COME SPIEGO IL SESSO A MIO FIGLIO E A MIA FIGLIA?
Riflessioni e consigli pratici per genitori che vogliono educare i propri figli e le proprie figlie
a una sessualità consapevole
a una sessualità consapevole
Lo so, questo è un tasto dolente, soprattutto se c'è già in atto un meccanismo per il quale lui/lei non ammette che voi controlliate ciò che loro fanno con telefono, pc, ecc. Se non sono già passati ad impostare una password che voi non conoscete, il problema non sussiste: o sono ancora piccoli e non ne vedono la necessità, o hanno con voi un rapporto per il quale non si sentono a disagio pensando che voi potreste vedere ciò che fanno. In questo caso avete i margini per lavorare sulle possibilità future, quindi quando dovesse eventualmente presentarsi il problema, sarà sufficiente essere chiari e determinati: "Guarda, sia chiaro che io mi fido di te ma deve esserlo altrettanto che tu non hai la piena conoscenza di cosa sia Internet, di quali siano le dinamiche che ci sono dietro e di quali siano i pericoli che ne derivano. Lo so che ti sembra esagerata la mia preoccupazione ma, considerando anche che tutto ciò che tu fai sulla rete è una mia responsabilità fino a che non sarai maggiorenne, tu puoi usare i mezzi tecnologici solo se io posso accedervi. Non c'è "ma" che tenga. Non lo faccio per invadere la tua privacy, lo faccio per tutelare te e anche me. È una regola, punto." Ovvio che non saranno contenti ma come non lo sono rispetto a tante altre regole. Si ribelleranno, si arrabbieranno, ma dovete essere risoluti: è una regola, non si discute. Se vogliono utilizzare i mezzi, queste sono le condizioni. Faranno storie per un po' di tempo ma poi diventerà normale e accettabile, soprattutto se manterrete un comportamento che non li faccia sentire sotto osservazione. Cosa significa? Che dovrete scegliere i momenti adatti per controllare ciò che fanno su WhatsApp, su Google, su Instagram, ecc. Quindi quando dormono, ad esempio, o quando siete sicuri che non possano vedervi, solo per non dare loro l'impressione di essere sempre sotto esame. Loro sanno che voi potete controllare no? Quindi non li state "fregando". State mantenendo il controllo, come è giusto che sia, ma senza metterli sotto stress. Questo consentirà loro di comportarsi più spontaneamente nelle attività che vogliono fare perché sanno che potete controllare ma non vi vedono mai farlo, non sanno nemmeno se lo fate. Qui dovete essere molto bravi: dovete utilizzare il controllo del telefono più come una "raccolta dati" che un mezzo per avviare la santa inquisizione, eh?! Questo significa che dovrete sì controllare sistematicamente le loro attività ma intervenire solo qualora ci sia qualcosa di pericoloso o molto sbagliato. Non dovete assolutamente intervenire, ad esempio, se vedete che litigano con amici e non ve l'hanno detto, o mandano messaggini un po' particolari ad amichette/i, o usano termini che non vi piacciono. Questo fa parte della loro normalità e intervenire in queste situazioni, ve li metterà contro, li farà sentire oppressi dal vostro controllo. Usate piuttosto "i dati" che potete raccogliere per instaurare dialoghi e confronti generali su ciò che trovate sbagliato o problematico: ad esempio, rilevate che usano un linguaggio estremamente volgare? Non partite con "Ho visto che quando scrivi i messaggi usi parole che non mi piacciono!" ma prendetela in largo, tipo: "Oggi in metro c'erano due ragazzini che parlavano tra di loro con un linguaggio che nemmeno degli scaricatori di porto... se capissero quanto diventano brutti agli occhi di chi li ascolta! Io, se fossi una ragazzina, uno che parla così non lo considererei nemmeno". Non è detto che servirà perché in alcune fasi diventa quasi fisiologico che lo facciano (per sentirsi grandi, fighi, ecc) ma li stimolerà a riflettere. E già questo è tanto. D'altronde, se andaste a infierire direttamente, oltre a farli sentire pressati dal controllo, otterreste probabilmente una reazione negativa anche sul linguaggio: mi controlli, mi fai arrabbiare, io parlo come voglio. I "dati" che potete raccogliere e sfruttare per correggere certi comportamenti, sono innumerevoli. Così come potete raccoglierne tanti sul loro sentire e individuare problematiche di ogni genere. Vi consiglierei anche, per non farli sentire pressati, di non aprire conversazioni che loro non abbiano ancora visualizzato... perché questo farebbe capire loro immediatamente che avete guardato il telefono. Insomma: il compromesso che avete stabilito vi consente sì di controllare ma vi viene più utile che la vostra attività di controllo non sia così palese, il che evita malumori e favorisce il dialogo tra di voi. Tenete presente che poter accedere al loro telefono non ha la finalità di governare la loro vita in ogni singolo aspetto ma offre la possibilità di individuare pericoli reali (che sapete bene esistere) e di sapere su cosa magari abbiano bisogno di parlare, di essere indirizzati (es. quando ci si accorge che guardano video porno o inviano contenuti inadatti). La situazione è un po' più difficoltosa se non avete affrontato la questione "prima" e adesso il loro telefono per voi è inaccessibile. Qui