Questa proprio non me la faccio scappare, anche perché rende ancora più chiara l'evoluzione psicologica di molte donne sul sesso: LA QUALITA' DELLA PERFORMANCE CONTA! E io ne sono... come dire? Fiera! Chiaramente l'evoluzione non è assoluta e non ha ancora (ancora è di buon auspicio) "colpito" tutte le donne... ma tante! Andiamo per ordine. Ieri l'amico giornalista Alessandro Pellizzari pubblica questo: http://www.alessandropellizzari.com/sesso-e-aiutini-per-lui-oggi-le-donne-hanno-cambiato-idea/ dopo un confronto pubblico su un minisondaggio che ha intrapreso on Facebook. Già in mattinata si era discusso di "sesso senza amore" ancora impensabile per parecchie donne che lo giudicano un "atteggiamento maschile" non femminile. Per rendere ancora più chiaro il concetto: una donna che stimo, e per altro piuttosto aperta mentalmente, scrive questo commento: "Perchè alcune donne hanno assunto un atteggiamento "tipicamente maschile" e molto sfrontato, meccanico nei confronti del sesso? Perchè essere ciò che non si è per sentirsi meno impaurite da ciò che si è veramente?" Io ho risposto con piacere perché credo che alcune donne (non poche e in netta impennata quantitativa) abbiano semplicemente smesso di recitare il ruolo di "principesse" e abbiano scelto di seguire l'istinto. Io chiaramente faccio parte della categoria di donne "ex-principessa sul pisello", di quelle insomma che dal pisello hanno deciso di scendere!! Ma non mi sento "maschile", mi sento semplicemente una donna che ha compreso quanta soddisfazione possa dare una vita sessuale più ampia di quella consentita dal perbenismo. Non me la prendo se chi ha necessità di categorizzare mi giudica perché capisco che il mio punto di vista sia difficle da comprendere per chi ancora (condizionata dal proprio vissuto e dall'educazione ricevuta) non ha capito come fare a scendere dal pisello, togliersi l'abito da principessa e indossare qualcosa di meno casto, magari un reggicalze (lo sapevate che il 70% delle donne adulte italiane non ne ha mai indossato uno?). La cosa importnte è che ognuna di noi riesca ad acquistare la consapevolezza del proprio piacere e della propria essenza, poi quali siano le dinamiche soggettive è indifferente, nel senso che non è che per "evolvere" bisogna indossare per forza un reggicalze o fare chissà che! L'essenziale è capire cosa ci da piacere e non desistere dal sorpassare i limiti imposti dai tabù sociali se vogliamo ottenerlo. Insomma, il concetto principale è che le donne stanno approcciando la sessualità con una diversa consapevolezza: il sesso non è più quel momento comandato per soddisfare il proprio uomo e non è più una "missione da cartina tornasole". Proprio questo traspare dal mini-sondaggio di Alessandro Pellizzari: le donne amano sì essere il fulcro di eccitazione del loro uomo ma (essendo scese dal pisello) non si offendono se il loro partner abituale o occasionale utilizza qualche aiutino, se questo significa opportunità di maggior divertimento per entrambi. Questi argomenti sono il mio lavoro, lo sapete, quindi leggendo il post di Alessandro mi sono ritrovata a pensare ai consigli che sento più volte dare da Franco Trentalance a chi assiste ai suoi talk-show live: Franco spiega diversi metodi per aumentare la qualità delle performance maschili e per "vivacizzare" i rapporti ed è più propenso a consigliare un allenamento psico-fisico piuttosto che all'utilizzo di sostanze chimiche. E lui esperienza in questo campo ne ha, non poca! Insomma... il "come" è una scelta soggettiva ma oggettivo è il fatto che gli uomini cercano di aumentare le proprie capacità sessuali e le donne ne sono felici!! Sì perché... diciamolo! Finché il sesso era quel momento in cui l'uomo voleva e la donna doveva, non c'era problema: lui faceva e lei si dava per soddisfarlo, quasi come se dovesse assolvere ad un compito, quindi prima lui "finiva" meglio era. Perché a lei non era né concesso trovarlo un divertimento né avere pretese in merito. Adesso la storia è diversa: l'approccio femminile è decisamente cambiato, gli uomini si sentono "messi alla prova" e vivono la tensione del dover essere all'altezza. Vero o no? Fino a pochi anni fa per loro era sufficiente seguire i propri tempi, adesso sentono di dover rispondere all'esigenza