attimo in discussione a fronte del fatto che la maggioranza delle donne afferma di ricevere raramente un cunnilingus come si deve. Vero, magari sono solo state sfortunate a non incontrare proprio voi, ma al netto del fatto che tutti gli uomini si considerano campioni nella pratica, magari c’è qualcosa che vi sfugge. Non è una critica malevola, sia chiaro: è un invito a farvi apprezzare ancora di più come amanti, anche in considerazione del fatto che molto spesso NOI DONNE per una serie di fattori che viene dal condizionamento culturale o dal vissuto in generale NON RIUSCIAMO A DIRE CHE NON STA ANDANDO PROPRIO COME DOVREBBE ANDARE. Abbiamo paura di ferirvi, di farvi sentire incapaci o pensiamo di essere frigide, termine che ci fa male dentro da sempre perché usato spesso per sminuirci anche al di fuori del contesto sessuale, quindi fingiamo di apprezzare, fingiamo di godere in fretta per poi passare ad altro. Eccolo qui il discorso biunivoco: le fanciulle mi ascolteranno e cominceranno a essere un po’ più schiette, magari a darvi indicazioni dirette su cosa piace loro e come, collaborando quindi a uno scambio vivo e partecipativo: una sintonizzazione. In linea generale però non dimenticate mai che: -introdurre i giochi di bocca mettendo la vostra partner a proprio agio, magari proprio in termini di “Adesso tocca a te godere. Vieni, sistemati qui, così. Non pensare più a niente, non devi fare niente, ci penso io a te” è un bel modo di favorire il suo piacere; -la luce: occupatevi che ci sia la possibilità di guardarsi negli occhi. Il buio a volte favorisce l’estraniamento, c’è chi lo avverte come favorente, ma in realtà l’eccitazione che viene da uno sguardo che si alza per un attimo e ci viene a cercare è sempre immediata; -non si deve andare dritti alla clitoride: anche se la tentazione è forte, quando la partner è già eccitata e la clitoride quindi è in condizione di estrema sensibilità, un approccio diretto e deciso dà nella maggioranza delle donne più fastidio che piacere. Partite dalle grandi labbra, poi le piccole, poi giocate di fantasia, insomma… la stimolazione della zona circostante induce piacere attraverso l’attesa che la bocca arrivi proprio lì. Qui mi soffermo un attimo proprio perché, essendo tutte diverse, sta agli uomini capire un po’ come muoversi ma di nostro possiamo fare quel qualcosa che solitamente li eccita e non poco: quando è il momento (cioè quando l’interno coscia, le grandi labbra e le piccole hanno già avuto sufficiente attenzione e l’attesa sta diventando eccessiva) andiamo a prender loro la testa con le mani e guidiamola esattamente lì, magari pure un po’ trattenendola, spingendola con delicatezza (poi magari pure con più convinzione) contro di noi. Capirà senza ombra di dubbio che è il momento di concentrarsi lì; -quando siete lì, mettetevi comodi fisicamente perché sapete bene che non dovete avere fretta: la lentezza, in questo caso, è alleata del nostro piacere; -non soffiate: molte donne riferiscono questa abitudine maschile a soffiare sulla clitoride. Da cosa venga l’idea che il soffio possa dare piacere non è dato saperlo ma la maggioranza delle donne lo trova sgradevole: distoglie dalle belle sensazioni, abbassa il grado di eccitazione e spesso dà proprio un fastidio enorme. Un conto è sentire il vostro respiro lì, che è decisamente piacevole (anche perché non vi vogliamo morti), un conto è provocare l’effetto compressore: no, grazie; -risulta invece molto eccitante che ogni tanto stacchiate la bocca da lì, pochi millimetri, alziate lo sguardo ai nostri occhi e ci diciate “cose”. Quali, ognuno sa di sé e della propria partner. Vale anche l’inverso, e questo lo dico alle fanciulle: qualche parola ogni tanto, finanche un vero e proprio monologo se vi eccita, indirizzato a lui che si sta tanto impegnando, potrebbe guidarlo e stimolarlo a fare ancora meglio. Che si tratti di dirty talk o semplicemente di parole ad hoc, l’effetto può essere interessante; -quando percepite che l’eccitazione della partner è a buon punto, infilare due dita e giocare anche con l’interno può essere una combinata per niente spiacevole, anzi. Sapete dove toccare, giusto: non infilatele piegate verso il basso (cribbio!) e nemmeno come se fossero un martello pneumatico. Andate piuttosto a carezzare con una certa pressione quella zona che corrisponde esattamente alla base interna del clitoride. Poi quando si starà giungendo al dunque, simulare una penetrazione vera e propria potrebbe pure essere fantastico, ma vedete un po’ come reagisce la partner… non perdetela mai di vista; -barba, baffi, pizzetti: l’incognita. A qualcuna risultano fonti di stimolazione piacevole aggiunta, a qualcuna