occorre individuare la strategia migliore per cambiare la situazione. Anche in questo caso c'è un solo modo: la regola. Perché alla base di una educazione efficace, in qualsiasi àmbito, ci sono le regole che, indicando chiaramente quali sono i comportamenti più adeguati da mettere o non mettere in atto, infondono nei bambini e nei ragazzi sicurezza: le regole definiscono i limiti entro i quali possono spaziare e oltre i quali non devono andare perché incorrerebbero nel pericolo o metterebbero in atto un comportamento incivile, non rispettoso dell'altro, ecc. In questo caso la regola è comunque quella di cui abbiamo parlato sopra: "Tu puoi avere il telefono, il pc, il tablet, ecc. solo se io ho la possibilità di accedervi. Se io non posso accedervi, tu non puoi averli." Ovviamente comprendo lo sconforto che si impadronisce di voi se vi dico che dovete andare dai vostri figli a dire loro questa frase ma non sarà così disastroso, se affronterete l'argomento contestualizzando con un discorso tipo: " Guarda, succede una cosa che non ti piacerà ma che è necessaria: quando ti ho dato il telefono (pc, tablet, ecc) non avevo considerato/non sapevo/non ero consapevole dei problemi che ne possono derivare. Mi sono informato/a e ho letto alcune esperienze che mi hanno portato/a a riflettere e ho deciso che, se vuoi utilizzare i mezzi, io devo potervi accedere. " Preparatevi alla rivolta, ovviamente: qualcuno la butterà sul "tu non ti fidi di me", qualcuno sul "gli altri genitori non lo fanno quindi sono meglio di te", qualcun altro "piuttosto non lo uso più" finanche a minacce di scioperi vari (fame, compiti, doccia, ecc). Non vi spaventate, è fisiologico perché state limitando, ai loro occhi, la loro libertà personale. Il che non è nemmeno troppo contestabile ma fa parte dei diritti di un genitore come decidere a che ora far rincasare i figli, ad esempio: "Io sono responsabile di te fino a che non sarai maggiorenne, quindi io decido cosa è giusto e cosa è sbagliato". A seconda della soggettività dei vostri figli le reazioni saranno le più disparate (e disperate) ma datemi retta: un sacco di genitori oggi si mangiano le mani per non averlo fatto e non avere così potuto prevenire situazioni tragiche relative/conseguenti a bullismo, anoressia, bulimia, depressione, ecc. Non voglio allarmarvi ma voglio che siate consapevoli che i rischi esistono anche laddove noi pensiamo che i nostri figli siano ragazzi sereni, senza problemi e che ci raccontino tutti. Lo pensavano quasi tutti i genitori che poi si sono trovati invece in situazioni che mai avrebbero previsto o immaginato: sia che si siano trovai dalla parte di figli bullizzati, ad esempio, che bulli. Perché lo ribadisco: fino a che non raggiungono la maggior età, la responsabilità di tutto ciò che fanno in rete è vostra, sia in termini morali che giuridici. Quando affronterete la questione ripetete loro spesso che non è una questione di mancanza di fiducia nei loro confronti ma che gli adulti stessi, succede, cadono spesso in trappole tese dalla rete perché chi costruisce queste trappole per fregare la gente lo sa fare nel migliore dei modi. Usate frasi tipo "Io lo so che tu sei un tipo sveglio/a", "Lo so che tu non fai niente di male", " Lo so che tu sai gestirti", ecc. Nutrite la sua autostima, insomma, facendo capire che vi fidate di loro perché sono ragazzi capaci ma che chi vuole fregare è proprio specializzato a truffare. E i casi che succedono ogni giorno ne sono la prova. Alcune altre regole che sarebbe bene introdurre sono queste: -no al telefono acceso in camera di notte: "Quando la sera vai a dormire, il telefono va lasciato fuori dalla stanza da letto" (questa sarebbe una buona regola pure per gli adulti eh, sia per abituarci a un distacco emotivo da tutto ciò che il telefono rappresenta -attesa di messaggi, interazioni social, ecc-, sia per le onde elettromagnetiche perché anche se non lo utilizziamo, esso emana comunque radiofrequenze. Questo vuol dire che i telefoni cellulari trasmettono di continuo onde elettromagnetiche intorno a sé, non solo quando vengono utilizzati; metterlo vicino la testa quando si dorme significa essere investititi da queste onde che non fanno bene -cancerogene ma anche influenti sul ritmo circadiano, ad esempio-. Comprendo che si possa avere la necessità di essere reperibili per diversi motivi ma, per gli adulti, basterà alzare un po' la suoneria e lasciarlo in un'altra stanza; -no al telefono sul tavolo durante i pasti: sono certa di non dovervi spiegare le motivazioni e che questa regola valga anche per gli adulti, vero? -no alla dipendenza dal telefono: questa ve la scrivo così, con un po' di rassegnazione, perché so che ormai la maggior parte delle persone soffre se non ha il telefono sempre appresso. I motivi li avete sentiti ripetere talmente spesso che vi sono sicuramente già venuti a noia e hanno perso valore ma io vi invito a riflettere, poi la scelta è ovviamente vostra. Certo che se non volete che vostro figlio cresca dipendente da un telefono, dovreste per primi dare l'esempio... altrimenti non funziona, come in tutte le cose!
5 Comments
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