femminile che in fatto di tempi viaggia su binari diversi e in fatto di qualità richiede un buon livello. E non dobbiamo dimenticare che per l'uomo la virilità è una variabile aggettiva di fondamentale importanza! Finché non c'era esigenza femminile, tutti gli uomini si sentivano "forti" sessualmente no?! Adesso un po' meno... Da apprezzare però che le donne sono diventate sì pretenziose ma anche meno "pesanti". Pensate a una donna media che scopre che il marito guarda film porno, cosa succede (sempre meno ma succede ancora)? Lei si sente mortificata, crede di non essere sufficientemente eccitante e via con le crisi di pianto al suon di "allora non ti piaccio più come una volta" o "io non ti basto più". Be', cari uomini, le "ex-principessa sul pisello" sono pretenziose ma hanno smesso di fare vittimismi e se vi beccano a guardare un film porno non vi faranno mai sceneggiate... semmai vi inviteranno a passar loro qualche filmato che avete trovato particolarmente eccitante! PS: lo so amiche Principesse che ancora non sapete come scendere dal pisello, non ho parlato d'amore e di sentimenti ma mi giustifico con una citazione che mi ha postato ieri un amico (il cui autore mi è però sconosciuto, sorry): "Se hai bisogno del sesso per dimostrare un sentimento o di un sentimento per giustificare il sesso non hai capito nulla ne del sesso, ne dell'amore."
0 Comments
Questa volta abbiamo elaborato direttamente insieme! Nell'immagine sembriamo un'associazione a delinquere ma in realtà ci associamo per darvi stimolo ad analizzare le situazioni da punti di vista diversi, quali io e Pellizzari abbiamo (ma prima o poi lo convinco a venire dalla nostra, ne sono certa!!). Qui di seguito trovate il confronto tra Alessandro Pellizzari e me su un argomento alquanto scottante e del quale si fatica a parlare anche con persone amiche, per il timore di essere giudicati o addirittura derisi: il CUCKOLDISMO. Per chi non lo sapesse, con questo termine si vuole indicare un modo di essere ovvero la tendenza a fare praticare al proprio partner un tradimento assecondato. Solitamente è l'uomo che trae piacere dal vedere la propria donna che compie atti di sesso con altri uomini, specie se superdotati e di colore. Il fenomeno del cuckoldismo è aumentato con l'avvento di internet che ha permesso un maggiore volume di contatti tra persone sconosciute e appassionate del genere. Attualmente si stima che sia una pratica sessuale adottata, nel mondo, da milioni di coppie desiderose di migliorare la propria intesa sessuale (da wikipedia). Vi lascio al post introdotto da Pellizzari: LEI MI RACCONTA CHE LUI VUOLE CHE LEI FACCIA... #sessohard. Accusa, difesa, giudizio. Quello che io chiamo il popolo dei lettori silenti del mio blog, cioè coloro che preferiscono leggere e non commentare (al massimo condividono) e che rispetto esattamente come quelli più attivi, dopo il mio invito a scrivermi in privato a bloganpellizzari@yahoo.it si sono fatti vivi. Fra le storie più interessanti e, a mio avviso, più “estreme”, quella di Laura (la chiameremo così) che, più che raccontare, mi chiede una specie di parere. Come lo chiederebbe a un amico, dato che non sono di certo un esperto. Ma io non me la sento, per una volta, di essere il solista, anche perché già nella parola estremo potete desumere la mia posizione. Così, in un processo alle intenzioni, io farò l’“accusa” e la mia amica scrittrice,Grazia Scanavini (la bella ragazza della foto) di larghe vedute immensamente più di me preparata in questi temi, la “difesa”. A voi il giudizio finale. Ma bando alle ciance e veniamo alla storia. LA STORIA Laura è sposata da molti anni con Luigi. Sono una coppia normale, con alti e bassi. Da un po’ di tempo però Luigi ha problemi di libido. Così decidono, come fanno tanti, di girare su qualche sito porno. Funziona, si divertono anche, ma Luigi inizia a dare preferenze a certi filmati, quelli dove il parner assiste, passivo, a scene in cu la sua donna viene scopata da un altro. Laura mi racconta che la cosa non le dispiace, almeno teoricamente. Mi confessa che in passato ha avuto due storie extraconiugali, un po’ perché aveva voglia di novità, un po’ perché Luigi, negli ultimi tempi, aveva qualche problemino a letto. Ma, mi dice, bene venga questa nuova