Di squirting, chi lavora nel campo della sessualità, sente parlare da diversi anni. Cosa sia o cosa non sia resta argomento piuttosto dibattuto perché andiamo sulla Luna, fotografiamo buchi neri, approntiamo tecniche ingegneristiche da fantascienza ma non studiamo il piacere.
L'ultimo studio scientifico attendibile pubblicato su The journal of sexuality risale al 2015, ha un campione limitato a sette donne e anziché chiarire perpetua il "non sappiamo come succeda" in sostanza. A oggi sappiamo che lo squirting, inteso come emissione di liquido durante l'orgasmo, non può essere propriamente definito eiaculazione femminile, o comunque va suddiviso a seconda della quantità e della tipologia del liquido emesso, perché i liquidi sono due: -quantità minima, biancastro, ad alta concentrazione di PSA (antigene prostatico specifico rilasciato dalle ghiandole di Skene che si trovano in prossimità dell'uretra): sarebbe questa la reale eiaculazione femminile perché contiene appunto questo liquido che è affine alla composizione dello sperma maschile; -quantità importante, trasparente, composto principalmente da acqua e urina molto diluita, concentrazione bassa di PSA: questo è quello che generalmente viene definito squirting. Quello che abbiamo visto spesso rappresentato nei porno, per intenderci. Di sicuro si sa che quando avviene il secondo fenomeno, il liquido è prodotto dai reni, transita in vescica e viene espulso con forza durante l'orgasmo. Probabilmente assorbe il PSA nella fase di passaggio in uretra, all'altezza delle ghiandole di Skene, ma non è dato certo perché appunto il fenomeno non è stato studiato scientificamente in modo esauriente. Non lo sappiamo, punto. Negli anni il fenomeno è stato argomentato da tanti ma, mancando un riferimento scientifico certo, non si è creato altro che confusione di termini, di concetti e di dinamiche. Peccato. Lo dico perché quando ho iniziato a studiare questo fenomeno, mi sono messa in gioco in prima persona, cercando di scoprire come funzionasse. Ho prima studiato la teoria, stupendomi del fatto che ovunque si trovassero solo ed esclusivamente narrazioni riguardo alla dinamica o alla composizione del liquido, mai una narrazione emotiva di ciò che succede in quel momento. È sempre analizzato in termini di "prestazione" e mai di "emozione". Questo succede perché la sua diffusione mediatica è avvenuta attraverso la narrazione pornografica, che sappiamo bene essere stata (almeno in passato) mirata esclusivamente al pubblico maschile. Il punto di vista narrativo quindi non è mai stato quello del piacere femminile ma quello dell'appagamento maschile. Andiamo avanti, allora, ma avanti evolvendo, per cortesia. Non fermiamoci di nuovo davanti alle sciocchezze di alcuni estremismi femministi che dicono "Non provateci che andate solo a rinforzare le aspettative maschili nei vostri confronti". Non cadiamo nella trappola di rimettere ancora il nostro piacere all'eterno conflitto tra i generi. Non consideriamo lo squirting un qualcosa che andremmo a fare per il partner, pensiamolo come una possibilità tutta nostra di provare un piacere diverso. Totalizzante. Sì, perché questo è. E non lo dico solo per esperienza personale ma perché in dieci anni di confronto con le donne su questo argomento, tutte quelle che lo hanno provato, lo definiscono un orgasmo che per intensità supera tutti gli altri. Qui è necessario prendere in analisi un ulteriore conflitto: complice la difficoltà di capire come funzioni, l'impegno necessario e tutti i tabù sessuali palesi con cui la nostra società ci condiziona anche quando non ce ne accorgiamo, moltissime donne manifestano disagio quando si parla di squirting perché, essendo dall'esito incerto e dipendendo da molti fattori, temono di sentirsi meno capaci sessualmente agli occhi degli uomini. Se davvero vogliamo fare un'azione femminista costruttiva e non perpetrare l'errore di valutare sempre la nostra sessualità mettendola in relazione all'uomo, dobbiamo necessariamente porci una sola domanda: mi interessa sperimentare un tipo di piacere che non conosco, oppure no? Se non ci interessa, poco male. Non lo facciamo, punto. Ma non possiamo accusare le donne che invece sono interessate di farlo per piacere di più agli uomini. Credo che valga la pena di provare, e lo dico perché mi piacerebbe che tutte le donne potessero sperimentare quella sensazione. Non lo facciamo per vanto, non lo facciamo per sminuire le donne che non lo fanno e non lo facciamo per attirare l’attenzione degli uomini: lo facciamo perché ci prendiamo cura del NOSTRO piacere. Il MIO piacere come donna e nient’altro. Emanciparsi dal maschilismo significa compiere scelte che siano totalmente centrate su ciò che noi vogliamo, e non in termini di dispetto all’uomo. Agli uomini piace, sì. E allora? Se non proviamo (lo squirting così come qualsiasi altra cosa ci stimoli interesse sessuale) perché siamo convinte che sia solo per appagare l'uomo, leviamo a noi stesse la possibilità di emanciparci nel piacere. Se ci vietiamo un'esperienza per non dare soddisfazione a un uomo o se consigliamo alle donne di non farla perché ne godono solo gli uomini, non stiamo pensando al nostro piacere ma stiamo ragionando solo in termini (sbagliati) di lotta nelle questioni di genere. Chiudo con una considerazione che è un dato di fatto: questi consigli non vengono mai da donne che hanno provato questo tipo di orgasmo, ma vengono da quelle che non sanno cosa sia, emotivamente parlando. Non sanno che sensazioni si provano, non sanno che l'emozione è diversa a seconda che lo squirting sia provocato da un'azione meccanica o che sia "governato" attraverso la conoscenza profonda del proprio corpo. Non sanno che è l'orgasmo più egocentrico in assoluto e, anche se fosse il partner a indurlo (non necessario, eh, possiamo fare anche da sole), il partner risulta un mero strumento di piacere in quel momento perché la sensazione prende mente e corpo ed è impossibile pensare a lui. Non sanno che è un tipo di orgasmo in cui si perde proprio il controllo di sé, in cui l'energia sessuale è di un'intensità difficile da descrivere. Vedi post e commenti su Frontpage Post
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GRAZIA SCANAVINI Educatrice umanista Ricercatrice Counselor filosofica Raccolta dei post della rubrica settimanale sulle dinamiche sessuali ideata per Frontpage Post.
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