danno noia. Io invito le ragazze a dirvelo chiaro e tondo, magari prima del momento clou, ma voi evitate comunque di eccedere: l’effetto carta vetrata non stimola sul momento e si fa ricordare non piacevolmente nei giorni successivi. Salvo esplicite richieste da parte di lei, la delicatezza è sempre la scelta più appropriata. Se questi erano consigli integrati, mossi più verso l’universo maschile, adesso passo alle ragazze: -concedetevi questo piacere e concedetevi anche voi di non avere fretta, di non sentirvi in dovere di averne: è un momento tutto vostro. A lui piace, poi. Trovate la posizione più comoda, in cui i muscoli possano abbandonare ogni tensione, e affidatevi alla bocca di lui. Godetevi le sensazioni che sentite, non abbiate timore nel guidarlo se non sta facendo ciò che è efficace per la vostra eccitazione. Magari sarà imbarazzante la prima volta, dirlo, ma poi scoprirete che anche lui trae piacere diverso se godete davvero anziché fingere; -se lui non è solito farlo, se non si propone per un cunnilingus, è possibile che abbia avuto brutte esperienze. Ve lo dico perché diversi uomini hanno subito veri e propri traumi per le condizioni igieniche, ad esempio. Pare brutto dirlo, sembrerebbe superfluo, ma l’igiene è fondamentale perché se l’odore eccita, l’eccesso odoroso (leggi puzza) no. O, almeno, non tutti. Al punto che qualcuno ha proprio tirato una croce sull’idea di metterci la bocca. Quindi parlatene, chiedetegli il motivo, se lo vedete restio. Se semplicemente è un discorso di “fatica”, nel senso che lui lo trova noioso, potrebbe essere indicativo di una sessualità piuttosto egoistica. Fate vobis. -la donna che lo chiede risulta molto eccitante agli occhi degli uomini, in generale. Che sia bello quando, all’interno di un momento sessuale pieno ci si dedichi anche al cunnilingus, è scontato. Che di punto in bianco, magari mentre si sta facendo tutt’altro in casa, la donna decida di prendersi un po’ di piacere, si sieda comoda sulla poltrona, sul divano, e dica un semplice “Ehi” sorridendo e aprendo le gambe, non è per nulla comune. Agli uomini piace, ve lo assicuro, e voi potete prendervi un momento proprio solo vostro, anche giocando sul “Non avrai niente in cambio”. Sedetevi e basta, o magari sfruttate il tempo della sigaretta, o inscenate una specie di gioco di ruolo passeggero: difficilmente lui farà storie a inginocchiarsi. -la maggior parte degli uomini trova la sicurezza femminile estremamente eccitante. Qui interviene un discorso psicologico molto ampio e complesso: non è che ci si inventa la sicurezza, però è anche vero che potreste provarci una volta sola e vedreste che effetto ha sugli uomini sentirsi chiedere qualcosa che loro sanno darvi piacere: si sentirà lusingato, desiderato a sua volta. Non dovete temere che vi giudichi, che gli vengano paranoie perché non glielo avevate mai chiesto. Gli uomini sono meno laboriosi di noi donne (sempre in linea di massima): vedrete che saprà godersi l’evoluzione giocosa. Spero sia chiaro che non lo sto dicendo in termini di “Ecco cosa dovete fare per compiacere gli uomini” ma in accezione ben più divertente e importante: ampliare le potenzialità di eccitazione vicendevole nella coppia. -le paturnie da ceretta: lo so, ci piace essere sempre al top perché il condizionamento sociale ci ha abbastanza tartassate con queste cose. Consiglio spassionato che garantisce passione: siamo molto più sensuali quando ci abbandoniamo alle sensazioni che quando ci preoccupiamo di come appariamo ai suoi occhi. Non perdetevi l’occasione di godere e farlo godere per qualche pelo fuori posto. Del resto anche il livello di depilazione rientra nei gusti personali. -se il top è la posizione comoda, in ambiente accogliente, con la musica di sottofondo e magari pure un cuscino sotto le natiche, non disdegnate di cogliere qualche occasione in situazioni meno comuni. Magari non arriverete all’orgasmo, ma di sicuro ne guadagnerà la giocosità del rapporto. Lo stupore di una proposta del genere, in un momento inaspettato, è garante di un “poi” carico di tutto il desiderio dell’attesa. Adesso non resta che provare di nuovo, esercitarsi, approfondire. Qualcuno consigliava, ai colleghi uomini sprovvisti di partner, di fare esperienza sul cocomero, essendo in stagione: cercare di rimuovere i semini con la lingua e io ho aggiunto un “lingua larga fino a creare un leggero solco”. Attenzione però: non fatelo al pranzo domenicale con i parenti, intesi? Vedi post e commenti su Frontpage Post #SEXANDTHEPOSTè la rubrica settimanale sulle dinamiche sessuali di cui mi curo per Frontpage Post Archivi
Ottobre 2020
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