usanza e preferenze. Solo che il suo partner, a un certo punto, le propone di passare dal filmino ai fatti. A lui piacerebbe assistere davvero, dal vivo, a lei che fa l’amore con uno sconosciuto. E inizia anche a navigare su siti dedicati. Laura lo asseconda, almeno teoricamente, ma mi confessa: da una parte mi piacerebbe, anche per sentirmi meno colpevole per i tradimenti passati, condividendo con lui nuove “scappatelle”. Dall’altra ho paura che questa storia ci prenda la mano, facendo crollare, insieme alla routine, anche gli equilibri di coppia, e per lui diventi un’ossessione, come una droga di cui non può più fare a meno. Perché lui, su questo punto, sta diventando un po’ troppo insistente. IL PARERE DELL’“ACCUSA” Lascio da parte, per un momento, il mio concetto basilare di coppia che funziona, che si fonda su una gelosia sana e naturale. Dove non c’è gelosia non c’è amore, punto. E non parlo di gelosia claustrofobia, ma di quella normale, che impedisce naturalmente a qualsiasi uomo o qualsiasi donna di fare sesso con un altro. Ma lasciamo perdere le convinzioni personali, e mettiamo che Laura e Luigi siano solo una delle tante coppie di lungo corso che, vedendo spegnersi un po’ la libido, cercano di reagire in coppia, e quindi positivamente. Tralascio i due tradimenti, può succedere, inutile demonizzarli o farne causa dei vostri problemi. Intanto un controllino medico a lui no? Queste defaillances di cui parla Laura potrebbero essere curate agevolmente o essere la spia di un problema vascolare, di un diabete, insomma, di qualcosa che va accertato dal medico. Ma mettiamo che da un punto di vista organico sia tutto ok. Voi state puntando, come fanno molti, sul porno per eccitarsi: perché no? Il problema è passare dal virtuale al reale. E, soprattutto, scegliere di realizzare una delle pratiche più estreme. Scambismo e similari infatti, a mio modesto avviso, fanno parte di un repertorio hard che può andar bene solo a un certo tipo di coppia (vogliamo chiamarla superaperta?), e che ha il rischio forte di annullare invece il legame che una coppia normale ha. Laura parla di “droga”: certe emozioni forti possono dare dipendenza, e non sono per tutti. Che succederebbe se tuo marito, fatta l’esperienza (o tu) rimanesse scioccato? E se invece non riuscisse più a fare l’amore normalmente, se non con la stampella dell’estrema trasgressione? Non pno che ciò possa fare la felicità di una coppia. Ultima osservazione: queste cose devono avere il consenso profondo, sentito, inequivocabile di entrambi. Non c’è niente di peggio nel sesso di fare qualcosa sentendocisi costretti. E tu, Laura, tentenni non poco. Riflettici. La parola alla “difesa”. Alessandro pellizzari LA DIFESA La difesa parte in quinta Pellizzari ma forse non come ti aspettavi! Sai bene che io appoggio nel modo più assoluto la realizzazione delle fantasie sessuali in un rapporto di coppia ma non in ogni caso. Qui ci troviamo davanti ad una coppia che già a priori non funziona sessualmente: Luigi ha problemi ad eccitarsi con Laura ed è Laura stessa a dirci che vorrebbe tentare questa esperienza per togliersi i sensi di colpa dovuti a tradimenti passati. Appare chiaro, direi, che il problema sta alla base del rapporto e non è relativa alla “situazione cuckold” così come è chiamata in gergo. In sé questa pratica è molto diffusa, anche se può apparire strano e impossibile in una società in cui il rapporto esclusivo sembra ancora essere l’unico accreditato per essere d’amore, mentre ogni digressione viene considerata una perversione. E’ diffusa al punto che si trovano migliaia di annunci online di coppie che cercano “un terzo” da inserire nei giochi di coppia. Naturalmente la situazione di Laura va analizzata in un’ottica ben più ampia che relativa alla sola esperienza cuckold. Il punto di valutazione della situazione deve spostarsi necessariamente: il timore di Laura è che poi la situazione cuckold diventi indispensabile per la relazione sessuale tra lei e Luigi, ma questo è assolutamente irrilevante. Dobbiamo valutare la base di consistenza di rapporto per proiettarci nelle conseguenze di questa esperienza. L’esperienza cuckold è una messa alla prova molto impegnativa anche in una coppia che funziona, in cui c’è molto feeling, perché comunque passare da una fantasia alla messa in pratica comprende il rischio di scoprire che l’inserimento di una terza persona non è poi così facile: potrebbe determinare, anche all’interno di una coppia consenziente e che vive una sessualità molto aperta, un disequilibrio dei ruoli e delle affinità. Ma qualora la coppia sia ben salda e consapevole della messa alla prova che affrontano, l’esperienza sarebbe un rafforzativo del legame. La coppia si troverebbe ad essere riuscita a soddisfare una fantasia molto impegnativa senza alterare i propri equilibri interni, quindi sentirebbe rafforzato il legame. Tornando alla situazione di Laura e Luigi, per come la vedo io che non credo nei rapporti basati sull’ipocrisia, affrontare questa esperienza sarebbe l’occasione per scuotere la loro relazione che si è stabilmente fossilizzata ad un livello di non-appagamento per entrambi. Ma è necessaria la consapevolezza che “scuotere” il rapporto può avere conseguenze molto incisive sulla relazione stessa: potrebbe succedere che l’esperienza cuckold renda entrambi consapevoli di non essere una coppia (già vivono una sessualità dissociata e separata) e quindi raggiungere l’effettiva consapevolezza che l’intesa sessuale è nulla. Potrebbe però succedere che la destabilizzazione dovuta all’esperienza induca Laura e Luigi a doversi confrontare in modo diretto e svestito delle variabili dell’abitudine. Potrebbero trovarsi ad analizzare il fatto che si sono “persi sessualmente” e stimolarli a ricercarsi, trovarsi di nuovo. Non saprei consigliare Laura sul “farlo o non farlo”, le proporrei più che altro di valutare decidendo se vuole rimanere nello status attuale (e quindi non appagante, indefinito) oppure affrontare un percorso di cambiamento, consapevole che potrebbe valere la fine del rapporto oppure un impegnativo lavoro di “ristrutturazione”. Con la mia mentalità (e te lo immaginavi) acconsentirei all’esperienza e la vivrei appieno per vedere dove la destabilizzazione dell’abitudine può portarci: una sorta di “buttiamoci e vada come vada perché io in questa situazione di stallo non appagante non ci voglio stare più”. Per me sarebbe l’occasione per cercare un confronto che (nella situazione di Laura e Luigi) sembra impossibile da instaurare in modo costruttivo. Aggiungo che, per come mi appare la situazione della coppia e anche per il mio modo di analizzare le situazioni, non mi schiero dalla parte di nessuno dei due così come non colpevolizzo né Laura né Luigi. Sono semplicemente due persone insoddisfatte e senza gli strumenti necessari per instaurare un confronto costruttivo, quindi come la maggior parte delle coppie, elaborano il problema da un punto di vista soggettivo evitando di affrontare il problema reale. Adesso invece ti faccio leggere una storia che riguarda la medesima situazione trasgressiva ma che si svolge nell’ambito di una coppia affiatata e, quindi, pur essendo una “prima esperienza” ha connotati molto diversi. Così puoi spostare l’accusa su di me che ritengo queste situazioni un frangente positivo e accrescitivoper le coppie! ALTRA STORIA “Quando ci siamo conosciuti, Andrea era gelosissimo. Avevo 20 anni ed era il periodo in cui frequentavo discoteche e lì ci siamo incontrati. Fin da subito era geloso al punto che se qualcuno mi guardava lui si innervosiva. Abbiamo iniziato a convivere dopo pochi mesi e la nostra intesa sessuale, fin da subito evidente ed appagante, è andata intensificandosi con gli anni. Anche la sua gelosia si è evoluta: da eccessiva che era, si è gradualmente rasserenata e modulata fino a raggiungere uno stato di fiducia tale che, a distanza di 18 anni, sembrava quasi godere del piacere che gli altri uomini mi guardassero. L’estate scorsa ci trovavamo in vacanza in un villaggio turistico; una sera, dopo cena, eravamo sul terrazzo dell’hotel e Andrea si è allontanato per prendere qualcosa al bar. Dopo pochi istanti mi si è avvicinato un ragazzo sui 35 anni: un bel tipo, spalle larghe, tipo mediterraneo. “Beviamo qualcosa?” “Grazie ma aspetto mio marito.” Anziché andarsene, si è seduto sulla poltrona di fronte a me, guardandomi intensamente, quasi sfidandomi direi. C’è stato un momento di particolare eccitazione tra di noi, sentivo il suo sguardo addosso e la tensione sapendo che mio marito sarebbe tornato da lì a poco trovandomi seduta al tavolino con questo uomo che, proprio nel momento in cui Andrea compariva, mi tese la mano dicendomi: “Piacere Stefano.” Non sapevo cosa fare ma è stato Andrea a togliermi dall’imbarazzo: “Ah bene, vi siete presentati! Buonasera Stefano.” Mi ha spiegato che si erano conosciuti la mattina stessa nella palestra del villaggio e che era stato lui stesso ad invitare Stefano a trascorrere il dopo cena con noi. Lì per lì sono rimasta un po’ stranita ma nemmeno tanto, Andrea è una persona socievole anche se la situazione aveva un che di particolare. Stefano mi guardava in modo malizioso e spregiudicato. Andrea guardava prima me e poi Stefano, parlava molto lentamente spiegandomi che lui si trovava qui per lavoro ed era solo. Mentre lo diceva mi guardava dritta negli occhi, sorridendomi. Ho avuto un attimo di smarrimento quando Andrea è venuto a sedersi sul divanetto a fianco a me e, appoggiando la mano sulla mia gamba, ha cominciato a salire sotto l’abito. Lo ha fatto lentamente, guardandomi negli occhi e sussurrandomi: “ Amore, stasera sarai mia come non lo sei mai stata.” E’ cominciato un gioco di sguardi, eccitanti ed eccitati. Ben presto mi sono trovata in un vortice di emozioni. Andrea mi accarezzava e Stefano seduto di fronte era visibilmente eccitato: il suo sguardo passava ininterrottamente dalla mia bocca alle mie gambe, che mio marito continuava ad accarezzare. Non saprei dire in quale momento ho compreso come sarebbe proseguita la serata, non saprei nemmeno dire se avevo compreso appieno fin dove ci saremmo spinti quella sera ma da lì a pochi minuti mi sono ritrovata nell’ascensore che conduceva al piano della stanza di Stefano. Andrea mi aveva attirata a sé e mi stava baciando, mentre Stefano alle mie spalle mi sfiorava il collo con la bocca. Trovarmi al centro dell’eccitazione di due uomini fu un’emozione molto forte, al punto che ho smesso di farmi qualsiasi domanda, convinta che fare l’amore con entrambi sarebbe stata un’esperienza unica. Non volevo rinunciarvi. Una volta entrati nella stanza di Stefano, mio marito si è accomodato sul divano e mi ha guardata dritto negli occhi dicendo: “Adesso io ti guardo.”. Ho avuto un attimo di smarrimento. Andrea ha sorriso a Stefano che si era avvicinato porgendogli un bicchiere di vino; poi mi ha guardato di nuovo, dritto negli occhi: “Sei la mia donna. Fammi godere.” Ha fatto un cenno d’intesa a Stefano il quale si è avvicinato, mi ha baciata con passione ed ha preso ad abbassare la lampo del mio abito. Ho sentito le sue mani accarezzare la mia schiena, salire verso le spalle per liberarle e far cadere l’abito ai miei piedi. Ho chiuso gli occhi e mi sono abbandonata completamente a quell’uomo, sentendomi addosso lo sguardo eccitato di mio marito che a tratti guardavo e mai dimenticavo, nonostante stessi facendo l’amore con un altro. Andrea mi sorrideva, eccitato e accogliente. Ero la sua donna. E sono la sua donna ogni volta che un uomo mi prende mentre Andrea mi guarda.” …e non mi dire Pellizzari che riesci a trovare qualcosa di negativo in questa storia!! Aggiungo con piacere il parere della Dott.ssa Teresita Forlano, psicologa e psicoterapeuta: “Questo tipo di esperienza potrebbe sembrare un gioco perverso ma, quando in una coppia esiste la complicità, la perversione cede il passo ad una sessualità che va oltre il consueto. Il marito è osservatore attivo, non spettatore passivo, come accade in un contesto perverso in cui l’uomo si eccita e gode limitandosi a guardare, per incapacità psicosessuale ad avere un rapporto con la moglie. E’ un amante che gode di sua moglie, ne coglie gli aspetti sessuali e sensuali mentre la guarda fare sesso con un altro; prova piacere nel vederla e questo aumenta il desiderio verso di lei, che si lascia guardare, accoglie e soddisfa il desiderio. Lei rimane fedele mentalmente consapevole che quello che accade eccita entrambi. La sessualità vissuta in questo modo, anche con la partecipazione di un terzo, amplifica la loro unione sessuale. Grazia Scanavini A QUESTO PUNTO LASCIAMO IL GIUDIZIO AI LETTORI, MASCHI E FEMMINE. RINGRAZIO LA BRAVISSIMA GRAZIA SCANAVINI E CHISSÀ SE SIAMO STATI D’AIUTO A LAURA E LUIGI. SE AVRÒ NOTIZIE VE LE DAREMO Alessandro Pellizzari http://www.teresitaforlano.it/ http://www.alessandropellizzari.com/lei-mi-racconta-che-lui-vuole-che-lei-faccia-sessohard-accusa-difesa-e-giudizio/ Ieri sera mi sono trovata su questo post di Alessandro Pellizzari http://www.alessandropellizzari.com/non-vedo-lora-di-soffrire-per-amore-il-seguito-di-amanti-fanno-bene-o-male/ che vi invito a leggere prima di proseguire, perché qui di seguito troverete alcune mie considerazioni sul sempre-verde tema: IL TRADIMENTO. La mia riflessione, rivolta ad Alessandro, è questa: Sai che mi piace far quadrare i conti… che quando si parla d’amore io non resisto: devo mappare i percorsi, capire la causa e pure l’effetto, devo farmi il viaggio dalla radice alla conseguenza. E così commento con un concetto che potrebbe apparire di una banalità assurda ma considerando il fatto che in realtà il tradimento rimane una delle dinamiche interpersonali più ricorrenti, credo sia inevitabile. Si tradisce per rivivere il momento più emozionante dell’amore: l’innamoramento. Che per forza è il momento che da più intensità… perché le sensazioni che si provano durante la scoperta di nuova pelle e nuova mente non sono eguagliabili. E’ sempre effettivamente un soccombere all’idea che si tradisce per una mancanza nel rapporto di lunga durata. Ma non è una mancanza possibile da ovviare… è lo stimolo adrenalinico che da la novità, è l’eccitazione del vivere come in un film per qualche ora ogni tanto e godersi solo la parte migliore dell’altro, quella più eccitata, mentalmente e fisicamente. Più eccitata e più eccitante. Il rapporto tra i due amanti diventa un sistema che si autoalimenta, due componenti che in modo biunivoco infondono e ricevono energia e carica. Nella stessa misura. Rimangono sempre a carica totale. Quando la novità comincia ad essere nota, succede che si allenta la carica, ognuno dei due infonde e riceve meno energia di prima, non in modo sincronizzato, quindi c’è perdita di equilibrio, e come dici bene tu si giunge al bivio: o la storia finisce o si trasforma in qualcosa di più impegnativo. Se la storia finisce, si ritorna al punto di partenza, e quindi gli ex amanti probabilmente continueranno a perpetuare la ricerca e la soddisfazione del desiderio di innamoramento, fino a che eventualmente incontreranno una persona che, al bivio, non vorranno perdere. Se la storia continua può essere che la nuova coppia memore del vissuto, instauri un rapporto di continua crescita e cambiamento mentale che permette loro di mantenere alta la carica energetica dovuta agli stimoli. O può essere che non ci fosse una compatibilità tale da instaurare un rapporto efficace, quindi la coppia probabilmente reitererà la ricerca di nuovi innamoramenti. Vabbè perdonami… volevo esprimerVi la mia ammirazione per questo post sinergico su un argomento così delicato che di solito Pellizzari tratti in chiave ironica e invece qui ti percepisco più riflessivo, e invece ho usato il form per elaborare dei pensieri, un mio viaggio… un tentativo matematico di far quadrare i conti. Potrei tradurlo in grafico!! Pellizzari 10+ ma il 50% va a MariaGiovanna! L'amico giornalista Alessandro Pellizzari mi invita a leggere questo suo post http://www.alessandropellizzari.com/coppia-aperta-la-via-per-una-nuova-imperitura-fedelta-coppiaaperta/ che trovo altamente attuale e innovativo, soprattutto perché Alessandro è un tipo un po' conservatore che a fasi alterne rimane incredulo e riluttante davanti a certe dinamiche di coppia considerate "alternative". Per me che tratto questi argomenti da anni è tutto accettabile, tutto normale, tutto comprensibile: non do giudizi sulle dinamiche, cerco semplicemente di capirne i meccanismi. E questa dinamica che Alessandro propone nel suo post mi stimola molto perché mi da la possibilità di puntualizzare ancora una volta l'importanza di essere consapevoli del sé! Avete letto il post di Pellizzari? Mi piace la testimonianza di questa 39enne, mi piace per due motivi: primo perché sostiene la mia tesi e cioé che se si riesce a raggiungere la totale consapevolezza del sé, si prende coscienza che a rendere stabile ed efficace una coppia al fine della serenità non è il possesso ma la condivisione, in ogni ambito. In effetti in questa dinamica non si parla di "tradimento" perché tradire sarebbe fare qualcosa "alle spalle", di nascosto. Chi mi conosce sa come la penso: non siamo nati per desiderare una sola persona nella vita, questo è un ideale di comportamento che la società ci ha voluto inculcare per dare un ordine gestibile, che non esuli dal controllo, una standardizzazione. Questo non significa che io ritenga che sia stupido non comportarsi come la coppia di cui la partner femminile ci ha reso testimonianza; semplicemente dico che ritengo più maturo e vero il loro comportamento che, a tutti gli effetti, risponde ancor di più al principio di amore incondizionato per l'altro. E non è che si tradiscono a vicenda. Tradimento sarebbe nascondere questo loro modo di essere. Chiaro che nel percorso evolutivo non siamo ancora pronti a vivere serenamente questo tipo di situazione perché veniamo da educazione che ci insegna che se lui desidera un'altra donna allora non ci ama. Chissà se un giorno, a livello societario dico, arriveremo a pensare che se l'uomo che amiamo va con un'altra non ci sta "tradendo" ma sta semplicemente prendendo benessere anche da una situazione diversa? Diversa (non dico migliore) non perché va ad ovviare un qualcosa che manca nella coppia ma semplicemente perché dona stimoli e sensazioni diversi essendo determinata dalla presenza di una persona diversa... Mi spiego meglio: se mio marito dovesse andare con un'altra donna non lo vedrei necessariamente come un tradimento che va ad ovviare una mia mancanza, bensì un benessere aggiunto che io non potrei mai dargli inquanto diversa da quella donna. Il secondo motivo per cui apprezzo molto questa testimonianza e capisco che somiglia molto al mio punto di vista, è che non descrive la situazione di una coppia in cui si "tradisce" appena si può, indistintamente, pur di farsi una "sveltina". Questo è molto importante a mio avviso: non è che si parla di "tradimenti perpetuati e finalizzati a due ore di sesso alternativo"... quelli li troverei squallidi, personalmente, anche se c'è comunque la coppia che trova equilibrio anche in un rapporto del genere. La realtà è che siamo tutti molto diversi, per vissuto, quindi la coppia "che funziona" è quella in cui i partner condividono le medesime dinamiche sentimentali. Non c'è un comportamento giusto o sbagliato, l'unico parametro di valutazione possibile è la COMPATIBILITA'! Indubbiamente i partner della coppia descritta nel tuo post sono altamente compatibili e quindi la proiezione di durata della coppia è alquanto positiva. Le loro dinamiche (che probabilmente tanti giudicheranno "sbagliate") consentiranno loro una vita sentimentale molto più appagante e serena di tante altre vite che, strette nella morsa del condizionamento sociale, non arrivano alla consapevolezza della propria essenza e quindi intrecciano relazioni stabili con persone che ritengono compatibili ma che in realtà hanno cognizione fittizia, e quindi, a lungo termine, si rivelano incompatibili. Solo essere se stessi può permettere di comprendere se effettivamene c'è compatibilità: se fingiamo di essere ciò che non siamo, la valutazione di compatibilità è chiaramente inefficace, deviata, quindi porterà alla costruzione di una coppia dalla compatibilità apparente, non reale, che prima o poi inizierà a scricchiolare.... e lo scricchiolìo è il primo segnale di cedimento. PS: vi invito a leggere anche i commenti sotto questo post, credono siano lo specchio delle dinamiche sociali rispetto alle evoluzioni delle dinamiche sentimentali contemporanee. Alessandro Pellizzari, vice caporedattore di Starbene (Mondadori) scrive questo post http://www.alessandropellizzari.com/lei-e-perfetta-ma-lui-cerca-altre-donne-perche/: dice che gli uomini tradiscono per fame di emozioni nuove e perché si sentono autorizzati a farlo, essendo che gli uomini hanno sempre tradito, sono traditori per specie.
Le donne invece, nel credere comune, tradiscono solo quando non si sentono amate. Io dico che le donne, al giorno d'oggi, possono tradire senza togliere nulla a consorte e famiglia, semplicemente ritagliandosi un piccolo angolo di piacere e senza che il tradimento abbia conseguenze deleterie sul loro rapporto stabile. Non sto "venerando" il tradimento, è una pura analisi dell'evoluzione femminile in termini di tradimento. Evito di commentare questo passaggio: "Racconta una Superdonna: sono sposata con un uomo che è sempre stato uno sciupafemmine, infatti prima io ero la sua amante. Conosco la sua natura: per lui le donne sono come i pasticcini, ne è goloso e non gli bastano mai, anche se dovesse venirgli il diabete fulminante. Cosa faccio io? Non mi nascondo dietro la sicurezza della nostra felicità e… • facciamo tanto sesso. Mai lasciare un uomo in riserva. • Tengo il guinzaglio corto: non prendetelo come una forma di possesso, è solo un aiuto a restare fedeli. Avere l’abitudine di sentirsi spesso, sapere sempre dov’è l’uno o l’altro, forse non previene le scappatelle ma le rende più difficili, rende più complesse le bugie e gli dà il tempo di contare bene fino a 10 prima di allungare le mani su un’altra. • Parliamo appena c’è un desiderio. Ci siamo abituati a esternare il fatto che un uomo o una donna ci abbiano colpiti, o ci lusinghi la corte di qualcuno. Il patto è “nessuna scenata” ma il fatto di dirselo già esorcizza, almeno in parte, il desiderio di evadere, previene distrazioni pericolose, rinfocola una sana gelosia che è il motore della passione. E fornisce l’occasione per mettere in luce qualche angolo buio che può formarsi soprattutto nelle coppie di lungo corso. • Cerchiamo di essere propositivi e non monotoni nella sessualità: qualche sorpresa ci vuole, altrimenti uno le cerca fuori. Forse queste apparenti “regolette” non basteranno a mettere al sicuro la coppia dalla labilità della natura maschile ma sono sicuramente più efficaci dell’affidarsi alla provvidenza." Evito di commentarlo perché per come sono fatta io detesto pensare che per non farmi tradire da mio marito devo adottare "misure di sicurezza". Non mi piace pensare di dover "gestire" mio marito, condizionarlo in modo che non mi tradisca. Voglio riflettere invece sul punto di vista di una commentatrice del post, la quale scrive: "Gli uomini sono talmente egocentrici che pensano di essere gli unici ad avere fame di dolci e passioni, è bene che non dimentichino mai che le donne spesso sono bulimiche ma con un’unica differenza:non ammettono mai i loro difetti. Cercano di tenersi a dieta ma appena c’è un pasto appetitoso lo sbraniamo e poi di nuovo subito a dieta, così nessuno si accorge che sono ingrassate. Ci sono molti uomini distratti che si nutrono del loro narcisismo e alle spalle hanno donne che si appagano anche alla mensa del povero, se conviene. E poi attenti: spesso parlano per metafore. Mai essere dirette." Credo che Simona (questo è il nome dell'autrice del commento) abbia colto il nocciolo della questione e molto oggettivamente "aggiorna" lo stato delle cose: è finita l'epoca delle donne che tradiscono solo quando non si sentono amate, quando cercano un nuovo principe azzurro, quando non sono appagate. Anche la donna oggi, cari uomini, tradisce per godersi nuove emozioni e per ovviare la routine. Non perché la vita che ha non le basta ma per sentire nuovi stimoli. Vero è che le donne investono un po' diversamente nei rapporti extra-coniugali: hanno bisogno di intensità, non si accontentano del primo che passa (per quanto attraente) e cercano un appagamento più complesso rispetto agli uomini. Ma è anche vero che, non venendo da secoli di "autorizzazione sociale al tradimento" come gli uomini, hanno trovato la maniera più efficace per farlo in modo indolore e ce lo spiega perfettamente Simona con questa metafora: le donne, per tradire, non hanno più bisogno di farlo per appagare una mancanza ma lo fanno per nutrirsi ancora di più di sensazioni molto forti. Non hanno più bisogno di imbastire storie che durano lungo tempo, da cui diventare dipendenti. Possono stare a dieta anche mesi, anni ma quando un pasto stimola particolarmente i loro sensi, si nutrono a piena bocca e godono del piacere! E poi possono tranquillamente rimettersi a dieta, senza rimorsi e senza rimpianti! Le donne si stanno quindi mascolinizzando? No. Stanno semplicemente uscendo dalla gabbia di sensi di colpa e obblighi morali che riguardava solo loro!!! |
GRAZIA SCANAVINI Ricercatrice Educatrice umanista Counselor filosofica Blog con intento educativo.
L'obiettivo è stimolare riflessione al fine di favorire la consapevolezza personale nelle relazioni.
|